sabato 30 novembre 2013

FORZA ITALIA, BRUNETTA: ECCO COSA FARE PER LA CAMPAGNA ELETTORALE


Dopo la decadenza i sondaggi parlano chiaro: Forza Italia è in crescita, ha guadagnato 600 mila voti in più e ha gudagnato il 3,3 per cento nel consenso elettorale. Il centrodestra è davanti di 4-5 punti al centrosinistra (dati Euromedia, Tecnè), e gli azzurri vogliono andare al voto il prima possibile. Così comincia la "campagna d'inverno" di Forza Italia. Il piano per i club Forza Silvio - Il partito vuole riorganizzarsi e allora a guidare la battaglia per la prossima campagna elettorale è Renato Brunetta che col suo Mattinale, l'house organ dei parlamentari forzisti, detta la linea al partito. L'obiettivo principale della Nuova Forza Italia è il radicamento sul territorio. Il cuore del partito sono i "Club Forza Silvio". Come ha annunciato il Cav da via del Plebiscito il giorno della sua decadenza, "saranno i club a dare la spinta alla campagna elettorale di Forza Italia". Così Brunetta organizza una vera e propria tabella di marcia per i club sul territorio. In una nota Forza Italia dà le linee guida per i club. Cosa devono fare - Ecco cosa dovranno fare: "Riunire periodicamente i propri soci. Tenere dei dibattiti sui temi di attualità, organizzare ogni mese almeno un'iniziativa pubblica invitando un parlamentare o un dirigente di Forza Italia a svolgere una relazione sulle proposte del nostro movimento o sull'attività legislativa del Parlamento". E ancora: "Organizzare nella biblioteca o nelle sale pubbliche del proprio Comune la presentazione di un libro (Discorsi del Presidente Berlusconi, saggi pubblicati da alcuni nostri principali esponenti, volumi di nostri intellettuali di area); partecipare a seminari, a corsi di formazione politica e a convegni sia su questioni di rilevanza nazionale che di interesse locale e promuovere e partecipare a iniziative di volontariato presenti sul proprio territorio e favorire la partecipazione e il controllo dei cittadini sull'attività dei Comuni e delle amministrazioni locali". Insomma Forza Italia spinge sull'acceleratore per non farsi trovare impreparata al momento del voto. Verso il voto -  L'appuntamento fissato già in calendario è per l'8 dicembre quando in una convention col Cav saranno festeggiati i primi 1000 club di Forza Italia. Da lì secondo i beni informati dovrebbe partire la vera e propria campagna elettorale di Forza Italia. La Biancofiore parla già di una crisi di governo e di una caduta di Letta per il 9 dicembre. Silvio raduna le truppe per sfidare il Pd anche fuori dal Parlamento. 

BAZZONI: BERLUSCONI, LA DECADENZA COME ULTIMO SFREGIO


Sulla decadenza di Silvio Berlusconi, votata ieri dal Senato della Repubblica, registriamo questa dichiarazione di Gianguido Bazzoni Presidente del Gruppo assembleare Forza Italia PDL in Regione Emilia-Romagna. "Berlusconi andava sfregiato era l'unica soluzione per dare in pasto il nemico a quel popolo che è stato alimentato di odio antiberlusconiano per ben vent'anni da parte della sinistra. Ho sentito un giornalista del Fatto Quotidiano che sosteneva che i manifestanti di Forza Italia erano delusi perché il loro leader non gli aveva dato il sangue dei traditori, chi aveva necessità di sangue è la sinistra e ne ha fatto abbondantemente sfoggio. Questa presunta vittoria alla sinistra si ritorcerà contro e finirà per rimpinguare l'elenco delle tante batoste che gli ha riservato il popolo italiano in questi vent'anni." "Dopo vent'anni di guerra di una Magistratura politicizzata la sinistra ha sacrificato sull'altare dell'ipocrisia la coscienza di un paese, lo stato di diritto, l'imparzialità del Presidente della Repubblica, la tripartizione dei poteri. L'antiberlusconismo per la sinistra è la continuazione dell'accanimento a non pacificare questo paese dal dopo guerra ad oggi. Tra qualche anno all'ANPI si affiancherà l'ANABI (Associazione nazionale antiberlusconiani combattenti) e l'astio di una parte di popolo che per meri fini di partigianeria continuerà ad essere soggiogato dagli idoli sinistri di turno. Ieri non hanno fatto decadere il Senatore Silvio Berlusconi hanno ucciso la politica tutta, incapaci di batterlo con i voti, con la via democratica. - conclude il Presidente del Gruppo assembleare Forza Italia PDL in Regione Emilia-Romagna Gianguido Bazzoni - Se fossi un onorevole Senatore del PD sarei preoccupato innanzitutto per la mia coscienza umana, politica e democratica e poi anche per i futuri esiti elettorali. Rispetto ai figli dell'odio a cinque stelle: che il diritto abbia pietà di loro"



SONDAGGI: “DOPO LA DECADENZA 600MILA VOTI IN PIU’”


Nell'immediato la decadenza fa bene a Silvio Berlusconi. Almeno in termini di voti. Da  un sondaggio realizzato per il sito "Affari Italiani" da Coesis Researche, che ha declinato la giornata della decadenza di Silvio in chiave elettorale, emerge chiarissimo questo dato. . "Nell'immediato penso che Forza Italia salirà di circa due punti percentuali, ovvero 600mila voti", spiega Alessandro Amadori, numero uno dell'Istututo. Un aumento di voti che Berlusconi dovrebbe "sfruttare" questo risultato nell'immediato perché sul lungo periodo invece "il dato è più incerto, può essere uno straordinario motivo di successo oppure una catastrofe. Se se la gioca bene Berlusconi può rinascere ed essere come Lazzaro o come l'Araba Fenice: il potenziale è notevole, se invece si mette in posizione depressiva è perduto. O riparte con una seconda giovinezza o è il declino definitivo", ha detto ad Affari Italiani Amadori.  Il discorso in piazza - Durante il suo intervento di ieri, d'altrone Silvio Berlusconi ha fatto un discorso chiarissimo. Ha detto sostanzialmente che non ha nessuna intenzione di mettersi da parte, e ha praticamente parlato come se già fosse in campagna elettorale. Ha in mente le elezioni europee della prossima settimana, prima di tutto. E poi un ritorno alle urne. Non potrà candidarsi direttamente, dopo la decadenza per sei anni non potrà più fare politica in Parlamento ma potrà farla come leader. Ha dato appuntamento ai suoi per il prossimo otto dficembre, per festeggiare la nascita dei primi mille club di Forza Italia e per assistere alla vittoria di Renzi. Berlusconi è convinto che sarà lui, il sindaco di Firenze, a staccare la spina infatti ha detto ai suoi: "Tenetevi pronti a una nuova campagna elettorale in primavera". Sul palco ha già anticipato quelli che saranno i temi del suo programma: i temi economici, l'elezione diretta del capo dello Stato.


ITALIA CHE VA………….


COLPO DI STATO .


Stasera con un   Colpo di Stato credono di liberarsi di Berlusconi.  Non si illudano gli sciacalli di potergli impedire di essere il leader di milioni e milioni di italiani che vogliono vivere in un paese civile, libero e liberale, anche se da domani molti pm con la bava alla bocca si scanneranno fra di loro per essere i primi a metterlo in galera.Non credano Letta e Alfano di continuare a governare, benedetti da Napolitano, con una maggioranza che è una litigiosa ammucchiata di incompetenti, di miracolati e di traditori, che non riescono a risolvere alcun problema e non sanno fare altro che mettere tasse, tasse e ancora tasse. Non creda l’Incompetente per eccellenza, Ministro (si fa per dire: soltanto un portavoce della Merkel) dell’Economia Saccomanni di poter continuare a rapinare i cittadini tassando senza scrupoli le loro case, frutto del loro lavoro e dei loro sacrifici, per poter continuare a foraggiare gli sprechi e i privilegi a parassiti di ogni genere e grado. La medaglia del più schifoso va certamente ad Alfano, e ai suoi compari , che ha sputato nel piatto dal quale si è nutrito per diventare quello che é diventato e che ora sta gettando al vento, visto anche che fra pochi giorni, sia lui che tutta la sua ghenga, verranno spazzolati via dal giovanotto rottamatore fiorentino.
Non è finita. 
Ride bene chi ride ultimo!
P.S.  Qualcuno ricorda, nella storia recente o antica, un Colpo di Stato che sia mai finito bene, partendo da Bruto e Cassio fino a Gheddafy o Saddam Hussein?


giovedì 28 novembre 2013

Al diavolo la decadenza BERLUSCONI: “Riconquistiamo l’Italia!”


Mentre il Senato decreta la sottomissione della volontà popolare alla magistratura politicizzata, il Presidente, dinanzi a migliaia di “soldati della democrazia”, rilancia la battaglia per la libertà e la prosperità del nostro Paese.
Comincia oggi la nostra campagna elettorale per restituire la sovranità al popolo.
 CENTRODESTRA IN VANTAGGIO SU TUTTI I SONDAGGI SUL CENTROSINISTRA. ECCO LA RISPOSTA DEGLI ITALIANI ALLA DECADENZA.


PER FORZA ITALIA “IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE E’ FINITO”

FORZA ITALIA RAVENNA A ROMA CON SILVIO BERLUSCONI
La nutrita delegazione di  Forza Italia Ravenna presente in Via del Plebiscito per protestare contro la decadenza di Silvio Berlusconi da Senatore. Presenti sul Pullman azzurri e azzurre di Ravenna, Faenza, Russi, Cervia, Lugo.
BERLUSCONI IL GOVERNO DEI COMUNISTI.


GIOVEDI 12 DICEMBRE CONVENTION “FORZA SILVIO FORZA ITALIA A FAENZA DI AZZURRI DE L’94 CON SILVIO BERLUSCONI


Intervengono: Rodolfo Ridolfi Coordinatore di Azzurri ’94  Gianguido Bazzoni Presidente Gruppo Regionale Forza Italia-Pdl; Stefania Fuscagni Portavoce dell’opposizione Regione Toscana; Massimo Palmizio Deputato di Forza Italia; Conclude: Lia Sartori Europarlamentare di Forza Italia
 Menù della cena:. Lombetto stagionato tiepido con funghi e salsa parmigiana;  Lasagna Rustica + Strozzapreti al sangiovese, Maialino Arrosto + Faraona ai Pistacchi ; Contorni – verdure alla griglia + patate al forno; Dessert – Semifreddo al mascarpone ; Vino – Acqua – Caffe’; Costo 20 €
  Prenotazioni: 346/6829146- 347/4309838- per i media 335396752

RIMINI PRIMO CLUB FORZA SILVIO


Nasce a Rimini il primo Club Forza Silvio. Si tratta di uno dei primi Club in Romagna che risponde alle nuove indicazioni di Silvio Berlusconi al recente Consiglio Nazionale del 16 novembre scorso. A presiedere il Club  Gabriella Bianchi Pezzuto , già impegnata politicamente con i Seniores pdl e responsabile di Azzurri 94.  La Bianchi sarà affiancata da Sabrina Angeli, Marco Pupita, Marisa Marcaccini, Bianchi Oriana, Boldrini Lino e tanti altri esponenti dei Seniores e del movimento femminile.Il Club sarà il punto di riferimento nella rete territoriale per gli aderenti al partito per i simpatizzanti e per i cittadini senza preclusioni e nella più assoluta libertà.. Saremo in mezzo alla gente con le nostre idee ed i nostri valori nella consapevolezza delle potenzialità di solidarietà che potremo esprimere nel settore del volontariato come chiede Silvio Berlusconi. Saremo attivi con iniziative  che affronteranno  le esigenze della gente come l’occupazione, la sicurezza, la sanità il turismo. FORZA ITALIA GABRIELLA BIANCHI PEZZUTO


mercoledì 27 novembre 2013

PER FORZA ITALIA “IL GOVERNO DELLE LARGHE INTESE E’ FINITO”


SENZA BERLUSCONI IL GOVERNO DEI COMUNISTI.
"Il governo delle larghe intese è finito. Oggi è cambiata la natura del governo". Ad annunciarlo è stato il presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta, spiegando che la rottura è stata comunicata in anticipo al Capo dello stato, Giorgio Napolitano. "Abbiamo comunicato la nostra intenzione di non  collaborare più sulla legge di stabilità a Napolitano. Non è stato invece possibile comunicare con il presidente del Consiglio Letta" poiché impegnato nel vertice italo russo ''per il bene del paese''. "Lo dico con molto rammarico. Oggi sulla politica economica si è consumato un totale fallimento. Ci  dispiace, ma questo rapporto non può continuare. E questa nostra decisione di non collaborare sulla legge di stabilità non può non avere effetti" sulla tenuta delle larghe intese. "Oggi ritiriamo la nostra delegazione dalla maggioranza", ha aggiunto Brunetta in una conferenza stampa a Palazzo Madama con il presidente dei senatori azzurri Paolo Romani. Nel maxiemendamento alla legge di stabilità, infatti, non ci sarà alcuna misura sulle spiagge. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, nel testo del governo non sarebbe prevista né la sanatoria sulle pendenze, né la norma sulla sdemanializzazione delle aree marine. D'altra parte era stato lo stesso leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in conclusione della riunione congiunta dei gruppi parlamentari di oggi, ad aver annunciato il passaggio all'opposizione nel caso in cui il governo non avesse tenuto conto delle richieste del partito del Cav.



martedì 26 novembre 2013

LA BOTTEGA OSCURA DEL QUIRINALE. PERCHE’ NON SI PUO’ ACCETTARE LA PERSECUZIONE DI UN LEADER INNOCENTE


Mercoledì. Lo sappiamo bene. È una data che abbiamo stampata nella mente. Momento di suprema ingiustizia ma anche di sdegno e di affetto, di protesta e di riscossa. Ma prima di mercoledì c’è stata la domenica.È stata la domenica del nostro sconcerto ma anche della chiarezza. Si è alzato il velo sulle menzogne che sono state la trama opaca del gioco politico di questi anni. Una trama, da ieri è evidente, che ha avuto un protagonista verso cui abbiamo sempre portato rispetto, ed in cambio ha risposto negando il ruolo di alta figura super-partes. Abbiamo usato la parola “trama”. In senso neutro, come si dice di un tessuto. La sequenza di date del “grande imbroglio” parla da sé. È una storia che abbiamo già raccontata. Ora siamo in grado di dire che è stata una trama nel senso negativo: ieri si è reso palese il regista del film. Il presidente Napolitano ha dimostrato ieri di essere un uomo di parte. E non semplicemente di una parte ideologica, come indicava peraltro la sua storia indimenticabile (dal sostegno ai carri armati ungheresi nel 1956 al tardivo ripensamento senza sanzione ma anzi con promozione, fino ai vertici dello Stato); non di una parte ideologica, dicevamo, bensì di una fazione di potere politicamente e giudiziariamente attiva, con un disegno sul Paese, che era ed è quello di tenere lontano dalle leve di governo qualunque cosa odorasse di alternativa autentica alla sinistra e al dominio tedesco dell’Europa. Cioè Berlusconi e i suoi. Non ci stupisce la vocazione di Giorgio Napolitano. Il comunismo italiano ha sempre avuto la sua capitale nella “Terza Roma”, come gli ortodossi chiamano Mosca. Ora non è più l’Urss, ma un sistema di poteri forti che passano da Bruxelles a Berlino fino a certi snodi del potere italiano con Banca d’Italia e grandi banche insieme al loro quotidiano di riferimento, che sappiamo tutti qual è.

lunedì 25 novembre 2013

PRONTI ALL’OPPOSIZIONE. SIAMO IN PIAZZA MERCOLEDI! NOI LIBERALI NON CI FAREMO UMILIARE. FACCIAMOCI SENTIRE, NELLE PIAZZE E OVUNQUE, PERCHE’ IL BENE DEL PAESE O COINCIDE CON IL BENE NOSTRO OPPURE NON E’

Alessandro Sallusti - Queste ore potrebbero essere le ultime da senatore di Silvio Berlusconi. E per quanto Alfano e la sinistra urlino il contrario, credetemi, non è un fatto personale dell’ex premier. Ieri Berlusconi, parlando ai giovani di Forza Italia, ha detto chiaramente che lui di arrendersi non ha intenzione. Perché via lui la sinistra, come in parte sta già avvenendo, avrebbe la strada spianata. A stare immobili, ad assecondare i piani del gruppo di Alfano, ci aspettano solo più Stato, più tasse, più polizia fiscale, più Europa. E allora tanto vale fare chiarezza e non rendersi complici almeno di questo. Come? Che Forza Italia nelle prossime ore (la manovra finanziaria è in votazione in questi giorni) possa passare all'opposizione è un'ipotesi più che probabile. E per nulla drammatica. Il governo Letta-Alfano vuole andare avanti con una maggioranza risicata? Si accomodi. Napolitano vuole aprire una crisi per allargare la maggioranza a transfughi grillini? Faccia. In ogni caso parleremmo di governi non più legittimati, neppure vagamente rappresentativi della volontà espressa dagli elettori nelle urne. Pezzi di partiti incompatibili che si mettono insieme per soddisfare, oltre che ambizioni personali, il piano di un Napolitano ormai non più lucido, fuori controllo e in preda a un delirio di onnipotenza. Berlusconi ieri ha detto: non mi farò umiliare. Facciamo nostro questo invito: noi liberali non ci faremo umiliare. Facciamoci sentire, nelle piazze e ovunque, perché il bene del Paese o coincide con il bene nostro, delle nostre famiglie e delle nostre imprese, oppure non è. E non lo sarà mai.

BONDI PUNTIAMO A VINCERE DA SOLI. CONCORDO PIENAMENTE


Sandro Bondi si discosta dalle idee di Berlusconi, che non sembra sfavorevole a una futura alleanza con il Nuovo Centrodestra, la Lega Nord e Fratelli d’Italia per formare una solida coalizione di centrodestra in vista delle prossime elezioni. “La mia opinione è che Forza Italia decida di non allearsi in futuro né con il Nuovo Centrodestra né con la Lega e neppure con altre sigle minoritarie, per puntare decisamente a ottenere un consenso maggioritario senza acconciarsi a compromessi e patti che priverebbero un movimento nazionale come Forza Italia della coesione e della forza indispensabili per cambiare profondamente l’Italia”. L’ex ministro della Cultura respinge al mittente le affermazioni di Alfano che apriva ad un’ipotesi di alleanza: “Non ci siamo staccati dal centrodestra, ma non aderiamo a Forza Italia, che non è più quella che abbiamo conosciuto nel ’94″.
Bondi non demorde e si dimostra, per l’ennesima volta, più realista del re: “La mia speranza è che Forza Italia, con il presidente Silvio Berlusconi e una nuova generazione di persone serie e competenti, possa confrontarsi con la sinistra sulla base di un programma convincente e credibile, senza dover ricomporre ciò che è deflagrato sia in termini umani che politici”. Concordo pienamente con il pensiero dell’on.le Bondi Vincenzo Galassini



sabato 23 novembre 2013

CONVENTION “FORZA SILVIO FORZA ITALIA” FAENZA GIOVEDI 12 DICEMBRE ORE 20 HOTEL CAVALLINO


Intervengono: Rodolfo Ridolfi Coordinatore di Azzurri ’94 Gianguido Bazzoni Presidente Gruppo Regionale Forza Italia-Pdl Stefania Fuscagni Portavoce dell’opposizione Regione Toscana
Massimo Palmizio Deputato di Forza Italia Conclude: Lia Sartori Europarlamentare di Forza Italia
Sono stati inoltre invitati:Remigio Ceroni senatore (Marche), Paolo Bettini (Pesaro) on. Antonino Foti (Calabria) Lucia Tanti capogruppo F.I. consiglio provinciale Arezzo, Giampaolo Bettamio ex senatore Bologna, Luca Finotti Capogruppo Provincia di Bologna, Alberto Vecchi consigliere regionale, Liborio Cataliotti Capogruppo Comune di Reggio Emilia, Max Camurani consigliere provinciale Forza Italia, Fabio Filippi consigliere regionale Fausto Fontanesi Consigliere comunale di Gualtieri (Reggio Emilia) Adolfo Morandi Capogruppo Comune di Modena, Cinzia Camorali consigliere regionale Paolo Buzzi Capogruppo Comune di Parma, Francesca Gambarini Presidente Consiglio comunale Fidenza (Parma), Antonio Agogliati ex senatore Werner Argelati, Frassinelli Michele V.Sindaco Bobbio(Piacenza) , Luciano Tancini capogruppo F.I. Consiglio Provinciale Ferrara, Marco Mattarelli Consigliere Comunale di Cento (Ferrara) Luca Bartolini consigliere regionale, Gian Giacomo Pezzano (Forlì) Wanda Burnacci consigliere comunale F.I. (Forlì) Gianni Ottaviani, Bruno Boni consigliere comunale Tredozio, Cesarino Soldati, Daniele La Bruna, Gabriella Bianchi Pezzuto, Marco Pupita, Sabrina Angeli, Alessandro Letta, Luigi Lega Baldini (Rimini) Angela Labanca V. Presidente dell’Associazione “Marco Biagi”, Alberto Ancarani consiglio Comunale Ravenna, Raffaella Ridolfi capogruppo F.I. consiglio comunale Faenza, Luciano Spada, Riccardo Minardi,Bruno Fantinelli (Faenza) Paolo Savelli, Vincenzo Galassini Capogruppo in Consiglio provinciale (Ravenna), Cesare Bedeschi, Primo Costa, Donatella Donati, Angela Scardovi (Lugo), Francesco Zannoni (Bagnacavallo), Antonella Brini, Tiziana Caletti (Massa Lombarda) Marco Bertozzi, Gheo Francesconi, Loris Vioni (Russi), Vincenzo Valenti (Riolo Terme), Stefano Gaudenzi (Alfonsine), Stefano Foschini (Cotignola), Michele Montanari (Casola Val Senio), Mauro Ridolfi  Marrasdi (Firenze), Camillo Melandri, Enzo Minardi, Saele Giberti (Castelbolognese)  e tutti i fondatori di Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi.
Prenotazioni: 346/6829146- 347/4309838- per i media 335396752


REGIONI SENZA PIÙ RAGIONE D’ESISTERE: DOPO POLVERINI E FORMIGONI, SALTA ANCHE COTA? LA PROCURA DI TORINO INCASTRA IL GOVERNATORE DEL PIEMONTE CHE HA MENTITO SUI RIMBORSI


Dal ristorante al fast food alle tre del mattino, ai giochi per bambini, a fiori, fino a penne e cravatte: Cota non si faceva mancare nulla - Dopo essere stato smascherato, grazie ai tabulati, ora il governatore (che ha pensato di dimettersi ma non l’ha fatto) rischia il processo insieme a tutta la sua maggioranza…. Rimborsi in quasi tutte le Regioni dall’Emilia-Romagna alla Liguria…riflettiamo sulle istituzioni e in particolari sulle  Regioni. La sinistra dopo tanti anni riconosce l’errore fatto con la  modifica del titolo V della Costituzione, un buon segno con molto ritardo come le capita sempre, potrebbero ora rivedere il ruolo delle Regione. Le Regioni  hanno un bilancio al 90% per la Sanità, e inoltre bloccano lo sviluppo economico 

 “


venerdì 22 novembre 2013

MONARCHIA OBTORTO COLLE - GIORNO PER GIORNO, COME RE GIORGIO HA COMMISSARIATO PARTITI, PARLAMENTO E GOVERNO E IMPOSTO IL “SUO” PRESIDENZIALISMO


Napolitano ha imposto il Governo Letta con il pacchetto di riforme fatte scrivere dai suoi “saggi” - Ha blindato gli F35, benedetto l’aumento delle quote Fiat in Rcs, ha difeso Alfano sull’affaire Shalabayeva e la Cancellieri sui Ligrestos, ha “suggerito” la grazia al Banana e “consigliato” l’amnistia-indulto alle Camere…


FINALMENTE LA PROCURA DI TORINO SI MUOVE PER LA FUGA DI NOTIZIE. BRUNETTA LO AVEVA CHIESTO


Siamo garantisti e nel merito gli interventi del ministro ci paiono riguardare il dovere di umanità ed esprimere la volontà di far rispettare nelle carceri – che sono di competenza del suo dicastero – l’articolo 27 della Costituzione che non tollera pena disumane. Il resto è frutto della macchina del fango messa in ,moto da Repubblica e da Il Fatto quotidiano, dotati di intercettazioni e tabulati che non si capisce come siano finiti dalle procure a loro. Lo ripeto, oggi questo da parte del partito democratico, del suo partito signor presidente Letta è un falso voto di fiducia.” Renato Brunetta lo ha denunciato ieri in Aula nel suo discorso sul voto di fiducia al ministro Cancellieri: la fuga di notizie dalla Procura di Torino è vergognosa ed è un reato. A differenza della Cancellieri che non lo ha commesso... E bisognerà capire se è reato e di quale entità il lavoro sporco del braccio mediatico che ha permesso che le intercettazioni potessero essere pubblicate, gonfiando così il caso Ligresti e trasformandolo in un fattore grave di instabilità. Ricettazione? Di certo una chiara violazione del segreto d’ufficio, alla quale di solito siamo abituati solo per i processi che riguardano Silvio Berlusconi. Ieri, strano ma vero, la Procura di Torino ha aperto un fascicolo contro ignoti sul caso Fonsai, in particolare sulla diffusione della notizia pubblicata da Repubblica, dell’esistenza di tabulati sulle telefonate tra il Guardasigilli e Antonio Ligresti. Speriamo non resti una denuncia fine a se stessa ma possa portare a un’indagine seria per capire quale mano abbia fatto uscire le carte. Soprattutto per evitare che in futuro possa accadere di nuovo. Le conseguenze di questo passaggio di “documenti” tra Procure e giornali ha ripercussioni
PROCESSO RUBY: MOTIVAZIONI SURREALI NON SI PUO’ ANDARE AVANTI COSI’
“Motivazioni surrealli, quelle pubblicate oggi sul cosidetto processo Ruby. Surreali, inconcepibili, solo fango, solo volgarità. Urge la riforma della giustizia, urge la responsabilità civile nei confronti dei magistrati. Non si può più andare avanti così


giovedì 21 novembre 2013

FORZA ITALIA BERLUSCONI: “ I FALCHI SONO VECCHI CI VUOLE GENTE NUOVA”


La rivoluzione della nuova "Forza Italia" non è ancora finita. Silvio Berlusconi è ancora al primo step. La scissione degli alfaniani è il primo passo verso un progetto più ambizioso che prevede un ribaltamento del partito e che azzera la "vecchia classe dirigente che ormai fa della politica una professione". Così il Cav parla in un video inedito pubblicato da Italia Chiama Italia. Il Cav vuole nuovi assetti e nuove facce al comando. Il progetto di svecchiamento prevede una sostituzione in corsa dell’attuale spina dorsale del partito e uno scissione del movimento in due parti. Da un lato ci sarà "la struttura del partito", che per il Cavaliere "risente moltissimo dell’età". Una "patologia", sottolinea Berlusconi, che non appartiene certo solo al suo movimento, ma fa quasi parte di una fisiologia dei partiti politici.  "Cambio tutto" - "A poco a poco, rimarca l’ex-premier, "l’entusiasmo iniziale si trasforma in assuefazione al mestiere, alla professione della politica, al piccolo potere". Sull'altro fronte c'è invece l'idea di dare le chiavi del movimento a nuove leve giovani ma anche di esperienza. Berlusconi, parlando a villa Gernetto, qualche giorno fa davanti ai giovani fedelissimi di Marcello Dell'Utri ha ribadito il suo progetto per cambiare Forza Italia: "C’è bisogno di una linfa nuova che venga a schierarsi di fianco ai superstiti", spiega il Cavaliere; una definizione non esattamente lusinghiera riservata alla attuale classe dirigente di Forza Italia. Docenti universitari - Nel formulare i propri auspici di fronte a quella che potrebbe diventare la nuova élite del partito da lui guidato, il Cavaliere pensa al 1994, quando "avevamo – ricorda Berlusconi – Urbani, Baget Bozzo, Colletti, Melograni". Poi cita anche Giulio Tremonti, al quale, tuttavia, riserva una bordata: "Non sapevamo che era pazzo", dice, ma all’epoca lo rimembra come "dotto ed esperto, parlava molto bene". "Tutte queste persone – prosegue l’ex-premier – non ci sono più. Dobbiamo andare a tampinare qualche persona in ambito universitario per poter ricostituire un trust di cervelli che possano presiedere al programma". Infine Silvio parla delle colombe che sono volate via: "Sempre la minoranza, così si fa in democrazia, ha accettato il voto e la decisione della maggioranza, non questa volta, avete visto che è successo, se ne sono andati". Tratto da Libero


TAFAZZI, ACCIDENTI ALL’EUROPA: PER ALLEVARE POLLI OCCORRE LA “PATENTE” EUROPEA, ALTRIMENTI SI RISCHIANO MULTE DA 1.500 A 4.500 EURO


La Coldiretti Emilia Romagna  ha organizzato in collaborazione con Assoavi, l'associazione nazionale Allevatori e Produttori Avicunicoli, un apposito corso per ottenere il certificato di formazione necessario per allevare polli da carne, come previsto dal Decreto Legge 181 del 12 aprile 2013. Il corso che  si svolgerà venerdì 22 novembre, presso la sede dell'Istituto Zooprofilattico di Forlì, ed è rivolto agli allevatori di polli da carne. Veterinari pubblici e privati, con il coordinamento del Servizio Veterinario regionale, forniranno tutte le informazioni necessarie per rispondere alle richieste comunitarie di adeguamento in materia di benessere animale. L'attestato che verrà rilasciato ai partecipanti consentirà di mettersi in regola con le normative europee evitando di dover pagare le multe (dal 1.500 a 4.500 euro) previste per gli inadempienti. L'allevamento di polli  è uno dei settori di punta dell'agroalimentare dell'Emilia Romagna che con 980 aziende che allevano oltre 28 milioni di capi, per una produzione di 321 milioni di euro di carne e 325 milioni di euro di uova, è uno dei maggiori centri di produzione nazionale ed europea. Non ci siamo più con norme e vincoli che bloccano lo sviluppo di tutti i settori.



RITORNO A FORZA ITALIA


Sono d’accordo con Brunetta, è un bene tornare alle origini, a Forza Italia. Soprattutto è stata fatta chiarezza. Adesso dobbiamo tutti lavorare per affermare - e realizzare – i principi nei quali crediamo e che aspettiamo da vent’anni. Ora che le ultime zavorre hanno abbandonato la nave sarà forse possibile costruire qualcosa di liberale e moderno: schiena dritta nei confronti di Bruxelles, meno vincoli sui cetrioli, più libertà e autonomia monetaria. Non possiamo morire di euro essendo ancora la seconda potenza industriale del continente.


mercoledì 20 novembre 2013

LA NOTA DEL COLLE SUL CASO CANCELLIERI E’ SUPPLENZA POLITICA


"La nota del Quirinale di ieri sera alla vigilia di un dibattito parlamentare e in perfetta sintonia con le dichiarazioni della magistratura sul caso del ministro Cancellieri é l’espressione più inusuale di un sistema che si regge da tempo su un ruolo di garanzia e di supplenza politica del presidente della Repubblica”.

SPESE REGIONE, BAZZONI: “ SE I REVISORI CI AVESSERO FERMATO…..”


Il nuovo capogruppo: «Fatto ciò che ritenevamo giusto, c'era chi doveva controllare e ha dato l'ok»

BOLOGNA - «Noi abbiamo fatto quello che ritenevamo giusto fare». Il capogruppo del Pdl-Forza Italia alla Regione Emilia-Romagna, Gian Guido Bazzoni, rompe il silenzio sull'inchiesta della Procura di Bologna sulle spese dei gruppi in viale Aldo Moro. E a proposito delle varie «spese pazze» che stanno emergendo dall'inchiesta, assicura che i consiglieri berlusconiani hanno fatto ciò che era considerato giusto. «Giusto nel senso che avevamo revisori dei conti che controllavano, avevamo un ufficio di presidenza che controllava. Se ci avessero detto che certe cose non si possono fare non sarebbero state fatte». A parte questo, Bazzoni (capogruppo solo da pochi mesi, in sostituzione di Luigi Villani) ribadisce che i berlusconiani risponderanno ai magistrati quando verranno convocati. «Noi aspettiamo, se ci chiameranno, le domande che ci vorranno fare». Quindi massimo «riserbo» sui casi specifici, perchè «ci sono persone che stanno lavorando e non vogliamo dire parole in più. Se siamo preoccupati? No».

martedì 19 novembre 2013

RITRATTO DI BERLUSCONI. E’ LUI AD AVERE IN MANO TUTTO. SACRIFICIO E GENEROSITA’


Silvio Berlusconi è il nostro unico leader nella nuova Forza Italia, è il nostro unico leader dal '94, da quando ha deciso di scendere in campo per salvare l'Italia dai comunisti riuscendo a creare dal nulla, ma con una lucida capacità di visione, un movimento politico che è il protagonista della scena politica del nostro Paese da quasi vent'anni. Un movimento politico che ha raggruppato anime e sensibilitá diverse: cattolici, laici, riformisti e moderati. Tutti insieme, come in una grande famiglia, si sono sempre confrontati e hanno dialogato trovando la sintesi nell'autorità e nell'autorevolezza del 'Pater familias', il Presidente Berlusconi. Ora, se nel Consiglio Nazionale di sabato, nel giorno voluto per celebrare e festeggiare il ritorno a Forza Italia, Berlusconi con la grandissima generosità che tutti gli riconoscono ha detto di essere addolorato per la scissione politica, senza pronunciare alcuna parola negativa nei confronti di chi se ne è andato dal partito, non significa affatto che sia stato tiepido. Anzi. Con grande spirito di sacrificio ha chiesto a tutti di non fare dichiarazioni contro Alfano e chi lo ha seguito, ma ha sottolineato con forza come fosse impossibile "sedere allo stesso tavolo in Consiglio dei ministri con chi vuole uccidere politicamente il leader di un partito". Forza Italia sarà la casa di tutti i moderati e liberali sotto la guida unica di Silvio Berlusconi, il deus ex machina di tutto, l'unico leader che è riuscito e riuscirà ancora una volta a cambiare l'Italia. Da dove viene l'instabilità? Noi siamo chiari e netti. Il Pd si contorce tra il "nì" del forse sì forse no, e il "né-né" di chi rimanda a un altro momento le scelte forti sull'economia. Il fatto è che questo è un governo di minoranze (minoranze del Pd, minoranze di Scelta Civica, minoranze del centro-destra). E ha davanti a sé un tempo molto minorato, che in italiano si dice minimo, quasi nullo.
Berlusconi, “su mia decadenza nuovo Cn era cosa logica”. Silvio Berlusconi legge la postilla che aveva proposto di aggiungere al documento dell’ufficio di presidenza per convincere Alfano e i suoi ad aderire: “‘Per quanto riguarda la possibile decadenza del presidente Berlusconi dal Senato, mentre si chiede un rinvio del voto anche in esito alle procedure in corso, ogni decisione viene rimessa a un nuovo Consiglio nazionale previa convocazione dell’ufficio di presidenza. Mi pare fosse cosa “assolutamente logica”.
Berlusconi, “no alleati con chi mi vuole uccidere”. “E’ molto difficile essere alleati in Parlamento e sedere allo stesso tavolo in Cdm con chi vuole uccidere politicamente il leader di un partito”.
Berlusconi, “non abbiamo numeri per far cadere governo”. “Dopo la decisione di 23 nostri senatori il 2 ottobre non eravamo e non siamo piu’ in grado di far cadere il governo. Anche perché sono venuti fuori 20 nomi di componenti del M5S che hanno garantito il sostegno al governo. Noi al massimo ci saremmo messi fuori”.
Berlusconi, “ho appreso notizia strappo con dolore”. “Potete immaginare, visto che la missione dal 94 ad oggi era quella di unire, il dolore con cui ho appreso la comunicazione e questa notte non ho dormito”.


NE’ AFFIDO NE’ ADOZIONE ALLE COPPIE GAY


Un tribunale di Bologna ha affidato ad una coppia gay una bambina di tre anni: trattandosi di affidamento e non di adozione i magistrati hanno pensato bene di dare un’interpretazione “estensiva” alla normativa che disciplina gli affidamenti. Di fatto si è usato una bambina per creare un precedente, per aprire la strada alle adozioni gay, un grimaldello per indurre il Parlamento all’approvazione di una legge che oggi non esiste. Si è così avviato, per via giudiziaria un sovvertimento culturale che cambia la società italiana. Per questa ragione la decisione del Tribunale di Bologna è stata assunta dall’associazione Arcigay come un vessillo da sventolare in faccia al Parlamento. Così da oggi una bimba avrà due papà e, come riferimento, una ‘famiglia’ che non esiste in natura. Che importa se la bambina pagherà un prezzo psicologico e morale altissimo per questa scelta? Che importa se si costringerà una bambina a convivere per mesi, forse per anni, con due perfetti estranei, che non potrà chiamare papà e mamma? L’importante è far vincere alla lobby dei gay la guerra ed imporre ad ogni costo il loro diritto all’adozione. Personalmente sono contrario all’adozione e all’affidamento di bambini a coppie gay, così come la maggior parte degli italiani. Penso che un bambino abbia diritto ad avere una mamma e un papà, un modello femminile ed uno maschile e che non si possa sovvertire la nostra natura in questo modo. Già il ‘matrimonio’ gay è una cosa assurda, l’adozione o l’affidamento di bambini a coppie gay è fuori da ogni logica di buon senso, soprattutto perché non tutela i bambini che invece sono i primi a dover essere tutelati. Penso che questo modo di procedere per via giudiziaria, com’è già successo in altri settori delicati, come quello dell’eutanasia, sia una violenza ed una pazzia, una forzatura ai limiti del lecito: ciò in quanto i tribunali dovrebbero applicare le leggi, non crearle, modificarle a proprio piacimento. Fabio Filippi

“SE LA CONSULTA BOCCIA IL PORCELLUM DICHIARA CHE NAPOLITANO E’ ILLEGITTIMO”


scritto da il senatore. “Napolitano è stato eletto per due volte da due Parlamenti eletti con il Porcellum. Quindi, “se si dichiarasse incostituzionale ex tunc la legge attuale risulterebbero illegittimi tre Parlamenti eletti dal 2006 a oggi, tutte le leggi che da allora sono state varate, gli atti dei governi che si sono succeduti, il Presidente della Repubblica, scelto due volte da un Parlamento illegittimo, e dulcis in fundo la stessa Corte costituzionale, perché una parte dei suoi membri è di origine parlamentare. Insomma, se la Consulta dichiarasse l’incostituzionalità del Porcellum, sarebbe incostituzionale anche il proprio pronunciamento”. Così Roberto Calderoli in un’intervista alla Stampa.



domenica 17 novembre 2013

IL CONSIGLIO NAZIONALE PDL DECRETA LA RINASCITA DI FORZA ITALIA!!. GIOIA E FELICITA’ DEI DELEGATI RAVENNATI CHE HANNO ADERITO A NOME DEI MIGLIAIA DI SIMPATIZZANTI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA

Battafarano, Ridolfi, Ancarani, Bazzoni e Galassini 
al consiglio nazionale per il ritorno di FORZA ITALIA     

Con 623 voti a favore zero astenuti e contrari il Consiglio nazionale del Pdl al 75%, come da dichiarazione dell' On Renato Brunetta, al quale era affidata la Presidenza del seggio, decreta la definitiva rinascita di Forza Italia. Compatta per il ritorno a Forza Italia la delegazione Ravennate
Sono cinque i rappresentanti della provincia di Ravenna che hanno potuto contribuire con il loro voto alla sospensione del Popolo della Libertà come partito e al ritorno ai valori e allo spirito di Forza Italia alla presenza del Presidente Berlusconi.
Al pala congressi di Roma Eur e' infatti andato in scena l'ultimo consiglio nazionale del Pdl che ha così sancito la reviviscenza dello Statuto di Forza Italia e la restituzione della leadership piena a Silvio Berlusconi. La provincia di Ravenna era rappresentata dal coordinatore provinciale Alberto Ancarani, dal consigliere regionale Gianguido Bazzoni, dal coordinatore comunale di Ravenna Franco Battafarano, dal capogruppo provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini edal coordinatore di azzurri 94 Rodolfo Ridolfi. La mozione per il ritorno a Forza Italia e' stata approvata all'unanimità. L'organizzazione del partito, come ha detto Berlusconi, sarà delegata sul territorio ai parlamentari, consiglieri regionali ed eletti e vedrà il ritorno dei club che non saranno più i club di Forza Italia ma i Club Forza Silvio

sabato 16 novembre 2013

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE SILVIO BERLUSCONI

Cari Amici,
domani per il nostro movimento politico è un giorno importante.
E’ il giorno in cui insieme sanciremo il ritorno a Forza Italia. E’ l’arrivo di un cammino che abbiamo deciso insieme nei mesi passati. Dietro di me, nella foto di famiglia, quel 19 settembre, meno di due mesi fa, mentre inauguravamo la nuova sede del partito, c’erano tutti i dirigenti del nostro grande movimento.
Questa è solo la prima tappa del cammino intrapreso. Da domani tutti dovremo impegnarci a rilanciare davvero il centro-destra italiano, la parte politica in cui si riconosce la maggioranza dei cittadini di questo Paese.
Dovremo lavorare insieme per rilanciare i valori profondi in cui crediamo, quelli che ci hanno tenuto insieme per venti difficili anni. L’efficienza coniugata con l’equità, la meritocrazia e la solidarietà, la giustizia e la libertà, insomma l’orgoglio di lavorare per un Paese diverso e migliore.
Nel mio ultimo video-messaggio ho invitato tutti gli italiani che condividono i nostri valori a scendere in campo con noi, convinto che questa sia davvero l’ultima chiamata, l’ultima chance prima che la nostra Italia precipiti nel baratro della crisi e della ingiustizia.
Ora vi chiedo: dopo lo spettacolo che la nostra classe dirigente ha offerto in queste ultimi giorni, perché un padre di famiglia, una donna, un giovane dovrebbe raccogliere questo appello. Perché i moderati italiani dovrebbero unirsi a noi, quando fossimo noi i primi a dividerci.
In questi giorni ho ascoltato le ragioni di tutti. Con la pazienza che tutti mi riconoscono ho cercato di trovare soluzioni che uniscano, spesso senza comprendere neppure le ragioni di una divisione.
Domani dal palco del Consiglio Nazionale ripeterò quello che ho già detto più e più volte, fino allo sfinimento. Forza Italia è la casa di tutti, di coloro che hanno contribuito a fondarla, di coloro che si sono spesi per farla crescere, di quelli che vi hanno aderito o decideranno, spero, di aderirvi nel prossimo futuro. E’ la casa di chi crede nella grande forza dei moderati italiani. E’ la casa di chi antepone l’amore all’odio, di chi non coltiva l’invidia e la maldicenza, di tutti coloro che all’egoismo e ai piccoli, talvolta meschini, interessi personali antepongono sempre il bene comune.
Su questi valori, venti anni fa, ho fondato Forza Italia. Non cambierò io, non cambierà Forza Italia. Se così non fosse, se Forza Italia diventasse qualcosa di diverso, di piccolo e meschino, se diventasse preda di una oligarchia, se rischiasse una deriva estremista, sarei io che l’ho fondata a non riconoscermi più in questo progetto. Domani dal palco ripeterò ancora una volta le ragioni per cui è indispensabile restare uniti e lottare insieme, noi moderati per unire i moderati.
Domani sarà l’occasione per confrontarci e discutere. Come si fa in ogni famiglia. Ognuno porterà le sue idee. Ognuno è chiamato a dare il proprio contributo al disegno comune. Con civiltà, senza pregiudizi, senza retro pensieri. 
Domani sarà il momento del confronto, davanti ai nostri elettori, perché a loro, ricordiamolo sempre, dobbiamo la nostra lealtà e a loro dobbiamo garantire il nostro impegno. Ho sentito parlare di raccolte di firme tra i nostri parlamentari: le uniche firme che a me interessano sono quelle di milioni di donne e di uomini che hanno creduto e credono in noi. E che nelle urne ci hanno concesso la loro fiducia.
E dopo aver parlato e ascoltato decideremo insieme il nostro futuro. Ognuno, dopo aver parlato ed ascoltato, sarà libero di fare le sue scelte. Ricordandosi della responsabilità che il voto di milioni di persone ci ha affidato e che a loro e solo a loro ognuno di noi è chiamato a rispondere del proprio operato.
Chi non si riconosce più nei valori del nostro movimento è libero di andarsene. Ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Perché ora più che mai, in questo momento buio per l’economia e per la giustizia, ora più che mai tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà è la missione più alta, più nobile e più entusiasmante che ci sia.
E’ questa la missione principale per poter costruire il nostro Paese come un Paese dove nessuno possa temere se va al Governo il suo avversario politico, un Paese dove lo Stato e le sue istituzioni siano sentite come la casa di tutti e non invece come un nemico, come un nemico che è in agguato, un Paese dove lo Stato attraverso lo strumento fiscale non espropri i cittadini dei risparmi e dei beni che con il loro lavoro e i loro sacrifici sono riusciti a conquistarsi, un Paese dove non ci siano giudici che usino i loro poteri per eliminare gli avversari politici.
Questa è la missione che ci siamo dati a partire dal 1994, la missione per cui siano scesi in campo, la missione per cui abbiamo lottato in questi venti anni sconfiggendo il pericolo di una definitiva presa del Governo da parte di una sinistra che non ha mai rinnegato la sua ideologia e la sua storia.

 Sono felice ed entusiasta di partecipare al Consiglio Nazionale personalmente ma in particolare in nome dei tantissimi amici di Forza Italia dei  18 Comuni della Provincia di Ravenna.

   Ora più che mai, tutti insiemi, siamo impegnati per difendere la nostra libertà e batterci per. Silvio e Forza Italia. Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna FORZA ITALIA

GUARDA UN PO’ DA CHI VENIVA LA CRITICA……..

BERSELLI: DOMANI FESTA DEL PARTITO? GLI FANNO LA FESTA "LO UCCIDONO E RINASCE FORZA ITALIA... IO NON CI VADO, M SPERO" (DIRE) Bologna, 15 nov. - "Sarei andato volentieri a Roma domani se ci fosse stato un accordo tra Alfano e Berlusconi, invece... Ma come si fa a dire che domani e' la festa del Pdl? Domani fanno la festa al Pdl". Filippo Berselli, coordinatore regionale del Pdl in Emilia-Romagna, dunque diserterà il Consiglio nazionale del partito domani a Roma che può sancire la rinascita di Forza Italia. "Domani uccidono il Pdl, e rinasce Forza Italia... Consigliamo a Filippo Berselli di andare a Roma domenica 17 alle 10,30 al Teatro Sistina per RIFARE L'ITALIA. Rifarla sovrana, libera e solidale con Il suo Movimento Fratelli d'Italia lì si che Berselli fondatore del Gruppo fratelli d'Italia è a casa sua ed ha titolo..

venerdì 15 novembre 2013

NAPOLITANO ACCUSA LA POLITICA: “NEL PAESE C’E’ UN CLIMA AVVELENATO” BONDI: “IL COLLE NON HA FATTO NULLA STEMPERARE LE ESASPERAZIONI” BRUNETTA: “OPERI PER LA CONCORDIA”


"Sono d’accordo con Napolitano quando sostiene che in Italia prevale un clima politico avvelenato, ma sono dell’opinione che non abbia fatto nulla per stemperare le esasperazioni e per pacificare davvero la vita politica italiana". È questa l'opinione del coordinatore del Pdl, Sandro Bondi. Che poi ha aggiunto: "Era l’unico che poteva farlo, sia per la sua coscienza storica dei problemi dell’Italia sia per le prerogative di cui dispone". "Il Presidente Napolitano ha descritto al Papa il clima destabilizzante e avvelenato che domina l’Italia. Lo ha fatto parlando quasi da spettatore rassegnato. Io credo che invece il Capo dello Stato ha la responsabilità istituzionale, le risorse e l’energia per fare molto, in prima persona, per dare stabilità e contrastare i veleni nella vita pubblica", ha rincarato la dose Renato Brunetta. ha aggiunto che il capo dello Stato "non è, e lo ha sempre dimostrato, una comparsa impotente e marginale della nostra scena, ma un protagonista. Il mio appello è che non si consegni al pessimismo, non sottovaluti il peso delle sue scelte nella bilancia della storia, e faccia proprio, lo dico con l’ammirazione di un non credente, l’invito di Papa Francesco a operare per la creatività e la concordia necessarie al suo, cioè dell’Italia, armonioso sviluppo".

ERRANI, CONSIGLIERE O PRESIDENTE: LA PROCURA INDAGA SULLO STRANO CASO DELLE AUTO BLU


di David Marceddu La procura di Bologna torna ad accendere un faro su Vasco Errani, il presidente di Regione in carica più longevo della storia d’Italia. Lo fa per capire se le sue spese per le auto blu erano regolari o se a suo nome viaggiasse anche qualcun altro. Le due pm che lavorano sul caso dei rimborsi in Emilia Romagna, Morena Plazzi e Antonella Scandellari, si sono infatti imbattute in una serie di rimborsi per auto a noleggio intestati al “consigliere regionale Errani”: 20mila euro in totale da giugno 2010 ad agosto 2011. Così la palla è stata passata immediatamente alla Guardia di finanza che spulcerà le carte per capire come mai il governatore cambiasse ‘ragione sociale’ nei suoi viaggi e perché abbia utilizzato, fino a un importo così alto, il servizio di noleggio con conducente destinato specificamente ai suoi colleghi dell’Assemblea legislativa. Il tutto nonostante il numero uno di viale Aldo Moro, per la cifra di oltre 100mila euro l’anno, abbia a disposizione per la sua persona, 24 ore al giorno, un’auto e due autisti che lo portano su e giù per i suoi impegni anche da commissario per la ricostruzione e da Presidente della conferenza delle regioni a Roma. Vasco Errani, che per questi fatti non è indagato dalla Procura, in una nota pomeridiana si è difeso: “Sui costi delle auto a noleggio sono assolutamente tranquillo. Stiamo parlando di uno strumento di lavoro: per adempiere ai miei compiti, spostarmi da una parte all’altra della regione è normale e anzi, se non lo facessi, non farei bene il mio lavoro, con l’intensità e l’impegno che sono noti a tutti”. Fin qui una normale difesa, ma poi il presidente parla delle due figure istituzionali che lui rappresenta: “Mi è sempre stata molto chiara la differenza tra le attività politico-istituzionali del gruppo al quale appartengo e l’attività di Presidente: proprio per questo

giovedì 14 novembre 2013

GIUSTIZIA: PERCHE’ SPERIAMO IN UN GIUDICE A BERLINO


Ne bis in idem” diceva così un precetto del diritto. Anche sulla base di questo precetto pensiamo che si possa rimettere in discussione la costituzionalità della legge Severino in quanto una stessa condanna non può comportare due diverse pene accessorie, da un lato l'interdizione dai pubblici uffici, dall'altro decadenza e ineleggibilità. Due anni di interdizione a Berlusconi per il processo dei diritti Mediaset (una colossale ingiustizia). Intanto per lo stesso (inesistente) reato, il Senato di anni di interdizione gliene vuole appioppare sei. Anche per questo confidiamo che possa vincere il diritto, se non in Italia, in Europa, alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo perché, se davvero la legge vale per tutti, deve valere anche per il presidente Berlusconi. Far decadere Silvio Berlusconi dalla carica di senatore, sarebbe un assassinio politico che si attuerebbe per mezzo di una legge incostituzionale: la Severino.
Speriamo ci sia un giudice a Berlino.



DA RAVENNA I GIOVANI DIRIGENTI DI FORZA ITALIA "PENSIONANO BERSELLI": "INDEGNO DEL RUOLO" ANCARANI-SAVELLI: LUI NON HA DIRITTO AL CONSIGLIO NAZIONALE


Paolo Savelli – Alberto Ancarani .


 (ER) PDL. (DIRE) Bologna, 13 nov. - Se c'e' qualcuno che non ha diritto di partecipare al Consiglio nazionale del Pdl "e' proprio Filippo Berselli". Non le mandano certo a dire Alberto Ancarani e Paolo Savelli, coordinatore e vicario del PDL a Ravenna, che in una nota replicano con toni aspri alle affermazioni del numero uno regionale del partito in Emilia-Romagna. "Se c'e' un soggetto che non avrebbe alcun titolo a partecipare al Consiglio nazionale del Pdl e' proprio Berselli - attaccano gli azzurri ravennati- chi si iscrisse al gruppo Fratelli d'Italia al Senato per poi uscirne non appena comprese che non lo avrebbero messo in lista alle politiche, non puo' neppure lontanamente permettersi di attribuire patenti di partecipazione al Consiglio nazionale". Berselli in mattinata ha sollevato il problema di alcune "anomalie" nella scelta da Roma dei delegati che sabato dovrebbero partecipare all'assemblea del partito. Se c'e' uno scandalo vero e' piuttosto relativo al fatto che Berselli possa ancora avvalersi del titolo di coordinatore regionale dell'Emilia-Romagna- insistono Ancarani e Savelli - solo l'enorme magnanimita' del presidente Berlusconi, proprio colui il quale oggi viene ricambiato da Berselli con l'adesione di quest'ultimo alla mozione Alfano, gli permise di mantenere il ruolo che indegnamente tuttora ricopre. Siamo costretti a rilevare che non ha neppure la decenza di tacere". Tra l'altro, sostengono gli esponenti Pdl-Forza Italia di Ravenna, "Berselli ha pure poca dimestichezza con lo Statuto perche' la sua analisi dell'articolo 19 non solo non puo' prestarsi ad interpretazioni differenti ma e' addirittura contraria alla 'lettera' del dettato statutario". Dunque, chiosano Ancarani e Savelli, "ci auguriamo che il ritorno a Forza Italia sia finalmente l'occasione per evitare che certi ruoli siano ricoperti da chi non lo merita
Azzurri Berlusconiani



mercoledì 13 novembre 2013

ULTIMO AVVISO AL NAVIGANTE LETTA PER SALVARE LE LARGHE INTESE


Vogliamo salvare Letta da se stesso, dal suo masochismo strano, che sembra averlo catturato e si manifesta come una sindrome contagiosa anche in alcuni nostri amici, troppo intelligenti per non sottrarvisi al più presto. Ieri il premier delle larghe intese si è lasciato andare ad una frase lontanissima dalla realtà, imperdonabile per un campione dell’empirismo e dell’understatement anglosassone come lui ci tiene ad essere. In sostanza accusa Berlusconi di voler morire, trascinando nella morte il resto del mondo: cupio dissolvi. Qualcosa che è grave politicamente, ma moralmente è pure peggio. È la disperazione dell’inferno. Ma che cosa dice, caro Enrico? Che ne sa lei della coscienza e dalla forza vitale di Berlusconi? Vediamo. Berlusconi ha proposto una scelta al partito da lui stesso fondato. Altro che volontà di morte. Si tratta di tuffarsi conservando il sogno della giovinezza nella verità dell’origine. Di essere meno partito e più movimento. Con la necessaria difesa e l’urgente rilancio di ideali e programmi per il bene dell’Italia. Ma il bene dell’Italia è anche impedire l’assassinio politico del leader dei moderati. E porre questo imperativo etico e politico come condizione perché un governo sia davvero moralmente e giuridicamente degno di durare.
Letta giudica tutto questo una forma di “cupio dissolvi”. Amore della morte, del vuoto, attrazione del niente. Cupio e pure dissolvi sarà lei, caro presidente Letta. Non capisce che così facendo getta scioccamente tra i rifiuti della storia quelle larghe intese che solo costituiscono la ragione del suo mandato?


IL PDL E’ IL PASSATO ORA SI TORNA A FORZA ITALIA ISPIRANDOSI ALLO SPIRITO DEL ‘94


 “Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi” dopo aver condiviso ed aderito al documento dell’Ufficio di Presidenza del Pdl del 25 ottobre scorso, sottolinea come dalle posizioni dei così detti “governativi” emerga sempre più chiaro il tentativo di allontanarsi, come ha sottolineato il Presidente Berlusconi, dall’elettorato che oggi, come già avvenne nel novembre del 2012, non vuole nessun passo indietro di Berlusconi anzi confida nella sua riconfermata leadership e nel ritorno a Forza Italia, ai suoi principi ai suoi valori ed ai suoi programmi. Se è vero che uno dei cardini fondamentali della “rivoluzione liberale" è il contenimento e l’abbassamento della pressione fiscale, l’atteggiamento di parlamentari e ministri che intendano rappresentare Forza Italia sulla legge di stabilità del “Governo Letta” deve essere quello di modificarla profondamente. Il PDL è il passato e le larghe intese non possono essere condivise se diventano un largo imbroglio, un super inciucio all’interno del quale il Partito democratico, violando le leggi e mentre persegue un “omicidio politico”, quello  del leader dei moderati, pretende che senatori e ministri eletti dagli elettori di Silvio Berlusconi continuino a collaborare come già è accaduto, con gli esiti che conosciamo, nel 2010 con Fini, Casini, e poi con Monti e centrini vari. Noi siamo convinti che l’unità di tutti i protagonisti del movimento di Silvio Berlusconi, ai quali è necessario aggiungere nuovi protagonisti del mondo dell’impresa, delle professioni, della cultura, del lavoro, sia ancora possibile, a tutti i livelli, ispirandosi, come ha affermato Silvio Berlusconi “Allo spirito del 1994 e ai modelli dei due grandi partiti americani: Da un lato, la presenza capillare sul territorio, anche con i nostri Club fino nei comuni più piccoli. Dall'altro, oltre ai media tradizionali (tv, radio, giornali), la grande realtà di Internet, della rete e dei social network". Il Pdl è il passato: "E' nato per riunire 21 formazioni del centro destra. Ha svolto la sua funzione, ma molte formazioni se ne sono andate o sono addirittura sparite. Il Coordinatore Rodolfo Ridolfi