venerdì 30 novembre 2012

PRESENTATO IL COORDINAMENTO REGIONALE DEL COMITATO AZZZURRI ’94 CON SILVIO BERLUSCONI.

I COMPONENTI DEL COORDINAMENTO REGIONALE
pubblicata da Notizie Dal Senato il giorno Giovedì 29 novembre 2012
Si è svolta oggi all’Hotel AC di Bologna la conferenza stampa di presentazione del Coordinamento regionale del Comitato Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi. Nel corso della conferenza è stato presentato l’appello manifesto del 9 novembre scorso, per richiamarsi all’area di rinnovamento che invase l’Europa dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989, appello manifesto che ha registrato l’adesione e apprezzamento da parte di moltissimi simpatizzanti, elettori, militanti, dirigenti provenienti da Forza Italia tanto da indurre i promotori a dar vita, dopo le adesioni sui singoli territori delle nove province dell’Emilia-Romagna, Coordinamento regionale. Gli aderenti al Comitato credono ancora nell’idea di rinnovamento, svecchiamento e modernità che passa dalle tasse, alla scuola, al lavoro e all’impresa, alla valorizzazione del merito, all’autonomia della famiglia e dell’individuo, all’impegno ad aumentare la ricchezza e non a spartire meglio la miseria. I promotori: Coordinatore Regionale Rodolfo Ridolfi
 PROVINCIA DI RAVENNA Gian Guido Bazzoni Consigliere Regionale-Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale PDL PROVINCIA DI REGGIO EMILIA: Liborio Cataliotti  Capogruppo in Consiglio Comunale Reggio Emilia-Fausto Fontanesi Consigliere comunale di Gualtieri (Reggio Emilia) PROVINCIA DI BOLOGNA : Luca Finotti Presidente Gruppo PDL in Consiglio Provinciale-Luca Govoni Bologna-Angela Labanca  V. Presidente dell’Associazione “Marco Biagi” di Bologna-Adamo Longo Consigliere Comunale Imola. Provincia di RIMINI: Luigi Lega Baldini. Provincia di PIACENZA: Antonio Agogliati Sindaco di Ferriere. Provincia di PARMA: Paolo Buzzi Consigliere Comunale e Coordinatore Provinciale PDL. Provincia di MODENA: Adolfo Morandi capogruppo Pdl in Consiglio Comunale. Provincia di FERRARA: . Marco Mattarelli Consigliere Comunale Cento. Provincia di FORLI’ CESENA: Gian Giacomo Pezzano. Comitato dei Saggi sen. Massimo Palmizio e Luigi Villani capogruppo in consiglio regionale.

PDL, ALLARME DI RIDOLFI (MOVIMENTO AZZURRI ’94): NELLE REGIONI ROSSE RENZI VOTATO DAGLI ELETTORI DEL CENTRO DESTRA”.


Il successo di Matteo Renzi nelle regioni “rosse” e’ frutto dei voti incassati dagli elettori di centrodestra, che alle primarie hanno sostenuto il rottamatore del Pd. E a dirlo sono i fedelissimi di Silvio Berlusconi, gli stessi che in queste ore in Emilia-Romagna, da dentro e fuori il Pdl, si stanno preparando al possibile spacchettamento del partito e alla nascita della “Cosa azzurra” dell’ex premier.  “Nelle regioni rosse Pierluigi Bersani ha perso terreno perche’ i nostri sono andati a votare per Renzi”, ammette candidamente Rodolfo Ridolfi, coordinatore regionale del movimento Azzurri ’94, questa mattina in conferenza stampa a Bologna.  “Alle primarie sono andati anche tanti delusi dal Pdl- spiega Ridolfi- o che hanno votato Renzi perche’ hanno letto sui giornali che Berlusconi lo voleva”. Insomma, insiste l’azzurro, “alcuni sono andati perche’ con Renzi sentono profumo di nuovo”.  Ma altri, invece, “sono andati solo per poter fare uno sgambetto” alla nomenclatura del Pd. Ridolfi parla addirittura di “soccorso azzurro per Renzi” e ribadisce l’interessamento da destra, soprattutto in quelli piu’ vicini a Berlusconi, per il sindaco di Firenze. “Lo guardiamo con attenzione- afferma Ridolfi- se Renzi perde le primarie e fa un suo partito, puo’ essere una novita’ interessante”. Del resto, rimarca l’azzurro, “l’ha detto anche Berlusconi”.
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PRIMARIE CENTRO SINISTRA, AFFLUENZA IN CALO: RISPETTO AL 2005 PIU’ DI 1 MILIONE DI ELETORI NON E’ ANDATO A VOTARE



I quotidiani nazionali, tra domenica 25 e lunedì 26 novembre, titolavano … Primarie Pd, affluenza record: Bersani e Renzi al ballottaggio. Quasi quattro milioni di votanti. Il segretario del Pd: sono stracontento, giornata magnifica. Il sindaco di Firenze: altro che voti della destra, ho vinto nelle roccaforti rosse. Lo spoglio sta procedendo al rilento, ma al 90% dei seggi già scrutinati non ci sono più dubbi. Affluenza record: oltre 3,1 m milioni di persone.. Il Messaggero
Primarie, affluenza record. Si va verso il ballottaggio  Ampia affluenza alle primarie del centrosinistra. Alle 17.30, secondo il Comitato dei garanti, hanno infatti votato alle primarie 2 milioni e 450mila persone, un po’ meno dei 2,6 milioni di votanti stimati dai renziani intorno alle 16 ma comunque in netta crescita rispetto ai 940mila votanti registrati alle 11. Entusiasmo ed euforia tra tutti i candidati, con gli organizzatori che parlano di «partecipazione straordinaria». Il Sole 24 Ore
 Primarie centrosinistra, affluenza record. Bersani e Renzi vanno al ballottaggio  Il segretario al 44,3%, Renzi al 36,2%. Fra una settimana il confronto. Lunghe code, affluenza tra i 3,5 e i 4 milioni (secondo i renziani) di elettori … Corriere della Sera

 Nonostante queste primarie del 2012 non fossero di partito, ossia finalizzate semplicemente a nominare il segretario del Pd, ma di coalizione, quindi volte a scegliere il leader e candidato premier dell’intero centro-sinistra che ha cambiato nome in “Italia bene comune”, dopo le ultime esperienze di Progressisti, Unione e Ulivo;
  • nonostante il martellamento mediatico attraverso social network e il presunto appeal di alcuni candidati “rottamatori” come Matteo Renzi;
  • nonostante i dibattiti televisivi (vd. SKY), la crisi del centro-destra, la ripresa del centro-sinistra e la corsa alle urne da parte di elettori di centro-destra per votare Renzi;
  • nonostante quanto affermato negli ultimi tre giorni dai media nazionali…

l’affluenza è risultata essere in netto calo
 Le primarie del centro sinistra si sono svolte una prima volta il 16 ottobre 2005, «Primarie dell’Unione»: Romano Prodi vince su Bertinotti ottenendo il 75% dei voti. Ad andare a votare furono 4.311.149 persone. 1 milione in più delle ultime primarie.
  • All’interno del Pd le primarie si sono svolte una prima volta il 14 ottobre 2007. Votano 3.554.169 persone. I candidati alla segreteria del Pd sono Walter Veltroni, poi vincitore con il 75% delle preferenze, Rosy Bindi, Enrico Letta, Mario Adinolfi e Piergiorgio Gawronski.
  • Le successive primarie del Pd si sono svolte il 25 ottobre 2009, con tre candidati: il segretario uscente Dario Franceschini, Pierluigi Bersani e Ignazio Marino. Vince Bersani con il 53% dei voti, staccando Franceschini fermatosi al 34%. Affluenza inferiore al 2007: 3.102.709 partecipanti.


 A cura di Renato Brunetta

giovedì 29 novembre 2012

TANTI INDECISI, POSSIAMO RICONQUISTARLI



Quando Silvio Berlusconi usa parole come "disgusto" per descrivere lo stato d'animo di gran parte degli elettori verso la politica attuale, ed i partiti che la rappresentano, afferma una verità che trova ampio riscontro nei fatti. "I sondaggi ci dicono addirittura che il 70% dei cittadini è disgustato da questa politica e da questi partiti" osserva il presidente e fondatore del Pdl; e neppure un evento di grande impatto quali le primarie del centrosinistra smentisce il quadro cupo della situazione attuale.  In sostanza, tuttora in Italia la situazione sarebbe esattamente quella fotografata dai risultati delle recenti elezioni regionali della Sicilia, dove ha votato solo il 47,43 per cento degli elettori. Un segno di disaffezione al voto che costituisce un record negativo senza precedenti in Italia. Ma al 52 per cento di chi non ha votato, secondo l’analisi prevalente e fatta propria da Berlusconi, si deve aggiungere l’area di chi pur votando, ha compiuto una scelta dichiarata contro i partiti tradizionali ed ha optato per il movimento di Grillo (14,90 per cento), oppure – pur votando per le forze tradizionali – ha poi ammesso in più sondaggi di non riconoscersi più nei vecchi partiti. La questione, a questo punto, è semplice quanto drammatica: è possibile recuperare la fiducia e il consenso di quel 70 per cento di italiani scontenti? E

DOPO LE PRIMARIE IL PD E’ INGOVERNABILE


Dopo i risultati scaturiti dalle primarie del Pd, al primo turno, lo scenario che si profila è sempre più quello di un partito diviso e ingovernabile al suo interno. E’ evidente che il programma politico di Pierluigi Bersani è opposto a quello del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Sono divisi sul dopo Monti, sui rapporti con la Cgil e sulla politica economica futura. Nichi Vendola ha già dichiarato che i suoi voti Bersani se li dovrà meritare: ne consegue che, per poter essere eletto al secondo turno il segretario dovrà giungere a compromessi destinati a spostare ulteriormente a sinistra la sua linea politica. Se lo farà Renzi avrà buon gioco nell’accaparrarsi i voti del nord, presentando la linea di Bersani come clientelare, ha vinto soprattutto al Sud, e nel contempo estremista.  Le primarie, non di partito ma di coalizione, che hanno aperto le porte a Sel, sono così destinate ad indebolire e non a rafforzare il Pd.
Quanto poi ai risultati, in termini di numero dei votanti, appare, a mio giudizio, improprio parlare di esito straordinario delle primarie del Pd. Alle primarie del Pd del 2009, primarie di partito e non di coalizione, gli elettori furono 3.102.709, compresi i sedicenni e gli extracomunitari con permesso di soggiorno: in quella occasione Bersani ottenne 1.623.239 voti, pari al 53 per cento, e Dario Franceschini 1.045.123 voti, pari al 34,27 per cento. Voti che presumibilmente si sono spostati verso Renzi.
Nelle primarie 2012 erano attesi al voto 3,5 milioni di elettori, mentre i votanti sono stati 3.107.658; un numero inferiore dunque alle aspettative.  Bersani ha ottenuto 1.393.990 voti, 229.249 voti in meno rispetto alle primarie del 2009.
In ogni caso, penso che Renzi faccia bene a chiedere una verifica del voto: come si sa, i vecchi comunisti perdono il pelo ma non il vizio di voler vincere ad ogni costo, anche con i brogli. Filippi Fabio


mercoledì 28 novembre 2012

GIOVEDI 29 NOVEMBRE 2012 A BOLOGNA CONFERENZA STAMPA “AZZURRI DEL ’94” PRESENTA IL COORDINAMNETO REGIONALE



Il Comitato nato il 9 novembre scorso, per richiamarsi all’area di rinnovamento che invase l’Europa dopo la caduta del Muro di Berlino nel 1989 ha ottenuto sul manifesto appello “Azzurri’94 con Silvio Berlusconi” un numero così elevato di adesioni e apprezzamenti da parte di simpatizzanti, elettori, militanti, dirigenti provenienti da Forza Italia da indurre i promotori a dar vita, dopo le adesioni sui singoli territori delle nove province dell’Emilia-Romagna, a dar vita ad un Coordinamento regionale che si presenterà in una conferenza stampa che si terrà a Bologna giovedì 29 novembre alle ore 11,00 all’AC HOTEL Bologna Via Sebastiano Serlio n. 28 Bologna. Gli aderenti al Comitato credono ancora nell’idea di rinnovamento, svecchiamento e modernità che passa dalle tasse, alla scuola, al lavoro e all’impresa, alla valorizzazione del merito, all’autonomia della famiglia e dell’individuo, all’impegno ad aumentare la ricchezza e non a spartire meglio la miseria.  Voler tornare e recuperare lo spirito del ’94 non significa essere nostalgici, ma non volersi arrendere alla consunzione della cattiva politica ed all’antipolitica dilagante. Un’azione politica aperta a tutti gli elettori di centro-destra che vorranno aderirvi per rilanciare in azioni concrete i principi liberali e di economia sociale di mercato su cui è stata fondata Forza Italia. Vale la pena ricordare che tali principi non avevano trovato, prima del 1994, nessun interprete autorevole nel nostro Paese, non certo perché mancassero delle personalità di impronta e formazione liberale. Era però assente in Italia la volontà di determinare la rottura delle ideologie ottocentesche e far emergere con forza e chiarezza una necessità di modernizzazione della società e del dibattito politico. Il tutto a svantaggio della qualità complessiva dell’azione di governo e del confronto politico.  E’ per noi molto chiaro come le attuali forze politiche si siano allontanate dalla gente in un’azione di autotutela, siamo stati nel ’94 gli uomini della Rivoluzione moderata e lo siamo ancora per ritornare a riaffermare i valori dell’Italia che vuole produrre e lavorare in un Paese rinnovato e moderno dove la sovranità appartiene al popolo e non alle oligarchie ed alle burocrazie.
Il manifesto appello Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi non è un iniziativa del PDL e va al di là dei confini del PDL è naturalmente aperto a tutti gli elettori del centro-destra. Ci rivolgiamo ai tanti amici che ci hanno chiesto se per aderire bisogna essere stati in Forza Italia precisando che basta condividere lo spirito, i principi e le idee che hanno caratterizzato la politica di Silvio Berlusconi, di Forza Italia e del centrodestra.

COME ABBIAMO CAMBIATO L’ITALIA: 9 ANNI DI PROMESSE MANTENUTE.


Indice

- 9 anni di buon governo
- 10-13 milioni di elettori
- Abbiamo tenuto i conti in ordine senza mettere le mani nelle tasche degli italiani
- 40 riforme che hanno cambiato l’Italia
- Protagonismo nella politica estera e nell’Ostpolitik
- Le elezioni in numeri
- Dal 15 aprile 1994 – 17 gennaio 1995 abbiamo fatto …
- Quanto abbiamo fatto dal 2001 al 2006: gli obiettivi raggiunti
- Riforme e interventi dal 2008 al 2011

martedì 27 novembre 2012

AZZURRI VERSO LA SCISSIONE. IL CAV.: “ IL PDL SE LO PUO’ TENERE ALFANO”. SILVIO LANCIA LA NUOVA FORZA ITALIA


Ma Silvio e Angelino potrebbero lavorare comunque in tandem...
"Angelino si tenga il Pdl".Silvio Berlusconi vuole andare per la sua strada. In un vertice ieri sera ad Arcore con i suoi fedelissimi, Verdini, Santanchè, Gelmini, Romani, Mantovani e Crimi. Una riunione per capire cosa fare. Il Cav è determinato a fondare una nuova Forza Italia. Ma a questo punto bisognerà capire Angelino Alfano cosa farà del Pdl. Alfano ieri ha ribadito la sua partecipazione alle primarie nonostante una probabile ridiscesa in campo di Berlusconi. Ma il nuovo partito di Silvio per il segretario potrebbe essere una croce ed una delizia. Croce perchè ridimensiona il nuovo Pdl. Delegittima la leadership di Alfano nel centrodestra e lo costringe a fare guerra in casa propria. Delizia perchè la nuova formazione del Cavaliere potrebbe essere un buon progetto per recuperare i voti dei nostalgici di Silvio da accorpare a quelli raccolti dal nuovo Pdl che appartengono a chi cerca un rinnovamento.  Posizioni lontanamente vicine  - Un progetto apparentemente che va su due binari separati ma che in realtà potrebbe portare in una sola direzione: fermare in tutti i modi la fuoriuscita di voti dal centrodestra verso il nuovo centro. Silvio ancora vorrebbe coinvolgere il segretario nel nuovo progetto: "Chi vuole venire, tra chi se lo merita, venga e per Angelino c'è sempre posto. Io parto, loro facciano quello che vogliono", ha detto Berlusconi. Insomma lui va avanti. Angelino deve scegliere. Alla fine i due andranno per strade diverse lavorando però per un centrodestra ritrovato e più forte. Il problema è uno solo. Chi del Pdl seguirà il Cav? Si teme che il Pdl venga svuotato e trasferito nel nuovo partito di Silvio. Questo per Alfano è un pericolo da evitare assolutamente. E lo stesso segretario avverte: "Una cosa è fondare una lista nuova da affiancare al pdl per arricchirlo, un 'altra cosa è svuotare il Pdl. Questa sarebbe una scissione".  Un nuovo look - Angelino sa bene che il suo nuovo Pdl potrebbe avere un look nuovo. Lui crede nel rinnovamento del partito. E la maschera ricostituente potrebbe essere così forte da far pensare ad un Pdl che possa dare anche un appoggio a quel centro di Casini e Montezemolo che invoca un Monti bis. A quel punto Angelino farebbe quello che il Cav non può fare. Alfano e il suo Pdl potrebbe essere più credibile per costruire nuove alleanze. Ma il segretario sa anche che quando la nuova Forza Italia partirà allora lui dovrà dimostrare di essere davvero forte e autonomo. Il richiamo del nuovo partito del Cav potrebbe ammorbidire Alfano e farlo tornare sotto l'ombrello del suo padre politico. Di questo e dell'orientamento del nuovo Pdl si discuterà almeno fino a giovedì, quando il Cav presenterà secondo le indiscrezioni il suo nuovo vascello. Pronto a salpare.  da Libero

HANNO VINTO I MAGISTRATI: L’ILVA CHIUDE GLI IMPIANTI.



POVERA ITALIA!

 "Chiusura di tutta l'area non sottoposta a sequestro". Coinvolti oltre 5.000 lavoratori. A cascata i lavoratori di altre sedi. Vendola nei guai: fece pressione sull'Arpa. Il governo convoca le parti


sabato 24 novembre 2012

PRIMARIE PDL: ESIBIZIONE DI FORZA DEGLI EX AN, SORTITA DEMAGOGICA DI ALFANO MUTUATA DALLA DESTRA DI LA RUSSA


IO NON POSSO STARE IN UN PARTITO DI DESTRA
"E' con rammarico e sorpresa che  constato la propensione di Alfano a sortite demagogiche se non addirittura mutuate dalla cultura della destra di La Russa come ad esempio il rifiuto di candidarsi se vi fossero altri candidati anche solo oggetto di indagine. Nei prossimi giorni gli segnalerò molti esponenti del nostro partito che, pur non essendo candidati alle fantasmagoriche primarie del Pdl, sono vittime di gravi accuse da parte della magistratura". Partito ostaggio di ex AN? "Credo proprio di sì, le primarie sono ormai un pretesto per resa dei conti interna. Gli ex colonnelli di An hanno di fatto riconquistato il partito. Le primarie saranno una manifestazione di An, una pura esibizione di forza". Queste le parole di Sandro Bondi (Pdl."Il Pdl è diventato un partito di destra, il contrario di quello che avrebbe dovuto diventare, cioè un partito liberale e riformista. Angelino Alfano ha rinunciato ad un programma di rinnovamento, ora per me e molti altri si pone il problema di come poter rimanere in un partito che ha spostato il baricentro. Oltretutto ci sono troppe persone all'interno del partito la cui caratteristica è l'arroganza. Io non posso stare in un partito di destra. Quello che è avvenuto ieri segna un discrimine profondo nella storia di questo partito. Bisognerà fare una riflessione profonda all'interno del partito, per dare una risposta nel più breve tempo possibile. Le primarie squalificano ancora di più questo partito, già ampiamente squalificato. Il futuro del Pdl è il futuro di una destra antiliberale in cui non possono riconoscersi persone che coltivano altri ideali liberali e democratici. Non posso stare accanto a persone che hanno rappresentato una tradizione culturale in cui io non posso riconoscermi". Vincenzo Galassini. Aderisci Appello Manifesto “Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi  

LE NOSTRE PRIMARIE PER LE IDEE.


I 100 FIRMATARI DELL’APPELLO
Se Berlusconi riprende la guida del movimento dei cittadini che si riconoscono negli ideali propri delle tradizioni democratiche liberali, cattolico liberali, laiche e riformiste europee la nostra iniziativa politica e la nostra rete così radicata fra la gente, i dirigenti e i numerosi eletti del Pdl di Ravenna della Romagna e della intera Regione che hanno sottoscritto “Le nostre primarie delle idee” centrerà il suo secondo obbiettivo, il primo era quello di ricostruire dal basso una politica fondata sui valori di Forza Italia il secondo è quello di riprenderci lo spazio politico che ci appartiene per contrastare la politica dell’alleanza PD-Vendola e sotto la guida di Silvio Berlusconi offrire agli italiani e soprattutto alle giovani generazioni una prospettiva ispirata ai valori universali di libertà, di giustizia e solidarietà nella prospettiva della difesa del primato della persona in ogni sua espressione per lo sviluppo di una economia oggi in recessione e per una riappropriazione della nostra sovranità nazionale fortemente pregiudicata da una classe politica subalterna agli interessi dei poteri forti delle banche e della Germania. Non significa essere nostalgici sostenere che le attuali forze politiche si sono allontanate dalla gente in un’azione di autotutela, non significa essere nostalgici volere ritornare a riaffermare i valori dell’Italia che vuole produrre e lavorare in un Paese rinnovato e moderno dove la sovranità appartiene al popolo e non alle oligarchie ed alle burocrazie.   I 100 firmatari dell’appello
Ravenna 24 novembre 2012

IL DOLORE DEI CITTADINI DI BAGNARA DI ROMAGNA PER LA SCOMPARSA DEL SINDACO ANGELO GALLI.


SGARBI CONTRO TUTTI: UN DIVERTENTE INTERVENTO ALLA 7


Vittorio Sgarbi, ospite di L'aria che tira su La7, non risparmia nessuno "Veltroni? Senza un'idea in testa. Rutelli? È il Fini della sinistra. Fini? Da prendere a calci nel culo. Crosetto? Ciccione enorme. Bertolini? Se non c'era Berlusconi questa cicciona andava a pulire i cessi, andava presa a calci nel culo

venerdì 23 novembre 2012

PRIMARIE PDL 16 DICEMBRE 2012: ORAMAI COMANDANO LA RUSSA E CAPIGRUPPO


LE MODALITA’ DI VOTO………..DI SICURO SARA’ UN………….
"Non sono affatto d'accordo con Cicchitto, come accade ormai da tempo. In verità, da oggi le scelte più importanti vengono decise nel Pdl da La Russa e dalla corrente trasversale, di cui fanno parte anche i capigruppo parlamentari, che ormai impongono le proprie decisioni ad un partito diviso e smarrito". E' quanto dichiara il coordinatore del Pdl Sandro Bondi. NIENTE VOTO ONLINE - Quanto alle modalità di svolgimento, non è previsto alcun voto on line, come è stato spiegato al termine della riunione Alfano. Ai seggi bisognerà dunque recarsi di persona. Ma poiché, vista la ristrettezza dei tempi, nelle medie e grandi città sarà impossibile allestire tanti seggi quanti ce ne sono in occasione delle elezioni, si è deciso che ci si potrà recare in uno qualsiasi con una carta di identità che verrà registrata on line attraverso l'uso di un apposito software: questo sistema dovrebbe dunque rendere impossibile che una stessa persona voti più volte. «La gente - ha spiegato il coordinatore Ignazio La Russa - va a votare in carne e ossa, ma nelle grandi e medie città si può votare in qualunque seggio perché è stato individuato un software che consente di impedire i doppi voti».
«ORMAI COMANDA LA RUSSA» - L'approdo alle primarie è stato alquanto tormentato e nonostante il placet di Silvio Berlusconi, secondo molti fornito obtorto collo, ha lasciato strascichi pesanti tra gli ex fedelissimi berlusconiani. Il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha spiegato che con la scelta del 16 dicembre «on ha vinto la linea di An, ha vinto la linea che avevamo stabilito in precedenza». Ma da Sandro Bondi, che del partito è stato uno dei tre coordinatori (ruolo di fatto poi scomparso con la nomina del segretario Alfano), arriva l'immediata smentita: «Non sono affatto d'accordo con Cicchitto, come accade ormai da tempo. In verità da oggi le scelte più importanti vengono decise nel Pdl da La Russa e dalla corrente trasversale, di cui fanno parte anche i capigruppo parlamentari del Pdl, che ormai impongono le proprie decisioni ad un partito diviso e smarrito».


100 MILIONI A VENEZIA SERVONO A MITIGAZIONE MOSE. UNA GRANDE OPERA URGENTE, VOLUTA DA BERLUSCONI NEL 2001 E IN CORSO DI REALIZZAZIONE.


OPERA UTILE PER SALVARE VENEZIA MAI BOICOTTATA DA SEMPRE DALLA SINISTRA.
 Sull'emendamento alla Legge di Stabilità che stanzia 100 milioni di euro a favore del progetto per lo scalo offshore veneziano, oggetto nei giorni scorsi di polemiche, e' intervenuto oggi il consiglio direttivo di Assoporti, riunitosi a Roma. ''Il consiglio direttivo - si legge in una nota diffusa al termine della riunione - prende atto che il finanziamento previsto nel ddl di stabilità a favore dell'autorità portuale di Venezia e' finalizzato nell'ambito della realizzazione del MoSe (il sistema per la salvaguardia di Venezia dalle acque alte) ad un intervento strettamente di mitigazione''. ''Non può sottacersi al contempo - prosegue la nota - che tale finanziamento deve essere comunque collocato in un quadro di disegno strategico complessivo del sistema logistico portuale''. L'emendamento, approvato in Commissione Bilancio su proposta dei relatori Renato Brunetta (Pdl) e Pier Paolo Baretta (Pd), aveva suscitato la protesta del presidente di Assoporti che aveva minacciato di dimettersi parlando di ''blitz dell'ultima ora fatto senza il minimo rispetto delle regole''. Il presidente dell'autorità portuale di Venezia Paolo Costa aveva accusato Merlo di ''totale ignoranza dei fatti'', precisando che lo stanziamento riguarda un pacchetto più ampio relativo anche ai fondi per il sistema Mose. ''I 100 milioni della mitigazione Mose per il porto d'altura di Venezia - aveva affermato - non c'entrano nulla con i fondi per i porti''. (ANSA) Il sistema MOSE per la difesa di Venezia e della laguna dalle acque alte è costituito da schiere di paratoie mobili a scomparsa poste alle bocche di porto (i varchi che collegano la laguna con il mare e attraverso i quali si svolge il flusso e riflusso della marea) di Lido, di Malamocco e di Chioggia, in grado di isolare temporaneamente la laguna di Venezia dal Mare Adriatico durante gli eventi di alta marea. Il MOSE, insieme ad altri interventi come il rinforzo dei litorali, il rialzo di rive e pavimentazioni e la riqualificazione della laguna, garantisce la difesa di Venezia e della laguna da tutte le acque alte, compresi gli eventi estremi: è stato progettato per proteggere Venezia e la laguna da maree fino a 3 metri e attualmente la sua entrata in funzione è prevista per maree superiori a 110 cm [1] . L’esecuzione dei lavori è affidata al Consorzio Venezia Nuova [2] che opera per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Magistrato alle Acque di Venezia [3]. La realizzazione dell’opera è stata avviata nel 2003 

IL GRANDE FRATELLO FISCALE: E’ UNA REALTA’ L’INCUBO INVENTATO DA VISCO



Lo Stato padrone vuol sapere pure come spendiamo i nostri soldi. Ecco gli sviluppi del nuovo procedimento fiscale dell’Agenzia delle entrate, come riporta Libero. Gli istituti saranno obbligati a segnalare al Fisco le variazioni «sospette» sul conto: il rischio è che centinaia di migliaia di correntisti finiscano sotto inchiesta per il libero utilizzo di denaro guadagnato onestamente. II meccanismo di accertamento «presuntivo» dei redditi in base alle spese e ai movimenti bancari scatterà dal primo gennaio 2013. Ad inventarlo è stato l`ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco, sette anni fa. Il Grande fratello fiscale controllerà se e come spendiamo i nostri soldi. L`agenzia monitorerà se e come apriamo depositi, conti, cassette di sicurezza e naturalmente quante volte li apriamo o movimentiamo. Una persona anziana ad esempio – ce ne sono tante – che in una cassetta ha depositato tutti i suoi piccoli tesori abituata a controllare il contenuto di quella cassetta con una certa frequenza per bisogno di sicurezza o perché ogni tanto la memoria difetta, diventerà subito un sospetto Al Capone.
Chi andrà controllare due volte all`anno sarà invece lasciato in pace. La logica del controllo è questa.

Il PD CAMPIONE DI ONESTA’: ECCO GLI ULTIMI 2 CASI GIUDIZIARI DEMOCRATICI



GLI ULTIMI 2 CASI DI PD MORALMENTE SUPERIORE

  • La Procura di Bari ha chiesto la condanna a 6 anni di reclusione per l’ex vicepresidente della Regione Puglia, Sandro Frisullo (Pd). A Frisullo sono contestati i reati di associazione per delinquere, corruzione, abuso di ufficio, turbativa d’asta e millantato credito.
  • Il consigliere regionale del Pd Corrado Gabriele è stato condannato a 4 anni e 3 mesi di reclusione per presunti abusi sulle figlie della sua compagna. Gabriele era stato denunciato dalle due giovani – una delle quali minorenne all’epoca dei fatti – che avevano riferito agli inquirenti di attenzioni particolari e palpeggiamenti di cui sarebbero state vittime.



mercoledì 21 novembre 2012

PRIMARIE PDL: DIRIGENTI SI DIMETTANO E TORNI BERLUSCONI


AFFOLLAMENTO DI CANDIDATI, C’E’ RISCHIO DI CACOFONIA POLITICA
Altro che primarie, "l'unico in grado di svolgere una funzione unificatrice resta Berlusconi". Lo afferma il coordinatore del Pdl Sandro Bondi, secondo cui i dieci candidati alle primarie costituiscono "un affollamento da cui non emerge un'identità unitaria del partito. Il rischio è quello di una cacofonia politica, che non contribuirà, temo, a recuperare il tempo perduto". Bondi si dice convinto che da una parte "Angelino Alfano non avesse alcun bisogno di legittimazione come segretario del partito", dall'altra che sia "necessario e doveroso chiedere al presidente Berlusconi di riflettere sulla sua decisione di fare un passo indietro". Secondo Bondi, che ha rilasciato un'intervista al 'Mattino' in edicola oggi, "il Pdl così com'è non funziona più. Occorre letteralmente rifondare un nuovo soggetto politico del centrodestra, sulla base di facce nuove, di programmi credibili, di una identità moderna e non bacchettona". Per questo, è "indispensabile che tutti i dirigenti rimettano nelle mani del presidente Berlusconi e del segretario Alfano il proprio mandato, come condizione essenziale di un profondo rinnovamento". La Lega, ha detto il parlamentare da sempre molto vicino a Berlusconi, "rimane un nostro interlocutore essenziale"

PRIMARIE BONDI DIFFIDA COORDINATORI LOCALI: STRUTTURE NEUTRE


Roma, 20 nov. Il coordinatore nazionale del Pdl Sandro Bondi ha diffidato coordinatori regionali e provinciali del partito dall'utilizzo di strutture e funzioni istituzionali nel Pdl a vantaggio di raccolta firme e sostegno alla campagna di singoli candidati alle primarie, segretario Angelino Alfano compreso. 
"Al di là del mio giudizio personale sull'utilità delle primarie - ha scritto Bondi in una dichiarazione firmata da coordinatore nazionale del partito- non ritengo corretto che i coordinatori regionali e provinciali del partito diano precise indicazioni, in qualità di coordinatori e non di semplici iscritti, per la raccolta delle firme solo a favore di alcuni candidati. Lo ripeto: ogni coordinatore regionale e provinciale può impegnarsi personalmente, anche nella raccolta delle firme, a favore di uno dei candidati in corsa, ma non può impegnare la struttura del partito in qualità di coordinatore, una struttura che deve essere a disposizione di tutti i candidati sia nella fase della raccolta delle firme che successivamente nel momento dell'espletamento del voto, seppure nell'attesa delle decisioni finali sull'organizzazione e le modalità di svolgimento delle primarie stesse".

MONTI E’ UN CONTRAFFATORE DELLA REALTA’


FALSO CHE IL SUO GOVERNO ABBIA SCONGIURATO DISASTRO TOTALE
"Non è vero che Monti ha scongiurato un 'disastro totale'. Ed è ancor meno vero che, grazie al suo governo, 'i conti pubblici siano in salute'". Lo ha dichiarato in una nota Sandro Bondi, coordinatore del Pdl. "E' sorprendente - ha aggiunto - che un tecnico e un economista come Monti cerchi di spacciare come delle inconfutabili verità quelle che in realtà sono delle vere e proprie contraffazioni della realtà politica ed economica del nostro Paese, colorando di nero il periodo del governo precedente e di rosa il suo operato".

PDL SENIORES REGGIO EMILIA



La responsabile provinciale dei seniores di Reggio Emilia ha organizzato una cena per il primo dicembre 2012  tel 3381460148 Se volete potete partecipare.


martedì 20 novembre 2012

AZZURRI DEL'94 CON SILVIO BERLUSCONI


Appello Manifesto “Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi  

Aderisci:   roridolfi@alice.it

ADESIONI E COMITATI IN ALTRE PROVINCE: REGGIO EMILIA

MIO PADRE MINATORE E NAPOLITANO: DI ANTONIO SOCCI



Napolitano come autorità morale della nazione? Non mi piace l’idea che viene prospettata sempre più spesso da giornali e sondaggi e vagheggiata implicitamente pure dal cardinal Bagnasco, a proposito della vicenda di Melfi. Napolitano è un funzionario dello Stato, il primo in quanto presidente della Repubblica. Mi auguro che faccia quel rispettabile mestiere in modo super partes, come un notaio, non come lo sta facendo adesso, vistosamente impegnato a tessere delle sue politiche (per esempio verso la Lega) con modi ovattati e furbi che ricordano la sua precedente vita nel Pci di Togliatti. Riconosco che certe volte si è mostrato super partes e non mi pare che sia, dal punto di vista caratteriale, livoroso e ampolloso come il pessimo predecessore Scalfaro. A differenza di costui, Napolitano, essendo ateo, non si ritiene il padreterno. E’ già qualcosa. Ma quanto a “padri della patria” e autorità morali, se permettete, guardo altrove. A Napolitano personalmente preferisco il suo opposto speculare: mio padre, Silvano, che ha passato tutta la vita a “combattere i Napolitano”.  I due hanno fatto una vita antitetica. Sono nati entrambi nel 1925. Napolitano in una famiglia benestante che lo ha fatto studiare, mio padre in una famiglia di minatori, che a nove anni gli ha fatto lasciare le elementari e lo ha mandato a guadagnarsi il pane.  Nel 1938-39, a 14 anni, Napolitano fu iscritto al liceo classico Umberto I di Napoli e mio padre alle miniere di carbone di Castellina in Chianti. Nel 1942 Napolitano entrava all’università, facoltà di Giurisprudenza, e mio padre, desideroso di studiare, usava il poco tempo fuori della miniera leggendo  i libri datigli dal parroco del paese.

AL PEGGIO NON C’E’ MAI FINE: TERZA REPUBBLICA, MONTEZEMOLO FINI E CASINI PER IL MONTI BIS


«Ho deciso di dare un contributo a questo difficile e ambizioso processo senza chiedere in cambio posizioni o rivendicare ruoli», così Luca Cordero di Montezemolo nella lettera-invito alla manifestazione. «Si chiamano a raccolta le migliori energie del Paese in un progetto di ricostruzione civile, economica e morale» convinti che le prossime elezioni avranno «un valore storico». Il lavoro avviato dai centristi per la costituzione di quella Lista per l’Italia ha tanti punti di convergenza con l’iniziativa del Manifesto. «Sarò a Milano a un’assemblea delle donne dell’Udc, ma seguirò attentamente i loro lavori», ha dichiarato Casini. Resta aperto il «nodo» di Fermare il Declino, cioè la disparità di visione che ha allontanato Oscar Giannino, uno degli iniziali ideatori del movimento. Giannino non condivide il Manifesto, giudicato troppo blando su alcuni punti programmatici come le liberalizzazioni o il ruolo che dovrebbe spettare alle organizzazioni sindacali. Ma il punto più controverso ruoterebbe attorno alla «retorica sul governo dei tecnici», come ha sostenuto l’economista Luigi Zingales. I promotori di Fermare il Declino sono stati invitati singolarmente e non come associazione, ma quasi certamente nessuno di loro ci sarà, a cominciare da Alessandro De Nicola. Il Movimento «Verso la Terza Repubblica» é stato attaccato da Rosy Bindi, presidente dell’assemblea nazionale del Partito democratico, che lo ha definito «cavallo di Troia per il Monti bis».  


lunedì 19 novembre 2012

BONDI: ALFANO STA PRENDENDO LA STRADA SBAGLIATA


NON IMMISERISCA LA SUA NOVITA’ CON UN CONSUNTO APPARATO DI PARTITO
Roma, 17 nov. "Ad Alfano dico, con tutta la stima e l'amicizia che nutro per lui, che rischia di prendere una strada sbagliata". Il coordinatore berlusconiano del Pdl Sandro Bondi ha messo in guardia il segretario del partito Angelino Alfano dal rischio che un "consunto apparato di partito immiserisca la sua novità". "Temo che, invece di lanciare una propria sfida politica e una propria visione del rinnovamento dell'Italia, attorno a cui raccogliere le migliori e più vitali energie del Paese e del partito, si trovi costretto in un'alleanza con il consunto apparato del partito, a partire dalle correnti di La Russa, Gasparri e Alemanno fino al mondo politico di Comunione e Liberazione e a residue testimonianze della tradizione socialista, nella convinzione che questo sia il solo modo di tenere unito il partito. Si tratta a mio avviso di una valutazione sbagliata che immiserisce la sua novità politica e il messaggio di cambiamento che avrebbe potuto avere grazie al passaggio di testimone in una nuova generazione da parte del presidente Berlusconi". Sandro Bondi

QUEL PD CHE PUZZA DI “NDRANGHETA, ARRESTATI due CONSIGLIERI PER FAVORI AI BOSS



«Favori al boss». Arrestati due consiglieri democratici. Ma dai non è possibile, è un errore, a sinistra sono automaticamente onestoni… Eppure è proprio così, A far tremare il partito di Pierluigi Bersani, ieri, gli arresti dei due consiglieri provinciali di Cosenza, Umberto Bemaudo, 62 anni ed ex sindaco di Rende, e Pietro Ruffolo, di 63, già assessore all`urbanistica nel comune cosentino. Le manette sono scattate nell`ambito di un`operazione antimafia della Procura di Catanzaro su presunti appalti in cambio di voti per l`elezione al consiglio provinciale nel 2009. Secondo il procuratore aggiunto della Dda, Bernaudo e Ruffolo avrebbero permesso ad affiliati alla cosca Di Puppo-Lanzino di gestire una società cooperativa comunale, la Rende Servizi, in cambio dell`appoggio elettorale alle Provinciali. Una coop tra i cui dipendenti figuravano, oltre allo `ndraghetista destinatario del provvedimento, personaggi del calibro del superboss latitante Ettore Lanzino, capo supremo delle cosche di Cosenza, e di Francesco Patitucci, ritenuto “l`esattore” delle `ndrine bruzie, già in cella per estorsione. Tutti stipendiati con i soldi pubblici.


CASTA, VERGOGNA: DINI IN AUTO BLU E CON SCORTA PER COMPRARE IL PECORINO



Lamberto Dini: due pensioni e uno stipendio che complessivamente gli portano 44 mila euro in tasca al mese e le sue gite per il pecorino. Spesso il sabato mattina, dalla sua splendida villa sulle colline di Scandicci, Lamberto Dini, assieme alla moglie Donatella Pasquali Zingone, scende nel centro del paese, in piazza Togliatti, dove si tiene il mercato, e compra pecorino, asparagi, soppressata di maiale e altre leccornie «per poi portarle il lunedì a Roma, dove non si trovano e dove non ho tempo di fare la spesa», ha spiegato al “Corriere fiorentino” l’ex premier.

VERGOGNA SCANDALI SINISTRI: TUTTI I SOLDI SPESI (DA NOI) PRT IL FILM DI VELTRONI AL FESTIVAL DEL CINEMA VOLUTO DA LUI



Ecco una di quelle notizie che ci lasciano veramente sbigottiti, riportata da Libero. Veltroni, il suo libro, il suo festival, il suo film, tutto pagato da noi. Il Festival di Roma ci ha offerto la miglior dimostrazione possibile di quale sia la condizione della settima arte oggi in Italia. E tutto grazie a una sola pellicola: La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli. Presentato, nella sezione «Prospettiva Italia», un film tratto da un libro di Walter medesimo. Film, per altro, lautamente finanziato dai contribuenti grazie a 550 mila euro di obolo statale. Non è finita. Sapete chi ha realizzato il capolavoro? La Fandango di Domenico Procacci, produttore di grande successo ovviamente schieratissimo a sinistra, che si è avvalso della collaborazione della Rai.  Quanto alla regia, tocca alla suddetta Nicchiarelli, cresciuta alla scuola di Nanni Moretti. Una che si è fatta notare alla Mostra del Cinema di Venezia grazie a Cosmonauta, film che raccontava la storia di una bambina intenzionata a diventare comunista. Quella pellicola ottenne 725 mila euro di finanziamento pubblico. Veltroni ha annunciato che non si ricandiderà alle politiche. Bene, bravo. Ma se ciò significa che continuerà a sfornare libri da cui saranno tratte pellicole foraggiate da noi, tanto valeva tenerselo in Parlamento.

sabato 17 novembre 2012

I VITALIZI DEI CONSIGLIERI REGIONALI NON SARANNO ABOLITI. COMPRESO QUELLO DI FIORITO (ER BATMAN)



Una vera e propria beffa, frutto di un emendamento che svuota di senso il decreto legge sul taglio alle spese delle politica degli enti locali, approvato ad inizio ottobre. All’epoca l’esecutivo tecnico, sull’onda dello scandalo per gli abusi dei gruppi consiliari della Regione Lazio, aveva introdotto un Dl che imponeva che nessun ex consigliere regionale avrebbe avuto diritto alla pensione senza aver svolto almeno dieci anni di mandato, né prima di aver compiuto 66 anni. Un pesante giro di vite, accolto molto male dall’attuale Parlamento, dove siedono quasi 300 ex consiglieri regionali. Nelle settimane scorse la commissione bicamerale per gli affari regionali aveva già bocciato la normativa del governo per problemi di costituzionalità. Il decreto legge è stato però ora svuotato completamente di senso, grazie ad un emendamento presentato da Chiara Moroni e Pierangelo Ferrari, la prima esponente di Fli, il secondo parlamentare democratico ed ex consigliere regionale dei Ds. La modifica alla legge recita testuale: “ Le disposizioni di cui alla presente lettera non si applicano alle Regioni che abbiano abolito i vitalizi”. Che cosa significa questo? Tutte le Regioni che hanno già abolito i vitalizi, non applicheranno le norme previste dal governo Monti a nessun beneficiario di vitalizio. ” La legge prevede infatti che i vitalizi possano essere sostituiti, dalle Regioni che intendono farlo, con trattamenti pensionistici alternativi basati sul sistema contributivo. Una di queste è appunto la Regione



A volte ritornano !
Nel segreto dell’urna
la Tua Coscienza ti vede

giovedì 15 novembre 2012

AZZURRI DEL'94 CON SILVIO BERLUSCONI Appello Manifesto “Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi


Aderisci:   roridolfi@alice.it

L’ECCIDIO DI CODEVIGO: GUAI A CHI NE PARLA


COSI’ SABOTANO IL MIO FILM SULLA STRAGE PIU’ FEROCE COMMESSA DAI PARTIGIANI
RAVENNA - Il regista Antonio Belluco è un padovano di 56 anni che ha lavorato in Rai dal 1983 come programmista e regista per Radio 2 e Rai 3, prima a Venezia e poi a Roma. E oggi ha un progetto cinematografico che, qualcuno - a suo dire - tenta di osteggiare: “Ho pronto un film - ‘Il Segreto’ - sull’eccidio di Codevigo, la più sanguinosa strage mai commessa nel dopoguerra dai partigiani. Un lavoro rigoroso, assemblato dopo un’accuratissima ricerca storiografica, ma dopo i primi ciak, all’improvviso tutti - dagli sponsor al produttore - si sono tirati indietro. Un dietrofront inatteso e sospetto, che mi fa pensare ad un ‘complotto’, come se qualcuno cercasse di sabotare un’opera che, forse, racconta verità storiche troppo scomode”. Le verità abrasive di una delle pagine più nere della storia italiana, una pagina ancora avvolta da tanti misteri. Nessuno, ad esempio, ancora oggi è in grado di dire, con esattezza, quante persone morirono realmente in quella mattanza: c’è chi parla di 136 vittime, chi di 168 e chi di 365, come i giorni di quell’atroce 1945. Un documento dell’arcidiocesi di Ravenna-Cervia ipotizza addirittura 900 morti. Don Umberto Zavattiero, a quel tempo prevosto di Codevigo, annota nel chronicon parrocchiale: “30 aprile. Previo giudizio sommario fu uccisa la maestra Corinna Doardo. Nella prima quindicina di maggio vi fu nelle ore notturne una strage di fascisti importati da fuori, particolarmente da Ravenna. Vi furono circa 130 morti”. Ebbene, de “Il Segreto”, Belluco gira un quarto d’ora dei 105 minuti previsti dal copione, poi il progetto s’incaglia in una sequela di sventure che - a suo dire - sarebbero figlie di un unico disegno: il produttore rinuncia, i contributi ministeriali e regionali vanno in fumo, le banche ritirano i finanziamenti, i collezionisti che avevano messo a disposizione materiale bellico e costumi d’epoca si defilano, la cantante Antonella Ruggiero, dopo aver dato in un primo momento la sua disponibilità, si rifiuta d’interpretare il tema musicale, gli avvocati inviano diffide. Le ragioni? “Ci sono state forti pressioni dall’Anpi e dai partiti di sinistra - è la sua idea - molto semplicemente, non vogliono che esca questo film”. Eppure Belluco - a suo dire - non voleva ricavarne “un’opera ideologica” o un “film processuale”, anche se così ripercorre, sulle colonne de Il Giornale, alcuni episodi salienti di quegli anni: “La 28ª Brigata Garibaldi ‘Mario Gordini’ arrivò a Codevigo il 29 aprile 1945 agli ordini di Arrigo Boldrini, detto Bulow, inquadrata nell’VIII Armata angloamericana del generale Richard McCreery. Vestiva divise inglesi, col basco fregiato di coccarda tricolore. All’epoca Bulow aveva 30 anni. L’ex parlamentare Serena nel libro ‘I giorni di Caino’ scrive che Boldrini era un comunista con alle spalle un passato di capomanipolo nell’81º Battaglione ‘Camicie nere’ di Ravenna, sua città natale. Finita la guerra, sarà deputato del Pci per sei legislature, vicepresidente della

lunedì 12 novembre 2012

QUELLI DEL '94. “NOI CON BERLUSCONI” APPELLO-MANIFESTO. I FEDELISSIMI ROMAGNOLI DELLA PRIMA ORA FONDONO IL “COMITATO AZZURRI DEL 1994” PER RILANCIARE LE IDEE DEL GRANDE CAPO

SONO APERTE LE ADESIONI A TUTTI GLI ELETTORI DEL CENTRO DESTRA


BERLUSCONI è stato il catalizzatore di tutte le istanze di rinnovamento e di liberazione della nostra società, che avevano sempre trovato fieri oppositori nei conservatorismi confliggenti ma convergenti della tradizione cattolica e comunista. Quando poi le due chiese si sono unite non ci sarebbe stato nulla da fare; l’unica opposizione a ciò sono stati i valori, le idee ed i programmi sostenuti da Forza Italia, come movimento politico che metteva in campo Berlusconi. I giovani si riconoscevano nell’idea di rinnovamento, svecchiamento e modernità che passava dalle tasse, alla scuola, al lavoro e l’impresa, alla valorizzazione del merito, all’autonomia della famiglia e dell’individuo, all’impegno ad aumentare la ricchezza e non a spartire meglio la miseria. Tant’è che Forza Italia era accreditata di un di un gradimento fra i giovani quasi doppio di quello dell’allora PDS. Per non parlare dell’universo femminile, sempre affascinato dal nuovo, che si recava in massa alle urne per votarci. Per noi, che siamo sostenitori di Berlusconi e informiamo la nostra azione politica allo spirito originario di Forza Italia, l’indicazione di Silvio Berlusconi è più che sufficiente per dar mobilitarci a Ravenna ed in Romagna per rilanciare i valori del 1994 in occasione delle primarie. Promoviamo quindi il “Comitato Berlusconiani del ’94” aperto a tutti gli elettori di centro-destra che vorranno aderirvi per rilanciare in azioni concrete i principi liberali e di economia sociale di mercato su cui è stata fondata Forza Italia ( v.galassini@gmail.com  347 430 9838) Vale la pena ricordare che tali principi non avevano trovato, prima del 1994, nessun interprete autorevole nel nostro Paese, non certo perché mancassero delle personalità di impronta e formazione liberale. Era però assente in Italia la volontà di determinare la rottura delle ideologie ottocentesche e far emergere con forza e chiarezza una necessità di modernizzazione della società e del dibattito politico. Il tutto a svantaggio della qualità complessiva dell’azione di governo e del confronto politico. La Prima Repubblica, pur con tutti suoi difetti originari e gli errori che sono stati commessi, seppe comunque esprimere donne e uomini politici degni di sedere in Parlamento e rappresentare il Popolo italiano, ma questi ad un certo punto non furono in grado di interpretare il vento del cambiamento. Quel cambiamento che Berlusconi, a differenza di altri, fece proprio e che, dopo la nascita di Forza Italia, fu un punto di riferimento per tantissimi elettori italiani. Rilanciamo i nostri valori ed i nostri programmi che sono incompatibili con l’azione del Governo Monti nella speranza che il nostro elettorato valuti come la politica di Berlusconi sia l’unica risposta ad una crisi senza fine, ad un Paese bloccato che non lavora più, dove Il tasso di disoccupazione continua ad aumentare ed è oggi pari al 10,8% e crescerà ancora nel 2013, dove sono stati persi  62 mila unità di lavoro in un solo mese e 554 mila unità in 12 mesi (+24,9%). Un Paese dove per il 2012 si prevede una riduzione del Pil italiano pari al 2,3%, mentre nell’area Euro e nel mondo si registreranno valori positivi.                                                                                                                                                 
Un governo delle sinistre provocherebbe una ulteriore insopportabile penalizzazione delle famiglie e delle imprese. Per questo è necessario diminuire drasticamente la pressione fiscale ed abolire l’IMU invertendo la disastrosa ed inutile politica del Governo Monti.
I promotori:Rodolfo Ridolfi coordinamento regionale; Gian Guido Bazzoni consigliere regionale; Vincenzo Galassini consigliere provinciale e responsabile seniores; Francesco Baldini consigliere comunale, ; Antonella Brini consigliere comunale,Sergio Bedei; Cesare Bedeschi consigliere comunale, ;  Fanny Bonsi Govoni; Oriano Casadio; Primo Costa consigliere comunale,; Teresa Felici; Gabriella Casanova Nenni;Donatella Donati consigliere comunale,  ; Bnruno Fantinelli; Stefano Foschini consigliere comunale, Stefano Gaudenzi ;consigliere comunale, Mario Leotti Ghigi; Riccardo Minardi, Raffaella Ridolficonsigliere comunale,; Luciano Spada, Vincenzo Tini; Vincenzo Valenti  ;consigliere comunale, Francesca Vico; Loris Vioni; Francesco Zannoni ùconsigliere comunale, ; Simonetta Zuffi;

sabato 10 novembre 2012

Pdl/Primarie: Bondi,non utili rinnovamento.Non mi riconosco nel partito


(ASCA) - Roma, 9 nov - ''Ho fatto una scelta molto chiara di dimettermi per favorire un rinnovamento autentico, una cambiamento radicale del nostro movimento di cui oggi c'e' bisogno. Non credo che le primarie serviranno a questo rinnovamento del partito e della linea politica, perche' l'astensionismo dimostra che il Pdl non e' in grado di dialogare con i propri elettori, c'e' un'afasia da parte del Pdl nei confronti dei cittadini che attendono risposte sul futuro e sul modo in cui e' possibile uscire dalla crisi''.

Lo afferma Sandro Bondi a TgCom24 aggiungendo che ''rischiamo che i nostri elettori alle prossime elezioni non vadano a votare o votino Grillo o addirittura altri movimenti''.


Sulle primarie, continua Bondi, ''le perplessita' lanciate da Berlusconi sono state condivise dalla grande maggioranza dei presenti. C'e' stata poi una forzatura, anche in un modo umanamente sgradevole, da parte della maggioranza degli ex An e i nostri principali esponenti politici del partito, che hanno chiesto con forza lo svolgimento delle primarie. Da parte di alcuni c'e' stata una certa brutalita' e, a quel punto, Berlusconi ha assecondato la volonta' del partito. Io, personalmente, non mi riconosco piu' in questo Pdl''.

Concordo Pienamente.

Vincenzo Galassini

venerdì 9 novembre 2012

E IO PAGO: ERVET SPA



  In questa delibera si propone di stanziare più di 22 milioni di euro in tre anni per una società praticamente della Regione al 100% che non ha trovato fin’ora una sua ragion d’essere nel panorama economico regionale, tant’è che nessun’ altra istituzione, azienda, associazione ne vuole avere parte, né ne utilizza i servizi. 22 milioni di euro sono molto più di quello che costa l’Assemblea regionale ed una cifra importante se si pensa che equivale a quanto erogato per lo sviluppo dei consorzi di garanzia collettiva fidi ed a quello speso per la promozione turistica della regione ed è di molto superiore a quanto stanziato per i contributi alle imprese per i progetti di sviluppo innovativo. Siamo in un periodo in cui si attacca la politica per il costo eccessivo e gli sprechi, arrivando anche a mettere in forse ciò che serve ad esplicare compiutamente la democrazia e la rappresentanza; si mettono quasi sotto accusa i Consiglieri per il loro costo (comunque il più basso di tutte le Regioni italiane) e contemporaneamente si alimentano istituti collaterali alla politica che producono aria fritta, come è opinione diffusa fuori dal palazzo, ma sempre di più anche dentro. Dal piano finanziario si evince che i cittadini emiliano-romagnoli dovranno sborsare milioni di euro per lo “sviluppo durevole”, “crescita intelligente e coesiva” ed anche “sostenibile” riportato 2 volte, per “relazioni internazionali”? ed anche per l’”attrattività”; si potrebbe chiamarla filosofia, ma preferisco il termine aria fritta che è più pragmatico ed attinente.