Nel decreto Salva Italia, il governo Monti ha
deciso di accorpare l’Inps (versamenti dei lavoratori del settore privato) e
l’Inpdap (versamenti dei lavoratori del settore pubblico). E indovinate un po’?
C’è un buco di 10 miliardi di euro nei conti dell’Inpdap. O
meglio, lo STATO non ha versato i contributi all’Inpdap per 10 miliardi
di euro, e ora cari contribuenti dell’Inps ve ne dovrete fare carico
VOI. Eh si proprio voi che siete chiamati a versare un inferno di contributi
per una pensione già oggi miserabile e niente affatto certa . Sapete perché lo
Stato non ha versato i contributi? no? Per taroccare i conti pubblici di fronte
all’Europa. Il bello è che pare (da un articolo di Panorama) che nel palazzo lo
sapessero tutti, mi chiedo se lo sanno anche i tedeschi? da Panorama “Nessun allarme, nessun problema”. Con queste
parole il ministro del welfare Elsa Fornero e il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, hanno
voluto tranquillizzare l’opinione pubblica sulla sostenibilità del sistema
pensionistico italiano, dopo le notizie pubblicate dal Corriere della Sera
sugli effetti dell’accorpamento dell’Inpdap, l’istituto di previdenza dei
dipendenti pubblici. Dal gennaio scorso, con l’approvazione del decreto
Salva-Italia a opera del governo Monti, questo ente è stato infatti inglobato
dallo stesso Inps, allo scopo di ottenere consistenti risparmi sui costi
amministrativi e del personale (20 milioni di euro già nel 2012). Si tratta di
un’ottima soluzione che, tuttavia, ha messo in luce una realtà che molti
conoscevano da tempo: l’Inpdap ha portato in dote al nuovo Super-Inps un
passivo gigantesco, cioè circa 6 miliardi di euro di disavanzo
finanziario e oltre 10 miliardi di deficit patrimoniale. “I dati erano
tutti conosciuti e non rappresentano una novità”, ha detto oggi la Fornero
parlando a un convegno a Torino. Il buco dell’Inpdap, che
esiste da tempo, era già infatti previsto nell’ultimo rapporto annuale
dell’Inps e verrà coperto dai trasferimenti statali, come è
sempre avvenuto da qualche anno a questa parte. Alla base del rosso
miliardario, ci sono diverse ragioni: la prima deriva da un artificio contabile
che, come ha spiegato Giuliano Cazzola, deputato del Pdl e vice-presidente
della Commissione Lavoro alla Camera, è stato adottato nei decenni scorsi per
non incidere troppo sul debito pubblico. Di regola, infatti, gli enti
dello stato devono versare all’Inpdap i contributi pensionistici dei propri
dipendenti. Questi trasferimenti di denaro, però, sono stati
classificati dal punto di vista contabile come anticipazioni di tesoreria e non
come versamenti previdenziali, in modo da non accrescere
troppo il debito pubblico. Il che, dal punto di vista formale, ha trasformato
l’Inpdap da ente creditore dello stato centrale a ente debitore. I nodi alla
fine sono venuti al pettine e, nel bilancio dell’istituto, si è creato un
consistente deficit……” rischio calcolato
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