giovedì 11 ottobre 2012

BERLUSCONI SEMPRE DECISIVO, BERSANI IRRILEVANTE


Ha detto Pierluigi Bersani: “Ogni giorno da Berlusconi arriva una novità, ma il dato costante è che sopra o sotto, da un lato o dall’altro, c’è sempre lui”.   Forse, mentre spremeva dalle meningi questa ovvietà, il segretario del Pd aveva anche il ditino alzato e di certo voleva muovere un appunto al leader del centrodestra.  Ma il suo è stato solo un clamoroso autogoal, davvero un bel riconoscimento per il ruolo sempre decisivo di Berlusconi, che dal 1994 a oggi ha sempre saputo comportarsi da numero uno, sia come capo politico che come uomo di governo.  E’ per questo che – da quasi vent’anni - appena Berlusconi dice bianco, subito la sinistra si affretta a dire nero.  L’inverso, cioè che la sinistra dei Bersani e delle Bindi parli per prima per essere poi smentita da Berlusconi,  non è mai accaduto, né mai accadrà.
Non è solo questione di stile, bensì di contenuti.
Il fatto è che Bersani, con le parole dette oggi, ha solo fotografato la propria irrilevanza politica.
Quando ha proposto di aggirare il patto di stabilità e di fare spendere qualche soldo in più ai Comuni (specie a quelli rossi), prima il governo Berlusconi e poi quello di Monti gli hanno risposto picche, salvando la baracca italiana.   Idem quando Bersani ha suggerito di aumentare gli stipendi del pubblico impiego, ignorando l’entità del deficit statale: se lo avessero ascoltato, saremmo in mutande come la Grecia.                  Ecco, la differenza è semplice: se parla Berlusconi, tutti capiscono qual è il baricentro della politica, e si danno una regolata; quando invece lo fa Bersani, l’indifferenza è totale.


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