Adesso arrivano i
provvedimenti contro gli sprechi. Ma sono tardivi e insufficienti. Anzi sanno
di presa in giro. Per capirlo non bisogna nemmeno aspettare troppo: bastano 10
minuti. Appena Monti ha finito di spiegare la linea dura contro gli spreconi,
infatti, il governo annuncia di aver dato altri 900 milioni di euro alla
Sicilia. Con evidente rottura del patto di stabilità. E soprattutto dei nostri
zebedei. Ma pare che l'adagio sia pronunciato (e soprattutto praticato) anche
dai siciliani. Precisamente quelli della Regione. Che ogni qualvolta si
presenta un nuovo incarico o un nuovo progetto preferiscono assumere o
arruolare personale e consulenti piuttosto che fare di necessità virtù. Che
poi, con un esercito di dipendenti a disposizione, si tratterebbe più di fare
di virtù necessità. Ma meglio abbondare che scarseggiare, dicevamo. E così,
ecco che il dipartimento dell'Istruzione e della Formazione di Palazzo
d'Orleans ha pensato bene di "arruolare" 209 consulenti esterni per "la selezione delle
proposte progettuali in materia di istruzione, formazione, lavoro ed inclusione
sociale". In sostanza, questo nuove esercito di esperti
dovrà occuparsi della valutazione dei progetti finanziati con le risorse
dell'Unione europea, in particolare quelli relativi al Fondo sociale europeo
(Fse). Un lavoro che verrà svolto in un numero imprecisato di sedute così come
imprecisate sono le giornate necessarie. L'unica cosa scritta nero su bianco
sul testo è la durata minima di quattro ore per un compenso giornaliero di 200
euro lordi, che diventa di 250 euro lordi se lo scrutinante risiede a più di
250 km dalla sede di svolgimento dell'incarico. Insomma, se la matematica non è
un'opinione, si parla di una spesa minima complessiva per la Regione Siciliana
(e quindi per i contribuenti) di 41.800 euro. Ma difficilmente i consulenti
lavoreranno solo un giorno e solo quattro ore. E quindi la spesa rischierà di
lievitare. A far sì che la vicenda assuma contorni parossistici e
surreali, ci si mette poi la motivazione del decreto firmato da Ludovico
Albert, capo del Dipartimento: "Considerato che il personale
amministrativo regionale in dotazione risulta sottodimensionato rispetto alle
esigenze...". Con 20.288 unità (di cui 17.218 a tempo
indeterminato e 3.070 con contratti a termine, senza contare 1800 dirigenti),
di sottodimensionato c'è solo il buon senso. Se tutto ciò non bastasse, ecco
che, leggendo il decreto, si nota come la "long list" sia collegata a
un primo provvedimento del 2011 dove però i valutatori erano 190. Insomma, nel
giro di un anno, la Regione Siciliana è corsa ai ripari. E ha arruolato altri
19 valutatori per assolvere alla dispendiosa valutazione dei progetti volti a
far crescere l'occupazione in Sicilia. Al momento però a crescere sono solo le
spese della Regione Siciliana.
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