giovedì 31 luglio 2014

EBOLA, L’ALLARME DI MEDICI SENZA FRONTIERE: “EPIDEMIA SENZA PRECEDENTI FUORI CONTROLLO. RISCHIO PER ALTRI PAESI.


Bart Janssens è il direttore di Medici Senza Frontiere e sta mattina ha rilasciato un virgolettato piuttosto inquietante. "L'epidemia di Ebola in Africa occidentale è senza precedenti, assolutamente fuori controllo e la situazione non fa che peggiorare. Si sta nuovamente estendendo, soprattutto in Liberia e Sierra Leone, con focolai molto importanti". Per il momento sono 1.201 i casi accertati e le vittime 672. Il primo caso è stato registrato in Guinea, si è poi rapidamente estesa in Liberia e Sierra Leone. Nei giorni scorsi è morto per il contagio uno dei medici esperti che stava coordinando la battaglia al virus.
In Gran Bretagna - Nell'intervista rilasciata a Libre Belgique, Janssens ha poi aggiunto: "Se la situazione non dovesse migliorare abbastanza rapidamente, c'è il rischio reale di vedere nuovi paesi colpiti". A questo proposito in Gran Bretagna, il governo è stato costretto ad annunciare un Cobra Meeting, e cioè un tavolo interministeriale per decidere come affrontare l'urgente pericolo.
In Italia - Da noi la situazione pare sotto controllo, almeno per il momento, come sembra confermare il ministro Lorenzin all'Huffington Post: "In Italia il pericolo non c'è. Il livello di allerta è già alto fin dal principio dell'epidemia. Negli aeroporti e nei luoghi di transito vengono già effettuate visite mediche nei casi che vengono ritenuti necessari". Il che ci tranquillizza, ma è chiaro che non si tratta del solito. L'autorevolezza di chi parla non è assolutamente in discussione. Medici Senza Frontiere si occupa da anni, come organizzazione internazionale privata di portar soccorso sanitario ed assistenza medica nelle zone del mondo disagiate e non ha perciò alcun interesse ad alimentare focolai o peggio, far del terrorismo psicologico. A questo proposito è difficile pure far previsioni. Chiosa Janssens: "Proprio perché non abbiamo mai visto una tale epidemia, è uno scenario difficile da prevedere".
Si svolge a Marradi in Provincia di Firenze nella Romagna Toscana la IX Convention di Azzurri’94 il movimento politico fondato nell’autunno del 2012 da Rodolfo Ridolfi per il ritorno a Forza Italia. Ecco quanto riceviamo e pubblichiamo: L’appuntamento di Marradi di sabato 9 agosto sarà il primo contributo di idee e di programmi per realizzare dopo quarantaquattro anni l’alternativa al regime delle giunte rosse. Fra i partecipanti gli on. Stefania Fuscagni  Massimo Palmizio ed il capogruppo di Forza Italia nell’Unione dei Comuni del Mugello. Gli azzurri di Marradi faranno gli onori di casa con Mauro Ridolfi il capogruppo di Forza Italia nell’Unione dei Comuni del Mugello. Come nel 2013 sarà Rodolfo Ridolfi il coordinatore di Azzurri ’94, già sindaco di Marradi e V.presidente del Consiglio regionale dell’Emilia Romagna ad introdurre i lavori della prima rilevante manifestazione di Forza Italia, cui parteciperanno anche, dirigenti eletti e militanti azzurri della Toscana e della Romagna. Momenti centrali della convention saranno gli interventi degli onorevoli Massimo Palmizio  e Stefania Fuscagni e   l’intervento telefonico dell’on Renato Brunetta presidente dei deputati di Forza Italia. Presentando l’iniziativa Rodolfo Ridolfi ha sottolineato come  Forza Italia ed il centrodestra devono tornare ad essere l’alternativa di governo democratico credibile che non sempre hanno saputo rappresentare e far percepire all’elettorato che negli ultimi anni ha finito per identificarsi nella opposizione fine a se stessa e tutta interna ad un sistema di valori e di programmi sostanzialmente comunisti e di sinistra quali quelli rappresentati dai cinque stelle. Ecco perché invece di concentrarci sull’alchimia dei meccanismi elettorali e dei candidati alla successione dobbiamo affermare che le vere primarie del centro destra devono essere quelle delle idee e dei programmi insistendo ad esempio sull’occupazione, sui servizi sanitari, sulla scuola, sulla sicurezza non dimenticando mai  di sottolineare come nel momento di massima oppressione fiscale per le famiglie e per le imprese sia intollerabile lo stato di favori,  di esenzione fiscale e di elusione fiscale legalizzata di cui godono le coop rosse. In vista delle imminenti elezioni regionali i militanti di Forza Italia  e del centro destra, devono ritrovare una forte passione civile devono esprimere candidati capaci di parlare al cuore della gente, perché capaci di difendere la persona, la sua dignità, la vita umana, la nostra identità culturale, civile e religiosa. Ciò che occorre sono scelte coraggiose, per  realizzare istituzioni al servizio della società civile e non delle burocrazie che vi lavorano, perché, nonostante tutto, c’è una società civile pronta ad assumersi maggiori responsabilità. Possiamo e dobbiamo rigenerare la politica, perché abbiamo cuore e idee per riuscirci.

mercoledì 30 luglio 2014

IL MODELLO REGIONALE STA CROLLANDO SCOMPARSE 7.500 IMPRESE IN 5 ANNI IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA



Dal 1993 gli occupati delle Pmi calati di 11.OOO.  Dal 2008 al 2013 l'Emilia-Romagna ha perso quasi 7.500 imprese artigiane con dipendenti. Il 20%  in meno, mentre gli occupati in  quelle stesse imprese anno calati di quasi 34.000 unità, un meno 22%, diminuzione di quasi un  quarto dell'occupazione totale dell'artigianato. Sono i numeri che il presidente di Confartigianato Emilia-Romagna. Marco Granelli, snocciola per offrire un quadro d'insieme sulla crisi economica nella nostra regione.  A quelli già citati vanno aggiunte le 1.418 imprese scomparse solo tra il 2012 e il 2013, si tratta di aziende artigiane con dipendenti che hanno visto cancellarsi una cosa come 6.111 posti di lavoro. Tanto per rendere un'idea di come è stato stravolto il sistema economico regionale negli ultimi vent’anni, dall'associazione fanno notare che nel 1993 - primo anno in cui è stato costituito l'osservatorio  occupazionale presso liber in Emilia-Romagna erano presentì 5.282 imprese  artigiane con dipendenti in più di quelle di fine 2013 (ferme a 32.248). mentre il numero degli occupati di quelle stesse imprese superano di oltre 11.000 unità il dato del 2013 (che si è assestato a 124.523).

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, COMPONENTE ATR (AGENZIA TERRITORIALE REGIONALE), COSA INTENDE FARE PER LE IMPRESE RAVENNATE E I CITTADINI SCHIACCIATE DAL AUMENTATO PESO DEL COSTO DEI RIFIUTI. INTERROGAZIONE FORZA ITALIA


In questi giorni alle imprese e alle famiglie sono arrivate le cartelle per il pagamento della TARI, come si chiama ora la nuova tassa sui rifiuti, dopo la notevole mazzata per la TARI, due prelievi forzati che  stroncano l’economia della provincia ravennate. La Tari, la nuova tassa sulla raccolta e gestione dei rifiuti, è un’imposta che va a coprire il 100% dei costi, dev’essere versata da chi occupa a pieno titolo un’immobile, e calcolata sia sulla base dei metri quadrati dell’abitazione che sul numero dei residenti. L’imposta è calcolata secondo il piano economico finanziario del soggetto gestore dei rifiuti il gestore unico in accordo con Agenzia territoriale Regionale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Ex ATO provinciale) istituita nel 2011, nel consiglio fa parte il presidente della Provincia di Ravenna Claudio Casadio. La Provincia di Ravenna fa parte dell’ AATO Ravenna ente gestore, nell'Ambito Territoriale ottimale  il servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati è svolto dal gestore: HERA spa Bologna divisa in due zone: Ravenna e Imola – Faenza. Esiste anche un Osservatorio Regionale non individuabile e  nel sito ufficiale non c’è la tariffa per il 2014, ma solo quelle del 2012, ed emerge che  non c’è differenza di tariffe fra comune e comune.
Le proposte di tariffa registrano aumenti che in alcuni casi superano il 100% rispetto al 2013 trasformando così la Tari in una vera e propria patrimoniale sull’immondizia: inoltre il 10% di Iva, detraibile fino allo scorso anno, oggi rappresenta un successivo costo che grava ancora di più sui bilanci aziendali. La prima rata arrivata nei giorni scorsi da pagare entro il 31 luglio è purtroppo soltanto una piccola anticipazione della stangata che si completerà  per la fine dell'anno. L’Agenzia e i Comuni mancano della volontà di rivedere la ripartizione del costo del servizio tra utenze domestiche e non domestiche, da sempre sbilanciata sulle aziende della provincia. Non è possibile che, mediamente, il 30% delle superfici complessivamente occupate dalle aziende sul territorio provinciale paghi oltre il 40% del costo del servizio, ma con disuguaglianze fra settori e settori e Comune e comune con diverse realtà economiche.  RILEVATO:L’agenzia regionale e l’ente gestore Hera non si vergognano a pretendere di anno in anno somme sempre maggiori per lo smaltimento dei rifiuti domestici e non domestici; Hera ha fatto utili nell'anno 2013 pari a 181,7 milioni di euro (+35.2% rispetto al 2012). E mai possibile che in un periodo di ristrettezze economiche come queste in cui aziende e privati sono costretti a tirare la cinghia, ci siano imprese che operano in regime di monopolio che fanno oltre 180 milioni di euro di utile con un incremento rispetto all anno precedente del 35.2%, in parte suddiviso con i comuni proprietari. Gli amministratori comunali della Provincia di Ravenna cosa fanno per mantenere in piedi un sistema di piccole e medie imprese che in Italia rappresentano l'ossatura del sistema produttivo e quindi occupazionale, che se scompaiono non ci sarà chi paga queste tasse. Gli amministratori non capiscano che le famiglie e gli imprenditori ravennati da soli non ce la fanno più e da anni stanno gridando a gran voce basta. Il presidente della Provincia di Ravenna parte del consiglio di amministrazione AGTR non si sa cosa abbia fatto per l’economia ravennate, non avendo mai svolto una relazione in merito al Consiglio Provinciale. La Provincia vuole sanare il debito, da lei creato insieme ai comuni e alla Camera di commercio, da STEPRA di oltre 30milioni, portando via le risorse alle banche nei confronti delle aziende sane, invece di fare pagare ai responsabili del danno, è meglio che si interessi di tutta l’economia ravennate che si trova in uno stato di “gravità” anche per causa di queste tariffe insensate; Interroga la Giunta per sapere Se intenda riferire in consiglio Provinciale di quanto ha fatto nel consiglio di amministrazione dell’Agenzia territoriale Regionale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Ex ATO provinciale). Se intende intervenire al fine di garantire l’equità fiscale, sul versamento di tasse e imposte, nei vari settori; Se intende riscontrare la disponibilità ad alleggerire le procedure burocratiche previste per la richiesta di agevolazioni.  Se intende chiedere ai Comuni le richieste di mantenere le tariffe 2013, rivedere i regolamenti, i costi e la loro ripartizione tra domestico e non domestico e la necessità di rinviare o rivedere a settembre l'approvazione delle delibere tariffarie e del regolamento Tari; Se intenda sostenere l’applicazione di tariffe articolate da comune a Comune, per le tariffe diverse per genere di attività o riduzioni percentuali sulle diverse attività e anche con quelle attività stagionale. Se intende alleggerire le tariffe nei confronti della zona collinare e in particolare di Brisighella, dove la strada provinciale chiusa per un anno, ha creato notevoli danni all’economia, senza che nessuno abbia riconosciuto un “centesimo” nei confronti dei brisighellesi e le sue aziende. . Il Consigliere Provinciale Forza Italia Vincenzo Galassini

martedì 29 luglio 2014

IL DOPPIO GIOCO IRRITA BERLUSCONI CHE LASCIA RENZI SULLA GRATICOLA.


Il Cavaliere non ha gradito l'apertura del premier alla minoranza anti riforme. Voci su un faccia a faccia oggi in Senato poi smentite: il leader Fi indisposto. Rivedere le soglie di sbarramento all'Italicum? No. E comunque non ora. E comunque non con quella sicumera dimostrata dal premier nella sua lettera ai senatori.

MARE NOSTRUM: FORZA ITALIA DA SEMPRE CONTRARIA! NON COME IL PD………………..


Domenica sono stato invitato alla sagra di Cerrè Marabino. E' stato un piacevole momento conviviale, in un incantevole luogo della nostra montagna, che mi ha dato anche l'opportunità di scambiare due chiacchiere con diversi partecipanti. Fra questi una gentile signora si è avvicinata chiarendomi fin da subito che votava PD. Premessa amara, che però non ha ovviamente impedito al sottoscritto un civile confronto, consapevole del fatto che spesso chi vota a sinistra non sempre lo fa perché ci crede veramente. La garbata signora mi esponeva con un certo cipiglio la sua contrarietà a quanto secondo lei stanno portando avanti, in tema di immigrazione clandestina, Renzi e Berlusconi: “Partito Democratico e Forza Italia dovrebbero smetterla di sostenere l'operazione Mare Nostrum! Entrano troppi clandestini in Italia che oltretutto portano criminalità, miseria, malattie con tutte le conseguenze del caso!”.
Penso sia quindi opportuno chiarire una differenza fondamentale di posizioni su Mare Nostrum.
PD e Nuovo Centro Destra sono favorevoli all'operazione Mare Nostrum. Forza Italia no, non lo è mai stata e, anzi, ha sempre contrastato l'operazione. Forza Italia vuole rintrodurre in legge il reato di clandestinità che il PD ha cancellato. Insomma sul tema dell’immigrazione c’è un abisso tra il modo in cui pensa e agisce FI ed il modo buonista in cui si muove il PD. Lo dico perché molti cittadini la pensano come la cortese signora di Toano. Occorre dotarsi di una regolamentazione chiara e precisa, cambiando le politiche di contrasto all'immigrazione clandestina, vincolandoli a restare a casa loro.
Non possiamo continuare a fare da taxi ai clandestini. Quotidianamente spendiamo centinaia di migliaia  di euro degli italiani, per incentivare l'immigrazione selvaggia. Non ha proprio senso!
La precisazione sul tema mi pareva doverosa, non solo nei confronti della cordiale signora, con la quale peraltro ho immediatamente chiarito che la pensiamo all’opposto del PD, ma di tutti i cittadini. Accetto qualsiasi critica politica, ma per favore, non si confonda Forza Italia con il PD, specialmente sull'operazione Mare Nostrum, non abbiamo proprio nulla in comune! Fabio Filippi, Consigliere Regionale Forza Italia

lunedì 28 luglio 2014

LA GRIGIA ESTATE DI RENZI. RIFORME E CRESCITA AL PALO

Ha promesso molto e combinato poco. E anche i poteri forti si sono stufati. Ora rischia di fare la fine di Monti. Dal nuovo Senato alla crisi economica, il premier non si aspettava un percorso così pieno di ostacoli. Chi gli batteva le mani è già pronto a brindare al fallimento
VITTORIO FELTRI: ECCO PERCHE’ MATTEO RENZI E’ A FINE CORSA
Il "bacio della morte" a Matteo RenziVittorio Feltri lo dà alla riga dieci del suo editoriale odierno su Il Giornale. Dove il fondatore di Libero paragona il premier in carica a Mario Monti. Roba da far toccare ferro e pure qualcos'altro anche a uno baldanzoso come l'ex sindaco di Firenze. Secondo Feltri, a soli cinque mesi dalla salita "al trono" dell'ex Rottamatore, il vento su Palazzo Chigi ha già cambiato direzione e il presidente del Consiglio si trova nei guai. La sua parabola, scrive l'editorialista, appare sempre più simile a quella percorsa dal bocconiano: lodi sperticate, "pennini intinti nella saliva" quando "salì" in politica (come piaque poi dire a lui), quando Napolitano gli conferì l'incarico. "Ecco il professore che cambierà i destini della sonnacchiosa Italia" ricorda Feltri, che continua: "Monti era considerato un dio maggiore, ma la luna di mile edurò appena sei mesi. All'improvviso, il popolo si accorse che il bocconiano , sprovvisto di bacchetta magica, era uno qualsiasi, non attrezzato a compiere miracoli. E principiò a mandarlo al diavolo". Poi, prosegue il fondatore di Libero, "fu la volta di Renzi. Che bel ragazzo, quanto è simpatico. Un grande comunicatore, svelto, deciso, abile a intortare l'uditorio. Lo volevano fare santo subito, come un Papa qualsiasi. Era febbraio. Siamo a fine luglio e il signorino ha già rotto l'anima a parecchia gente. L'ex sindaco di Firenze sarà mica un bluff? La domanda è sempre più pressante". Il suo problema "è che è convinto di avere in mano le leve del potere, mentre quelle leve non esistono più. Si sono mangiati ancche quelle, le hanno vendute alla Merkel o a De benedetti o a qualche banca. E così il premier, pur desiderando comandare, non riesce neppure a dirigere il proprio pisellino nella direzione giusta e fa la pipì fuori dal vaso".Segue, nell'editoriale, racconto delle tante promesse (e dei continui rinvii) fatte dal premier in questi cinque mesi, dalle riforme alla legge elettorale, dalla spending review all'abbassamento delle tasse, alla ripresa dell'occupazione. Ma è nelle ultime righe che Feltri rivela il perchè, secondo lui, Renzi potrebbe essere già a fine corsa: "Caro Renzi, sa perchè glielo dico (che lei è alle corde, ndr)? Ieri ho letto il fondo del Corriere della Sera scritto da Antonio Polito, in cui si afferma che lei non ha compreso un tubo. Se certe cose le dice il Corriere, significa che lassù, in alto, i padroni hanno il pollice verso. Si riguardi"

sabato 26 luglio 2014

LA GERMANIA SFORA I CONTI: SGAMATA LA MERKEL


Fate quel che dico, non fate quel che faccio. E’ secondo questo “schema collaudato” che la locomotiva d’Europa cerca di tenere tutti sono controllo. Un controllo a doppio filo che trova, proprio nella decisione con la quale Berlino mette le questioni sul tavolo, il suo punto di forza. Sì, perché dietro l’aspetto “duro e puro”, dietro i continui richiami ai Paesi membri affinché rispettino le stringenti regole economiche messe nero su bianco da Bruxelles, la Germania bara. E quel che è peggio è che nei palazzi che contano se ne sono accorti tutti. Ma tutti fingono di non saperlo. Un po’ come chi è seduto al tavolo da Poker con uno che nasconde tre assi nella manica, ma non dice nulla perché sa che lo stesso personaggio ha un revolver in tasca. Così, per paura di essere messi al muro dalle accuse della banca centrale tedesca, i responsabili economici degli altri Stati fanno finta di nulla e passano avanti. Ma se le leggi e le regole sono uguali per tutti lo devono essere anche per la Germania. Tanto più in questo caso, perché lo “sforamento” tedesco ha un solo e chiaro effetto: aumentare quel divario economico che la stessa Berlino poi chiede a tutti di ripianare. Il gatto che si morde la coda? Più cornuti e mazziati.  Ma che cosa succede? Tutto ha origine con la crisi economica. Non credendo ai loro occhi, davanti alla possibilità di introdurre nuove norme che potessero mantenere ancora più sotto controllo l’economia degli Stati, i funzionari di Bruxelles hanno dato vita al cosiddetto “Six Pack”, un sistema di norme di nuova generazione sugli “squilibri macroeconomici”.  Davanti a una situazione di

PROROGATO AL 31 OTTOBRE L’ISCRIZIONE A FORZA ITALIA


giovedì 24 luglio 2014

LE DIMISSIONI DI ERRANI NON SIANO UNA MOINA TUTTA INTERNA AL PD MA CERTIFICHINO LA FINE DI 44 ANNI ININTERROTTO REGIME PC-PDS-DS-PD.

IL CENTRO DESTRA SCENDA IN CAMPO CON LE PRIMARIE DELLE IDEE E CON IL CUORE. Rodolfo Ridolfi*
Le dimissioni di Errani preannunciate il 9 luglio e che giungono oggi 23 luglio possono essere un’importante occasione da non perdere dopo 44 anni di regime PCI-PDS-DS-PD alla condizione che Forza Italia ed il centrodestra sappiano essere l’alternativa di governo democratico credibile che non sempre hanno saputo rappresentare e far percepire all’elettorato che negli ultimi anni ha finito per identificarsi nella opposizione fine a se stessa e tutta interna ad un sistema di valori e di programmi sostanzialmente comunisti e di sinistra quali quelli rappresentati dai cinque stelle. Il centro destra non deve consentire che le dimissioni di Errani possano essere rappresentate come un incidente di percorso, quasi un occasione per la solita moina interna alla sinistra con finte rottamazioni, illusori ricambi generazionali nuove frontiere. Le dimissioni di Errani rappresentano al netto della vicenda giudiziaria la certificazione del logoramento e del fallimento di un potere economico, politico e sociale che deve lasciare, attraverso il voto, lo spazio di governo a Forza Italia ed al centro-destra. In queste settimane ho insistito  non debbono essere  Nel denunciare lo stretto legame tra PCI - PDS - DS - PD e coop rosse che chi vive nella nostra Regione può constatare come  un vero sistema di potere che piega e condiziona, la burocrazia, le imprese private e i cittadini. Ecco perché invece di concentrarci sull’alchimia dei meccanismi elettorali e dei candidati alla successione dobbiamo denunciare l’intero operato di quella classe dirigente dedita al valzer delle poltrone nell'amministrazione pubblica, nel partito e nelle coop rosse. Le vere primarie del centro destra devono essere quelle delle idee e dei programmi insistendo ad esempio sull’occupazione, sui servizi sanitari, sulla scuola, sulla sicurezza non dimenticando mai  di sottolineare come nel momento di massima oppressione fiscale per le famiglie e per le imprese sia intollerabile lo stato di favori,  di esenzione fiscale e di elusione fiscale legalizzata di cui godono le coop rosse.
In vista delle imminenti elezioni regionali i militanti di Forza Italia  e del centro destra in Emilia-Romagna, devono ritrovare una forte passione civile devono esprimere candidati capaci di parlare al cuore della gente, perché capaci di difendere la persona, la sua dignità, la vita umana, la nostra identità culturale, civile e religiosa. Ciò che occorre è un salto di qualità nella proposta politica capace di scelte coraggiose, di realizzare istituzioni al servizio della società civile e non delle burocrazie che vi lavorano, perché, nonostante tutto, c’è una società civile pronta ad assumersi maggiori responsabilità. Possiamo e dobbiamo rigenerare la politica, perché abbiamo cuore e idee per riuscirci.
*Coordinatore di Azzurri ’94 con Silvio Berlusconi

PALMIZIO: ECCO LA SQUADRA AZZURRA DELL’EMILIA ROMAGNA. A RAVENNA: BRUNO FANTINELLI, BUON LAVORO


Palmizio, e' pronta la squadra dell'Emilia-Romagna'I criteri di scelta sono competenza, rinnovamento e dedizione' (ANSA) - BOLOGNA, 23 LUG - "Ci sono voluti sei mesi dalla mia nomina a Presidente regionale ma ora e' pronto il team di azzurri che nei prossimi mesi guidera' Forza Italia in Emilia Romagna, li ho conosciuti tutti personalmente e li ho valutati sul campo durante le scorse elezioni amministrative ed europee. I criteri di scelta sono quelli condivisi con il presidente Berlusconi: competenza, rinnovamento e dedizione. Il presidente ha gia' avvallato le mie scelte e spero quanto prima di poterli presentare personalmente". Lo annuncia l'on.Massimo Palmizio, presidente del Comitato regionale di Forza Italia. Al mio fianco in questa esperienza - spiega Palmizio - il Vice Presidente Vicario e' Fabio Callori, attuale vicesindaco di Caorso (Piacenza), dopo due mandati da Sindaco. Callori e' persona di comprovata esperienza e capacita' soprattutto in ambito amministrativo e sapra' essere un buon riferimento per tutti gli eletti e buon esempio per tutti. I 'Responsabili Provinciali' sono: Piacenza - Jonathan Papamarenghi - 30 anni - Sindaco al secondo mandato a Lugagnano Val D'Arda; Reggio Emilia - Gianluca Nicolini - 33 anni - Consigliere comunale a Correggio; Modena - Pier Giulio Giacobazzi - 34 anni - Consigliere Comunale a Formigine; Ferrara - Luca Cimarelli - 36 anni - ex coordinatore Provinciale Pdl; Bologna - Giuseppe Vicinelli - 51 anni - neo sindaco di Sant'Agata Bolognese; Ravenna - Bruno Fantinelli - 64 anni - ex responsabile organizzativo Pdl; Forli' Cesena - Fabrizio Ragni - 52 anni - capogruppo Forza Italia a Forli' e Marco Casali - 47 anni - consigliere comunale a Cesena; Rimini - Filippo Giorgetti - 35 anni - presidente del consiglio a Bellaria Igea Marina e Assessore nella scorsa legislatura. I neo Responsabili provinciali hanno, in questa prima fase, due

UN PAESE NORMALE: RENZI E BOLDRINI MANDANO IN GALERA UN UOMO MALATO E (FORSE) INNOCENTE.


Il premier Renzi ci spieghi perché il condannato ERRANI (PD) e’ libero e l’ex ministro GALAN indagato è in cella. Caro Renzi puoi spiegarci la differenza tra Vasco Errani e Giancarlo Galan? Non è una domanda polemica. Galan è indagato, Errani è stato condannato. Galan viene arrestato con il lasciapassare della Camera. Errani, gridano il governo e il PD, non dovrebbe neppure dimettersi, perché è un uomo al di sopra di ogni sospetto: Galan è presunto colpevole. Errani è un galantuomo. Galan è cattivo perché di destra, mentre Errani è buono perché è di sinistra. E’ questo Renzi, la cultura politica della sua Italia? E’ questo il garantismo?

mercoledì 23 luglio 2014

LAURA BOLDRINI: “ITALIA CHIAMA AFRICA”


Roma – Aprendo il seminario parlamentare con gli ambasciatori in Italia degli Stati africani, “Italia chiama Africa”, il presidente della Camera Laura Boldrini ha dichiarato: “In Italia si parla di ‘emergenza’ quando arrivano alcune migliaia di rifugiati e di migranti. Si parla di ‘invasione’ quando i rifugiati che qui vivono sono 78mila. L’Africa ne ospita circa 14 milioni. In uno Stato fragile con una popolazione di dodici milioni di persone, come il Ciad, hanno trovato rifugio quasi mezzo milione di persone. E, dunque, è dall’Africa che dobbiamo imparare, è all’Africa che dobbiamo guardare quando parliamo di ospitalità, di generosità, di responsabilità”.
E’ evidente che questa persona soffre di gravi disturbi. Non è facile stabilire quanto sia consapevole o meno dell’assurdità delle sue affermazioni. Come sia possibile paragonare l’Italia con l’Africa è qualcosa che sfugge all’umana comprensione. L’Italia ospita 78mila sedicenti profughi – in realtà clandestini a tutti gli effetti dato che la maggior parte delle loro richieste di asilo viene puntualmente respinta – mentre l’Africa ne ospita 14 milioni ed è dall’Africa che dovremmo, secondo lei, prendere esempio, quindi anche noi dovremmo ospitarne altrettanti. Laura Boldrini ha bisogno di un corso intensivo di geografia, confonde i continenti con le nazioni. L’Italia è un granello di sabbia se paragonata all’Africa, come si possono porre sullo stesso piano? Anche il paragone con il Ciad è del tutto fuori luogo: si tratta di una nazione grande quattro volte l’Italia e in gran parte desertica; la bassa densità di popolazione è, semmai, un vantaggio nel momento in cui bisogna trovare un posto dove piazzare tende per 500mila persone. Cara Boldrini, in Italia dove le metteremmo? Vuole trasformare la Pianura Padana o il Tavoliere delle Puglie in una grande tendopoli per milioni di clandestini?
L’Italia, a differenza del Ciad, ha un’altissima densità abitativa: quasi 61 milioni di persone stipate in 300mila Km di superficie. Obiettivamente siamo anche troppi, non c’è spazio per i milioni di clandestini della Boldrini, e non abbiamo neanche i deserti.
Perché questa donna è ossessionata dagli c? Quali traumi ha subito in età infantile? Perché non si preoccupa dei cittadini italiani che, in teoria, dovrebbe rappresentare? Difficile dare una risposta, servirebbero degli psichiatri esperti per poterci riuscire.

SUCCEDE A RAVENNA: UNA MANIFESTAZIONE A SOSTEGNO DELLE VITTIME DELLA STRISCIA DI GAZA


Duro a morire il vecchio riflesso automatico caro alla sinistra. Così giornali e tv sono più schierati di quelli del mondo arabo
Ci risiamo. Al grido di «Palestina Mon Amour» quotidiani e telegiornali del Belpaese si lasciano alle spalle il cronico disinteresse per il resto del mondo e si lanciano in una gara all'ultimo articolo per raccontarci l'ennesima guerra tra Hamas e Israele. Ma mentre i nostri mezzi d'informazione ci regalano fremiti d'indignazione per la tragedia di Gaza, una stampa internazionale, solitamente assai più attenta agli affari del mondo, ci dispensa cronache assai più misurate. La differenza la fanno la storia e la politica. Da noi la questione palestinese è stata per decenni il cavallo di battaglia di una sinistra pretestuosamente anti israeliana. E di una stampa devotamente allineata. Vittima di una sorta di complesso pavloviano la nostra stampa persevera nelle vecchie abitudini nonostante il principale partito della sinistra sia ormai nelle mani di un Matteo Renzi che proverebbe, probabilmente, un sincero imbarazzo a stringere la mano ad un capo fondamentalista. La manifestazione più grave di questo cronico riflesso condizionato è l'incapacità, talvolta, di distinguere la causa palestinese da quella di Hamas ritrovandosi così al servizio della propaganda fondamentalista. A differenza dei giornali stranieri molte testate nostrane continuano a raccontarci un'inesistente guerra di Israele ai palestinesi anziché lo scontro con una fazione che ha fatto del terrorismo la sua principale arma. Una fazione che nel 2007 sbatté fuori da Gaza i «fratelli» dell'Anp eliminando a colpi di esecuzioni sommarie chi non s'allineava ai suoi diktat. Una formazione armata che ha brutalmente assassinato tre

MATTEO RENZI: ALTRO CHE ROTTAMATORE UN VERO PROMOTORE DELLE COOP ROSSE COME D’ALEMA, PRODI E BERSANI





Rodolfo Ridolfi*
Leggo su “Il Giornale” Da Renzi regalo milionario alla coop indagata: maxi appalto in Angola. La Sace affida la costruzione di un'autostrada in Africa alla Cmc di Ravenna, la coop per cui lavorava il compagno "G”. Scrive molto opportunamente Fosca Bincher su “Libero” Una coop, dunque. In perfetta scia con la tradizione comunista, Renzi "regala" alla cooperativa guidata da Massimo Matteucci un appalto da 250 milioni di euro per la costruzione dei 44,8 chilometri del raccordo autostradale che collegherà Luanda alla città di Soyo. "L'operazione - spiega la Sace, la società assicurativa di Stato che ha garantito con un finanziamento da 164 milioni di euro - conferma il lungo impegno di Cmc in Angola, forte di una esperienza decennale maturata nei grandi progetti infrastrutturali in Africa subsahariana, in particolare in Mozambico.
Non mi stupisco affatto: Le “coop rosse” a Ravenna, sono nate e si sono sviluppate in forza dei legami con il Pci.-Pds-Ds-Pd, sostenere che questi rapporti non esistano più è una ipocrisia gigantesca Le cooperative “rosse” sono l’arma più militante nel settore economico imprenditoriale e commerciale facendo del Pci, e poi del Pds, dei Ds e del Pd, il primo partito della Regione dal 1947 ad oggi. Infatti dal 1945/47 ad oggi, è stata ed è fortissima l’osmosi fra le cooperative rosse e le cellule del Pci pds-ds-pd ; è sufficiente avere un modestissimo titolo di studio, e naturalmente la tessera del partito, per entrare come lavoratore e/o impiegato in una cooperativa di consumo, di lavoro, di trasporti, di servizi sociali oppure negli enti locali in Hera etc.etc. A Ravenna la nascita della Cmc (cooperativa muratori e cementisti), è emblematica perché fu un misto di “camera del lavoro” e “ufficio di collocamento” soprattutto per dare occupazione ai manovali, agli sterratori ed a tutti coloro che erano comunisti senza lavoro. Nel giro di poco tempo, la Cmc cominciò a socializzare gli oneri, sottopagando o non pagando ad esempio gli straordinari e dandone la colpa alle imprese appaltatrici; cooperativizzò spesso il capitale dei piccoli impresari, cui non restava altra scelta se non quella di cedere l’impresa alla cooperativa, che si attribuiva così, agli occhi dei lavoratori, anche il merito di salvatrice dei posti di

martedì 22 luglio 2014

LETTERA DI BERLUSCONI A TUTTI GLI ELETTORI DI FORZA ITALIA

Caro Vincenzo,
sono profondamente commosso: solo coloro che mi sono stati vicini in questi anni sanno quello che ho sofferto per un’accusa ingiusta e infamante.
Per questo il mio primo pensiero oggi va ai miei affetti più cari, che hanno sofferto con me anni di aggressione mediatica, di pettegolezzi, di calunnie, e che mi sono stati accanto con serenità e affetto ineguagliabili.
Un pensiero di rispetto va poi alla Magistratura, che ha dato oggi una conferma di quello che ho sempre asserito: ovvero che la grande maggioranza dei magistrati italiani fa il proprio lavoro silenziosamente, con equilibrio e rigore ammirevoli.
Penso anche ai tanti, tantissimi amici, collaboratori, sostenitori, e soprattutto ai milioni di italiani che hanno continuato a credere nelle nostre battaglie politiche e a starmi vicino nonostante tutti i tentativi di infangare il mio nome e la mia onorabilità.
E’ grazie a loro che ho potuto resistere, sul piano umano e sul piano politico.
E infine un caloroso ringraziamento ai miei avvocati, al prof. Coppi, all’avv. Dinacci, all’avv. Ghedini e all’avv. Longo che hanno saputo fare il loro lavoro non soltanto con altissima professionalità e competenza, ma anche con quella passione civile, con quella sensibilità umana, con quella sete di verità che hanno dato ancora più valore al loro eccellente lavoro.  

Da oggi possiamo andare avanti con più serenità. Il percorso politico di Forza Italia non cambia.  Credo che questo sia nell’interesse dell’Italia, della democrazia, della libertà. 

sabato 19 luglio 2014

INNOCENTE!


E ADESSO COMMISSIONE D'INCHIESTA SUI FATTI OSCURI CHE HANNO STRAVOLTO CON UN GOLPE LA DEMOCRAZIA IN ITALIA. QUESTA SENTENZA IMPONE DI RISCRIVERE LA STORIA DI QUESTI ANNI. ED URGE, COME MINIMO RISARCIMENTO, LA GRAZIA SUBITO PER SILVIO BERLUSCONI, SE ESISTE UN PO' DI DECENZA
Non ci sono incertezze nel dispositivo della sentenza, nessun rimando a formule dubitative. É stata una panzana immensa, ciclopica. Un masso che ha schiacciato la reputazione di per anni, e con lui quella Berlusconi dell'Italia. Una frana ignobile che ha mutato il corso della storia del nostro Paese, dirigendola verso il baratro dove sappiamo di essere con la sequenza di Monti, Letta e Renzi.
Respiriamo. Respira l'Italia. Esistono giudici a Milano. Esiste questa benedetta giustizia sempre invocata e così spesso tradita. Il risarcimento è impossibile. Esistono cose che non hanno prezzo. E qui siamo di fronte a un castello cementato meticolosamente, fatto di menzogne ideologiche, pedinamenti e intercettazioni costati decine di milioni, invasivi dell'intimità delle persone.
Ma questo è niente: il danno è incalcolabile per il nostro popolo.
La giustizia ha invaso la politica. Ha messo in mano l'Italia alle potenze straniere, determinando un golpe. Basti dire che l'operazione per cacciare Berlusconi da parte di Sarkozy e Merkel si è appoggiata, secondo la testimonianza di Tim Geithner, sull'impossibilità di collaborare con l'uomo del “Bunga Bunga”. Il bunga bunga vergognoso l'ha ballato la procura con la sinistra italiana, in associazione esterna e interna con i nemici del nostro Paese.
Ora – bisogna dirlo – la giustizia rimette a posto le cose. Vuol dire che il totalitarismo giudiziario ha trovato anticorpi proprio tra le toghe, sottoposte a chissà quali pressioni (concussione?) per non assolvere, perché questo avrebbe delegittimato l'eroica Boccassini e il suo gran visir Bruti Liberati.

BERLUSCONI ASSOLTO!!!


Berlusconi assolto e ora ci risarcisce il danno morale politico elettorale che ci hanno causato i golpisti? E adesso Commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti oscuri che hanno stravolto con un golpe la democrazia in Italia. Questa sentenza impone di riscrivere la storia di questi anni. Ed impone, come minimo risarcimento, la grazia subito per Silvio Berlusconi, se esiste un po' di decenza".
Sciogliamo le ali alla libertà nelle Regioni Rosse
“Gli azzurri del ’94 sono convinti che il centro destra italiano o è berlusconiano o non è…. “
In vista delle Elezioni Regionali del 2014 e del 2015 si svolge a Marradi in Provincia di Firenze, nella Romagna Toscana la IX Convention di Azzurri'94 il movimento politico fondato nell'autunno del 2012 da Rodolfo Ridolfi per il ritorno a Forza Italia. L'appuntamento di Marradi di sabato 9 agosto sarà il primo contributo di idee e di programmi per realizzare dopo quarantaquattro anni l'alternativa al regime delle giunte rosse e delle cooperative rosse.
Nell’evento di Marradi che anticipa la nave azzurra del 13 settembre Azzurri ’94 inizierà a valutare le modalità del suo impegno elettorale in Forza Italia e nel Centro-Destra in occasione delle possibili primarie di coalizione e delle elezioni regionali.

PROCESSO RUBY, DEMOLITA ILDA BOCCASSINI: SE FOSSIMO UN PAESE NORMALE SI DOVREBBE DIMETTERE.


In un Paese democratico, o forse soltanto civile, Ilda Boccassini avrebbe rassegnato già le proprie dimissioni. Lo avrebbe fatto un minuto dopo aver ascoltato la sentenza con cui il giudice Enrico Tranfa ha demolito punto per punto in sede di Appello l'inchiesta su Ruby e Silvio Berlusconi, la più rumorosa e mediaticamente devastante degli ultimi 20 anni di politica italiana. Dal 2010, da quando cioè la Procura di Milano inizia a indagare su quanto accaduto alla Questura di Milano la notte del 27 maggio, quando la 17enne Karima al Mahroug fu "prelevata" dal consigliere regionale del Pdl in Lombardia Nicole Minetti, e soprattutto sulle frequentazioni dell'allora premier ad Arcore. Dal gennaio del 2011, quando cioè Berlusconi è finito ufficialmente sul registro degli indagati, non è passato giorno senza che dalla Procura milanese coordinata da Edmondo Bruti Liberati filtrassero indiscrezioni, intercettazioni, boatos: roba piccante, dai risvolti pruriginosi quando non pornografici, racconti di testimoni poi smentiti da altri testimoni, confessioni mai arrivate da parte dei protagonisti. Eppure, è bastato per imbastire un processo a uso e consumo dei voyeur, tra racconti di cene, telefonate velenose e intime, orge, olgettine travestite e pronte a tutto in cambio di soldi e favori vari. di Claudio Brigliadori

venerdì 18 luglio 2014

PERCHE’ IL PROCESSO RUBY NON DOVEVA NEMMENO INIZIARE


Parla l'avvocato Dinacci. “Rispetto per toghe e leggi, ma la norma non è un potere, è un limite: contro il Cav. è stato usato il Diritto morale”. Domani la sentenza d’Appello. “Il Cav. è il migliore avvocato di se stesso, ma per fortuna serviamo pure noi”.

L’ITALIA FUTURA? SPERIAMO DI NO!!!


L’ITALIA HA BISOGNO DI VERITA’ E NON SUPERCAZZOLE


Alla fine cede all’attualità e nel suo intervento in Aula per ricordare, tra l’altro, al "professor Padoan" di dire "ai propri collaboratori che fiscal non si traduce sempre come 'fiscale' ma come 'di bilancio', altrimenti gli italiani non capiranno nulla", il presidente dei deputati azzurri Renato Brunetta non cita un economista ma un giornalista: "Il Paese ha bisogno di verità e trasparenza. Non bastano le conferenze stampa con i pesciolini, immaginifiche, fatte di chiacchiere o, come ha detto Mentana, di supercazzole. Il Paese ha bisogno di verità e di trasparenza". Nel dibattito alla Camera sull’informativa del ministro dell’Economia sul rispetto dei vincoli Ue, il capogruppo di Forza Italia boccia in toto la linea del governo come "inaccettabile" e pronostica un "autunno tragico per la nostra economia". "Mi ritengo fortemente deluso dalla sua relazione che appare esoterica, omissiva, elusiva, e anche sbagliata", è l’affondo dell’esponente azzurro.

giovedì 17 luglio 2014

LE TASSE SULLA CASA SONO INCOSTITUZIONALI. E ADESSO CHE FARA’ IL GOVERNO RENZI?. DIMOSTRERA’ CHE LA NOSTRA COSTITUZIONE NON CONTA NULLA


La rivelazione che rischia di far saltare l’intero sistema fiscale in Italia: tassare la prima abitazione, a meno che non sia di lusso, va contro i principi costituzionali e addirittura conto i dettami della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. E ora come se la caverà il nostro premier non eletto?
Sorpresa: è stato dimostrato che le tasse sulla casa (almeno sulla prima) sono illegittime e anticostituzionali. La tesi ormai dimostrata e sostenuta da numerosi giuristi rischia di far saltare l’intero sistema di tassazione italiano. Eppure non serviva un genio per scoprire che le tasse sulla casa sono illegittime: c’è scritto nientemeno che nella Costituzione italiana.
A partire dall’art. 2 Cost. che dispone: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”.
La Costituzione sancisce che “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. E protegge la famiglia naturale:
Art. 31 Cost.: “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi con particolare riguardo alle famiglie numerose”.

SLOVENIA. VINCE UN PARTITO DECISAMENTE LONTANO DALLA UE E DALLE SUE LOGICHE ECONOMICHE RECESSIVE. INCORAGGIANTE


E’ il giurista Miro Cerar, classe 1963, l’uomo che prendera’ le redini della Slovenia dopo il fallimento della coalizione guidata da Alenka Bratusek. Il partito indipendente di Cerar, da lui fondato a inizio giugno, ha ottenuto il risultato atteso alle elezioni legislative anticipate di ieri, conquistando 36 seggi nell’Assemblea nazionale (la Camera elettiva del parlamento sloveno) con il 34,6 per cento dei voti. Nei giorni precedenti alle elezioni, Cerar ha detto la scorsa settimana che il suo partito e’ pronto a rompere “gli schemi tradizionali” della politica slovena. Ora tocchera’ a lui formare il nuovo governo e, con ogni probabilita’, dovra’ allearsi con il centrosinistra per assicurarsi la maggioranza nella Camera formata da 90 deputati.
Da forza politica “indipendente”, alternativa alla destra e alla sinistra tradizionali, l’Smc si e’ imposto in poche settimane nel panorama politico sloveno, sfruttando il vuoto creato dalla crisi delle forze politiche di centrosinistra e centrodestra. Nell’ultimo sondaggio condotto prima del voto, la scorsa settimana, l’Smc aveva superato il 38 per cento dei consensi, malgrado le critiche ricevute dagli altri partiti che accusavano Cerar di essere manovrato dalle lobby economiche del paese e di avere un programma politico troppo vago.
Il centrodestra guidato dall’ex premier Janez Jansa e’ stato comunque il grande perdente di questo appuntamento elettorale. Il Partito democratico (Sds) ha ottenuto 21 seggi, a fronte dei 26 che si era aggiudicato alle ultime elezioni del 2012, segnando cosi’ il peggior risultato dalle consultazioni del 2000.

mercoledì 16 luglio 2014

BERLUSCONI RICHIAMA I FRONDISTI ALL’ORDINE. “I PATTI VANNO RISPETTATI”


Silvio Berlusconi richiama i suoi all'ordine e al rispetto degli accordi presi con Matteo Renzi. "Basta con le polemiche, i patti vanno mantenuti e lo faremo anche questa volta", poiché l'iter riformatore concordato con il Pd, pur non essendo l'ideale "è al momento l'unico possibile". Nella riunione tenuta nella sede di Forza Italia a Roma, dedicata al tema delle riforme, il Cav. è stato chiaro con i suoi deputati e senatori. Il patto del Nazareno andrà avanti e i frondisti devono rientrare nei ranghi, perché "in questo momento Forza Italia ha bisogno di unità". L'ex premier avrebbe citato una metafora calcistica: abbiamo perso tanti voti alle europee perché i nostri tifosi non hanno capito tutti i litigi nello spogliatoio. Berlusconi avrebbe inoltre sottolineato come, grazie agli emendamenti presentati in commissione, siano stati fatti grandi passi avanti rispetto al testo presentato dal governo.
 Dalla riunione sarebbe inoltre arrivata l'investitura di Berlusconi a Brunetta per coordinare l'opposizione di Forza Italia in tema di politica economica.
 Al termine della riunione, secondo quanto raccontato da alcuni presenti, il senatore del gruppo Gal, Vincenzo D'Anna, non avrebbe nascosto il suo malumore per la strada intrapresa da Forza Italia, criticando le parole dell'ex premier, che avrebbe commentato irritato: "Conosco tutte le tue critiche basta leggere i giornali ogni giorno". Il Cav. avrebbe invitato il senatore ad attenersi alle direttive del partito in quanto il processo riformatore è una necessità e va attuato sia per il bene di Forza Italia, sia, soprattutto, del paese. © FOGLIO QUOTID

martedì 15 luglio 2014

PUNTI DI VISTA


LA GUERRA GIUSTA DI ISRAELE.


 di Giulio Meotti | I militari israeliani interrompono le missioni militari contro Hamas quando scorgono nei radar la presenza di donne e bambini. I militari israeliani telefonano alle famiglie dei palestinesi vicine di casa di terroristi poco prima di lanciare un raid. I militari israeliani sgombrano intere aree palestinesi prima di una operazione, con le buone, non con il gas nervino, come Assad in Siria, o il fosforo, come gli americani in Iraq. I militari israeliani curano i palestinesi di Gaza nei propri ospedali.
 Persino fra i cosiddetti "amici di Israele" sulla stampa italiana ipocrita è difficile dirlo, ma lo stato ebraico sta conducendo una guerra giusta con mezzi giusti, proporzionati, perfino troppo consoni con la giurisprudenza internazionale che sancisce il diritto all'autodifesa.
 Nessun altro popolo del mondo è costretto a simili livelli di moralità nelle proprie guerre. Si dice che i palestinesi muoiano e che gli israeliani contino soltanto feriti. É vero, per adesso, perchè i terroristi usano i propri fratelli come scudi umani, perché spesso i palestinesi cercano il "martirio", perchè di Israele non si contano le generazioni di invalidi da terrorismo. Israele sta conducendo una guerra perchè una entitá fanatica, genocida e illegale, Hamas a Gaza, sta bombardando da giorni il territorio ebraico, fino a Nahariya, che chi scrive ha visitato tempo fa, incuneata nell'alta Galilea, sotto il Libano. Altro che razzetti, sono missili con una gittata di 200 km di fabbricazione siriana, iraniana e cinese. A oggi, i terroristi palestinesi hanno un arsenale di 10.000 missili.
Dopo la caduta dei Talebani in Afghanistan, Gaza è diventato il primo stato terroristico al mondo. L'unica entità politica e territoriale al mondo che lavora per l'annientamento di un altro paese, così come l'Afghanistan dei Talebani era un campo di addestramento contro l'America. Assieme all'Area A della Cisgiordania, Gaza è anche il primo pezzo di "Palestina liberata". L'opinione pubblica occidentale ha sanzionato il diritto di Hamas di ingaggiare la guerra santa contro Israele. Così il New York Times li chiama "militants", non terroristi o jihadisti. Significa che è una guerra legittima. E' una operazione ideologico-semantica che sminuisce il crimine dei terroristi e la sofferenza delle vittime israeliane.
 Israele, l'unico pezzo di democrazia occidentale bombardata nel XXI secolo, ha diritto a questa guerra. Il mondo occidentale, che l'ultima guerra l'ha conosciuta settant'anni fa, non ha diritto a dare lezioni di morale ai figli e ai nipoti di chi venne abbandonato nei forni crematori.

MARTELL AMSTRONG. IL 50% DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI TEDESCHE SONO SULL’ORLO DELLA BANCAROTTA.


Il 50% delle amministrazioni locali tedesche sono sull’orlo della bancarotta e stanno chiedendo di essere salvate dal governo federale. Lo scrive Martell Armstrong, che sul suo blog già a maggio aveva sollevato la questione. In questo contesto, però Angela Merkel è determinata a non permettere che si organizzi alcun referendum per paura che le persone voterebbero contro l’Ue.
Il governo di Brema ha imposto questa settimana il congelamento totale delle spese pubbliche e la giustificazione, prosegue Armstrong, è la spesa eccessiva e le rendite in calo per un totale di 60 milioni di euro. La città potrà solo finanziare spese per l’emergenza.
Le autorità locali tedesche, più in generale, hanno bisogno di oltre 100 miliardi di euro per rinnovare le loro infrastrutture. “I politici non si accorgono ancora che questo sistema è fallito e l’unica cosa che riescono a prevedere è aumentare le tasse. Vedono solo quello che vogliono e procedono nella totale distruzione dell’economia: circa 350 aziende devono restituire 30 milioni di euro in sussidi ottenuti per gli incentivi alla green electricity dopo quello che ha deciso la Commissione europea“, sostiene Armstrong. I governi locali in Germania non si possono permettere gli investimenti per mantenere le scuole e costruire la strade: si tratta, conclude Armstrong, di entrare in un “abisso economico attraverso la contemplazione”. E le persone si preoccupano dell’iperinflazione secondo voi?

lunedì 14 luglio 2014

PALMIZIO: “FORZA ITALIA SENZA GUIDA MA STAVOLTA FAREMO LE PRIMARIE”


«Primarie o congressi per rinnovare il partito. In Forza Italia manca una linea politica». In un’intervista rilasciata a La Stefani, Massimo Palmizio, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia, parla del suo partito, del post Errani, di matrimoni gay e altro. E sul “rottamatore” Bignami dice: «E’ più vecchio di me».
Cosa pensa dei rottamatori di Forza Italia, capitanati da Bignami? «Più che di rottamatori, parliamo di persone che predicano un rinnovamento della classe dirigente, Ma il cambiamento dovrebbe essere una prerogativa di chi si è occupato di politica per poco tempo e credo che come anzianità di servizio politico Bignami sia più vecchio di me. Ad ogni modo, è giusto rinnovare. Bisogna decidere lo strumento. C’è un dibattito in tutto il partito se optare per le primarie o i congressi. Penso che l’ufficio di presidenza deciderà entro il mese di luglio. Io propongo di farli entrambi, dando un peso diverso ai congressi, in quanto ci sono gli iscritti che hanno anche messo la faccia e investito nel movimento, rispetto alle primarie, dove chi vi partecipa spende senza impegno un paio di euro, firma una lettera di intenti e basta».
Forza italia, tuttavia, non ha una propria segreteria. A Bologna quando sorgerà? «Ho nominato il sindaco di Sant’Agata bolognese, Giuseppe Vicinelli, come responsabile per il percorso di attivazione della città metropolitana. Questo è il primo passo, consapevole che Vicinelli lavorerà bene, per nominarlo in seguito coordinatore di Bologna, insieme a me».
Per il post Errani come vi organizzerete? «Intendiamo fare le primarie di coalizione. L’esperienza piemontese ci insegna che andare divisi significa regalare la regione all’avversario. Quindi, troveremo dei nomi che tasteremo con le primarie. Io auspico che la coalizione sia costituita da noi, Fratelli d’Italia, Ncd e Lega Nord».
Passa Istituzione Scuola grazie all’alleanza, definita “anomala”, tra Pd, Forza Italia e Lega Nord. Crede che su altri temi convergeranno in futuro? «Io non ho condiviso la scelta di votare contro, ad eccezione di un consigliere (Daniele Carella, ndr), e non ho ben capito perchè lo abbiamo fatto. Nel momento in cui si punta a stabilizzare il precariato, anche se non è chiaro se il contratto che verrà fatto sarà comunale o quello standard della scuola, credo sia positivo. Il fatto poi che Sel e i sindacati di base si siano opposti, mi aveva fatto pensare fosse opportuno votassimo a favore anche noi. Ad ogni modo, nel momento in cui una forza di maggioranza vota contro e quella di opposizione a favore è evidente ci sia un piccolo problema».
Berlusconi ha manifestato un’apertura nei confronti delle coppie gay. Cosa ne pensa?
«Il Cavaliere non ha mai avuto problemi su questi temi né mai ha dato indicazioni al partito su come votare. Sono stati depositati dei ddl, uno anche a mia firma, su diritti civili delle coppie omosessuali. L’unico problema che creerà dibattito è il tema delle adozioni. Io penso sia opportuno discutere del tema globalmente, con una legge condivisa, magari combattuta in Parlamento, ma definitiva».
Il suo rapporto con Dell’Utri? «Vado tutte le settimane a trovarlo. Non posso parlare con lui di problemi legati alla giustizia, considerando come lo trattano. Ha avuto finalmente altri libri, ma per lui non sono mai abbastanza. Ho anche visitato l’area in cui può svagare, lunga 15 metri e larga 7, con mura di quasi 5. Tristissimo. Tuttavia, fisicamente sta benissimo».

EURO PER EURO, ECCO I CONTRIBUTI DEI PARLAMENTARI A FORZA ITALIA.

La “lista dei buoni”: deputati, senatori ed eurodeputati che dal 2013 stanno rimpinguando le casse del movimento. Berlusconi ha versato quasi 18 milioni. 

RIFORME ISTITUZIONI: ELIMINARE LE REGIONI



domenica 13 luglio 2014

LE DIMISSIONI DI ERRANI E UNA DOMANDA: MA RENZI E’ GARANTISTA? NE’ SI, NE’ NO. DIPENDE


Tempi - In pochi mesi Renzi ha chiesto le dimissioni di Alfano, Cancellieri e De Girolamo per guai giudiziari minori e anche se non erano stati condannati. Ora, però, difende Errani. Da ieri, Matteo Renzi è ufficialmente un garantista . «Finché non c’è sentenza passata in giudicato un cittadino è innocente», ha twittato il premier. Il riferimento è alla condanna in secondo grado di Vasco Errani, presidente dell’Emilia-Romagna, punito dai magistrati a un anno di detenzione perché avrebbe illecitamente favorito la cooperativa del fratello. Errani ha già presentato le sue dimissioni. Renzi gli ha inviato sms, mail e tweet in segno di solidarietà. «Vasco, resta», gli ha detto. Il premier sembra aver subito un cambiamento repentino in fatto di giustizia, visto che solo fino a poco tempo fa chiedeva le dimissioni per tutti i politici inseguiti da guai giudiziari, senza che avessero nemmeno subito una condanna, come Nunzia De Girolamo, Annamaria Cancellieri e Angelino Alfano. INCOERENZA PD. «Invitiamo Vasco Errani a riconsiderare le sue dimissioni», ha detto in una nota, la segreteria del Pd. «La Costituzione dice che un cittadino è innocente finché la sentenza non passa in giudicato». Tanto è bastato a far dire a Claudio Cerasa, giornalista del Foglio, che «il Pd, con il caso Errani, sta facendo quello che ha sempre contestato al centrodestra: contestare una sentenza della magistratura». Il premier ha prontamente ribattuto su twitter: «Si chiama garantismo, ricordi?». Certo è che Renzi e il Pd, in fatto di “garantismo”, non hanno dimostrato molta coerenza, soprattutto nell’ultimo anno. VOTO PALESE. Il voto palese voluto da Pd, Sel e Movimento 5 Stelle sulla decadenza di Silvio Berlusconi, nell’ottobre 2013, non era una decisione nel segno del garantismo. Anzi. La sinistra, «educata per anni a pane, mortadella e giustizialismo» (definizione fornita da Cerasa a tempi.it), decise di sbarazzarsi di Berlusconi senza lasciare margini alla coscienza dei senatori, negando il voto segreto, nonostante il regolamento parlamentare lo imponesse. Con il voto palese, approvato dall’ex pm e presidente del

venerdì 11 luglio 2014

GALAN SVELA LE BALLE DI BOLDRINI E GRASSO: UN DEPUTATO PRENDE 18 MILA EURO NETTI AL MESE!


L'ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, difendendosi dalla richiesta di arresto della procura di Venezia a L'Aria che tira stasera, la trasmissione condotta da Myrta Merlino su La7, ha sollevato per la prima volta il velo sui veri stipendi di un parlamentare, facendo vedere rimborsi spesa e indennità extra erogategli dalla Camera dei deputati, e così mostrando la raffica di bugie fin qui raccontate da Laura Boldrini e Piero Grasso sulla riduzione dei costi della politica. Con documenti e versamenti bancari che gli erano utili a dimostrare di avere avuto il reddito necessario ad effettuare le spese che gli erano imputate, Galan ha mostrato il netto che da deputato prende ogni mese: oltre 18 mila euro. Di questi circa 5.200 euro netti sono lo stipendio base di un parlamentare. E solo questi moltiplicati per 12 nell'importo lordo (circa 10 mila euro al mese) vanno a costituire l'imponibile dichiarato al fisco. I restanti 13 mila euro netti al mese, che sommano le diarie fisse e variabili, il rimborso a forfait delle spese di ufficio, i rimborsi a forfait di spese telefoniche e di trasporto, sono stati messi in tasca per espressa dichiarazione di Galan ogni mese dal deputato e sono totalmente esentasse. di Franco Bechis

L’ORA DELL’ALTERNATIVA DOPO 44 ANNI DI REGIME


Rodolfo Ridolfi - Nel denunciare lo stretto legame tra PCI - PDS - DS - PD e coop rosse ho rischiato in questi anni di essere monotono e additato come visionario. Chi vive nella nostra Regione può constatare come questo binomio politico economico rappresenti una vera cappa del sistema condizionandolo fortemente. Le recenti azioni della magistratura penale e amministrativa, la condanna in appello di Vasco Errani e le annunciate dimissioni del Presidente dell’Emilia Romagna non pongono evidenziano solo i casi più eclatanti, ma il più grande conflitto di interessi d'Italia che ha tanti altri attori e tante altre cooperative e aziende che beneficiano di un clima tutto particolare soprattutto nelle regioni rosse. Il dato politico è evidente: nelle Regioni rosse si consuma da decenni il più grande conflitto di interessi dell'Italia del dopoguerra, un vero sistema di potere che piega e condiziona, la burocrazia, le imprese private e i cittadini. Dobbiamo rimuovere quella cappa di oppressione che ingessa il sistema democratico della regione Emilia-Romagna e mettere in discussione sotto l'operato di quella classe dirigente dedita al valzer delle poltrone nell'amministrazione pubblica, nel partito e nelle coop rosse. Dobbiamo denunciare come nel momento di massima oppressione fiscale per le famiglie e per le imprese sia intollerabile lo stato di esenzione fiscale e di elusione fiscale legalizzata di cui godono le coop rosse.
Così come appare un paradosso che a guidare il ministero del Lavoro sia stato chiamato il Presidente di Lega Coop Giuliano Poletti in evidente conflitto di interessi, altro che Berlusconi. Oggi la buona politica avrebbe il dovere di intervenire subito per introdurre misure perequative del mercato che riportino la cooperazione nel suo alveo naturale. Noi di Forza Italia, non tutti per la verità, ci siamo battuti per smascherare il conflitto di interesse e l’intreccio non sempre trasparente e lecito fra coop rosse e istituzioni governate dal PCI PDS DS PD. Il mio libro del 2007 Le coop Rosse il più grande conflitto di interessi nell’Italia del dopoguerra racconta molte situazioni che hanno visto protagoniste, in negativo, le coop rosse. Non sono quindi sorpreso di Terremerse né delle altre vicende che vedono coinvolte le coop rosse. Su Terremerse,  faccio parlare alcuni brani delle pag 39-40 del mio libro: “…Vasco Errani …dal 1999 presidente Ds della Regione. Il fratello (Gianni) presidente della cooperativa agricola rossa Terremerse è padre di Linda attuale sindaco ds di Massalombarda: Da Massalombarda proviene anche Guido Tampieri…assessore all’agricoltura e poi sottosegretario alle politiche agricole del Governo Prodi. Nel 2005 Terremerse ottiene dalla Regione contributi per 2.500.000 euro ed un importante contributo è alla firma del direttore generale dell’agricoltura per il 2006. (Sarà quello da un milione oggetto delle attenzioni dei magistrati) Qualche conflitto d’interesse è difficile sostenere che non esista. Ovvio, il forte intreccio Ds-Lega Giunte rosse…. Quindi, avanti tutta, come prima e più di prima… Le “coop rosse” sono l’arma più militante nel settore economico-imprenditoriale- commerciale della sinistra ed hanno fatto e fanno del Pci-Pds-Ds il primo partito della Regione. Noi rispondiamo a chi vorrebbe farci credere che le coop rosse sono autonome dai Ds e dalla pubblica amministrazione: come mai tutti i dirigenti coop che di seguito riportiamo sono tutti dirigenti attivi del Pci-Pds-Ds?
In vista delle elezioni regionali i militanti di Forza Italia in Emilia-Romagna, come e in tutte le Regioni Rosse dove sono animati da una forte passione civile devono perseguire senza incertezze un preciso impegno democratico: rendere effettiva e compiuta la democrazia dell’alternanza e superare il monopolio politico-istituzionale del centro-sinistra. Sappiamo di dover sacrificare molto, nel lavoro e negli affetti, perché la speranza di rinnovamento delle istituzioni e della politica non vada delusa. Per vincere questa sfida dovremo avere testa ed essere capaci di parlare al cuore della gente. Dovremo essere capaci di difendere la persona, la sua dignità, la vita umana, la nostra identità culturale, civile e religiosa. Dovremo essere capaci di scelte coraggiose, di realizzare istituzioni al servizio della società civile e non delle burocrazie che vi lavorano, perché, nonostante tutto, c’è una società civile pronta ad assumersi maggiori responsabilità. Possiamo e dobbiamo rigenerare la politica, perché abbiamo cuore e idee per riuscirci. Lasciare ai nostri figli una Regione migliore è’ ciò che ci fa dire con orgoglio di essere “azzurri 94”, di essere berlusconiani di Forza Italia.