martedì 31 gennaio 2017

BERLUSCONI: IO DI NUOVO CENTRALE E TORNANO A COLPIRMI


La mia intervista di oggi al Messaggero Silvio Berlusconi·Domenica 29 gennaio 2017 di Barbara Jerkov
Un nuovo rinvio a giudizio per la vicenda Ruby. Da anni finanzierebbe generosamente decine di cosiddette olgettine... una vicenda destinata a non chiudersi mai, presidente Berlusconi?
Sono senza parole. Siccome credo in questo paese e nelle sue istituzioni, ritengo grave e inaccettabile che uomini e risorse dell'apparato giudiziario vengano utilizzati per perseguire un disegno ai miei danni e ai danni dei milioni di italiani che da vent'anni danno fiducia alla mia persona, a Forza Italia e al centrodestra. Forse non tutti sanno su cosa di basa questa specie di inchiesta. Il cosiddetto processo Ruby, pur concludendosi con un'assoluzione, ha danneggiato in modo drammatico la reputazione delle persone coinvolte. Molte ragazze sono state fatte passare letteralmente per prostitute. Sono state ridicolizzate, gettate in pasto alla curiosità più morbosa, sostanzialmente violentate senza alcun rispetto per la loro dignità di donne. Questo anche senza essere, in molti casi, neppure inquisite, senza aver alcuna colpa se non quella di aver cenato a casa del Presidente del Consiglio. Insomma, vite rovinate. Molte di loro, che ambivano a lavorare nel mondo dello spettacolo, si sono viste chiudere tutte le porte, anche a Mediaset. Sono saltati matrimoni e relazioni affettive. Con la qualifica di

INCIDENTI CAUSATI DA ANIMALI: DIFFICILE RISCUOTERE I DANNI


domenica 29 gennaio 2017

CENTRO DESTA, LE MOSSE DI BERLUSCONI: “ALLE ELEZIONI SENZA COALIZIONI”

Berlusconi al Foglio: "Le coalizioni imposte dalla legge elettorale non funzionano". E dice "no" alla convivenza obbligata con "partner recalcitranti"
"Le coalizioni imposte dalla legge elettorale - lo hanno dimostrato sia l'Ulivo che l'Unione - non funzionano". In una intervista a tutto campo con il direttore del Foglio Claudio CerasaSilvio Berlusconi spiega la sua road map per andare a votare. "Anche nel centrodestra la convivenza obbligata con partner recalcitranti, se non addirittura infidi, ha reso molto più difficile la nostra azione di governo e ci ha impedito di fare alcune riforme, dal fisco alla giustizia, che consideravo indispensabili - mette in chiaro il leader di Forza Italia - quindi non mi appassionerei a questo problema, soprattutto in una fase nella quale la trasformazione del sistema politico da bipolare a tripolare rende qualsiasi sistema maggioritario inapplicabile se non a prezzo di una grave distorsione della democrazia".
Nel day after il quadro politico non cambia: le reazioni alla sentenza della Consulta sull'Italicum confermano le posizioni delle diverse forze politiche, con Pd, M5S, Lega e FdI che chiedono un ritorno rapido al voto e Forza Italia, centristi, Sinistra italiana e minoranza dem che frenano e insistono sulla necessità che sia il Parlamento ad intervenire per dar vita a una nuova legge elettorale. Nell'intervista al Foglio, Berlusconi traccia i contenuti di quella che potrebbe essere una nuova legge elettorale capace di riportare gli italiani al voto e far uscire il Paese dall'impasse. La sua proposta ruota attorno al proporzionale.

XVIII^ CONVENTIONE DI AZZURRI ’94 A IGEA MARINA


Si è svolta a Igea Marina la XVIII^ Convention di Azzurri '94 convocata per esaminare  la situazione politica delineatasi  a seguito della storica vittoria referendaria del NO, e della bocciatura della legge elettorale voluta da Renzi dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale. Gli Azzurri hanno delineato le iniziative politiche da intraprendere nel 2017. A fare gli onori di casa  F.Giorgetti Presidente del Consiglio Comunale di Bellaria-Igea Marina R.Maggioli V.Sindaco e Adele Ceccarelli Capogruppo in Consiglio Comunale. I lavori sono stati aperti da Renato Brunetta che in collegamento telefonico ha detto fra l'altro: “Renzi prende gol e scappa bucando pallone "Renzi, per oltre mille giorni, ha sempre detto: 'al voto nel 2018'. Adesso, dopo aver perso in modo rovinoso, 60 a 40, il referendum costituzionale, dice che si deve andare a votare subito, di corsa, a giugno. L'ex premier si comporta in modo irresponsabile, come un bambino che dopo aver preso un gol scappa con il pallone, lo buca, e dice 'adesso io non gioco piu''. L'Italia non ha bisogno di correre in modo confuso verso le elezioni anticipate, ha bisogno, invece, di un Parlamento che le dia nel piu' breve tempo possibile un sistema di voto omogeneo tra Camera e Senato, per poi ridare la parola, con tranquillita' e senza fregola, al popolo sovrano"." Per quanto riguarda il centrodestra, lavoriamo come sempre all'unità , tanto nei territori quanto in vista di un'alleanza a livello nazionale. Salvini e Meloni sono amici, domani saremo con loro in piazza a Roma, e al momento giusto si troverà la giusta ed equilibrata sintesi. L'obiettivo deve essere quello di un centrodestra unito di governo per vincere e per governare il Paese. Questa la nostra stella polare, il resto lo lasciamo alle perverse fantasie dei retroscenisti e dei giornaloni", ha concluso Brunetta.  Numerosi gli interventi fra i quali quello del coordinatore Provinciale di Forza Italia di Pesaro  S.Bettini, di Oriano Casadio  Consigliere Provinciale di Ravenna, di Marco Mattarelli consigliere comunale di Cento e di Rodolfo Ridolfi Presidente di Azzurri '94 che ha sottolineato come pur nelle difficoltà la sua Organizzazione  fin dal 2012 abbia perseguito sempre  con forza e determinazione l'unita' del centrodestra. “L'unita' che c'è stata in merito al referendum costituzionale" e come sia necessario impegnarsi affinchè gli elettori si ritrovino  su programmi e principi condivisi  da un centro destra unito capace di tornare a governare l'Italia con una classe politica adeguata, affidabile ed autorevole. 
Associazione Nazionale Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi


VERGOGNA, OBBLIGATI A PAGARE IL CANONE ANCHE SE NON GUARDI LA TELEVISIONE PUBBLICA. DATE I SOLDI AI TERREMOTATI!!! ANCHE QUELLI RACCOLTI CON I SMS. UTILIZZATE LE ACCISE.



MALTEMPO. NOI AGRICOLTORI IMPARATA (PER FORZA) DAL NEVONE 2012

A PROPOSITO del forte maltempo in centro Italia ho pensato di raccontarvi la mia esperienza di alcuni anni fa, oltre ad alcune considerazioni sulla gestione del territorio. Siamo agricoltori, sulle colline romagnole. Nel 2012, con il 'nevone' di 3 metri, e, per fortuna, senza il terremoto siamo dovuti restare a casa per 21 giorni a causa del ghiaccio. Nessuno ci ha telefonato (anche perché non funzionava il telefono fisso e c'erano grossi problemi con i cellulari) per sapere le nostre condizioni, di forze dell'ordine e protezione nessuna traccia. Per sopravvivere in queste zone rurali è necessario essere autosufficienti e l'esperienza insegna: preparare per tempo la legna per il riscaldamento, rifornire il freezer e l'armadietto dei medicinali, acquistare le bombole del gas per cucinare e la benzina per il generatore di corrente... E sperare di non aver bisogno di medici o ospedali. Qui da noi non esiste strada, ne pubblica illuminazione, né vigilanza di alcun genere, ne acquedotto, ne gas, né raccolta rifiuti, né adsl. I territori agricoli più svantaggiati vengano progressivamente abbandonati dalle amministrazioni, che preferiscono destinare i fondi al rifacimento delle pavimentazioni nei centri città, dove molti negozi chiudono e gli appartamenti cono in vendita. Eppure anche noi 'rurali' paghiamo le tasse, ma non godiamo di alcun servizio. Non si deve stupire se le colline si spopolano: il reddito è ridicolo e si fatica ad andare avanti, a meno che non si disponga di immobili da riconvertire in ristoranti con piscina, erroneamente detti 'agriturismi'. Nessuno si preoccupa della manutenzione del territorio, i fossi e le strade bianche sono lasciati alla gestione di qualche agricoltore volenteroso. In queste zone ad alto rischio idrogeologico la prevenzione totalmente scordata: si preferisce intervenire (con comodo) dopo che si è verificata la frana, allora sono disponibili fondi che, magari, vengono destinati anche ad altri interventi. E dire che non siamo in capo al mondo, ma anche i km (tanto distiamo dalla 'civiltà') in condizioni avverse le mette in difficoltà. Questa Regione, al di là dei proclami, non ha nulla da insegnareLettera firmata

giovedì 26 gennaio 2017

RENZI: LA LEGGE CHE L’EUROPA CI INVIDIA



Antonio Polito @antoniopolito1 : Mi piacerebbe che chi ha voluto l'Italicum, la "legge che l'Europa ci invidia", chieda prima di tutto scusa: era incostituzionale


GLI SCONTI TARI PER I DISSERVIZI DI APRILE 2016 ARRIVERANNO NELLA BOLLETTA DI GIUGNO. PER LA ZONA FAENTINA 102MILA EURO.


Pagata da Hera la penale di 474mila euro a Atersir, l'agenzia territoriale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti, che provvederà a rifondere i Comuni della provincia. Secondo la ripartizione, a Ravenna toccano 162mila euro, a Faenza 102mila, a Lugo 33mila e a Cervia 29mila
Hera ha provveduto a pagare a Atersir, l'agenzia territoriale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e i rifiuti, la penale per i disservizi che i cittadini della provincia hanno subito ad aprile 2016 sulla raccolta dei rifiuti urbani. Ne da notizia Il Resto del Carlino di Ravenna nella cronaca odierna, con un servizio a cura di Sara Servadei. Lo ricorderanno tutti: cassonetti traboccanti e camion per la raccolta che non passavano, a causa del passaggio della gestione del servizio ad un nuovo gestore.
Dopo le numerose lamentele da parte dei cittadini e le mobilitazioni anche istituzionali, Hera aveva promesso di rifondere i danni attraverso sconti in bolletta che, a questo punto sembrano sempre più vicini. Ora spetta ad Atersir ripartire la cifra, a cui si aggiungono 172mila euro per i servizi che a causa del disservizio non sono stati erogati, ai singoli comuni, sulla base dei danni subiti. Il calcolo è presto detto: a Ravenna toccheranno 162mila euro, a Faenza 102mila, a Lugo 33mila e a Cervia 29mila. Secondo quanto riportato dal Carlino, gli sconti dovrebbero essere distribuiti già dalla prossima bolletta, cioè quella di giugno.

MONTI ANCORA BOCCIATO: “NOMINE INCOSTITUZIONALI” LA CONSULTA FA A PEZZI LA LEGGE SUL SPOIL SYSTEM DI MONTI


Lo spoiler system è incostituzionale. O meglio lo è nelle forme tranchant stabilite dal governo Monti nel 2012. Nel luglio di quell’anno il premier aveva varato un decreto che mandava a casa con effetto immediato una sfilza di dirigenti di prima e seconda fascia. La politica dello spending review veniva applicata senza tanti complimenti nel tentativo di far risparmiare lo Stato. Ma ora la Consulta fa tabula rasa di quel provvedimento: a dichiarare guerra a Monti era stato a suo tempo solo Rodolfo Ridolfi, al lavoro per anni al ministero della Funzione pubblica con Renato Brunetta. Solo lui, assistito dall’avvocato Liborio Cataliotti, si era opposto al diktat. Cataliotti aveva sollevato un’eccezione di incostituzionalità al tribunale di Roma. I giudici l’avevano girata alla Consulta che ora fa a pezzi il provvedimento, perché «incide negativamente sul buon andamento dell’amministrazione e lede in modo irragionevole la tutela dell’affidamento che i lavoratori interessati riponevano sulla naturale durata dell’incarico».
Il principio è salvo, ma solo per i vertici. Più in giù non può valere, almeno con quelle modalità.


mercoledì 25 gennaio 2017

7 GENNAIO “GIORNATA DELLA MEMORIA”, RICORDARE E TRAMANDARE


Nella Giornata della Memoria sono tante le iniziative per commemorare le vittime degli orrori dell’Olocausto. Quest’ anno la ricorrenza cade nel giorno della liberazione di Auschwitz. Vogliamo che la ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio sia da monito a tutta l’umanità, affinché mai più possa accadere quanto commesso dai nazisti nei confronti del popolo ebraico: oggi bisogna ricordare fortemente questo orrore perché sia tramandata alle nuove generazioni la testimonianza di questo tristissimo capitolo della storia contemporanea e perché mai più l’umanità conosca un genocidio come quello patito nel secolo scorso.


TERREMOTO: GLI ERRORI DEL GOVERNO RENZI


Lincapacità, linefficienza e la mancanza di tempestività nel prevenire, fronteggiare e risolvere le emergenze spesso rischiano di ingigantire in maniera esponenziale l’entità dei danni, del disagio, della paura e del dolore dei cittadini. Purtroppo gli ultimi 6 mesi di stato emergenziale che hanno colpito lItalia ne sono una prova che avremmo voluto evitare di avere davanti agli occhi. In contesti come quello attuale, in cui il territorio italiano è falcidiato da calamità naturali, praticamente senza soluzione di continuità dall’estate scorsa, l’organizzazione e l’unità nazionale possono veramente far la differenza. Potevano, anzi, visto che tutti gli interventi realizzati dal governo, in particolare dallagosto 2016 ad oggi, sono andati nella direzione opposta. Dopo il terribile terremoto del 24 agosto ad Amatrice Matteo Renzi aveva solennemente dichiarato: Nella mia responsabilità di capo del governo proporrò a tutte le forze politiche di collaborare su questi temi. Con Casa Italia in ballo c’è il futuro dei nostri figli, non di qualche ministero. E proporrò a tutti i partiti, anche a quelli di opposizione, di dare una mano. Abbiamo decine di argomenti su cui possiamo dividerci e li litigare; su questo lavoriamo insieme”. (29agosto2016) Forza Italia ha sempre dato, anche per bocca del presidente Silvio Berlusconi, la sua disponibilità a collaborare. Alle parole e ai buoni propositi dellex presidente del Consiglio, non sono seguiti i fatti (autentica costante del fu governo Renzi)  stesso governo che auspicava collaborazione a tutto tondo si è intestardito nell’assurda missione di fare tutto da solo: ha fatto da solo e sbandierato il progetto Casa Italia, più che un progetto uno slogan senza una soli da struttura dietro; ha fatto da solo la nomina politica di Vasco Errani a Commissario straordinario per il terremoto; ha fatto da solo il primo decreto sul terremoto (approvato con grave ritardo solo il 17 ottobre, presentato al Senato il 18 ottobre, insabbiato dal 25 ottobre nella Commissione Bilancio di Palazzo Madama);
ha fatto da solo in Consiglio dei ministri, salvo intese, il secondo decreto terremoto dopo il sisma di fine ottobre.
Risultati ottenuti con questo atteggiamento da parte dellex presidente del Consiglio?

Associazione Nazionale Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi VENERDI 27 GENNAIO 17 A BELLARIA IGEA MARINA ORE 20



Venerdì 27 gennaio a Bellaria Igea Marina (RN)alle ore 20, 00 Hotel Boston Via Ovidio,94,
 Si celebra  la XVIII^ Convention di Azzurri '94  che fin dal maggio 2016 ha promosso comitati e si è impegnata fortemente nella campagna referendaria, a  seguito della storica vittoria referendaria del NO, vuole esprimere soddisfazione per il risultato ed esaminare il nuovo contesto politico che si va delineando e le iniziative politiche da intraprendere  nel 2017. Intervengono: Filippo Giorgetti Presidente del Consiglio Comunale di Bellaria-Igea Marina; Adele Ceccarelli Capogruppo in Consiglio Comunale F.I. Oriano Casadio Consigliere Provinciale di Ravenna;  Rodolfo Ridolfi Presidente di Azzurri '94
Renato Brunetta in collegamento telefonico alle ore 20,10. I dirigenti locali di Forza Italia, gli eletti ed i coordinatori di Azzurri '94.
La cena azzurra prevede un eccezionale buffet con: Paiella, Lasagne al forno, Cozze alla marinara, Insalata di seppie, insalata di polipi, Catalana di scampi, Scampi in salsa rosa, Salmone in bellavista, Acciughe marinata, Cotolettine di carne, Vitello tonnato, Salsiccie arrosto, Salumi vari; verdure crude e cotte, insalate, Formaggi misti, Dolci tutti preparati dallo chef; Vini: Sangiovese e Trebbiano, caffè costo della cena 20 euro. E' necessario confermare la presenza entro il 25 gennaio al cell. 335/396752 oppure al Tel. 0541 330450 Fax 0541 331761 berlusconiani94@gmail.com, roridolfi@alice.it

 




martedì 24 gennaio 2017

BERLUSCONI: “TRUMP HA RAGIONE SU PUTIN. MA L’ISOLAZIONISMO E’ UN ERRORE”


“Sono molto deluso dall’astensione della Lega su Tajani. Serve una legge proporzionale. No alle preferenze, sì ai collegi piccoli”.
Silvio Berlusconi tra il 1994 e il 2001 è stato alla guida di quattro governi. Francesco Bei La Stampa
 - Presidente Berlusconi, le celebrazioni del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma colgono l’Unione in una crisi potenzialmente fatale: i 27 divisi su tutto, con la Gran Bretagna che annuncia una «hard Brexit» e Donald Trump che sembra voltare le spalle sia all’Ue che alla Nato, considerando l’alleanza atlantica «obsoleta». C’è ancora una possibilità per l’Europa?
«Il sogno europeo oggi è più attuale che mai. La costruzione dell’Europa come è stata realizzata dai burocrati di Bruxelles invece è fallita e sta suscitando crescenti reazioni di rigetto. Vede, il sogno europeo è quello con il quale è cresciuta la mia generazione: era il sogno di un grande spazio di libertà, economica, politica e civile; di pace e sicurezza condivisa. Cosa ne è rimasto oggi? Una cosa, importante: la pace nel nostro continente. Ma tutto il resto è svanito, si è dissolto. L’Europa deve ripensarsi a fondo, oppure muore. Parola di un convinto europeista».  
L’Ue ci ingiunge di fare una manovra correttiva di 3,4 miliardi di euro. Il governo sembra intenzionato a tenere duro, respingendo la richiesta di nuovi tagli e tasse. Come sta operando Gentiloni nel rapporto con Bruxelles?  
«In questa vicenda si sommano due torti, uno europeo e uno italiano. Entrambi vanno al di là della

lunedì 23 gennaio 2017

BERLUSCONI, UN PESNIERO ALLE POPOLAZIONI TERREMOTATE


All'apertura dei lavori del Comitato di Presidenza di Forza Italia ho voluto che dedicassimo un pensiero alle popolazioni vittime del terremoto, che in questi giorni sono state colpite da nuove scosse e da fenomeni di maltempo che ne moltiplicano i disagi. A loro va il nostro rispetto e la nostra attenzione, insieme all’impegno a fare tutto quanto possibile, nelle sedi istituzionali, per favorire la ricostruzione nei tempi più brevi. Noi non siamo abituati a fare polemiche nei momenti di difficoltà, quindi possiamo solo sperare che le autorità preposte riescano a fare tutto quanto è necessario per soccorrere le popolazioni.
Non rinunciamo tuttavia ad indicare come esempio e come modello quanto fatto dal nostro governo all’epoca del terremoto dell’Aquila, quando si trattò di gestire un’emergenza simile, ma ben più grande nei numeri, e in pochi mesi riuscimmo ad assicurare a tutti coloro che ne avevano bisogno una dignitosa casa in muratura.  Ci auguriamo che oggi si sia in grado di fare altrettanto.



VALANGA DI COLPE


L'allarme ignorato per ore. Spazzaneve fermi, ritardi, strade bloccate. E più di 28 milioni di euro donati dagli italiani non sono ancora stati spesi
Alessandro Sallusti - Sarebbe bastato uno spazzaneve, un maledetto e banale spazzaneve e oggi non saremmo qui a piangere altre trenta vittime. Uomini, donne e bambini che da ore aspettavano nella hall dell'albergo Rigopiano di Farindola, sul costone del Gran Sasso, con le valigie fatte pronti a mettersi in marcia per tornare a valle e uscire da una situazione critica. Una partenza rinviata di ora in ora perché di mezzi non ce n'erano o chissà dov'erano. È arrivata prima la valanga che ha spazzato via tutto e tutti

 




MEZZI BLOCCATI, ELICOTTERI FERMI. TUTTI GLI ERRORI E I RITARDI FATALI


Gli spazzaneve ci sono ma nessuno è capace di guidarli. Abolite le province, molte le strade senza manutenzione
E la prossima volta? Se dovesse prevalere il patriottismo di facciata, la retorica degli eroici soccorritori, la demonizzazione delle critiche, che garanzie ci sarebbero che alla prossima tragedia l'Italia si faccia trovare più preparata? Perché ormai un dato è certo: la tormenta senza fine che ha investito l'Appennino terremotato ha avuto conseguenze disastrose grazie a una impressionante serie di superficialità nei dispositivi che sul territorio dovrebbero fungere da presidi proprio contro violenze naturali di questo tipo. Se l'albergo Rigopiano si è trasformato in una tomba per chi si trovava al suo interno, è stato per colpa della lentezza dei soccorsi, prodotta sia dalla carenza di mezzi sia dagli errori umani. E colpa della lentezza sono state anche le sofferenze di centinaia e centinaia di persone nei borghi rimasti isolati. La ricostruzione delle ultime ore di vita dei turisti e del personale del Rigopiano è inequivocabile. Alle tre del pomeriggio di mercoledì tutti gli ospiti dell'albergo erano pronti a lasciare la struttura e a raggiungere una località sicura, perché per le 15 era stato annunciato l'arrivo di uno spazzaneve che avrebbe liberato la strada. L'arrivo del mezzo viene posticipato alle 19, ma a quell'ora dello spazzaneve non c'è neanche l'ombra. Tre ore dopo, la valanga distrugge l'albergo. E anche dopo la valanga, secondo alcune testimonianze, la prefettura di Teramo liquida come «infondate» le segnalazioni della tragedia che arrivano da più parti; e d'altronde anche la sala operativa della questura teramana, denuncia il sindacalista del Sap Gianni Tonelli, è inagibile dall'ultimo terremoto. Anche questo, inevitabilmente, rallenta i soccorsi. Quando i militari riescono a aprirsi un varco fino all'albergo, per la maggior parte degli ospiti non c'è più niente da fare.



VERGOGNA ITALIANA INUTILIZZATI FINO AD OGGI 28 MILIONI


Mi permetto di dire che con 28 milioni di euro a disposizione avrei fatto come minimo questi acquisti: Gruppi elettrogeni, spazzaneve, turbine spazzaneve, gatti delle nevi, viveri, medicine e tutti i beni di prima necessità per affrontare freddo e neve...santo Iddio , fino a che li avessi spesi tutti fino all'ultimo cent. non mi sarei fermato. Sono soldi loro.. E invece sono ancora lì..
Elicotteri dove erano ??? negli hangar aspettavano che qualcuno desse l'ordine di partire.... ma non avevano tempo erano in TV a blaterare, poi in commissione , poi in riunione, ma la riunione non si poteva fare perché mancava il timbro, e poi c'era il problema dei migranti da risolvere, e poi la MPS bisognava salvarla, ma Gentiloni stava parlando con Bruxelles, I 28 milioni donati dormivano al Tesoro e il banchiere di turno era in ferie, la segretaria in malattia, il sottosegretario non aveva le competenze, e la segretaria del sottosegretario stava parlando con la mamma intanto gli Italiani morivano di neve freddo e gelo. W L'ITALIA. No polemiche politiche??? Al diavolo, questi criminali della sinistra hanno smantellato la eccezionale protezione civile di Bertolaso, quasi per dispetto, solo perché era vicino a Berlusconi. E come al solito coi loro nauseanti manuali Cencelli hanno distrutto l'efficienza e creato carrozzoni vuoti. COLPEVOLI!. Ed avevano il coraggio di contestarlo quando dirigeva la Protezione Civile...ora si vedono le differenze ed anche certi piddini ne scoprono le capacita' ed il valore...NOI gia' lo sapevamo.
GUIDO BERTOLASO e' e resta il migliore. Gli altri sanno solo aprire la bocca e peggiorare la situazione attuale
.



FINALMENTE SI CAMBIA !! TORNA L' AMERICA...FORTE, DETERMINATA E CORAGGIOSA!!


venerdì 20 gennaio 2017

CRAXI: BERLUSCONI, ONORATO OGNI VOLTA MIO NOME ACCOSTATO A SUO


Craxi: Berlusconi, onorato ogni volta mio nome accostato a suo. Rendo omaggio ad un uomo libero, amico e statista (ANSA) - ROMA, 19 GEN - "Solo chi è stato vittima di tutto questo può capire il dramma di Bettino Craxi, ma anche la grandezza della sua testimonianza: scelse la strada dell'esilio pur di non venire a patti con questo apparato politico-mediatico-giudiziario che uccide la libertà e la democrazia. La sua eredità politica, il socialismo riformatore, liberale, occidentale è una delle parti migliori della tradizione politica del nostro Paese. La considero parte integrante del progetto politico che ho creato quando ho fondato Forza Italia, anche per impedire che l'Italia cadesse nelle mani della sinistra post-comunista. Continuo a credere che questa tradizione politica riformista, assieme a quella liberale e a quella cristiana, siano i fondamenti sui quali costruire il futuro dell'Italia Bettino Craxi è anche un simbolo della dignità della politica. Per questo sono onorato ogni volta che il mio nome viene accostato al suo, per quanto la cosa avvenga spesso con intenti polemici, come qualche giornale ha fatto anche oggi". Lo afferma Silvio Berlusconi in un passaggio della lettera inviata alla famiglia di Bettino Craxi. "In effetti - prosegue - il

BERTOLASO: “TROPPI RITARDI NEGLI INTERVENTI”


L'ex Capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso: "Il sisma non si può prevenire, ma sul maltempo ci si muove in anticipo", critico con Errani
"Io ho sempre sostenuto quando guidavo la protezione civile, per le persone che si trovavano in disagio, che erano state colpite da qualche tragedia, alluvione o terremoto che fosse, che era obbligatorio per la società, il governo e lo stato, metterle nelle condizioni di poter alleggerire al massimo le enormi sofferenze cui erano costretti - ha aggiunto - Partendo da questo principio abbiamo fatto dei lavori all’Aquila che sono stati anche criticati per i costi eccessivi, ma a me non me ne frega nulla, se avessi potuto avrei messo tutti gli sfollati dell’Abruzzo in alberghi a cinque stelle. Lo stesso vale per i lesionamenti di oggi. È possibile, è accettabile, che alcune località vengano isolate dalle fortissime nevicate, ma in condizioni normali. Quello che non si può accettare è che in località già disperate, già travolte da queste tragedie di terremoti continui, senza casa, con gli animali in condizioni precarie e l’economia già collassata, si lascino anche abbandonati a sé stessi per 24 o 48 ore per nevicate anche eccezionali ma comunque prevedibili. È gennaio, che cosa volevamo aspettarci, il solleone a gennaio? Questi fenomeni sono cose che chi ha i capelli grigi o bianchi come me si ricorda perfettamente. Non è possibile prevedere i terremoti, ma le previsioni meteo esistono. Sapendo che ci sarebbero state queste grosse nevicate bisognava far arrivare prima di questo maltempo nelle zone a maggior rischio, colpite già dai terremoti, tutti quei mezzi che avrebbero potuto consentire la migliore circolazione possibile anche in condizioni di estrema criticità". Bertolaso ha critico anche la nomina di Vasco Errani: "Nominarlo è stata una sciocchezza che ha fatto Renzi in periodo pre-referandario per questioni di alchimia e chimica

BERLUCONI BATTE CASSA E APRE LA CACCIA ”AI MOROSI”



All'Ufficio di presidenza sul tavolo i dossier del tesoriere Messina: solo pochi in regola
I conti in rosso del partito sotto la lente del Cavaliere. Berlusconi in persona presiederà questa sera alle 19 un Ufficio di presidenza tutto incentrato sul bilancio di Forza Italia. È in arrivo una dettagliata relazione del senatore Alfredo Messina, tesoriere degli azzurri e uomo fidato dell'ex premer. Nel mirino ci sono gli iscritti morosi che dovrebbero versare ogni mese una quota a Forza Italia ma che di fatto se ne dimenticano. Il contributo varia a seconda del ruolo ricoperto ma sia i deputati sia i senatori sia gli europarlamentari dovrebbero girare una piccola fetta della loro indennità al partito: 800 euro al mese sui circa 13mila che percepiscono. Sui 92 parlamentari nazionali (50 deputati e 42 senatori) davvero in pochi risultano in regola anche se sapere chi sono è impresa ardua. Certo, nelle ultime ore, pare ci sia stata la corsa a saldare i conti ben sapendo che questa volta Berlusconi sarà davvero intenzionato a usare il bastone. A fronte dei mancati versamenti al partito, il Cavaliere sarebbe infatti intenzionato a ritirare tutti gli incarichi assegnati in precedenza. Anche perché dagli ultimi dati pubblici relativi al bilancio del 2015, chi continua a scucire è sempre e soltanto la famiglia Berlusconi: Silvio ma anche il fratello Paolo, i figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi. Tutti per la quota massima consentita di 100mila euro l'anno. Ottimi contribuenti anche i fidatissimi Fedele Confalonieri e Bruno Ermolli, anch'essi contribuenti per il massimo della cifra consentita. Da non dimenticare, poi, che proprio Berlusconi nel 2015 aveva

IMMIGRAZIONE: RIMPATRI E ASILO. LA RICETTA AZZURRA PER SCONFIGGERE L’EMERGENZA


Roma -  Forza Italia propone la sua road map per risolvere la crisi migratoria. Renato Brunetta, presidente del gruppo FI a Montecitorio, spiega che gli azzurri hanno apprezzato la «discontinuità potenziale nelle politiche attuate dal governo Gentiloni» rispetto al precedente governo di Matteo Renzi. Certamente, spiega Brunetta, questa discontinuità va verificata nei fatti ma si riconosce comunque che contiene «elementi positivi». Anche Laura Ravetto, presidente del comitato parlamentare Schengen, evidenzia che le dichiarazioni del ministro dell'Interno Marco Minniti «di fatto seguono l'agenda del centrodestra e, in particolare, ciò che fece il governo Berlusconi con gli accordi di rimpatrio». Dunque spiega che gli azzurri sono disponibili a votare provvedimenti che vadano in questa direzione ma aspettano al varco il nuovo esecutivo alla prova dei fatti. FI ritiene necessario rilanciare la politica degli accordi bilaterali intrapresa da Berlusconi prima di tutto con la Libia. Ecco perché sono state apprezzate in particolare le ultime dichiarazioni del ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che ha definito efficace l'accordo stipulato da Berlusconi con la Libia di Gheddafi ed ha parlato positivamente anche del coinvolgimento della Russia alla riunione Nato di Pratica di Mare del 2002. Per Fi sarà necessario anche rivedere tutta la disciplina per il rilascio della cosiddetta protezione umanitaria che rappresenta «una peculiarità tutta italiana» introdotta quando entrò in vigore la legge Turco-Napolitano e che in sostanza aggira la normativa che invece disciplina il diritto di asilo. Azzurri favorevoli anche alla proposta di Minniti di creare nuovi centri di trattenimento. Necessario incrementarli e allo stesso tempo velocizzare la procedura delle espulsioni. Per quanto riguarda i rimpatri si punta a stipulare accordi comuni a tutta l'Unione Europea in modo che nessun paese possa sottrarsi alle proprie responsabilità. Infine per Fi occorre sostenere meglio il lavoro delle forze dell'ordine e di tutti gli uomini che fronteggiano l'emergenza quotidianamente in prima linea.

 



giovedì 19 gennaio 2017

“RENZI CI HA PRESI PER IL CULO”: SIAMO NELLE TENDE SOTTO AL GELO”. NESSUNA AUTOCRITICA DEL PD


Io sto aspettando che qualcuno del PD venga a dire: siamo stati delle merde a massacrare Berlusconi e Bertolaso per L'Aquila, dove in 5 mesi erano stati messi tutti nelle case, siamo stati delle merde a distruggere quella che era la miglior Protezione Civile del mondo solo perché odiavamo Berlusconi e Bertolaso. Aspetto qualcuno del PD che venga a dire che Renzi, Gentiloni, Mattarella ed Errani, che hanno fatto le sfilate nei luoghi del terremoto dicendo: non vi lasceremo soli, sono dei buffoni che dovrebbero andare a nascondersi. Aspetto qualcuno del PD che venga a dirmi: se non fosse per tutta la stampa e l'informazione che noi controlliamo direttamente e che racconta balle sulle nostre azioni, tutta Italia saprebbe che siamo degli incapaci a gestire qualunque cosa, dalle banche (e si vede) fino ad un negozio di frutta e verdura. Aspetto qualcuno del PD che venga a dirmi che si vergogna per come vengono trattati i terremotati nelle tende sotto la neve, senza corrente, con gli animali che muoiono sotto la neve. Aspetto qualcuno del PD che venga a dire che lascia la politica e va a lavorare, perché si è accorto di essere un incapace e che il suo partito invece di preoccuparsi dei terremotati si esalta per i matrimoni gay (nulla contro i gay, ma esiste anche una scala di priorità). Aspetto qualcuno del PD che riconosca che, così come sono ridotte le zone terremotate, loro stanno riducendo tutta l'Italia per incapacità, ideologia, ingordigia, ignoranza, testardaggine, pregiudizio, fanfaronaggine!!  Luciano Spada


ORGOGLIO PER L’ITALIA


di Silvio Berlusconi -  «L'elezione di Antonio Tajani a presidente del Parlamento europeo mi riempie di gioia e di orgoglio come italiano e come presidente di Forza Italia: ad Antonio sono legato da amicizia e affetto sin dal 1994 quando fu con me uno dei cinque fondatori di Forza Italia. Da allora il suo impegno politico è sempre stato intenso, lineare, coerente e gli elettori lo hanno confermato ben quattro volte al Parlamento europeo. Il suo lavoro in Europa, sia come eletto, sia nel periodo nel quale è stato indicato dal nostro governo come Commissario europeo e vicepresidente della Commissione, gli è valsa una generale stima, anche al di fuori dei confini del nostro Paese e della nostra area politica. In un momento nel quale l'idea stessa di Europa è messa da molte parti in discussione e gravi problemi rendono arduo il cammino ed incerte le prospettive dell'Unione, sono certo che il presidente Tajani svolgerà la sua alta funzione con impegno ed equilibrio, per rafforzare il ruolo dell'istituzione europea, il Parlamento che è la più diretta espressione dell'Europa dei popoli e dei suoi cittadini, il simbolo della appartenenza ad una storia e ad una civiltà comune. L'elezione di Tajani significa anche che in Europa vi è una sola prospettiva politica vincente: quella dei liberali, dei cristiani, dei riformatori, del centro moderato alternativo alla sinistra. Noi siamo orgogliosi di rappresentare in Italia quest'area politica, e all'interno di essa di lavorare, come espressione italiana del Partito del Popolo Europeo, per cambiare profondamente questa Europa e per risolvere, in termini seri e concreti, i mali che affliggono le società europee. Certamente il nuovo presidente del Parlamento europeo oggi cessa di essere uomo di parte, come è nella natura del suo ruolo, ma la sua storia e la sua cultura sono le nostre e sono ben lieto che ancora una volta l'Europa ne abbia riconosciuto il valore».


GLI INTELLETTUALI SALTANO SUL CARRO DI DONALD


di Paolo Guzzanti. - Era già successo con quasi tutti i presidenti americani repubblicani, ma anche democratici come fu nel caso di Lyndon Johnson. Ma lo spettacolo del riaggiustamento del tiro e dei primi timidi saltelli che precedono il salto definitivo sul carro del vincitore, comincia già a vedersi. La truppa dell'anti trumpismo isterico è ormai riservata, anche in America, a gruppi sempre più ristretti che hanno trovato anzi una ragion d'essere, almeno per ora, nel fingere una resistenza in costume partigiano all'orrido tiranno piovuto dalle urne. Si assiste allo stesso fenomeno che seguì l'elezione di Ronald Reagan, dopo lo spaventoso flop di Jimmy Carter scambiato dalle sinistre mondiali per il messia. Reagan era spacciato per un rozzo cowboy e infatti, in costume da cowboy, era stato protagonista di una ventina di western in bianco e nero, quando le pistole sparavano emettendo una nuvola di talco. Reagan fu accolto dall'intellettualità europea e newyorkese come un mostro, un mediocre anticomunista, quando l'aggettivo anticomunista era considerato infamante, perché soltanto le persone rozze, volgari e di malaffare possono essere anticomunisti. Poi Reagan piegò il comunismo sovietico e vinse la guerra fredda. Così, nel giro di pochi anni si vide che la tempra dell'uomo era solida e concreta ma anche idealistica e allora, in silenzio, alla spicciolata, anche gli intellettuali cominciarono a cambiare idea. Ora, Trump non è Reagan e

mercoledì 18 gennaio 2017

TAJANI ELETTO PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO


L'esponente popolare vince al ballottaggio 351 voti contro i 282 dell'avversario. Il neo-eletto: "Dedico questo risultato alle vittime del terremoto che ha colpito il mio paese. Antonio Tajani, del Partito popolare europeo, è stato eletto presidente del Parlamento Ue con 351 voti dall'Assemblea di Strasburgo, contro i 282 ottenuti dal candidato socialista Gianni Pittella nel ballottaggio tra i due. Romano, cattolico, ex ufficiale dell'aeronautica, giornalista, ex commissario europeo, grande tifoso juventino e, soprattutto, per anni l'uomo di Berlusconi a Bruxelles: in sintesi, è questa la storia di Antonio Tajani. Dopo il liceo al Tasso di Roma, la laurea in giurisprudenza e l'aeronautica, con specialità in difesa aerea, Tajani si lancia nel giornalismo, prima a 'Il Settimanalè, quindi al Gr1 e infine come responsabile della redazione romana de 'Il Giornale'. Da qui, grazie a Silvio Berlusconi, il passaggio alla politica, che aveva già abbracciato in gioventù con la militanza nel Fronte Monarchico giovanile.
Tajani è uno dei fondatori di Forza Italia, coordinatore regionale del partito nel Lazio e portavoce del Cavaliere, nel governo Berlusconi I del 1994-95. Sconfitto alle elezioni per il parlamento nazionale nel 1996 nel collegio di Alatri e quindi da Walter Veltroni per la corsa a sindaco di Roma nel 2002, Tajani ha decisamente più fortuna in Europa. Approdato a Strasburgo nel 1994, è eletto eurodeputato ed è uno degli artefici dell'ingresso di Forza Italia nel gruppo Ppe, di cui diventerà vicepresidente nel 2002.

CI SALVERA’ TRUMP


A poche ore dal suo insediamento ufficiale alla Casa Bianca - il giuramento sarà venerdì - Donald Trump ha detto quattro cose su di noi dell'altra parte dell'Atlantico: l'egemonia tedesca sull'Europa provoca un mucchio di guai; l'Inghilterra bene ha fatto a dire sì alla Brexit; la politica delle porte aperte all'immigrazione è suicida; non è detto che tutti i cittadini europei potranno in futuro entrare negli Stati Uniti senza dovere chiedere permesso e attendere risposta. In pratica Trump ribadisce due fattori portanti della sua dottrina: uno Stato si fonda sulla sua sovranità e sul controllo dei suoi confini. In fondo si tratta di un concetto antico come il mondo, stupidamente messo in discussione, se non addirittura accantonato, da una falsa e pericolosa interpretazione del concetto di globalizzazione. Che da messa in comune di opportunità si è trasformato in: ognuno faccia ciò che vuole e vinca il più forte, senza regole. Così ci siamo trovati che i social network sono diventati più potenti dei governi, che i clandestini hanno più diritti dei cittadini, che le regole dell'economia e del commercio vengono decise non in base alle necessità del popolo ma agli interessi di centrali di potere il più delle volte neppure ben identificate.
E siccome da venerdì la dottrina Trump sarà la guida del fare americano, noi cosa pensiamo di contrapporre, oltre alle parole di incapaci politici e alle isterie di un pugno di attori e cantanti di sinistra sdegnati dal trumpismo? A stare a quello che accade in queste ore la risposta è: nulla. La Nato continuerà a fare la guerra più a Putin che all'Isis, la Germania a schiacciare le economie degli altri Paesi europei pretendendo il rispetto di parametri fuori dal tempo, la Merkel cercherà - lo sta già facendo - di vendicare lo scandalo Volkswagen scatenando una guerra contro la Fca, ex Fiat, all'insegna del detto «mal comune mezzo gaudio». Sono passati settant'anni dalla fine della Seconda guerra mondiale e l'impressione è di essere tornati a quel punto: l'Europa libera ha un problema che si chiama Germania e l'aiuto può arrivare solo dall'America. Non c'è bisogno di armi, il d-day sarà lo sbarco del trumpismo: sovranità e confini.



ULTIMO REGALO DI RENZI AL PAESE.


i Francesco Forte La richiesta che l'Unione Europea fa all'Italia di una manovra correttiva di 3,5 miliardi pari a 0,2 punti di Pil era prevedibile, perché purtroppo era già maturata lo scorso anno, con l'approvazione della legge finanziaria per il 2017. Renzi aveva reagito alzando le spalle, si trattava di solo 2 decimali ed era certo che la Commissione europea non avrebbe mandato una lettera formale per chiedere la correzione, prima del referendum, al fine di non influenzarlo. Purtroppo la richiesta era corretta e ineccepibile, in base al programma di medio termine di riduzione graduale del deficit, che il governo Renzi aveva sottoscritto e a cui si era impegnato. L'importanza e l'urgenza di questa manovra correttiva l'avevamo segnalato, sottolineando che i decimali, nella riduzione del bilancio contano. La aveva

martedì 17 gennaio 2017

NE RESTERANNO SOLO DUE


Alessandro Sallusti - Duello a distanza ieri, dalle pagine dei giornali, tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Il primo, su La Repubblica, ammette per la prima volta di aver sbagliato tanto in pensieri, parole ed opere e annuncia che il Renzi «due» sarà ben diverso, nella forma e nella sostanza, dal Renzi «uno». Il secondo conferma, come era nell'aria e come ben sapeva chi lo conosce, di non avere nessuna intenzione di ritirarsi a vita privata e, anzi, se sarà possibile, di candidarsi come leader alle prossime elezioni.
Lo dico con rispetto agli altri protagonisti di centrodestra e di centrosinistra che ogni giorno si sbattono per conquistare spazi di visibilità e di agibilità politica: cari signori, non ce n'è per nessuno. Questi due sono, nei loro campi, avanti anni luce nella visione, nel tempismo e nella tattica. Si detestano cordialmente, sono in competizione costante, ma si rispettano e si riconoscono come unica controparte. Il duello è da alta classifica di serie A, non da modesta zona Uefa o da triste lotta per non retrocedere. E una volta, non molto tempo fa, avremmo detto che solo uno dei due sarebbe arrivato vivo alla meta. Potrei sbagliarmi, ma oggi non sono più certo che sarà necessariamente così. Può essere infatti - ma la partita è soltanto all'inizio - che, se dalle prossime elezioni non dovesse uscire un vincitore netto, l'idea di governare insieme sia una possibilità che entrambi non auspicano ma lasciano aperta, come si intuisce anche leggendo tra le righe le due interviste di ieri, tanto che per Renzi il «voto subito» non è più la priorità assoluta.
La questione è molto complessa e ha il suo punto di debolezza nell'affidabilità politica e personale di Renzi purtroppo sperimentata all'epoca del Nazareno, dell'elezione del capo dello Stato e della riforma elettorale. Non so neppure se Renzi e Berlusconi lascino intravvedere questa pazza idea, che è cosa ben diversa dal classico inciucio, per portare a miti consigli alleati e compagni di viaggio bizzosi e pretenziosi oltre misura o se davvero nella loro visione ci sia posto, in ultima istanza, per una grande coalizione ripulita da estremismi, per intenderci alla tedesca. Certo è che il vecchio schema «morte tua, vita mia», non è più l'unico sul tappeto.



FCA E DIESELGAT


Il Governo Italiano protesta nei confronti dell'Europa per il caso "Dieselgate" per gli attacchi a FCA..... Ma se hanno portato la sede legale a Londra, amministrativa ad Amsterdam, la produzione è quasi tutta Americana ! !..
Marchionne è svizzero canadese e non paga tasse in Italia, come anche gli Elkann! ....
Perciò visto che hanno rinnegato anche l'Italico nome FIAT.... ma perché mai dovremmo prenderne le difese ?????????....  Oriano Casadio

lunedì 16 gennaio 2017

RENZI ULTIMO REGALO AGLI ITALIANI: IL DEBITO PUBBLICO TOCCA QUOTA 2.230 MILIARDI


2.229,4 miliardi, 5,6 miliardi in più rispetto al mese di ottobre. È il nuovo record toccato a novembre dal debito delle amministrazioni pubbliche. A certificarlo il supplemento al bollettino statistico "Finanza pubblica, fabbisogno e debito" della Banca d'Italia. In particolare il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 5,7 miliardi, quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,1 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato. Nei primi undici mesi del 2016 il debito è aumentato di 56,7 miliardi mentre le entrate tributarie sono state pari a 368,4 miliardi, in crescita del 4,3 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2015.



ULTIMO REGALO DI RENZI AL PAESE.


di Francesco Forte : Il declassamento a BBB da A, da parte dell'agenzia di rating canadese Dbrs, la quarta delle quattro star del rating che contano per la valutazione dei nostri titoli pubblici, li degrada ufficialmente alla classe B dalla classe A in cui sino ad ora erano stati, nonostante le tre maggiori Standard & Poor's, Moodys e Fitch ci avessero già declassato fra la fine del 2011 e l'inizio del 2012 quando il debito pubblico era al 118% del Pil e non come ora al 133%. Sostenere che una delle principali ragioni per il declassamento è l'instabilità politica dovuta alla caduta di Renzi è stravagante, dato che il governo che si dimesso aveva le mani bucate. Il declassamento fa perder fra il 5,5 e l'8% alle valutazioni dei nostri titoli pubblici in relazione alla scadenza breve o lunga dal punto di vista della Bce che presta soldi alle banche e dell'autorità finanziaria ad essa collegata che calcola i parametri di solidità delle banche, in rapporto ai prestiti che esse detengono fra cui debito pubblico.
In apparenza questo danno può sembrare molto per le banche ma è poco, perché questa forchetta di percentuali 5,5-8% non riguarda molti casi. Quando una banca si fa prestare soldi dalla Bce deve dare in cambio garanzie, tramite titoli valutati sulla base delle stime delle maggiori agenzie di rating. Quelli di classe A vengono valutati con un taglio del 16 rispetto al loro valore, per quelli con tre B si dovrò aggiungere un + 5,5%-8% ossia mediamente 6,75. Sicché per ogni prestito di 100 non occorrerà dare 116 ma 122,75 di garanzie. Poiché la banca ha molti titoli in portafoglio, dovrà darne a garanzia un po' di più, ma non è obbligata a darne in debito pubblico: può dare altri titoli, che ha nel portafoglio, che sono una grande varietà, con gli attuali regolamenti Bce. Dunque per una banca normale per i prestiti Bce questo declassamento non conta granché. La seconda conseguenza del declassamento riguarda la convenienza delle banche a tenere debito pubblico. I parametri patrimoniali che le banche debbono avere sono il 12% dei prestiti che esse detengono, cioè un ottavo circa. Per il debito pubblico il rischio aumenta del 5,5%-8% e quindi l'importo di parametro patrimoniali di pari a un ottavo del prestito aumenta del 5,5%-8%.
Non è molto, ma può indurre le banche a tenere meno debito pubblico, che ora. Il tasso di interesse sui debiti pubblici salirà un po'. Lo stato dovrà esser più cauto nel far nuovi debiti, rispetto all'era di Renzi e del suo referendum, che voleva vincere con questi regali.


PROCESSO TRANI. QUELLO DEL 2011 FU UN COLPO DI STATO. LO SPREAD VENNE UTILIZZATO IMPROPRIAMENTE PER DELEGITTIMARE IL GOVERNO BERLUSCONI


“Il rush finale del Processo di Trani sulle agenzie di rating conferma quello che andiamo sostenendo da ormai più di 5 anni. Nel novembre 2011 il governo Berlusconi fu fatto cadere per motivi che nulla avevano a che vedere con la solidità politica ed economica del nostro Paese. In Italia ci fu un vero e proprio colpo di Stato. Nella giornata di ieri il pm del Tribunale di Trani, Michele Ruggiero, ha chiesto la condanna alla pena di 9 mesi di reclusione e 16mila euro di multa a carico dell’analista di Fitch David Riley, all’epoca dei fatti capo del rating sovrano. Riley e’ accusato di aver fornito in due occasioni (il 10 e il 17 gennaio 2012) anticipazioni sull’imminente doppio declassamento del rating dell’Italia (da A a BBB+) deciso da Fitch ufficialmente solo il 27 gennaio 2012. In questo modo – secondo l’accusa – ha turbato in negativo l’andamento del mercato finanziario italiano”. Lo scrive su Facebook Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. “Gli analisti di Fitch ‘travestono, mascherano le anticipazioni indebite sul declassamento imminente del rating dell’Italia attraverso spiegazioni di precedenti rating’, ha detto il pm Michele Ruggiero nella requisitoria al processo per manipolazione del mercato. “Cosi’ – ha sottolineato – si sottraggono alle sanzioni della Consob, perche’ le anticipazioni del rating sono vietate dai regolamenti, ma il mercato li prende sul serio. Infatti, c’e’ stata volatilita’ negativa sul mercato’.
Se si guarda il documento sulla stabilita’ finanziaria dell’Italia, ‘nel 2011 il nostro Paese stava messo meglio di tutti’ gli altri Paesi europei, ha aggiunto Ruggiero. Quindi, ‘non c’erano neppure i presupposti per il doppio declassamento del rating dell’Italia (da A a BBB+) deciso da Fitch nel gennaio 2012. I fondamentali economici della stabilita’ dell’Italia nel 2011 non erano solidi, erano solidissimi’ – ha aggiunto Ruggiero – spiegando che ‘Monti, durante una conferenza stampa tenuta prima del rating watch negativo di Fitch del 16 dicembre, presento’ riforme strutturali importanti per il nostro Paese’. ‘Vi ricordate le lacrime della Fornero?’, ha chiesto il pm al Tribunale, rievocando la presentazione della riforma delle pensioni. ‘Con questi potenziali economici non ci potevano declassare’, ha concluso”. 



venerdì 13 gennaio 2017

MEDIASET SOTTO ASSEDIO, DOPO L’ATTACCO DI VIVENDI COLOGNO SI ALLEA CON IL NEMICO DEL SUO NEMICO


Il gruppo della famiglia Berlusconi ha investito in Studio 71, la più grande rete di produzione e distribuzione multicanale di video digitali d’Europa e uno dei primi 5 operatori del settore al mondo. Stringendo un patto di ferro con i due soci del network: la tedesca Prosiebensat e la francese TF1, controllata da Martin Bouygues, nemico giurato di Vincent Bolloré che tentò, invano, nel 1997 di sfilargli l’azienda di famiglia. Silvio Berlusconi prende due piccioni con una fava. Da un lato, proietta Mediaset nel futuro investendo in Studio 71, la più grande rete di produzione e distribuzione multicanale di video digitali d’Europa e uno dei primi 5 operatori del settore al mondo. Dall’altro, stringe un patto di ferro con i due soci del network: la tedesca Prosiebensat e la francese TF1, controllata da Martin Bouygues, nemico giurato di Vincent Bolloré che tentò, invano, nel 1997 di sfilargli l’azienda di famiglia. Mediaset e TF1 hanno infatti acquistato rispettivamente il 5,5% e il 6,1% del multi-channel network Studio 71 con un investimento da circa 50 milioni sulla base di una valutazione di 400 milioni. “L’obiettivo è costituire il più importante gestore europeo di talent digitali in stretta sinergia con la tv generalista”, come si legge in una nota diffusa dall’azienda di Cologno Monzese che diventerà azionista di rilievo (49%) nella divisione italiana di Studio 71. E grazie all’operazione Mediaset crescerà nel digitale con un’impresa internazionale che opera a stretto contatto con le piattaforme gratuite di distribuzione video come Youtube. “Studio 71 sviluppa oltre 6 miliardi di video visti al mese ed è presente in cinque Paesi con circa 200 dipendenti. In Italia, gestisce già un inventory di oltre 40 milioni di video visti al mese”, prosegue la nota Mediaset. Numeri importanti che faranno la fortuna di Publitalia 80, la concessionaria pubblicitaria di Cologno che avrà l’esclusiva del network. L’intesa garantirà inoltre a Mediaset e a TF1 di entrare in un’ “attività costruita sullo standard mondiale dei video online come Youtube”, “garantirà ai nuovi partner le competenze maturate da Studio 71” e “assicurerà al network ulteriori risorse per lo sviluppo in nuovi mercati oltre a Germania, Usa, Canada, Gran Bretagna e Austria”.