venerdì 31 ottobre 2014

Berlusconi – L’unica alternativa a questo governicchio radical chic è Silvio Berlusconi, la sua azione responsabile e lungimirante per il bene del Paese. Opposizione dura e convinta contro la politica economica sciagurata di un governo che prende in giro gli italiani, che con una mano consegna la mancia di 80 euro e con l’altra aumenta le tasse in modo inaccettabile.– Renzi non ha la forza per governare l’Italia. Lo stiamo amaramente scoprendo in questi mesi bui. Lo vediamo ogni settimana di più con gli sgangherati provvedimenti dell’esecutivo e con un percorso parlamentare lastricato da fiducie e voti al cardiopalma. Renzi Il Presidente del Consiglio non controlla i suoi gruppi alla Camera e al Senato, figli del voto del febbraio 2013 e della segretaria a guida Bersani, ma solo il Partito democratico scalato con le primarie del dicembre 2013.

D’ALEMA SALVERA’ L’ITALIA DA RENZI? (COL SECCO…VA BEN ANCA A TEMPESTA)

La situazione all’interno del Partito Democratico sta precipitando. Le ultime bordate di Renzi e dei suoi contro la Cgil e la Camusso avrebbero prodotto un vero e proprio terremoto. A spingere per la scissione sarebbe Massimo D’Alema, mentre Pierluigi Bersani starebbe ancora cercando un’ultima disperata mediazione. “Questa volta è vero. Dopo le ultime dichiarazioni di Renzi sul sindacato il tema della scissione non è più un tabù”. Un parlamentare di lungo corso del Partito Democratico spiega come la situazione stia ormai precipitando. La contrapposizione tra il presidente del Consiglio e i suoi fedelissimi e, dall’altra parte, la minoranza dem che sta con la Camusso e Landini ha forse raggiunto il livello di non ritorno. Fino a pochi giorni fa la rottura nel Pd veniva esclusa. Ora non più. A soffiare sul fuoco sarebbe Massimo D’Alema. L’ex premier, ancora ferito per il mancato ruolo in Europa e bersaglio numero uno della rottamazione renziana, sta preparando quella che in molti definiscono una vendetta contro il segretario. Baffino, in sostanza, starebbe pianificando una vera e propria scissione nel Pd per costruire una formazione a sinistra con Vendola e gli ex Sel di Migliore. Il primo passo sarebbe l’uscita di un buon numero di deputati e senatori dal gruppo democratico, tanto che a Palazzo Madama potrebbe essere a rischio la sopravvivenza stessa del governo. A frenare, per il momento, sull’ipotesi della frattura sarebbe l’ex segretario Pierluigi Bersani, che ancora starebbe cercando un’ultima mediazione. Il problema è quello del leader del nuovo partito che nascerebbe a sinistra. I sondaggi concordano sul nome di Landini ma il leader della Fiom per il momento ha risposto picche. La situazione però è incandescente e la frattura potrebbe essere davvero imminente.

LA GERMANIA ESPELLE 65.000 DISOCCUPATI ITALIANI.

La Germania espelle tutti gli immigrati che da sei mesi non hanno un lavoro, anche quelli appartenenti alla comunità europea. E se qualcuno entra sul territorio nazionale tedesco senza permesso scatta l’arresto immediato. Invece in Italia i nostri politici incapaci e beceri accolgono tutti, sostengono tutti con i soldi dei contribuenti italiani e ci vengono a raccontare che per le leggi europee siamo obbligati ad accogliere e sostenere chiunque. Colossale balla. Ma scusate la Germania non è uno Stato appartenente all’Unione Europea? E allora perché loro possono espellere chiunque rappresenti solo un costo per la collettività e noi NO? Il motivo è molto semplice: perché ai politici italiani questo fenomeno, l’immigrazione, rappresenta probabilmente un grosso business, specialmente per la sinistra, e questo si chiama ‘Cooperative Rosse‘, il vero cuore del clientelismo malsano della sinistra. Che di fatto ha l’esclusiva sulla gestione completa dei migranti nel nostro paese. Vergognoso. Mentre il popolo italiano muore di fame, loro incassano soldi elargiti dallo Stato per mantenere queste associazioni parassitarie di questo sistema marcio.

giovedì 30 ottobre 2014

UN SINDACALISTA TUTTO D’ORO. STIPENDIO E PENSIONE DA NABABBO PER L’EX SEGRETARIO BONANNI Dai 118.186 euro del 2006 fino ai 336mila euro di pochi mesi fa. GUADAGNA PIU’ DI OBAMA!

Infatti, secondo quanto scrive il Fatto quotidiano, Bonanni, oltre a percepire una pensione da nababbo (8.593 euro lordi al mese), dal 2006 ha beneficiato di incrementi salari notevoli. Dai 118.186 euro del 2006 fino ai 336mila euro di pochi mesi fa. Insomma, Bonanni, oltre a superare abbondantemenre il tetto per i manager pubblici, nel suo ultimo anno guadagnava più del presidente americano Barack Obama (che percepisce circa 275mila euro). "Il sindacalista viene eletto segretario generale della Cisl nel 2006. Fino a quella data era segretario confederale e guadagnava meno di 80mila euro lordi all'anno. 75.223 nel 2003, 77.349 nel 2004 e 79.054 nel 2005. Quando diventa segretario generale, secondo il regolamento interno alla Cisl, il suo stipendio viene incrementato del 30%. Quindi, secondo le regole interne, avrebbe dovuto guadagnare circa 100mila euro lordi annui. Nel 2006, la Cisl dichiara all'Inps una retribuzione lorda, ai fini contributivi, di 118.186 euro. Un po' più alta di quella prevista ma non molto. Le stranezze devono giungere con gli anni seguenti. Nel 2007, infatti, la retribuzione complessiva dichiarata all'Inps è di 171.652 euro lordi annui. Che aumenta ancora nel 2008: 201.681 annui. L'evoluzione è spettacolare, gli incrementi retributivi di Bonanni sono del 45% e poi del 17%. Ma la progressione continua: nel 2009, la retribuzione è di 255.579 (+26%), nel 2010 sale "di poco" a 267.436 (+4%) mentre nel 2011 schizza a 336.260 con un aumento del 25%", si legge sul quotidiano di Padellaro. Come se non bastasse, Bonanni è riuscito a sfuggire sia alle modifiche introdotte nel 1995 dalla riforma Dini sia dalla riforma Fornero.

COSTA CARO A FLORIS FARE IL DURO & PURO: SPUNTANO IN DIRETTA DA BRUNETTA

Quando l’autore del libro “Mal di Meiro. L’Epidemia di Raccomandazioni che paralizza l’Italia” accenna con il sorrisino da Pinocchetto a “Craxi all’ Erfige si prese il partito con po’ di….” Minando il gesto del denaro,Renatino lo fulmina: “Craxi le pagava anche il suo stipendio all’Avanti quando lei era socialista”. Brunetta precisa e aggiunge “ho conosciuto Floris negli anni ‘90-‘92, prima che “L’AVANTI” venisse travolto da tangentopoli era un giovanissimo redattore di 22/23 anni che si occupava di politica, dopo qualche anno di collaborazione, nel ’96 Floris entra in Rai. Come del resto, il suo collega Michele Santoro, giovane dirigente del PCI di Salerno, entrato in Rai in quota PCI. Amorale della favole? Oggi duri e puri, ieri giovani e lottizzati.

PARTITO DELLA NAZIONE O DELLA DITTATURA ITALIANA?

(di Danilo Quinto) Gianfranco Fini ne rivendica giustamente il copyright. Era stato lui il primo a parlare di Partito della Nazione. Erano i tempi di Alleanza Nazionale. Un progetto naufragato, che ora Renzi, spietato com’è, fa resuscitare, nel tentativo di conquistare l’elettorato che ancora non gli “appartiene”. Non ha forse detto alla convention di Firenze: «La Leopolda del 2011 mi ha fatto capire che questo Paese era scalabile, so che questo termine creerà polemiche, ma lo dico: per anni ci hanno raccontato che l’Italia era un paese chiuso, eppure giorno dopo giorno ci rendevamo conto che si potevano cambiare le cose sul serio?» «Scalabile» sta forse per “conquistabile”? Renzi si inquieterebbe molto solo che lo si pensasse. La sua proposta – mascherata e reiterata in maniera sapiente e ossessiva – è quella di rendere il Paese finalmente “riformabile”, partendo da quell’intuizione, insieme geniale e demagogica, della “rottamazione” del passato. «Siamo partiti dal fatto che in Italia ci sono persone che impediscono ai giovani di andare avanti», dice e aggiunge: «Piaccia o non piaccia ai gufi, a noi è dato il compito di restituire all’Italia la possibilità di un futuro».
Sul futuro, aveva già dato una risposta il “Financial Times”, all’inizio del mese di ottobre: «È arrivato il momento di valutare le conseguenze di un eventuale fallimento dell’Italia», aveva scritto in suo editoriale, sottolineando che «Renzi aveva promesso riforme radicali, ma non le ha ancora realizzate e anche se riuscisse a farle adottare, non sarebbero sufficienti Secondo il prestigioso quotidiano economico londinese, «Renzi deve riformare la giustizia, abbassare le tasse al livello della media europea e migliorare l’efficienza della pubblica amministrazione. In altre parole: deve modificare il suo sistema politico. E potrebbe non bastare».
Raccontano le cronache che il Presidente del Consiglio si era molto adirato e siccome non è affatto stupido, probabilmente ha pensato che per “riformare” l’Italia – salvo comprendere come, perché attraverso l’azione di governo condotta fin qui neanche lo si intuisce – non gli è più sufficiente avere l’appoggio pieno della tecnocrazia e del sistema di potere europeo e una maggioranza traballante e rischiosa al Senato. Occorre quella assoluta. La strategia è abbastanza chiara: dialogare, sedurre e

ASL, UNICA DELLA ROMAGNA A NOI DESTA FORTE PREOCCUPAZIONE,

Raffaella Ridolfi Capo Gruppo Forza Italia Comune di Faenza.  Lo scorso 14 ottobre abbiamo partecipato ad una serata informativa per gli eletti nei Comuni del faentino tenuta dalla dirigenza della ASL unica della Romagna. Come documento d’introduzione della serata c’erano state inviate quattro paginette talmente generiche, superficiali, dense di luoghi comuni e frasi fatte (utilizzabili per un qualsivoglia processo di accorpamento di assetti istituzionali organizzati), che chi le ha lette è stato indotto a chiedersi se il mittente chieda davvero collaborazione o sperasse di lasciarci senza parole. Poi sono arrivate le slides, con le figurine per far capire e convincere anche i più riottosi ad accettare lo stravolgimento della sanità romagnola: con noi non ci sono riusciti perché parliamo tutti i giorni con la gente e raccogliamo le continue lamentele dei cittadini. A quasi undici mesi dalla costituzione della ASL unica  prendiamo atto che la dirigenza sta ancora lavorando alla definizione della filosofia che deve sottendere la redazione dell’atto di indirizzo dell’Azienda. Ad una attività filosofica frenetica corrisponde a ben guardare anche un’attività puntuale spartitoria di posti e di ruoli chiave che avviene all’interno del PD in un quadro caotico dove tutto è possibile e giustificabile. Chi, molti anni fa, aveva deciso di sopprimere i piccoli ospedali (da noi Castelbolognese, Modigliana, Brisighella, ecc) per chiudere le inevitabili discussioni, calava un asso che inibiva ogni replica: “la sanità territoriale e l’integrazione socio-sanitaria”. Questa panacea che nel frattempo è divenuta un ferrovecchio (assieme ad altri arnesi simili, sempre riproposti ma mai realizzati) viene oggi ripresentata nelle “Linee” come una magica novità, accessoriata  con le “Case della salute”. Avete presente che fine hanno fatto i presidi dismessi nel nostro comprensorio? E gli abitanti di quei centri, ai quali si ricordava, ad abundantiam, che l’ospedale di Faenza, con tutte le specializzazioni ed altrettanti ottimi primari, era a due passi dalle loro  case, pronto a dare ben altro che le modeste strutture periferiche? 
Benissimo se l’idea è tanto brillante perché il PD non ha il coraggio di proporre queste brillanti idee a Bologna perché adotti lo stesso modello assieme a Ferrara e Modena o a Parma perché lo faccia con Reggio e a Piacenza? E cosa significa  “va ribadita la centralità dei quattro ospedali “capoluogo”?

mercoledì 29 ottobre 2014

IL PENSIERO DI SILVIO: INTERVISTA AL FOGLIO


leggi qui di seguito la mia intervista al Foglio di Giuliano Ferrara.  Credo proprio sia utile per condividere il punto della situazione e il cammino che dobbiamo intraprendere insieme...
Intervista al Foglio"Con il presidente del Consiglio ho stretto un patto politico di natura istituzionale. Punto. Era mio dovere farlo perché l’Italia ha bisogno di rinnovarsi e ripartire, e senza cambiamenti nell’assetto istituzionale riguardo al monocameralismo per l’approvazione delle leggi e al bipolarismo come sistema politico e ai poteri del presidente del Consiglio e del Consiglio dei ministri non c’ è ripartenza possibile, né per governi di centrosinistra né per governi di centrodestra."
Osserviamo che lo sconcerto, in alcuni casi, è grande: oppositori del patto, anche dentro Forza Italia e nell’area di centrodestra, sostengono che è un premio troppo grande per il giovin signore della nuova sinistra italiana, e che il patto toglie aria e respiro a una prospettiva di competizione politica ed elettorale per tutto ciò che non è il Pd. "Non sono d’ accordo. Se il patto fosse la caricatura che ne fanno i suoi oppositori, certo sarebbe un dare senza avere, e un accordo alla cieca a nostro danno. E’ vero invece che io registro un positivo cambiamento a sinistra, e che il trasversalismo di Matteo Renzi, tutto sommato nonostante forti limiti, è da considerarsi un progresso. Lo dimostra il fatto che i nemici irriducibili del patto sono tutti coloro che, invece di competere civilmente, considerano la politica come una prova di guerra civile e fabbricano Arcinemici. Quelli cioè del fronte manettaro e illiberale dell’ antiberlusconismo che abbiamo visto alla prova in questi vent’ anni. Io ovviamente non sono renziano, questo è il succo della caricatura nemmeno troppo divertente che si fa della mia posizione.
Spero semmai che il più giovane contraente impari qualcosa dall’esperienza del più vecchio contraente, cioè dal sottoscritto. Le pare che, con la situazione in cui si trova il paese, un imprenditore come chi le parla, un politico impegnato dalla discesa in campo a far muovere l’Italia immobile di sempre e la sinistra pietrificata della lotta di classe e delle chiusure corporative, non debba impegnarsi per costruire un sistema bipolare? Un sistema che consenta di decidere presto, bene e con certezza, stabilendo a certe chiare condizioni un programma riformatore, di cui siamo i primi ideatori con le nostre riforme abrogate da una ventata di demagogia della vecchia sinistra?".
 Molti dicono che non reggerà, questo dialogo per le riforme, e che il centrodestra ne uscirà diviso.
"La domanda vera non è se regga o no il patto detto del Nazareno. La domanda è se regge la governabilità, se va avanti la legislatura, se si fanno le cose possibili e dunque se può andare avanti la dialettica tra governo e opposizione, così come è stata impostata, o se si torna traumaticamente e irresponsabilmente a votare, con chissà quale legge elettorale.
I nostri critici trascurano un fatto. Renzi ha vinto le primarie e ha preparato la sua ascesa al posto di Enrico Letta e ha ovviamente la sua autonomia di percorso. Ma tutto è stato reso possibile dal patto con l’uomo nero, cioè con lo statista Berlusconi trasformato in ’bau bau’ per folle fanatizzate".
Dicono che l’ economia è di fronte a sfide impossibili, sopra tutto nel quadro europeo attuale, e alla fine il centrodestra sarà coinvolto in un ennesimo fallimento italiano, e stavolta da posizione subalterna, con un Renzi lesto a prendere spazio, anche elettorale, nel centro moderato dell’ elettorato.
"Se gestissimo questa politica come un muro e in modo immobile questo potrebbe essere un rischio. Ma è precisamente quello che eviteremo di fare.
Intorno al prossimo marzo, mese per noi benigno perché fu il 27 marzo 1994 la prima di tante nostre vittorie, abbiamo intenzione di far partire una grande opera di ricostruzione dell’identità dei riformatori liberali e conservatori italiani, cioè del nostro movimento aperto a gruppi e persone di buona volontà. Sarà una kermesse da sogno, nel senso che è ora di riprendere a sognare.

L’IRAN E’ QUI IN ITALIA ED E’ LA GIUSTIZIA BUONISTA DI SINISTRA CHE LO HA CREATO


Rayhaneh Jabbari è stata giustiziata, in Iran, sabato scorso perché aveva ucciso l’uomo che tentò di stuprarla. Tutti scandalizzati da questo fatto, ma ipocriti con gli occhi foderati di prosciutto.
In Italia, da molti anni, se qualche italiano si difende da aggressioni, violenze, furti nelle abitazioni, viene regolarmente accusato e giustiziato, da una giustizia che difende principalmente ladri, delinquenti, violentatori. Un italiano viene sempre accusato di difesa ‘sproporzionata’ all’offesa, come se io dovessi chiedere al delinquente che di notte entra in casa mia: “scusi, lei vuole solo rubare, o anche violentare o per caso uccidere, perchè , sa, io dovrei capire in che proporzioni difendermi”.
Chi delinque non deve avere nussuna giustificazione, e soprattutto nel momento che lo fa, deve perdere tutti i suoi diritti. E non voglio nemmeno pensare che a delinquere sia un ‘non italiano‘ perchè in quel caso sappiamo tutti che i diritti li ha solo lui.
Allora non stupiamoci ipocritamente dell’Iran, l’Italia è anche peggio, un italiano onesto, per come viene trattato, vale meno di una m..

martedì 28 ottobre 2014

GOVERNO: RENZI NON RIUSCIRA’ A FARE RIFORME DI CUI ITALIA HA BISOGNO


“Oggi Renzi è un leader dimezzato. Nel Pd si riconoscono centinaia di migliaia di persone che gridano in piazza slogan terrificanti contro il premier, guidati da leader sindacali e parlamentari militanti nelle sue fila. Come può fare le riforme che la drammatica situazione richiede con assoluta urgenza? Semplicemente, non può”. “A oggi non ne ha fatta neanche una. Ma questa ambiguità non può durare. L’analisi economico-finanziaria chiede credibilità e forza democratica, che il presidente del Consiglio non ha. Ed è questa la maledizione di Renzi: è leader grazie a un imbroglio e alla pavidità dei suoi compagni di partito. In piazza ormai il re è nudo. È impossibile che un governo sostenuto da un partito diviso a tutto faccia le riforme necessarie per portare l’Italia fuori dalla crisi. E la situazione internazionale rischia di volgere al peggio”. “Le cose da fare sono tante, in Europa e in Italia. Il governo Renzi ha la forza di farle? L’agenda parlamentare è infernale: Jobs Act, già snaturato al Senato; delega fiscale; Italicum; riforma di Senato, Pubblica amministrazione e giustizia. Ha gli strumenti per farlo?”. “Noi pensiamo che un leader dimezzato non riuscirà a portare a compimento nessuna delle promesse fatte all’Italia e all’Europa. Con questa maggioranza ci sarà sempre una mediazione intollerabile tra il liberalismo (a parole) del premier, che mentendo sostiene di aver tagliato le tasse, e l’altra metà del Pd che vuole la patrimoniale, aggredendo i beni del ceto medio. Questo equivoco deve finire”. RENATO BRUNETTA

FORZA ITALIA, SILVIO BERLUSCONI: “A MARZO RICOSTRUISCO IL CENTRO DESTRA


"A marzo cambia tutto per il centrodestra". Silvio Berlusconi in un'intervista a ilFoglio (in edicola domani) prova a fare il punto sul cantiere aperto dei moderati e spiega quali saranno le sue prossime mosse. "Intorno al prossimo marzo, mese per noi benigno perché fu il 27 marzo 1994 la prima di tante nostre vittorie, abbiamo intenzione di far partire una grande opera di ricostruzione dell’identità dei riformatori liberali e conservatori italiani, cioè del nostro movimento aperto a gruppi e persone di buona volontà. Sarà una kermesse da sogno, nel senso che è ora di riprendere a sognare", afferma il Cav. Poi parla anche del suo rapporto col premier Matteo Renzi: "Con il presidente del Consiglio ho stretto un patto politico di natura istituzionale. Punto. Era mio dovere farlo – dice Silvio Berlusconi al Foglio – perché l’Italia ha bisogno di rinnovarsi e ripartire, e senza cambiamenti nell’assetto istituzionale riguardo al monocameralismo per l’approvazione delle leggi e al bipolarismo come sistema politico e ai poteri del Presidente del Consiglio e del Consiglio dei Ministri non c’è ripartenza possibile, né per governi di centrosinistra né per governi di centrodestra. Il trasversalismo di Matteo Renzi tutto sommato nonostante forti limiti, è da considerarsi un progresso… Io ovviamente non sono renziano, questo è il succo della caricatura nemmeno troppo divertente che si fa della mia posizione. Spero semmai che il più giovane contraente impari qualcosa dall’esperienza del più vecchio contraente, cioè dal sottoscritto”. 

IMPEGNI MANCANTI: PAROLE, CHIACCHERE, BUGIE

Parole anche per i colpiti, purtroppo a noi conosciuti a Faenza

lunedì 27 ottobre 2014

RESUSCITIAMO LA DEMOCRAZIA


Forza Italia, ancora ieri nelle forti parole di Silvio Berlusconi, si colloca all'opposizione. Non intendiamo più prestare, offrire il nostro soccorso nelle difficoltà, dovunque esse si manifestino. Denunziamo questo cataplasma che è il Partito Unico, mostruosamente capace solo di farci rotolare verso il peggio. Infatti il perdurare al governo di Renzi, con questa maggioranza, significherà ogni volta una mediazione intollerabile tra il liberalissimo (a parole) Renzi, che mentendo sostiene di aver tagliato le tasse, e l'altra metà di questo animale che vuole la patrimoniale, aggredendo i beni del ceto medio. Basta così. Questo equivoco deve finire.

CGIL, SPENDE 40 MILIONI DEI LAVORATORI PER UNA “GITA” CONTRO IL GOVERNO DA LORO VOTATO. RIDICOLI


C’è un lato oscuro della manifestazione romana di oggi. Quanto costa? Chi paga si sa: la Cgil. Ma quanto paga? Lo sforzo organizzativo è enorme e la capacità di mobilitazione è la misura della potenza contrattuale che il sindacato di Susanna Camusso vuole esibire contro il governo.
Un conto astronomico per un sindacato che non è un modello di trasparenza quanto a bilanci.
I sindacati i soldi li hanno. Qualche anno fa L’Espresso ha stimato che il giro d’affari della sola Cgil fosse attorno al miliardo di euro. Le entrate più conosciute sono quelle delle tessere e dei versamenti aziendali. In realtà le attività redditizie sono moltissime: ogni licenziato frutta migliaia di euro, inoltre i Caf, i patronati, il business della formazione professionale, il 5 per mille incassato tramite Onlus satelliti e le rendite di uno sterminato patrimonio immobiliare appartenuto ai sindacati fascisti e avuto gratis dallo Stato. Sul quale non si pagano le imposte di trasferimento e, ovviamente, nemmeno Ici, Imu e compagnia.

sabato 25 ottobre 2014

1960-1980: LA GIUNTA E IL CONSIGLIO LAVORAVANO MOLTO, GRATUITAMENTE, OGGI POCO E SUPER GETTONATI. ONESTA’ E TRASPARENZA AMMINISTRATIVA DEL SINDACO ALBONETTI. ALTRI TEMPI


Riporto volentieri una ricerca del consigliere Baldi Viscardo, sul Piano Regolatore di Brisighella, Sindaco Achille Albonetti.
Il documento è interessante  perché sottolinea il modo di lavorare negli sessanta fino alla fine degli anni ‘80.
Il Sindaco, la Giunta Municipale, i consiglieri comunali, responsabili degli atti erano trenta ed erano sottoposti e tutti gli atti presi erano sottoposti  al controllo di un comitato di controllo presso la Prefettura di Ravenna per verificare nel merito e la opportunità delle decisioni (dalla manutenzione alle nuove opere) e finanziariamente.
Ora, dopo la modifica del titolo V della Costituzione, voluta dalla sinistra,  dopo 20 anni riconosce sbagliata e dovrebbe essere rimossa e generato la spesa onnivora e i mancati controlli passati a persone di fiducia, mentre i responsabili comunali sono maggiormente pagati rispetto al passato e alla fine il sindaco incassa  una super liquidazione.
Il sindaco e la Giunta sono super ricompensata anche se non deve fare nulla rispetto agli anni 60!!!!
Nel racconto, dopo le vicende politiche appare che il Sindaco Albonetti per avere autorizzato un contributo al Carnevale di Fognano, non avendo il Consiglio Comunale accordata la fiducia, pagò di tasca propria.
ALTRI TEMPI:  Il Sindaco riceve un’informazione giudiziaria, la tiene nascosta e l’avvocato glielo  pagano  i  brisighellesi.

Grazie Baldi per il documento interessante la lettura.

venerdì 24 ottobre 2014

TRONCHETTI VUOLE DIMOSTRARE CHE DE BENEDETTI E’ UN UOMO FALLITO

Nicola Porro  Accusato di diffamazione il numero uno della Pirelli vuole un processo pubblico. Ora l'Ingegnere dovrà mettere in piazza il suo passato
E adesso ci sarà da divertirsi. Tra poco vedremo l'ingegnere Carlo De Benedetti, il sommo inquisitore, in tribunale a dover rendere conto del suo passato imprenditoriale: dai cento giorni della Fiat all'Olivetti, dalle apparecchiature vendute alle Poste al Banco Ambrosiano. La rinfrescata che ci regaleranno le udienze pubbliche al tribunale di Milano valgono una finale di X-Factor (quel programma che purtroppo va in onda il giovedì sera). Un colpaccio messo a segno, si deve ritenere, con sadico gusto da Marco Tronchetti Provera e dai suoi avvocati. Oltre al passato di Cdb, conviene rinfrescare, a questo punto, la memoria dei nostri lettori. Il grande finanziere è un po' permalosetto, ma questo non gli impedisce di utilizzare toni piuttosto ruvidi nei confronti dell'universo mondo. Può sostenere senza colpo ferire di essere circondato da cretinetti (da Passera a Marchionne, da Colaninno ad Elkann), ma se qualcuno lo tocca scatta la querela. Mal gliene incolse dunque a Tronchetti quando sostenne: «Se anche io raccontassi - dichiarazione rilasciata all'Ansa - la storia delle persone attraverso i luoghi comuni e gli slogan, potrei dire che l'ingegner De Benedetti è stato molto discusso per certi bilanci Olivetti, per lo scandalo legato alla vicenda di apparecchiature alle Poste italiane, che fu allontanato dalla Fiat, coinvolto nella bancarotta del Banco Ambrosiano, che finì dentro per le vicende di Tangentopoli».
Tronchetti non era in una giornata di cattivo umore (cosa che può capitare a tutti), più banalmente rispondeva a un'«insolenza» che poco prima l'ingegnere gli aveva riservato sulla gestione della Telecom: «La comunicazione è fatta bene, la rapina ancora meglio».

giovedì 23 ottobre 2014

RENZI IL TAR-TASSATORE, IVA DAL 10 AL 12% E DAL 22 AL 24%. TAGLI ALLA POLITICA ZERO.

Il Ddl di Stabilità varato dal Governo la scorsa settimana contiene una clausola di salvaguardia pronta a scattare dal 2016 senza nuovi interventi di spending review. In pratica, per offrire adeguate garanzie a Bruxelles, il testo dell’ex Finanziaria ha messo nero su bianco un aumento dell’aliquota Iva agevolata del 10% di 2 punti percentuali nel 2016 e poi di un altro punto (13%) nel 2017. Mentre l’attuale aliquota ordinaria del 22% salirebbe al 24% nel 2016, al 25% nel 2017 e addirittura al 25,5% nel 2018.

CINQUE BANCHE AMERICANE HANNO UN’ ESPOSIZIONE SUPERIORE AI 40 TRILIONI DI DOLLARI. DEUTSCHE BANK DI OLTRE 75 TRILIONI DI DOLLARI

Le cinque maggiori banche americane hanno tutte un’esposizione ai derivati superiore ai 40 trilioni di dollari. A quando il nuovo collasso del sistema bancario americano? E Deutsche Bank vanta la maggiore esposizione in derivati di qualunque istituto americano, vale a dire oltre 75 trilioni di dollari (5 volte il Pil europeo e più o meno il Pil del mondo).

Gli economisti la chiamano “La Grande Recessione”: la crisi economica che attanaglia l’Europa dal 2008 ad oggi. Eppure non è altro che una gocciolina nell’oceano in confronto a ciò che stà per accadere.
Micheal Snyder su The Economic Colapse Blog non ha dubbi e per rispondere compie un’interessante analisi sul mondo dei derivati negli Stati Uniti: gli istituti “troppo grandi per fallire” nel paese oggi hanno singolarmente oltre 40 trilioni di dollari di esposizione ai derivati.
Con un debito nazionale di circa 17.700 miliardi di dollari, 40 trilioni di dollari è una cifra quasi inimmaginabile. E, prosegue l’analista, a differenza di azioni e obbligazioni, i derivati non rappresentano “investimenti” in nulla: sono solo scommesse di carta …

AUSL UNICA DI ROMAGNA, INCHIESTA GIUDIZIARIA SU NOMINA DEI CORDINATORI, BILANCIO E SPESE LEGALI, SEGNALAZIONE DI BERTOLINI FORZA ITALIA FORLI

Il buco di bilancio dell'Ausl di Ravenna, le spese per avvocati e la nomina dei 23 coordinatori: secondo quanto riportano Il Resto del Carlino a firma Carlo Raggi e Il Corriere di Ravenna a firma Carmelo Domini, sarebbero questi i tre fronti sui quali la Procura della Repubblica ha aperto l'inchiesta che coinvolge l'Ausl unica di Romagna. 
Ecco quindi spiegata la presenza dei Carabinieri negli uffici amministrativi dell'Ausl in largo Chartres e l'acquisizione di ingenti faldoni di documentazione.
Documentazione che verrà analizzata dagli inquirenti per capire per esempio se, nel caso delle nomine dei coordinatori, siano stati rispettati i principi della correttezza amministrativa e della trasparenza o se si vada incontro all'ipotesi di abuso di ufficio.
Sia Raggi sia Domini ricordano anche come le questioni oggi nel mirino della Procura siano state sollevate, sin dalla data di nascita dell'Ausl unica di Romagna, dal consigliere regionale di Forza Italia Luca Bartolini.

CHI MI DA’ I NUMERI DI RAVENNA 2019? LA TRASPARENZA E’ UN ATTO DOVUTO

Sono un cittadino di Ravenna e il mio nome non ha tanta importanza. Potrei chiamarmi Mario Rossi o Marta Bianchi. Scrivo questa lettera solo per fare una domanda che è sulla bocca di tanti ravennati, che senti al bar, che ascolti per strada: quanto è costata alla comunità ravennate - e quindi, quota parte, anche a me - tutta la vicenda della candidatura e della scelta mancata della Capitale Europea della Cultura 2019? 
 So anch’io che tutto quello che è stato fatto non va perduto e non sarà buttato via. Sarebbe una follia o una colpa grave se questo accadesse. Malgrado questo, inutile mi vengano a dire che si faranno grandi cose. Dei 400-500 milioni che dovevano arrivare ed essere investiti nei prossimi anni per il rinascimento di Ravenna, con questi chiari di luna ne vedremo ben pochi. E allora ben poco si potrà fare, io penso. In ogni caso, prima di andare avanti, con grandi o piccoli progetti e con altre spese, desidero sapere quanto tutta questa storia ci è costata, dall’inizio fino ad oggi. Quanto ci sono costati il coordinatore, lo staff, i viaggi, le trasferte, le cene, le feste, le prove tecniche, gli spettacoli, i convegni, la comunicazione, le ospitate e tutto il resto. Datemi i numeri di quanto abbiamo speso fino ad ora in questi 6 o 7 anni e di quanto è entrato, se qualcosa è entrato. E poi lasciatemi il tempo di riflettere e di farmi la mia idea se ne è valsa la pena oppure no. Se ci deve essere un seguito e quale. Voglio avere anch'io gli elementi per pensare con la mia testa senza che una qualche “autorità” mi venga a dire cosa “devo” pensare: che sì, assolutamente ne è valsa la pena, oppure no, era tutta una cazzata e io l’avevo detto. Per valutare ho bisogno di sapere, di avere i dati e le cifre. Li chiedo a chi li dovrebbe avere, a chi governa questa città. È un atto di trasparenza dovuto. E se l’amministrazione non vuole dire e dare i numeri, allora li chiedo all’opposizione. Ad Ancisi o ai Grillini, o a Forza Italia (per inciso, io non voto nessuno di voi, anzi io non voto proprio, sono anni che non voto più). Se non danno le cifre coloro che dovrebbero, almeno datele voi. È anche il vostro mestiere di chiedere conto e pretendere trasparenza. I ravennati hanno il diritto di sapere. E io chiedo di sapere. Non fra sei mesi. Ora. Grazie.
 Un cittadino che vuole sapere (come migliaia di altri ravennati e per questo il nome non è importante)

mercoledì 22 ottobre 2014

BERLUSCONI: LA SITUAZIONE ATTUALE, SCIOGLIERE FORZA ITALIA E ACCORDO CON RENZI?

Presidente Berlusconi, alcuni giornali oggi scrivono di una sua volontà di ridimensionare o addirittura sciogliere Forza Italia come conseguenza di un suo accordo con il Premier Renzi. È così?

Una assurdità. Davvero una stupidaggine. Forza Italia è il partito della libertà e rappresenta molti milioni di italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi e che non hanno votato. Io sono al lavoro tutto il giorno e tutti i giorni perché voglio che Forza Italia, rinnovata e rafforzata, torni a vincere per garantire agli italiani libertà e benessere. Il nostro obiettivo è quello di piantare una bandiera di Forza Italia in ogni comune, anche nel più piccolo, per consentire a tutti di aderire facilmente al nostro movimento e partecipare a tutte le attività sociali che svolgiamo sul territorio.
Oggi Forza Italia è all'opposizione del governo Renzi, di cui non condividiamo né le politiche economiche, né le scelte di politica estera.
Ed io, sebbene sia stato privato dei miei diritti politici e, in parte anche della mia libertà nel modo estraneo alla democrazia che tutti conoscono, lavoro per convincere gli elettori moderati, quei 24 milioni di elettori che non hanno votato alle recenti elezioni europee perché amareggiati, delusi, disgustati dalla politica e dai politici, ad uscire dalla delusione, dalla rassegnazione e a tornare la prossima volta a votare per confermare di essere la maggioranza nel Paese e vincere di nuovo le elezioni con noi, con Forza Italia.
Come giudica la politica economica del Governo ed in particolare la legge di stabilità?
E’ un “revival” delle nostre ricette, condito da un po' di populismo e presentato con grande abilità. Vedete, il Premier sostiene di aver abbassato le tasse e di essere il primo ad averlo fatto. Ricordo che gli unici Governi che hanno davvero abbassato le tasse sono stati i nostri. Abbiamo cancellato l’imposta di successione, quella sulle donazioni, la tassa sulla casa, abbiamo introdotto la “no tax area” per le famiglie meno agiate, abbiamo ridotto gli scaglioni dell’imposta sulle persone fisiche, l’Irpef e altre imposte ancora. Il Premier attuale con una mano ha dato gli 80 euro a qualcuno, con l'altra ha aumentato le tasse sulle case, sui negozi, sui capannoni e anche sui risparmi a tutti.  Il saldo è dolorosamente negativo per tutte le famiglie. Oggi la legge di stabilità sta andando nella stessa direzione: per fare bella figura si taglia un po' di Irap, l’Imposta rapina di Prodi sulle imprese,  ma il

MARE NOSTRUM: VOLANTINO DIFFUSO IN NORDAFRICA…..

Questo tipo di volantino viene distribuito da alcune ONG nei rifugi preparati dalle organizzazioni criminali per i clandestini sub-sahariani in attesa di partire. Questo è in Arabo. E’ sciupato dal sole e fotografato dal lettore con un cellulare, ma è abbastanza leggibile. Le due linee di scrittura invitano i clandestini a ‘non rischiare’ e a ‘telefonare al numero’. Una sorta di agenzia viaggi. Loro vanno con i barconi per poche miglia, e poi telefonano al ‘numero in sovraimpressione’. E arrivano i traditori di Mare Nostrum.  Che pena. Che schifo.
Secondo un traduttore che abbiamo contattato, le scritte in arabo non sono grammaticamente molto corrette, il che non è strano, vista la scarsa cultura di chi opera in quell’ambiente criminale. Oppure potrebbe trattarsi di scafisti sub-sahariani con una conoscenza ridotta dell’arabo scritto.
Notizie di volantini simili ci erano giunte da alcuni agenti costretti ad accogliere i clandestini nei porti, ma non eravamo mai riusciti ad ottenere un’immagine. Perché agli agenti era proibito riprendere immagini degli sbarchi. Ovviamente, non vogliamo neanche pensare all’evenienza alternativa, ovvero che sia direttamente il governo italiano, a diffondere tali volantini.

“QUATTRO BANCHE TEDESCHE SULL’ORLO DEL PRECIPIPIZIO”

Il principale quotidiano finanziario tedesco Handelsblatt ci riporta come “quattro banche tedesche sono sull’orlo del precipizio”, tra cui la HSH Nordbank , IKB e la MunchenerHyp. La quarta resta ancora segreta. Le conclusioni del quotidiano tedesco derivano dall’anticipazione sul fatto che questi istituti finanziari non supereranno gli stress test adottati dalla Bce, i cui risultati verranno annunciati venerdì prossimo a Francoforte. Se consideriamo, quindi, che 4 delle 24 banche tedesche che hanno condotto l’analisi valutativa (un sento) vedranno la fumata nera della Bce – che Zero Hedge considera più o meno come una condanna a morte come nei casi di Bankia e Dexia – cosa dobbiamo attenderci per i sistemi finanziari degli altri paesi membri della zona euro ancora più in crisi della Germania? Ci attendono altri fallimenti bancari, quindi altri salvataggi da parte degli altri Stati e, forse, un nuovo Mes….

DUE PESI E DUE MISURE


ELEZIONI REGIONALI 2014

I CANDIDATI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA
ANCARANI ALBERTO  Ravenna  (27.3.82)
FERRI LORENZO          Lugo        (21.1.90)
PIRAZZINI DEBORAH Cervia      (25.9.86)
RIDOLFI RAFFAELLA   Faenza     (25.8.72)

NON CI SIAMO: OBBLIGO DEI RAGAZZI ITALIANI DI IMPARARE L’ARABO!


martedì 21 ottobre 2014

JOBS ACT E LEGGE DI STABILITÀ SMONTIAMO PEZZO PER PEZZO LE ILLUSIONI DEI CERVELLONI DI PALAZZO CHIGI


L’aliquota sui rendimenti dovrebbe passare dall’11,5% ad almeno il 20%. Il che determinerà un effetto meccanico e matematico: la riduzione corrispondente del montante contributivo individuale su cui saranno calcolate, su base attuariale, le pensioni complementari di domani. In sostanza, il Governo ha deciso di tagliare dell’8,4% la futura pensione privata di 6,2 milioni di italiani aderenti ad una forma di previdenza a capitalizzazione.
Diverso, ma egualmente abominevole, il caso delle Casse privatizzate dei liberi professionisti, per le quali l’incremento della tassazione dei rendimenti dei patrimoni mobiliari corrisponde ad un proporzionale abbattimento delle risorse accantonate a garanzia del pagamento delle pensioni.
Insomma, ai tecnici del premier è proprio difficile far comprendere il ruolo del risparmio previdenziale dal momento che hanno deciso di abbatterlo come se fosse un cavallo azzoppato in una storia raccontata da un fumetto di Tex Willer.
Infine, arriva il bonus bebè che dovrebbe essere erogato alle madri titolari di un reddito fino a 90mila euro l’anno.
Troppa grazia. Meglio meno, ma meglio. Magari un tetto più basso, ma interventi più organici per quanto riguarda la conciliazione e il welfare aziendale ad essa finalizzato.

PAROLE, PAROLE, PAROLE


Renzi si gongola di tagliare 36 miliardi. Ma dove trova la copertura? Come sempre non lo dice.
Intanto i PDtalioti lo applaudono durante la sua ‘campagna elettorale a vita‘. Purtroppo nell’era della comunicazione non si distingue più tra chi fa le cose e chi ‘annuncia’ con le solite battutine.
Qualcuno criticava Berlusconi per le spiritosaggini che diceva ogni tanto, questo premier vive solo di battute e promesse non mantenute. Ma se non sono stati in grado di trovare i 4 miliardi per tagliare l’imu, e infatti hanno inventato la Tasi che costa il doppio, come pensa Renzi che ci berremo la panzanata dei 36 miliardi?
Ah.. ricordo dove poteva ma non vuole trovare due tre eurini:
taglio del numero dei parlamentari
taglio stipendi parlamentari
taglio costi quirinale
taglio numero e stipendi consiglieri regionali
taglio pensioni d’oro;
taglio vitalizi;
taglio stipendi manager pubblici
taglio scorte e auto blu
tassare un po’ i guadagni miliardari delle banche anzichè finanziarle…
accordo con Svizzera e altri paradisi fiscali per trovare i tesoretti
parificare i costi tra le regioni (togliendo quelle autonome);
società partecipate. ecc. ecc.

lunedì 20 ottobre 2014


 Intervento telefonico del Presidente Berlusconi all’iniziativa di formazione politica organizzata da Forza Italia a Civitanova Marche
SOGNO VITTORIA MA SENZA ALLEATI. 'UNA FOLLIA, MA SONO CONVINTO SI POSSA FARE'
Berlusconi ha "il sogno di vincere con una Forza Italia da sola, senza alleati, per poter disporre di una chiara maggioranza in Parlamento". Lo ha detto telefonando ad un'iniziativa di Forza Italia a Civitanova Marche. L'ex presidente del Consiglio sogna "una maggioranza in grado di formare e sostenere un governo totalmente composto da nostri ministri". "So che e' una follia ma sono convinto si possa fare".
FORZA ITALIA RAPPRESENTA MODERATI, PRENDA GOVERNO PAESE
"Bisogna fare di Forza Italia la rappresentante di tutti i moderati, maggioritaria nel paese, che possa prendere in mano il governo del paese e garantire a tutti una totale assoluta liberta'".
FORZA ITALIA TRASFORMI CETO MEDIO IN MAGGIORANZA POLITICA. E' VENUTO IL MOMENTO DI REAGIRE
"E' venuto il momento di reagire. C'e' una sola possibilita' per far diventare l'Italia un paese governabile. Riuscire a trasformare il ceto medio da maggioranza numerica in consapevole maggioranza politica organizzata, che possa dare a noi vittoria".
CONVINCERE 50% ELETTORI DELUSI
"Credo che noi questo 48-50% di elettori che non hanno votato alle Europee, e che arrivano a 24 milioni, possiamo arrivare a convincerli". Lo ha detto Silvio Berlusconi spronando i militanti di Forza Italia delle Marche a rivolgersi all'elettorato che ha disertato le urne nelle ultima tornata elettorale. "E' una follia ma e' possibile. Quasi il 50% dei cittadini non intende andare a votare. Sono cittadini disgustati, delusi, indecisi, che si sono rassegnati. A loro i politici sembrano tutti uguali: inutili, inconcludenti, addirittura dannosi". Ma secondo l'ex presidente del Consiglio Forza Italia puo' arrivare a riconquistarli.
DA FORZA ITALIA PORTE APERTE, NON PER CHI RESTA CON SINISTRA. BENTORNATO A D'ALI' E CONSIGLIERI MARCHE
"Abbiamo aperto le porte a tutti quelli che vogliono tornare". Cosi' Silvio Berlusconi ha salutato il consigliere regionale delle Marche, Giacomo Bugaro, e gli altri colleghi consiglieri, passati da Ncd e Fi, nel corso di una telefonata ad una iniziativa del partito a Civitanova Marche. "Siamo aperti a tutti coloro che hanno pensato fosse meglio andare da un'altra parte e cercare di formare un altro partito ma poi questo partito ha tradito le loro aspettative". Le porte, ha sottolineato pero', "restano chiuse per tutti quelli che "ritengono ancora sia una posizione giusta stare al governo con la sinistra". "Tonino D'Ali' e' tornato con noi e mi ha fatto un immenso piacere. L'ho abbracciato, siamo stati insieme un'intera serata ed e' in squadra con tutti noi per questo grande traguardo che ci siamo dati".
CONGRESSI COMUNALI AL VIA

RICEVO DA BERLUSCONI: SONO CON TE, IL NUCLEO STORICO NON SI ARRENDE INSIEME AI GIOVANI, FORZA SILVIO!



Caro Vincenzo,
i Congressi comunali potranno prendere il via dal 15 dicembre per ricostruire e rinnovare Forza Italia.
Come stabilito nell'ultimo Ufficio di presidenza, diamo il via ufficiale alla stagione congressuale 2014/2015, che riguarda tutti i Comuni e le Province italiane. I coordinatori provinciali dovranno, entro la fine di questo mese, individuare in ogni Comune della loro Provincia (anche tra i 5.300 Comuni inferiori a 5.000 abitanti) un ''Portabandiera'' di Forza Italia che sia responsabile delle operazioni di tesseramento, e che sia disponibile a svolgere una precisa attività al riguardo. È una tappa fondamentale della riorganizzazione di Forza Italia sul territorio e del coinvolgimento attivo dei nostri sostenitori, che attraverso i congressi comunali potranno scegliere in modo democratico chi dovrà rappresentare e guidare Forza Italia in ogni Comune. Questi Congressi dovranno essere il luogo di un confronto libero e approfondito, al termine del quale tutti dovremo impegnarci a lavorare lealmente e serenamente con i dirigenti scelti dalla nostra base. Le adesioni si chiuderanno il 30 novembre prossimo e i Congressi comunali potranno prendere il via dal 15 dicembre successivo. Tutti i Congressi comunali e provinciali dovranno tenersi entro il mese di marzo 2015. Eventuali proroghe potranno essere valutate solo nelle realtà interessate a elezioni regionali o amministrative e in ogni caso dovranno essere discusse caso per caso.  Un grande lavoro ci attende, per ricostruire e rinnovare Forza Italia. Io conto sull'impegno di tutti, affinché i Congressi non siano un semplice adempimento burocratico, ma divengano invece l'inizio di una nuova stagione di una Forza Italia, che operi con slancio nei servizi sociali a sostegno di chi ha bisogno e delle vittime della giustizia in tutti i Comuni. Una Forza Italia che sappia individuare in ogni sezione elettorale i propri elettori e tra questi selezionare quei difensori del voto che sappiano difendere i nostri voti durante gli scrutini e quelle missionarie e quei missionari azzurri che sappiano conquistare nuovi sostenitori specie in quel 48% di elettori che non si sono presentati alle urne in occasione delle recenti elezioni per il Parlamento europeo.  Una nuova, forte, operosa, determinata Forza Italia, in campo, come prima e più di prima, per difendere i nostri diritti e la nostra libertà. Vi abbraccio tutti con grande trasporto e mi raccomando: fate come me, non arrendetevi mai!. SILVIO BERLUSCONI

RICORDO A TUTTI GLI AMICI CHE BISOGNA FIRMARE PER LA LISTA PER LE ELEZIONI REGIONALE DI FORZA ITALIA ENTRO IL 23 OTTOBRE!!: PRENDI CONTATTO CON I RESPONSABILI DEL TUO COMUNE. IO SONO IN OSPEDALE, NIENTE DI GRAVE, TORNO PRESTO

RENZI: “IL GOVERNO METTE NERO SU BIANCO……”COSA? UNA PREVISIONE? COME PER IL METEO? BE IO PAGO


L’INUTILE CNEL, E GLI INELIMINABILI CARROZZONI DELLA POLITICA: NULLA CAMBIA, VERGOGNA


di Leonardo Agate -  Il Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro) é stato soppresso dalla riforma costituzionale approvata dal senato, ma la legge deve andare all'esame della camera. Si sa come vanno queste cose, il bicameralismo perfetto é una palla al piede di ogni decisione. Potrebbe pure succedere che il destinato morto, il Cnel, resusciti, perché nel nostro paese non é mai venuta meno la voglia di carrozzoni e carrette. Allora, il presidente del Cnel Antonio Marzano, ex ministro, ha preso carta e penna e ha scritto al presidente del consiglio, ricordandogli che la novità dell'estinzione non é ancora definitiva e la procedura vigente impone al capo del governo di nominare i nuovi componenti dell'ente che scadranno prossimamente. La richiesta del presidente Marzano si inquadra nel sistema dei garbugli italiani, dai quali i furbi tentano sempre, e spesso ci riescono, di uscire indenni per il rotto della cuffia. Un diverso presidente del Cnel - ma é ipotizzabile un presidente del Cnel di tipo diverso - appreso che l'ente é in fase di eliminazione, non avrebbe scritto al presidente del consiglio per far nominare i nuovi componenti, ed avrebbe gestito i mesi necessari alla definitiva cancellazione senza fare più riunioni e senza dare ulteriori consigli in materia di economia e lavoro al governo. Non avrebbe fatto spendere altri soldi pubblici per un'attività che il senato ha riconosciuto di nessuna utilità. Invece, il Cnel continua a riunirsi con gli attuali componenti, a pagare emolumenti e diarie, a elaborare consigli in materia di economia e lavoro. Questi consigli, però, non sono stati d'aiuto, se é vero che l'economia va male e il lavoro non c'é. Di questo non sembra preoccuparsi l'illustre presidente. Quel che conta per lui, e per gli altri componenti dell'ente, è salvaguardare fino all'ultimo minuto i loro dannosi privilegi, continuando a lavorare, si fa per dire, mentre gli altri non trovano lavoro o sono licenziati. Di casi come questo del Cnel ce ne sono altri. Metti le province siciliane, che il presidente Rosario

PUTIN FA L’ALBA A CASA DI BERLUSCONI


Un incontro di un paio d’ore, conclusosi poco prima delle 4 di notte. In occasione del vertice Asem a Milano, Vladimir Putin si è recato nella villa di via Rovani dall’amico Silvio Berlusconi. L’ex premier ha accompagnato il presidente russo all’uscita e lo ha salutato con la mano dall’ingresso, prima di rientrare nella villa (Ansa)

BERLUSCONI-RENZI E IL SILENZIO DEI COMUNISTI


In politica a volte è necessario mediare, quando la posta in gioco è il bene dei cittadini, ovvero la salvaguardia dell'interesse più importante per la collettività. Chi fa politica non perché a caccia di uno stipendio, ma per servizio, è disposto a sostenere le riforme proposte dagli avversari laddove, appunto, portino un vantaggio per i cittadini. Quando al Governo c'era Berlusconi, fra le difficoltà principali nel portare a casa i risultati c'erano i quotidiani attacchi - spesso diffamatori - dei comunisti contro Silvio Berlusconi. Lo additavano come il male supremo del Paese e facevano di tutto per porre ostacoli alla realizzazione delle politiche proposte. In ogni dibattito e a qualsiasi livello, per tanti anni i comunisti non facevano proposte politiche, limitandosi solo ad inveire aggressivamente contro Silvio Berlusconi e Forza Italia.
Oggi assistiamo a uno scenario per certi aspetti surreale. Su diversi temi Renzi porta avanti proposte analoghe a quelle che per anni Berlusconi ha tentato di realizzare (lavoro, impresa, scuola, sindacati...).
E i comunisti del PD cosa fanno? Silenzio totale. A parte la farsa della possibile spaccatura interna, poi rientrata immediatamente (oggettivamente Civati, fuori dal PD che consenso avrebbe?), i comunisti sostengono senza batter ciglio i cambiamenti proposti per anni da Berlusconi.
Sebbene sul Jobs Act Forza Italia abbia preferito non dare l'appoggio (la riforma, strada facendo è stata notevolmente modificata), non ha mai avuto problemi a sostenere le proposte del Governo Renzi quando erano e quando sono finalizzate a realizzare l'interesse dei cittadini e lo sviluppo del Paese.
Questo è progresso politico. Un progresso ostacolato per troppi anni dai comunisti che oggi, cospargendosi il capo di cenere, accettano silenziosamente tutto. Fabio Filippi, Consigliere Regionale Forza Italia

CALDAIE E CLIMATIZZATTORI, SCATTA L’OBBLIGO DELLA REVISIONE: 200 EURO L’ANNO E IO PAGO, SE LE INVENTANO TUTTE BISOGNO OGNI ANNO’ ESAGERAZIONI, LADROCINO


Nel nome della sicurezza è in arrivo un nuovo salasso per gli italiani. Si tratta del libretto che dovranno conservare con cura inquilini e proprietari di casa che hanno una caldaia, un condizionatore o un impianto solare, una certificazione obbligatoria di buon funzionamento dell'impianto che costa 200 euro l'anno. E chi sgarra rischia multe da 500 a 3mila euro. Cifra che lievita fino a 6 mila per l'installatore sprovveduto o poco serio. Il Giornale ricorda che responsabile è l'occupante della casa, tranne in caso di caldaia centralizzata, quindi è lui che deve chiamare l'esperto che deve verificare il rendimento e la salubrità dell'ambiente non solo controllando gli impianti, ma tutti i componenti.
Costi - Così, avverte Domotecnica, se la spesa prima variava in media tra i 100 e i 120 euro, con l'aggiunta dei controlli della sanificazione prevista dal nuovo libretto, una famiglia con una caldaia collegata a 4, 5 calorifici e a un impianto di climatizzazione con 2 o 3 split spenderà almeno 200 euro. La periodicità della manutenzione rimarrà a discrezione delle singole Regioni e potrebbe variare dai due ai quattro anni. Mentre la verifica della sicurezza sarà annuale. In pratica dovremmo conservare con cura due libretti: uno servirà a registrare l'efficienza degli impianti, l'altro per l'uso e la manutenzione per la sicurezza.

venerdì 17 ottobre 2014

Brunetta: Mentre Renzi snocciola le cifre del tonfo delle borse e spread su

“Il monito dell’ultimo numero dell’Economist non é stato senza conseguenza.

In uno dei suoi editoriali aveva lanciato il grido dall’allarme: ’the world economy, weaker than it looks’. L’economia mondiale é più debole di quanto non appaia. Nel nostro piccolo, avevamo cercato di richiamare l’attenzione del governo, nella proposta di risoluzione ad Def, redatta dal Gruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Inutile fatica. La politica italiana marcia ormai secondo una diversa direttiva: annunci che restano tali, promesse lanciate a piene mani, attenzione scarsa o nulla alla dinamica dei processi reali. In definitiva: un azzardo che trasforma il confronto politico nel panno verde di una roulette. Si punta sul rosso. Se esce si incassa la vincita. Altrimenti si perde la posta. E con essa l’intera credibilità del Paese. In questa mossa, Matteo Renzi non é stato fortunato. Mentre snocciolava le cifre del suo possibile intervento, nella speranza di rimettere in moto le sorti dell’economia italiana, le borse subivano un tonfo che ha scarsi precedenti, nel periodo più recente. E gli spread riprendevano la corsa al rialzo. Ancora una volta l’epicentro della crisi é stata la Grecia. Dubbi crescenti sulla tenuta di quel governo e la sua determinazione nel seguire la politica del rigore imposta dai burocrati di Bruxelles, con il sostegno della Troika. Ma, come sempre é accaduto, quel sasso lanciato nello stagno ha determinato un onda che ha lambito tutti i mercati. Milano maglia nera con una caduta del 4,4 per cento e crescita degli spread di quasi 20 punti base. Ed una ulteriore batosta oggi: caduta di altri 3 punti in borsa e ulteriore aumento di 30 punti degli spread. Un semplice rimbalzo negativo, dopo i positivi risultati dei mesi precedenti, come spera Pier Carlo Padoan? Speriamo che abbia ragione lui e torto l’Economist”.

Non è razzismo, ma perchè i cinesi se aprono un negozio per 5 anni non pagano tasse?

Il nostro non è razzismo, sia chiaro! E’ RABBIA, rabbia nei confronti di un sistema che dimentica il suo popolo… Noi siamo semplicemente stanchi di sopportare e restare in silenzio avanti alle ingiustizie che accadono in un paese messo in ginocchio come il nostro…
Sapete che i cinesi quando aprono i loro negozi per 5 ANNI non pagano le tasse ? Che i furgoni guidati dagli extracomunitari non sono iscritti a nessun Albo Trasportatore ? Che le nostre case vanno prima all’immigrato senza dimora piuttosto che alle giovani coppie o anziani italiani? Che clandestini e gli extracomunitari godono della nostra assistenza sanitaria senza sborsare un centesimo mentre tu per una tac paghi 374 euro (pagando anche per loro)? Che legalere sono strapiene di extracomunitari e che tantissimi di loro sono ancora fuori a delinquere ? Che se daremo la cittadinanza a quelli nati in ”Itaghia” continueranno ad arrivare a frotte e con le panze piene? Che non c’è lavoro per i nostri giovani e che quindi non abbiamo bisogno di altri che vengono a fotterci il poco che è rimasto ?
Che ai semafori zingari e clandestini ti minacciano se non gli dai nulla ? Che saremo sempre più costretti a vivere barricati nelle nostre case con la paura che rom, albanesi, slavi entrino e giochino con la tua testa alla roulette russa ? Che devi tremare quando i tuoi figli escono di casa ? Che è ora di smetterla di foraggiare ipolitici del sud che si pappano i soldi del nord, fingendo di aiutare il meridione, mentre la gente onesta del sud è sempre più vessata dalle mafie e quelli disonesti vivono da parassiti alle tue spalle con pensioni fasulle ? CHE LA SINISTRA NON E’ PIU’ QUELLA DI BERLINGUER… CHE LA CGIL HA FATTO FALLIRE PIU’ AZIENDE IN QUESTI ANNI DELLA CRISI MONDIALE ? Sei consapevole che quando vai votare, ovunque tu sia orientato, voti indagati e mafiosi? Sei consapevole che poco per voltati stanno togliendo la dignità? Ti sei reso conto del fatto che in Italia non sei più libero?

giovedì 16 ottobre 2014

Enrico Letta asfalta Matteo Renzi sui debiti della Pa. Ma tutti danno la ‘fiducia’ al BOMBA.



Enrico Letta ha fatto due volte di più e due volte più veloce di Matteo Renzi sul pagamento dei debiti che la pubblica amministrazione aveva con le imprese.L’attuale governo aveva promesso a fine febbraio di stanziare 60 miliardi per una cura choc in 15 giorni. Otto mesi dopo ha stanziato appena 9,3 miliardi e ha pagato effettivamente 8,8 miliardi: 1,1 miliardi di euro al mese. Negli otto mesi di Letta invece il governo aveva saldato 2,8 miliardi al mese di quel debito, due volte e mezza più di Renzi che ancora una volta si rivela velocissimo a parlare e una gran lumaca a realizzare. Prova a difendere il premier il giovane renziano Pd Edoardo Fanucci, che però ammette che le cose siano un po’ più complicate di come apparivano…

Brunetta: Borse in calo e spread brutti segnali a Renzi

La nota del capogruppo di Forza Italia alla Camera


“Se la storia si ripete, i segnali che vengono dalle borse e dagli spread oggi non lasciano prevedere nulla di buono. 

La Grecia torna al centro del ciclone e i mercati puniscono il governo greco, che vuole accelerare l’uscita dai programmi di austerità sorvegliati dalla Troika. Un messaggio esplicito e inequivocabile agli altri paesi dell’area dell’euro, come Francia e Italia, che cercano di liberarsi dalla morsa dei ’compiti a casa’. Sui mercati é in atto un cambio di comportamenti legato alla fine della creazione di liquidità da parte degli Stati Uniti e al conseguente riposizionamento dei portafogli. Per cui al primo segnale di incertezza, di debolezza o di comportamenti opportunistici, gli investitori spostano i capitali dai paesi a rischio e ricomincia la corsa al Bund tedesco, considerato ’bene rifugio’, con il relativo aumento degli spread. Con meno soldi in circolazione, infatti, le scelte di portafoglio dei gestori diventano più selettive e i primi titoli di cui si disfano sono quelli dei paesi che non fanno le riforme, con governi indecisi a tutto. Come quello italiano. Brutti segnali per Matteo Renzi. Un avvertimento al presidente del Consiglio italiano, sempre più insofferente e irrispettoso, in maniera più o meno esplicita e più o meno giustificata, dei vincoli di Bruxelles. Il tutto avviene, infatti, mentre Renzi si appresta a varare una Legge di stabilità espansiva e in deficit. L’esatto contrario di quello che i mercati si aspettano nell’attuale congiuntura di incertezza”.