lunedì 31 agosto 2015

L’EUROPA RISCHIA L’ISLAMIZZAZIONE E IL PAPA NON LO CAPISCE

Luttwak: Duro attacco del politologo americano contro il governo italiano e contro il Pontefice che "non si rende di collaborare al suicidio dell'Eu
"L'Italia ha il Papa. E questo Papa ritiene che si debbano accogliere tutti. Del resto sin dall'inizio ha mandato il segnale sbagliato, quando fece il primo pellegrinaggio a Lampedusa. E invece non si rende conto di collaborare, suppongo involontariamente, a un suicidio epocale, quello dell'Europa cristiana". Il politologo americano Edward Luttwak, intervistato sul Giorno, non ha dubbi: uno dei principali colpevoli dell’invasione di profughi è Papa Francesco.
L’Italia dovrebbe bombardare i barconi vuoti degli scafisti individuandoli con i raggi infrarossi senza aspettare l’autorizzazione dell’Onu. Ne “ha la forza ma non la volontà”, attacca il politologo. Il problema è la Libia che non è più uno Stato “da quando Sarkozy e Obama fecero la stupida guerra per cacciare Gheddafi” e “trattare con le tribù e i radicali islamici sul territorio è pura illusione". Ma "all'invasione dalla Libia – spiega Luttwak - si aggiunge l'invasione attraverso i Balcani. E questa è ancora più imponente” perché “è tollerata, se non addirittura incoraggiata, dal presidente turco Erdogan" che opera per "la progressiva islamizzazione dell'Europa”. “La stragrande maggioranza dei migranti – prosegue Luttwak - è musulmana. E le comunità musulmane, come si sa, sono refrattarie all'integrazione. Parlo in generale. Alla lunga sarà l'Europa cristiana ad adeguarsi ai loro valori e non il contrario”. “Questo Papa farebbe bene a ripassarsi la storia", attacca di nuovo Luttwak che ricorda la fine della civiltà romana: “Arrivarono i barbari dal nord. Ora vengono dal sud. Alle invasioni barbariche seguirono cinquecento anni di secoli bui. Ce ne vollero altri trecento perché l'Europa conoscesse un Rinascimento". "Nell'Europa attuale - è la conclusione dell'esperto di geopolitica - non vedo alcuna volontà di sopravvivenza. I muri non basteranno. Ci vorranno interventi diretti. E la prima a farlo dovrebbe essere l'Italia".

OGGI SOLO 3300 INVASORI (AGGIORNATO 4400) IN CROCIERA IN ITALIA A SPESE NOSTRE. CLANDESTINI NO PROFUGHI

Maxi operazione di recupero immigrati al largo e fin sotto le coste libiche. Ed è emergenza. Sedici gommoni e sei barconi stracarichi di migranti hanno lanciato ieri l’Sos raccolto dalla centrale operativa della Guardia costiera di Roma, che ha dirottato diverse unità navali nelle aree segnalate.
La nave Fiorillo, la Diciotti e 4 motovedette, tutte della Guardia costiera, una nave norvegese in forza a Triton e, ancora, mezzi della Marina militare e della Guardia di Finanza hanno lavorato senza sosta visto l’alto numero di migranti che si è riversato in mare per raggiungere l’Italia. In arrivo sulle nostre coste circa 3300 immigrati. E le partenze dalla Libia sono a ciclo continuo. Arriveranno a Vibo Valentia a bordo della Bourbon Argos di «Medici senza frontiere» 319 immigrati recuperati in tre operazioni. Una motovedetta della Capitaneria di porto di Lampedusa ne ha tratti in salvo 111, la CP291 ha soccorso due gommoni con in tutto 187 migranti, 322 sono quelli trasbordati su un’unità navale norvegese. In due interventi la Marina militare ha soccorso quasi mille persone: 507 sono sulla nave Cigala Fulgosi, 432 sulla Vega.
Le interminabili operazioni di soccorso sono iniziate nella notte tra venerdì e ieri, quando la Guardia costiera ha salvato quasi 300 profughi, poi trasbordati su un’unità navale della Guardia di Finanza. Sono oltre 105mila (in realtà essendo migliaia al giorno fate i conti voi) i migranti sbarcati in Italia nel 2015, con dati aggiornati al 19 agosto.
L’enorme ondata che sta investendo le nostre coste mette a dura prova il sistema di accoglienza che, pur oliato, visti i grossi numeri raggiunti, deve fare i conti con un carico non indifferente. Le partenze programmate dai Cpsa verso altre strutture in Italia sono all’ordine del giorno, per garantire posti liberi ai nuovi arrivati. Oneroso il fardello che incombe sulle forze dell’ordine che, malgrado il deficit di unità, devono lavorare sui due fronti: individuare gli scafisti ed effettuare i controlli sull’identità degli arrivati. Roba non da poco, visto che la gran parte degli immigrati non ha documenti.
«Si va oltre lo scafismo di Stato». «Umiliati e beffati dall’Ue, usiamo le nostre forze per alimentare gli affari dei trafficanti e farci invadere. Solidarietà alla nostra Guardia costiera e alla nostra Marina, costrette da un governo di incapaci a sostenere un malaffare che pagheranno gli italiani».

I DATI DI BILANCIO MOSTRANO LA PANZANA DI RENZI

Ieri abbiamo rilevato come i dati di bilancio mostrano come sia una panzana deliberata quella propalata da Renzi sull'abbattimento delle tasse.
E come la caduta dell'economia cinese e i malfermi dati americani ci consegnino a una situazione paurosa, specie perché abbiamo un non-governo. Oggi sul Sole 24 Ore Luca Ricolfi nota che in questi giorni di cadute delle borse causa Cina, i nostri titoli di Stato siano stati tra i più penalizzati d'Europa. Peggio di noi solo il Portogallo, mentre hanno addirittura migliorato le loro posizioni, oltre ovviamente alla Germania, l'Irlanda e il Belgio...
NECESSITA' DI UN NEW DEAL ITALIANO ED EUROPEO. CON RENZI QUESTO E' IMPOSSIBILE
l fatto è che Renzi ancora una volta ha chiesto il pannicello di una maggior flessibilità del deficit invece di chiedere la reflazione tedesca.

IL CAPO DELLO STATO, DI FRONTE ALLA PROSPETTIVA DEL CRASH PARLAMENTARE DEL GOVERNO, MENTRE ARRIVA LA TEMPESTA AUTUNNALE, CHE FARÀ?

Il Capo dello Stato si rende conto, ne siamo certi, dei segnali pesantissimi che noi gli sottoponiamo ogni giorno di crisi parlamentare, politica ed economica.
Non è possibile aspettare passivamente il crash parlamentare che travolgerà Renzi e ci esporrà senza difese all'autunno nero.

domenica 30 agosto 2015

ALLA PRANDINA (PD) CLANDESTINI E PUTTANE, E NOI PAGHIAMO PER UN BORDELLO IN CENTRO, ALTRO CHE GUERRA

PADOVA. Il sesso a pagamento non può essere tollerato in una struttura gestita della Prefettura, nell’ambito di un programma di accoglienza organizzato dal Ministero dell’Interno. Invece all’ex Prandina succede anche questo. Nella tendopoli dove attualmente sono accolti 320 profughi (dati ufficiali della Prefettura, in realtà oltre 400) c’è chi ha utilizzato i 2 euro e 50 cent di contributo diurno per fare sesso. Con chi? Con altre donne africane accolte nello stesso campo. Chi gestisce i migranti è corso ai ripari trasferendo in altre strutture sei nigeriane individuate come “fulcro” di questo mercato clandestino. Il problema è che il malcostume si è diffuso anche tra le donne sposate che cercano di rimediare qualche spicciolo nello stesso modo. Dopo l'attività di compravendita tra gli immigrati ospitati al Prandina si e' diffusa ora la voce di una seconda attività che avviene all'interno della tendopoli: sesso a pagamento. Una voce questa prontamente smentita con fermezza dal vicecapo gabinetto della prefettura di Padova: il dottor Alessandro Sallusto. Tutto questo mentre il numero dei profughi aumenta e il sindaco Massimo Bitonci chiede ulteriori controlli. 

venerdì 28 agosto 2015

LE ILLUSIONI PERDUTE DEL FANFARONE


Padoan e Poletti, facce da ministri tristi, annunciano la sconfitta di Renzi sul campo delle tasse e del Jobs Act. Non ci sono coperture per abbattere le imposte. I numeri dei contratti di lavoro sono ciclopiche balle, e lo ammette persino il Ministero. La necessità urgente di una alternativa. Centrodestra unito, finalmente anche Salvini abbandona le velleità di far da solo. Occorre aprire subito il cantiere delle idee e dei programmi. E il tavolo delle regole e delle candidature
DUE VOLTI DA COMMISSARI DEL POPOLO PRONTI PER LA FUCILAZIONE. PADOAN CONFESSA: LA FLESSIBILITA' CHIESTA ALLA MERKEL A EXPO NON SERVE A NIENTE, OCCORRE UN TAGLIO PERMANENTE DELLE SPESE. NEI MODI, NEI TEMPI E NELLE QUANTITÀ INDICATE DA RENZI È UNA MISSIONE IMPOSSIBILE
IL BANDITO GIULIANO (POLETTI). ANNUNCIA DI AVER MENTITO SUI DATI DEL LAVORO. SI SCUSI E SI DIMETTA LUI, E SI SCUSI IL PREMIER CON GLI ITALIANI
C'è un'altra faccia che parla prima ancora delle parole che la bocca pronuncia. Quella di Giuliano Poletti.
Il bandito Giuliano, dicendolo con simpatia. E' stato lui in questo 2015 a fornire la trama per la narrazione renziana delle riforme da cui l'Italia sta emergendo gloriosa incoronando il demiurgo Matteo.
Il ministro del Lavoro ha comunicato con una faccia tosta, a dire il vero piuttosto paonazza, che c'è stato un piccolo errore nel diffondere i dati sull'incremento dei posti di lavoro dovuti al Jobs Act. Li ha semplicemente raddoppiati rispetto alla realtà.

giovedì 27 agosto 2015

IL PIFFERAIO MAGICO


Renzi è tornato ed è il peggior Renzi di sempre. Pericoloso per la democrazia, capace di truccare se stesso lanciando proposte di centro per occupare da solo il potere. Calunniatore del berlusconismo. Scippatore di un potere sulla sinistra su cui adesso getta irrisione. Il piano del Fiorentino ha due limiti: l'autunno nero, e la nostra alternativa. L'unica chance per il Paese è l'unità del centrodestra. Aprire subito il cantiere delle idee e dei programmi, e con esso il tavolo delle regole e delle candidature. Non c'è tempo da perdere
Ieri Renzi è riapparso, dopo il nascondimento d'agosto, più uguale a se stesso di sempre. Un Renzi al diapason di se stesso, sovraccarico del suo ego. Un ego pericoloso. Una volta decodificato, si rivela essere una sequenza di imbrogli e bluff. Come scrive Maurizio Belpietro, la sua narrazione è una “storyballing” da pifferaio tragico. Il fatto è che se riesce nel suo sortilegio, il gioco democratico è finito. Addio speranza di libertà e prosperità. La giornata di ieri è stata per Renzi una scelta cosciente di eccessi. E' la classica tecnica di chi è in difficoltà. Impegni, affermazioni, attacchi, irrisioni, semplificazioni, retorica, tutto all'estremo. L'idea di fondo comunicata è: in Italia ci sono solo io, chi non è con me è fuori dal consesso civile, è o un idiota o un barbaro disumano. Chi si oppone è destinato alla non esistenza. Opporsi a che cosa? Ai contenuti è impossibile opporsi: non ce ne sono, la sua è una sequenza di generiche farloccate. Ecco: il centro di tutto è la sua persona, l'enorme pallone gonfiato che ieri è rotolato da Rimini, a Pesaro, all'Aquila.

GOVERNO RENZI: SANITA’, TERREMOTI, WELFAR UN TETTO DI SPESA A TUTTO MA NON ALL’IMMIGRAZIONE!!



 Perché la politica riduce tutto a un dato ragionieristico e non altrettanto avviene per l’immigrazione?
Ci hanno spiegato che sanità, pensioni, stipendi, scuole, giustizia, polizia devono contenere le loro richieste entro limiti fissati. Esiste un confine economico della alla spesa per l’accoglienza? Non porsi il problema è volerlo nascondere. Gli intellettuali dal  loro palco ci diranno che siamo dei cinici economisti. In realtà ribaltiamo esattamente lo stesso ragionamento che essi ci fanno quando chiediamo di mettere un po’ di benzina nel motore dell’economia che non gira: se ogni attività pubblica oggi cade sotto la mannaia della dura legge dell’austerity, perché ce n’è una al di fuori del controllo?



SVIZZERA: “SENZA DOCUMENTI IN REGOLA NON SI PASSA”. COSI’ LA DOGANA FERMA I MIGRANTI


Chiasso – Ci avevano detto che alle estremità meridionali della Svizzera l’estate quest’anno era particolarmente rovente. Ma una volta arrivati al parcheggio della dogana l’asfalto non sembra ribollire sotto i pneumatici (il termometro segna ventidue gradi) e l’aria che tira non è esattamente da tafferugli come descritto da qualche nostro collega con l’antifurto ipersensibile: le macchine vanno e vengono sotto il valico, alcune sono sottoposte ai rituali controlli per poi essere congedate, tir e furgoni esibiscono le merci a bordo e, soprattutto, non c’è traccia di profughi in coda alle transenne.



mercoledì 26 agosto 2015

SALLUSTI: “ ECCO PERCHE’ RENZI NON ARRIVERA’ A MANGIARE IL PANETTONE”


Ci sono tanti fattori che remano contro il Presidente del consiglio Matteo Renzi. E iniziano a essere talmente tanti, che forse si sta apparecchiando la resa dei conti. L'ultima in ordine di tempo è la bufera sollevata dalla Cina nei mercati finanziari, che si lega a doppio filo con le riforme in materia economica che Renzi e il governo devono partorire in autunno, e che cade sotto il nome di legge di stabilità. Come spiega Alessandro Sallusti nel suo editoriale sul quotidiano il Giornale, quello che aspetta Renzi è un autunno rovente, durante il quale dovrà districarsi fra il sali e scendi dei mercati finanziari, crisi economica, questione immigrati e numeri risicati per l'approvazione delle riforme. Per non parlare poi delle spalle scoperte che si ritrova, con un partito che non lo appoggia più, o almeno non nella sua totalità, nel percorso di governo. È sempre più evidente come il premier non abbia più al suo seguito un partito compatto. Ammesso ovviamente che lo abbia mai avuto in passato. Infatti già dalle scorse settimane Matteo Renzi è a caccia di alleanze, di numeri e di voti che gli consentano di passare indenne le prove d'autunno. E le sta davvero cercando ovunque, fra forzisti titubanti e grillini insoddisfatti, per non parlare dei lupi solitari oscillanti fra le vecchie conoscenze e le nuove prospettive.
Storia - Come si suol dire, la storia insegna. Ma fra il dire e il fare, ci sta sempre di mezzo il mare. Sallusti ricorda che nell'ormai lontano 1960 il primo ministro della Dc Fernando Tambroni fece quello che sta tentando di fare Renzi oggi, ovvero di ottenere la fiducia grazie a numero determinante di voti esterni al partito di appartenenza, e in particolare Tambroni accalappiò i voti dei missini, gli esponenti del Movimento sociale italiano. Si gridò allo scandalo per questa strategia, i democristiani di sinistra si ribellarono, i ministri si dimisero e Tambroni fu costretto a mollare il colpo, abbandonando l'incarico di governo. La differenza fra quello che successe allora, e quello che potrebbe succedere oggi, è che nel 1960 saltò solo la poltrona del premier, mentre oggi potrebbe saltare l'interno partito del premier, vista la fragilità della compagine democratica. E la sorpresa sta nel fatto che forse per Renzi una sterzata del genere non sarebbe così male, perché lo metterebbe spalle al muro e di fronte alla possibilità (obbligata) di fondare il suo tanto agognato partito della nazione. Senza minoranze insubordinate pronte a mettere sempre il bastone fra le ruote.


martedì 25 agosto 2015

LA DESTRA NORVEGESE VUOLE RISPEDIRE INDIETRO TUTTI I PROFUGHI


Il leader dei conservatori norvegesi Carl Ivar Hagen vuole rispedire i profughi nei centri di accoglienza, per i quali stanno pagando gli europei. “Europa deve fare come Australia, deve cioè dichiarare che non ospiterà clandestini in nessuna circostanza
In Europa è follia. e la pressione diventa insopportabile, l’Europa andrà a pezzi, e con essa anche Oslo”
Devono essere rispediti immediatamente.

NIENTE PRIMARIE FINCHE’ C’E’ BERLUSCONI: PRIMA CHIARIAMO LE REGOLE


Niente primarie, siamo di centrodestra. È dovuto intervenire Silvio Berlusconi per frenare la proposta lanciata dal suo consigliere politico, Giovani Toti, che pochi giorni fa aveva ipotizzato di usare lo strumento della consultazione popolare per risolvere l'indecisione sui candidati alle prossime amministrative del 2016 all'interno di una coalizione formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Al Cav fa eco l'ex ministro Renato Brunetta: "Le primarie possono essere falsate - ha detto - e lo si è visto quando il Pd le ha tenute in Liguria, a Napoli, a Roma... Oltretutto per Forza Italia le abbiamo sempre escluse - ricorda - non sarebbero coerenti con la sua leadership".
Il metodo - Escluso il voto di militanti e simpatizzanti, l'unico modo che Brunetta ritiene valido per la scelta dei candidati a sindaco è quello suggerito da Berlusconi, cioè sulla base di un accordo politico: "Bisogna arrivarci attraverso un accordo serio, chiaro e netto. Ma nel caso in cui questo accordo non si dimostrasse realizzabile, e la conseguenza fosse quelle di presentarci divisi pregiudicando la possibilità di vincere, una via d'uscita andrà pur trovata".
Le regole - La linea di Forza Italia sulle primarie non è comunque di chiusura totale. Anzi, è stato proprio l'ufficio di presidenza azzurro a deliberare la possibilità: "di tenere le primarie di coalizione nei casi in cui non fosse possibile individuare un candidato condiviso all'interno della coalizione". La necessità però è chiarirsi su: "come tenere le primarie, con quali regole, con quali controlli per impedire che ne approfittino pochi signori delle tessere o chi dispone di truppe cammellate. PEr tutto il centrodestra - ricorda il parlamentare - occorre avviare il cantiere delle idee, dei programmi e delle regole".



lunedì 24 agosto 2015

OGGI SOLO 3300 INVASORI (AGGIORNATO 4400) IN CROCIERA IN ITALIA A SPESE NOSTRE. CLANDESTINI NO PROFUGHI


Maxi operazione di recupero immigrati al largo e fin sotto le coste libiche. Ed è emergenza. Sedici gommoni e sei barconi stracarichi di migranti hanno lanciato ieri l’Sos raccolto dalla centrale operativa della Guardia costiera di Roma, che ha dirottato diverse unità navali nelle aree segnalate.
La nave Fiorillo, la Diciotti e 4 motovedette, tutte della Guardia costiera, una nave norvegese in forza a Triton e, ancora, mezzi della Marina militare e della Guardia di Finanza hanno lavorato senza sosta visto l’alto numero di migranti che si è riversato in mare per raggiungere l’Italia. In arrivo sulle nostre coste circa 3300 immigrati. E le partenze dalla Libia sono a ciclo continuo. Arriveranno a Vibo Valentia a bordo della Bourbon Argos di «Medici senza frontiere» 319 immigrati recuperati in tre operazioni. Una motovedetta della Capitaneria di porto di Lampedusa ne ha tratti in salvo 111, la CP291 ha soccorso due gommoni con in tutto 187 migranti, 322 sono quelli trasbordati su un’unità navale norvegese. In due interventi la Marina militare ha soccorso quasi mille persone: 507 sono sulla nave Cigala Fulgosi, 432 sulla Vega.
Le interminabili operazioni di soccorso sono iniziate nella notte tra venerdì e ieri, quando la Guardia costiera ha salvato quasi 300 profughi, poi trasbordati su un’unità navale della Guardia di Finanza. Sono oltre 105mila (in realtà essendo migliaia al giorno fate i conti voi) i migranti sbarcati in Italia nel 2015, con dati aggiornati al 19 agosto.
L’enorme ondata che sta investendo le nostre coste mette a dura prova il sistema di accoglienza che, pur oliato, visti i grossi numeri raggiunti, deve fare i conti con un carico non indifferente. Le partenze programmate dai Cpsa verso altre strutture in Italia sono all’ordine del giorno, per garantire posti liberi ai nuovi arrivati. Oneroso il fardello che incombe sulle forze dell’ordine che, malgrado il deficit di unità, devono lavorare sui due fronti: individuare gli scafisti ed effettuare i controlli sull’identità degli arrivati. Roba non da poco, visto che la gran parte degli immigrati non ha documenti.
«Si va oltre lo scafismo di Stato». «Umiliati e beffati dall’Ue, usiamo le nostre forze per alimentare gli affari dei trafficanti e farci invadere. Solidarietà alla nostra Guardia costiera e alla nostra Marina, costrette da un governo di incapaci a sostenere un malaffare che pagheranno gli italiani».

I DATI DI BILANCIO MOSTRANO LA PANZANA DI RENZI


Ieri abbiamo rilevato come i dati di bilancio mostrano come sia una panzana deliberata quella propalata da Renzi sull'abbattimento delle tasse.
E come la caduta dell'economia cinese e i malfermi dati americani ci consegnino a una situazione paurosa, specie perché abbiamo un non-governo. Oggi sul Sole 24 Ore Luca Ricolfi nota che in questi giorni di cadute delle borse causa Cina, i nostri titoli di Stato siano stati tra i più penalizzati d'Europa. Peggio di noi solo il Portogallo, mentre hanno addirittura migliorato le loro posizioni, oltre ovviamente alla Germania, l'Irlanda e il Belgio...
NECESSITA' DI UN NEW DEAL ITALIANO ED EUROPEO. CON RENZI QUESTO E' IMPOSSIBILE
l fatto è che Renzi ancora una volta ha chiesto il pannicello di una maggior flessibilità del deficit invece di chiedere la reflazione tedesca.



IL CAPO DELLO STATO, DI FRONTE ALLA PROSPETTIVA DEL CRASH PARLAMENTARE DEL GOVERNO, MENTRE ARRIVA LA TEMPESTA AUTUNNALE, CHE FARÀ?


Il Capo dello Stato si rende conto, ne siamo certi, dei segnali pesantissimi che noi gli sottoponiamo ogni giorno di crisi parlamentare, politica ed economica.
Non è possibile aspettare passivamente il crash parlamentare che travolgerà Renzi e ci esporrà senza difese all'autunno nero.

venerdì 21 agosto 2015

NON-GOVERNO

Il Parlamento tedesco è informato, discute e vota sul salvataggio della Grecia. Il Reich decide e noi guardiamo da lontano, imbrigliati da un premier-che-non-c'è e da un non-governo. Intanto, qualcosa si muove al Colle per il dopo Renzi. Le nostre condizioni per la Grosse Koalition: centrodestra e centrosinistra insieme, ma senza Renzi. E il Parlamento prima del prossimo Consiglio europeo rimedi al deficit di democrazia e dia un mandato chiaro al premier per la reflazione tedesca e per una politica decisa di solidarietà europea e di repressione contro l'invasione e il terrorismo islamico

IMMIGRATI, 400MILA RICHIESTE DI ASILO IN SEI MESI. E L’UE APRE GLI OCCHI: “CRISI GLOBALE”

Finalmente Bruxelles apre gli occhi. I numeri che ha in mano sono una doccia fredda: da gennaio a giugno 2015, in appena sei mesi, l’Unione europea ha ricevuto già più di 400mila richieste di asilo.
Numeri che dimostrano l’incompetenza della . Che oggi, tramite un suo portavoce, arriva ad ammettere: “Non si tratta di una crisi greca o italiana o tedesca. Questa è una crisi migratoria globale che richiede azioni congiunte coraggiose”.
Da mesi la Commissione europea si tura le orecchie per non sentire gli allarmi lanciati dai Paesi, come l’Italia e la Grecia, sulle cui coste ogni giorni si riversano centinaia di disperati. Per la prima volta il numero di immigrati registrati ai confini dei Paesi Ue nel luglio di quest’anno ha superato la soglia delle 100mila unità in un singolo mese. Giusto ieri Frontex, l’agenzia europea per il controllo delle frontiere, ha riferito di “una pressione senza precedenti sulle autorità per il controllo delle frontiere in Grecia, Italia e Ungheria”. Per la precisione sono 107.500 i migranti giunti alle frontiere dell’Unione europea lo scorso luglio , oltre il triplo rispetto al luglio del 2014 mentre, nel complesso, dall’inizio dell’anno nell’Ue si sono registrati circa 340mila arrivi, cifra di molto superiore al totale degli arrivi avvenuti nello scorso anno. Secondo i dati forniti da Frontex, la maggior parte dei clandestini che sbarcano in Italia sono eritrei e nigeriani e nel 90% dei casi arrivano dopo essere partiti dalla Libia.

giovedì 20 agosto 2015

SE VINCO IO VIA TUTTI I CLANDESTINI

Il miliardario ha collezionato nelle ultime settimane una serie di frasi molto forti, soprattutto sull’immigrazione. Oggi ha rincarato la dose, chiarendo che qualora fosse eletto il suo primo atto sarebbe l’annullamento di tutti i decreti presidenziali sul tema dell’immigrazione passati dall’amministrazione Obama.
Sono circa undici milioni i clandestini che vivono negli Stati Uniti senza documenti regolari e per Trump c’è un’unica soluzione: cacciarli tutti. Nel frattempo chiarisce che per la sua campagna non ha intenzione di badare a spese: “Guadagno 400 milioni l’anno”, ha ricordato. Ed è pronto a spendere fino a un miliardo di dollari, facendo a meno dei finanziamenti delle lobby.
Almeno lui non si nasconde dietro a fondazioni di falsi buonisti ipocriti.

INTANTO: GLI STATI UNITI PAGANO I TRAFFICANTI (DI IMMIGRATI) IN EUROPA

Lo afferma l’austriaco InfoDirekt, che dice di averlo appreso da un rapporto interno dello ’Österreichischen Abwehramts (i servizi d’intelligence militari di Vienna): ed InfoDirekt è un periodico notoriamente vicino alle forze armate.
Il titolo dice: “Un Insider: gli Stati Uniti pagano i trafficanti (di immigrati) in Europa”. Il testo non dice molto di più. Dice che i servizi austriaci valutano il costo per ogni persona che arriva in Europa molto più dei 3 mila dollari o euro di cui parlano i media. “I responsabili della tratta chiedono cifre esorbitanti per portare i profughi in Europa” Si va dai 7 ai 14 mila euro, secondo le aree di partenza e le diverse organizzzioni di trafficanti; e i fuggiaschi sono per lo più troppo poveri per poter pagare simili cifre. La polizia austriaca che tratta i richiedenti asilo sa questi dati da tempo; ma nessuno è disposto a parlare e fare dichirazioni su questo tema, nemmeno sotto anonimato.
Da parte dei servizi, “Si è intuito che organizzazioni provenienti dagli Stati Uniti hanno creato un modello di co-finanziamento e contribuiscono a gran parte dei costi dei trafficanti”. Sarebbero “le stesse organizzazioni che, con il loro lavoro incendiario, hanno gettato nel caos l’Ucraina un anno fa”. Chiara allusione alle “organizzazioni non governative” americane, cosiddette “umanitarie” e per i “diritti civili”, bracci del Dipartimento di Stato o di Georges Soros.

PAGAMENTI IN NERO….


martedì 18 agosto 2015

SE VINCO IO VIA TUTTI I CLANDESTINI

Il miliardario ha collezionato nelle ultime settimane una serie di frasi molto forti, soprattutto sull’immigrazione. Oggi ha rincarato la dose, chiarendo che qualora fosse eletto il suo primo atto sarebbe l’annullamento di tutti i decreti presidenziali sul tema dell’immigrazione passati dall’amministrazione Obama.
Sono circa undici milioni i clandestini che vivono negli Stati Uniti senza documenti regolari e per Trump c’è un’unica soluzione: cacciarli tutti. Nel frattempo chiarisce che per la sua campagna non ha intenzione di badare a spese: “Guadagno 400 milioni l’anno”, ha ricordato. Ed è pronto a spendere fino a un miliardo di dollari, facendo a meno dei finanziamenti delle lobby.
Almeno lui non si nasconde dietro a fondazioni di falsi buonisti ipocriti.

PAGAMENTI IN NERO….


lunedì 17 agosto 2015

BERLUSCONI A RENZI: PENSI ALL’ECONOMIA

Il Cavaliere stupito dalle ipotesi sul possibile patto per le riforme. "Piuttosto che sul listino per i senatori ora si concentri sui conti"  - «Ora basta col tormentone Nazareno sì, Nazareno no sulle riforme. Renzi, piuttosto, pensi all'economia che è meglio».
Il Cavaliere da Villa Certosa in Sardegna non nasconde il suo fastidio per i continui retroscena letti sui quotidiani, molti dei quali lo descrivono all'inseguimento del premier, bramoso di siglare chissà quale patto. Falso. Il Cavaliere, invece, sulle riforme costituzionali prende atto del momento di difficoltà di Renzi, impantanato dai veti della minoranza del Pd e rileva con favore i corteggiamenti che iniziano a partire da ambienti renziani. Uno su tutti: l'intervista del renzianissimo Roberto Giachetti che apre alla possibilità di modificare l'Italicum concedendo il premio alla coalizione anziché alla lista. Altro segnale: il senatore Tonini che si dice pronto a risedersi a un tavolo con Forza Italia. Per ora, tuttavia, siamo soltanto alle chiacchiere agostane e non è ancora chiaro cosa vuol fare realmente il premier. Vuole l'accordo? Sa cosa deve fare. Vuole andare alla conta in Senato? Si accomodi pure, si farà male da solo. Ma più che all'annoso dibattito sul nuovo Senato, che pure considera importante, il Cavaliere infilza il premier sull'economia. Gli ultimi dati dell'Istat sulle previsioni del Pil sostengono il ragionamento del leader di Forza Italia: «Renzi, piuttosto che pensare al listino con cui eleggere i nuovi senatori, si concentri su come far ripartire l'economia. Sulla crescita restiamo il fanalino di coda dell'Europa». Seppur non direttamente ma attraverso i suoi uomini Berlusconi boccia il governo: è la ricetta del governo che non funziona. Servirebbe una cura choc con draconiani tagli alle tasse e alla spesa pubblica ma un governo di sinistra non lo potrà mai fare. Questa l'analisi dell'ex premier stupito che esponenti della maggioranza esultino per dei dati così drammatici. Il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, commenta così via twitter: «Pil crescita dello zero-virgola. Politica economica #governo sbagliata! Bisogna abbassare le tasse! Basta proclami e promesse, servono fatti». E pure Brunetta affonda il colpo: «Abbiamo un acquisito dello 0,4% ed è a rischio persino quel misero 0,7% di crescita che si era ipotizzato. Siamo ancora gli ultimi in Europa. Non si cresce e senza crescita non c'è occupazione». E pure Daniela Santanchè affonda il colpo: «Renzi può raccontare tutte le balle spaziali di questo mondo, ma i numeri parlano chiaro: il Pil nel secondo trimestre ha registrato una flessione positiva così contenuta da far ridere i polli. Alla faccia delle riforme e di quanto è bello e bravo il governo, l'Italia è ferma, bloccata, impaurita e incapace di riprendersi». Mariastella Gelmini, invece, sottolinea un altro aspetto a cui l'ex premier tiene molto e che considera il male principe del Paese: la spesa pubblica. Gelmini incalza: «Non dobbiamo dimenticare di porre il Pil in relazione al debito pubblico, che non registra ancora riduzioni significative, dopo l'aumento record di aprile».

giovedì 13 agosto 2015

RIFLESSIONI FERRAGOSTIANE: “IL FALLIMENTO DELLA SINISTRA AL GOVERNO”

Spread, tasse, disoccupazione e immobili STAVAMO MEGLIO QUANDO DICEVANO CHE STAVAMO PEGGIO
MARTEDI 13 GENNAIO IL GRANDE IMBROGLIO DELLO SPREAD
2. ANDAMENTO PIL: CONFRONTO 2011-2014

3. TASSO DI DISOCCUPAZIONE: 2011-2014

4. AUMENTO DELLA TASSAZIONE SUGLI IMMOBILI 2011-2014
a) Compravendite di case: dimezzate tra il 2007 e il 2013
b) Prezzi delle abitazioni: crollano con crisi mutui subprime, si risollevano con governo Berlusconi e crollano di nuovo con Monti e Letta





1. ALTRI DATI MACRO: CONFRONTO 2011 (GOVERNO BERLUSCONI) – 2014 (DOPO GOVERNI MONTI-LETTA-RENZI) 



RENZI STA PER FARCELA: ANCORA POCO, E HA VINTO. HA DISTRUTTO L’UNIONE EUROPEA…

Alla fine, Matteo Renzi sta per farcela: manca ormai davvero pochissimo è c’è riuscito a distruggere l’Unione europea. Là dove neppure le più rosee aspettative di Matteo Salvini si sarebbero spinte, il signor Renzi, grazie alla sua pazzesca politica sull’immigrazione, sta per ottenere un risultato storico: la devastazione dell’intera Ue. C’è poco da discutere: la Francia ha abolito Schengen, la Gran Bretagna ha militarizzato i confini, inasprito come mai in passato le leggi che puniscono l’immigrazione clandestina e chi la facilita guadagnandoci, l’Ungheria ha ricostruito il “muro” sui confini, l’Austria rigetta in Italia qualsiasi etracomunitario senza documenti in regola provi a varcare le sue frotiere, la Repubblica Ceca ha detto basta e chiuso a ogni possibilità di nuovi campi per immigrati, la Germania è sul punto di esplodere, tanto da aver iniziato a costruire tendopoli in mezzo ai campi, e ne riparliamo questo inverno, quando le temperature scenderanno parecchio sotto zero, la Spagna se possibile ha alzato ancora l’altezza dei reticolati sul confine con l’Africa, la Svizzera è diventata una specie di fortezza, ma la Svizzera non fa testo perchè non è nella gabbia Ue, però fa tendenza, dato che la medesima rigidità ormai impera in tutta l’Europa centrale e del nord. Ma il vero grande risultato di Renzi è d’aver ottenuto che l’Italia sia considerata adesso da tutte le cancellerie della Ue alla stregua di una nazione appestata governata da un pazzo che la sta gonfiando di clandestini disperati pronti a tutto, tanto che addirittura nella Grecia di Tsipras la polizia ha caricato i “migranti” che a migliaia non volevano essere “trasferiti”.Uno sconquasso simile in Europa non si vedeva dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Ed è tutto merito di Renzi

mercoledì 12 agosto 2015

SEMINARI E CONVENTI DICONO NO AI ‪CLANDESTINI. MA NON AVEVANO DETTO DI APRIRE LORO LE PORTE?


RENZI KO, Brunetta: “Ora serve una grande coalizione”


Intervista a RENATO BRUNETTA di Antonella Coppari sul Quotidiano Nazionale
“Comunque vada a finire il premier non ha futuro. Per Renzi è una situazione lose-lose”. 11  Scusi, presidente. Brunetta?  “Comunque andrà a finire lo scontro sulle riforme, lui perde”.  La battaglia al Senato è strumentale? L`obiettivo della minoranza Pd è far fuori il premier?  “Senza ipocrisia, noi vogliamo far fuori il premier. Questa è la linea di Forza Italia, che vede in lui una iattura per il Paese. Penso che la parte più consapevole del Pd abbia questa visione”. Spesso la minoranza Pd nel momento chiave si è sciolta. Stavolta andrà fino in fondo? “E` l’ultima chance che ha, l`ultimo treno per Yuma. Per noi è diverso: siamo all`opposizione e conduciamo da lì la battaglia”.  Sia sincero: boccerete qualsiasi mediazione? “Beh, no. Saremmo ben felici se il premier dicesse che mi sono sbagliato, i senatori vanno eletti, se aggiungesse che ci vuole il premio alla coalizione nell`Italicum e non alla lista, se insomma venisse sulle nostre posizioni. È chiaro che il Renzi 2 sarebbe un Renzi morto”.  Tanto vale per lui cercare i voti altrove sulle sue proposte.  “Anche se facesse la faccia feroce, costringendo il presidente Grasso a mille acrobazie, non ne uscirebbe vincitore perché avrebbe di fronte un Parlamento devastato e un Paese con l`amaro in bocca. Ha fatto il deserto e l`ha chiamato riforme, parafrasando Tacito. Si è spinto troppo oltre con la sua arroganza. In Europa l`hanno sgamato, ora anche in Italia tutti hanno scoperto che il re è nudo”. Ottenendo il premio alla coalizione per l`Italicum non votereste il bicameralismo, offrendo a Renzi una via d`uscita?  “No. Le due cose stanno insieme”. Romani sembra tessere la tela del nuovo Patto del Nazareno mentre lei la disfa.... “Figuriamoci. All`ultimo consiglio nazionale di Forza Italia abbiamo approvato all`unanimità un documento in cui si richiede il Senato elettivo e la modifica dell`Italicum insieme”. Con Verdini la maggioranza si è allargata. “Mettiamola così: da un punto di visto politico, con la sua maggioranza democratica, i transfughi di Alfano e quelli di Verdini, Renzi non può cambiare la Costituzione in modo tanto dirompente. Al capo dello Stato vorrei ricordare le parole che diceva quando si trattò di votare la riforma costituzionale del centrodestra. Lui, all’epoca deputato, lamentava l`involuzione autocratica di

RENZI INSABBIA LA VERITA’ SU ROMA. RISPETTO PER I CITTADINI PARI A ZERO


Il premier Matteo Renzi tiene nascosto il documento sul quale è scritto se il partito del segretario Matteo Renzi è mafioso o no. Se la mafia ha governato Roma per tanti anni, qualche settimana in più non è poi così grave.
La verità non ce la vogliono dire. Renzi ha ricevuto ieri la relazione del ministro Alfano sulle presunte, si fa per dire, infiltrazioni mafiose nel Comune di Roma e, invece di portarla come previsto in Consiglio dei ministri per adottare le conseguenti decisioni, l’ha chiusa nel cassetto. Ma il motivo per cui Renzi e Alfano hanno nascosto la relazione nel cassetto non sono le vacanze incombenti. No, è che i partiti di cui sono segretari, Pd e Nuovo Centrodestra, sono coinvolti, direttamente e indirettamente, fino al collo in questo scandalo e in quelli gemelli scoperti sull’onda del primo su (Emilia Romagna) e giù (Sicilia) per l’Italia.
A Renzi e ad Alfano della mafia a Roma non importa nulla, dei politici corrotti idem, di una Capitale in ginocchio e ridicolizzata nel mondo men che meno. Il loro rispetto per i cittadini è pari a zero. L’unica preoccupazione è insabbiare, annacquare, rinviare la verità su uno scandalo che coinvolge i loro amichetti e che dovrebbe portare a chiudere per infiltrazioni mafiose non solo la giunta Marino, ma i loro stessi partiti.

SUPERATA LA SOGLIA DELLE 3000 FIRME MALGRADO IL BLACKOUT… FIRMA ANCHE TU


Comitato Ponte Subito. 11 ago 2015 — Malgrado il blackout mediatico, la petizione per la riapertura dei cantieri del Ponte sullo Stretto, ha superato le 3.000 firme e si avvia alla conclusione con l’obiettivo del raddoppio. Sembra una fragile linea Maginot, un fremito di difesa che una frazione consapevole di popolazione, ha intravisto, prima di molti altri, i dati socio-economici negativi descritti dallo Svimez che la disinformazione nasconde natura e cause. Il Ponte di Messina - abortito a cantieri aperti nel 2010 – è il classico caso di SOVRANITA' TERRITORIALE LIMITATA, di cui la Repubblica Italiana è vittima dalla fine della seconda guerra mondiale per gli interessi contrapposti di potenze straniere.  La Francia, paradigma di ‘parenti serpenti’, nel 2011 è partita a razzo contro la nostra fonte energetica principale, la Libia e contro l’ipotesi di una piattaforma intermodale lì di fronte, in Sicilia, coesa con la penisola avrebbe potuto essere messa quasi fuori gioco. Solo gli italioti non lo capiscono. Gli anglo-americani per attaccare l'Europa nazi-fascista sono andati in Sicilia, che tuttora detengono come una servetta per i loro interessi geo-militari (invero anche nostri, però senza l’assurda condanna all'isolamento). Ricordare Hillary ai cinesi: "Che intendete fare della Sicilia?" Solo gli italioti non lo capiscono. La Germania per i suoi interessi geo-economici. attorno alla rete portuale nord europea. non vuole concorrenza con Hub gateway in Sicilia e Calabria. Solo gli italioti non lo capiscono e gli ascari meridionali  Insomma le tre potenze vogliono una Italia debole, più debole di un pugile suonato per i loro esclusivi interessi. Possibile che i nostri governi non capiscano? Messi lì, non sanno che pesci prendere e fanno vittime sacrificali il Sud e, soprattutto, Sicilia, Calabria e Basilicata. Con un meccanismo diabolico vi ha provveduto ‘il più tedesco degli italiani’. Eppure, come sottolinea “NonSoloPonte” (www.nonsoloponte.it), c’è anche una bella fetta di turismo da captare puntando sugli attuali 10 milioni di turisti in giro nel Sud Mediterraneo, il grosso dei quali va ‘interessato’ a visitare il Ponte. L’indotto complessivo (ticket ferroviario e gommato, ricavi turistico-commerciali ed energetici rinnovabili) è tale da rendere il Ponte

martedì 11 agosto 2015

IL GOVERNO NON HA I NUMERI

Mattarella convochi Renzi al Quirinale, gli chieda conto della sua non maggiorana. Il deficit è strutturale, non è contingente

E IL PD REGALA 47 MILIONI ALLA CASTA DELLA CAMERA: “SENNO’ NON LAVORA PIU’”

Eppure i tagli decisi a fine settembre 2014 con un accordo tra i presidenti dei due rami del Parlamento erano stato criticati perché troppo timidi nel ridimensionare salari così generosi che almeno 500 dipendenti guadagnavano più dei parlamentari. La notizia ha scatenato la consueta polemica contro l’autodichia, cioè la speciale facoltà di Camera e Senato di risolvere le proprie controversie giuridiche attraverso un «tribunale» interno. In realtà la vera ipocrisia è spacciare per qualcosa di paragonabile a un tribunale la «Commissione giurisdizionale per il personale» della Camera dei deputati, composta non da giudici indipendenti, ma da tre parlamentari, seppur estratti a sorte. E le centinaia di dipendenti che hanno fatto ricorso contro il tetto massimo ai salari hanno fatto bingo: i «giudici» sono tutti e tre del Pd. Non solo il presidente Francesco Bonifazi, renzianissimo tesoriere del partito, ma anche gli altri due membri, il deputato barese Dario Ginefra e Fulvio Bonavitacola per il quale, altro scherzo del destino, la sentenza che ai contribuenti costerà 47 milioni di euro è stata l’ultimo atto da parlamentare. Due giorni dopo si è dimesso ed è andato a fare il vice di Vincenzo De Luca alla Regione Campania.

QUASI 200 GIUDICI HANNO INTERESSI NELLE STRUTTURE A CUI AFFIDANO I MINORI. CAPITO MI HAI????

Il caso è prossimo ad arrivare sul tavolo del Csm: in un dossier le incongruenze dei rapporti tra i giudici onorari minorili e le case famiglia. Sono poco più di un migliaio e si trovano all’interno dei 29 tribunali minorili di tutta Italia così come nelle Corti d’Appello minorili. Sono i giudici onorari minorili, e di fatto hanno il pallino in mano quando si tratta di affidamenti in casa-famiglia oppure a centri per la protezione dei minori. Una figura prevista dall’ordinamento ma che continua a risultare anomala nonostante il peso determinante nelle decisioni nell’ambito dei procedimenti che riguardano i minori e gli affidamenti: nel settore infatti il giudizio di un giudice onorario minorile è pari a quello di un magistrato di carriera. Tuttavia tra questi 1.082 circa 200 sarebbero incompatibili con la carica. Segnalano dall’associazione, che i duecento nomi che fanno parte della lista e ogni giorno decidono su affidamenti a casa famiglia e centri per la protezione dei minori, dipendono dalle strutture stesse.
A vario titolo c’è chi ha contribuito a fondarle, chi ne è azionista e chi fa parte dei Consigli di Amministrazione. Dunque il tema è centrato: a giudicare dove debbano andare i minori e soprattutto se debbano raggiungere strutture al di fuori della famiglia sono gli stessi che hanno interessi nelle strutture stesse.

lunedì 10 agosto 2015

SE 176 SEMBRAN POCHI…….


Nel novembre 2011 per molto meno, senza alcuna bocciatura, ed anzi dopo un voto favorevole della Camera, il Presidente Napolitano convocò Silvio Berlusconi e gli impose le dimissioni.
Ora, con scarsissima sensibilità istituzionale e personale, il Presidente emerito Napolitano cerca di precostituire una strada per il suo successore, chiedendo con il suo silenzio di avallare una sorta di moral suasion di un Quirinale ombra. Inutile che il premier faccia riferimento alle 46 fiducie fin qui ottenute. Proprio il numero esagerato dice che Renzi ha dovuto piegare costantemente con la logica della prova di forza la propria maggioranza. Ha dovuto farlo su questioni secondarie e dopo aver in ogni modo impastato compromessi non da governo serio, ma da non-governo.
UN NON-GOVERNO CONCLAMATO CHE VUOLE IMPORCI UN'AUTOCRAZIA. VEDI ALLA VOCE EUGENIO SCALFARI. Quello di Renzi è oggi un non-governo conclamato, tirarne in lungo la sua esistenza significa lasciar sprofondare l'Italia nel disastro, nel non-essere. La realtà che ci assedia da ogni parte impone una decisione che non può farsi imporre la tregua dal generale agosto. Come dimostrano i tentativi dalla parte della non-maggioranza (vedi Zanda e Martina), il tentativo è di nascondere nella carta colorata della disponibilità al cambiamento un vero e proprio imbroglio.
L'editoriale odierno di Eugenio Scalfari è incontrovertibile sulla questione del disastro per la nostra democrazia contenuto nel combinato disposto di Senato non elettivo, ridotto a dopolavoro senza peso e senza dignità, e una legge elettorale che porterebbe il Paese fuori dal novero dei Paesi occidentali, nel territorio oscuro della autocrazia.

COSA SUCCEDE IN COMUNE E PROVINCIA RAVENNA. “STUDI DELL’UNIVERSITA’ DI RAVENNA USATI IN MANIERA IMPROPRIA PER DIRE CHE ERA TUTTO A POSTO? INTERROGAZIONE DI GALASSINI FORZA ITALIA IN PROVINCIA.


sabato 8 agosto 2015

SODDISFAZIONE DOPPIA


 Per il tavolo di coesione nazionale e per la Rai. Nell'uno e nell'altro caso il governo ha dovuto accettare come vincenti le nostre proposte. Nessun nuovo Nazareno, ma consapevolezza di un metodo che privilegia l'interesse nazionale su quello di fazione. E la prova che senza Forza Italia Renzi non può combinare niente di buono

VIETNAM GIUDIZIARIO


 Renzi in vacanza, ma ha il Vietnam in casa. E i pm premono, mentre il prefetto Gabrielli scende in difesa del Pd. Questo governo deve andare a casa, prima che sia troppo tardi. Necessità della ripresa della politica

giovedì 6 agosto 2015

DALLA FINE DEL NAZARENO IL GOVERNO NON HA I NUMERI. ORA SERVE UNA “GROSSE KOALITION”

Intervista a RENATO BRUNETTA su il Corriere della Sera . «Questo governo ha fondamenta fragilissime. Renzi ha bisogno di difendersi giorno per giorno dagli eterni gufi, dai 25o 29 senatori del suo Pd che lo aspettano al varco... Siamo alla quarantacinquesima fiducia, il clima è pesante: che tipo di riforme possono venir fuori da una situazione così?». Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ripete da tempo che «prima Matteo Renzi se ne va, meglio è».
Ed è anche sempre più convinto che, qualora si verificasse la circostanza, servirebbe un esecutivo di Grande coalizione? «Angela Merkel, nel settembre 2013, ha preso il 41,5 per cento dei consensi, e non ha ottenuto la maggioranza assoluta per 5 voti. Dopo 2 mesi e un documento di 185 pagine, ha costruito la Grosse Koalition con i socialdemocratici che tuttora governa in modo stabile e credibile la Germania». L`Italia ha meccanismi elettorali diversi. «Pochi mesi prima delle ultime elezioni tedesche, in Italia il centrosinistra ha vinto con uno scarto dello 0,37 per cento. Scattò il premio di maggioranza alla Camera e nessuno a sinistra ipotizzò una Grande coalizione. Poi sia centrodestra che centrosinistra si sono sfasciati e, da allora, è instabilità totale». Eppure c`è stato un periodo di larghe intese, con Enrico Letta a Palazzo Chigi. «Sì, ma è finito presto a causa della violenta decadenza di Berlusconi da senatore, della prima scissione di Forza Italia a cura degli alfaniani e dell`avvento di Renzi». Con il quale, però, avevate siglato il patto del Nazareno. «Il Nazareno era

MIGRANTI IN ITALIA, E’ DISASTRO. TUTTA COLPA DELLA KYENGE E DELLA BOLDRINI


«Non chiamateli clandestini», «siamo tutti clandestini», «aboliamo il reato di clandestinità», «non chiamateli immigrati ma migranti», «migranti in Italia», «gli italiani devono accogliere i profughi», «basta con l’egoismo di chi protesta contro i centri di accoglienza», «non è vero che c’è l’emergenza degli sbarchi». Un tam-tam continuo nel tentativo di convincere l’opinione pubblica che l’invasione era cosa buona e giusta. Perché è nel dna della sinistra, che spera sempre di arricchire il suo pacchetto di voti con nuovi innesti. Quelle frasi, quei concetti sono stati espressi in primis da due protagoniste della politica italiana: Cécile Kyenge e Laura Boldrini, non a caso le più bersagliate dal popolo del web. E quei concetti hanno poi portato allo sfascio, a una situazione insostenibile, a un’Italia che passivamente si fa scaraventare nel burrone. Di fronte agli sbarchi infiniti, il goverrno Renzi è l’unico in Europa a non muovere un dito, a non prendere un provvedimento, a brancolare nel buio. Incapace di pensare e di agire. Paralizzato dal buonismo. Condizionato dalla paura di perdere la faccia (anche se l’ha già persa).

 Migranti in Italia, il paragone con gli altri Paesi è da shock. Ed è questo che infiamma il dibattito su Facebook. Il paragone è specialmente con la Gran Bretagna, dove si discute la scelta di dare la caccia ai migranti “irregolari”. Anche i padroni di casa potranno – anzi dovranno – prendervi parte: sfrattando, senza badare al contratto d’affitto e senza attendere giudizi della magistratura, quei richiedenti asilo la cui domanda risultasse scaduta o non accolta. A prevederlo – come è noto – è una norma proposta dal governo conservatore di David Cameron, sullo sfondo della crisi dei migranti che cercano di raggiungere il Regno Unito da Calais, sul versante francese della Manica. C’è chi è favorevole e chi è contrario,  naturalmente. Ma una cosa salta sotto gli occhi: Londra è impegnata a salvaguardare la propria gente, com’è impegnata Parigi e com’è impegnata Madrid. Gli unici che guardano smarriti sono i ministri italiani. La colpa è tutta loro. A partire dalla Kyenge per arrivare alla Boldrini.