RIMBORSI CHILOMETRICI, UN SALASSO DA 1,3 MILIONI L’ANNO.
Miracoli della politica «pulita», quella della Regione
Emilia- Romagna, notoriamente immune dalle tentazioni delle ruberie e delle
malversazioni. E quello,meglio ancora,dell’antipolitica, la stessa di cui sono
fatti vessilliferi i grillini, duri e puri della pulizia e dell’onestà al potere,
come ancora un po’ ingenuamente sognano molti italiani. L’esempio che prendiamo in prestito (quindi niente
di personale) perché illuminante è quello di Giovanni Favia consigliere
regionale che, per partecipare ai lavori dell’assemblea regionale ha regolarmente
percorso i sette chilometri che separano la casa dove abita dalla sede lavorativa.
Ha segnato quindi sulla sua nota spese altrettanto regolarmente sette chilometri,
li ha altrettanto regolarmente moltiplicati per il rimborso chilometrico,
stabilito dalla Regione Emilia in base all’articolo 6 della Legge regionale del
10 maggio 2010, per un totale quindi di 4 euro e 27 centesimi. Per il perverso
meccanismo che anche l’integerrima Emilia-Romagna ha adottato e adottava senza
troppi scrupoli, quella modestissima, insignificante cifra si è trasformata
nella stessa percepita, per intangibile diritto di casta, da tutti, quale che
fosse il chilometraggio. Risultato? Un esborso totale «forfettario» da parte della Regione di 1.343.913,27
euro (di cui 854.242,97 euro moltiplicando il rimborso di 17.433,53
per ognuno dei 49 consiglieri) per una vera e propria stortura
del sistema. Una deviazione della logica che dato che «accudiva» e foraggiava
in parti uguali tutti i consiglieri regionali e che, come tale, non poteva non
essere conosciuta non solo dai grillini ma anche da Bersani e dai suoi
fedelissimi, sempre in prima fila a rivendicare la correttezza e
la trasparenza di una regione, che a volte, ma solo a volte per
carità, diventa ancora più rossa per la vergogna.
Non solo, ma anche per questo motivo verrà affidata la
prossima settimana la delega della Procura di Bologna al pool di investigatori
della Guardia di Finanza che si occuperanno, insieme con i pm Morena Plazzi e
Antonella Scandellari, dell’inchiesta conoscitiva sull’uso dei fondi pubblici
in dotazione ai gruppi in Regione Emilia-Romagna. Al momento l’accertamento è
senza titolo di reato ma è certo che l’inchiesta si occuperà anche dei rimborsi
chilometrici, considerato che c’è già un consigliere regionale imputato:Alberto
Vecchi (Pdl), accusato di truffa aggravata ai danni della Rgione per 85mila euro
di rimborsi ottenuti, stando all’accusa, dichiarando una falsa residenza. Il
processo è già arrivato davanti al gup Bruno Perla per l’udienza preliminare,ma
c’è stato un primo rinvio e a ottobre dovrebbe proseguire.
L’anomalia nell’anomalia sta nel fatto che proprio i
due consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Giovanni Favia e Andrea De
Franceschi, in una loro «risoluzione» del 23 marzo 2011 avevano denunciato che
«il nuovo sistema dei rimborsi chilometrici non ci fa risparmiare praticamente
nulla, è un vero e proprio trucco da bisca di cui a farne le spese sono i
cittadini. Con una delibera del 1marzo ci hanno aumentato il rimborso al
chilometro da 0,61 euro fino a 0,81: cioè, per le tabelle Aci, abbiamo tutti
una fuoriserie. Certo, abbiamo ridotto il massimo delle presenze: sono scese da
16 a 12, ma almeno sono certificate con timbratura. Quindi stiamo premiando i
consiglieri che vengono meno: con 12 presenze incamerano lo stesso che prima
prendevano venendo 16 volte. Inoltre il sistema contempla solo i viaggi in
auto. Quindi chi viene in treno riceve parecchi euro in più ad ogni viaggio: un
consigliere di Piacenza, ad esempio. La nostra proposta è quella di vincolare
il rimborso all’automobile realmente posseduta ed eliminare i rimborsi forfettari,
che chiunque di noi riceve a prescindere dall’attività politica svolta. Noi
chiediamo che siano rimborsate solo le spese realmente sostenute e
documentate per l’attività consiliare. È un principio di giustizia basilare ».
Insomma, tutti - compreso il Pd- sapevano che l’Emilia spendeva troppi soldi
per i rimborsi. Se ne fossero accorti prima...
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