Michaela Biancofiore, deputata del Popolo della
Libertà. Alfano?
‘Il partito gli si e' sgretolato tra le mani e ora che ha capito come e quanto
Berlusconi si senta distante e distinto dal Pdl, tenta dei colpi di coda’. Non ha peli sulla
lingua Michaela Biancofiore, deputata del Popolo della Libertà, e le cose che
pensa le dice in maniera chiara. Un po’ come Daniela Santanchè, la
“rottamatrice” del PdL. E come l’ex sottosegretario del governo Berlusconi,
Biancofiore è convinta che il partito fondato da Berlusconi ormai sia morto,
“fi-ni-to”, e che si debba ricominciare tutto dall’inizio. E per farlo non
basta certo un cambio di nome, spiega intervistata dal Corriere della Sera:
servono facce nuove e bisogna smetterla con un modo di fare politica “alla
Gasparri”. Lei è orgogliosa di essere fra le “amazzoni azzurre” e spiega che non
si tratta di una “stupida iniziativa di quattro donnette nostalgiche di Forza
Italia che non si rassegnano al disastro in cui e precipitato il partito, come
vorrebbero far credere in giro certi maschietti della nostra nomenclatura”. Gli
uomini che la raccontano in questo modo, sono proprio quelli “che hanno
deplorato le parole di Daniela Santanche, la quale ha suggerito a tutti e tutte
di dimettersi, considerando conclusa l'esperienza del Pdl. Si tratta di una
decina di deputati che non accettano la realtà e lavorano per difendere le
proprie posizioni di potere”. Solo dieci? Sì, perché tutti gli altri, 250, in
realtà “pensano che Daniela abbia ragione”. Dunque?
La verità è che gli ex An hanno rovinato il partito: il loro modo di fare è
completamente diverso a quello degli ex forzisti. Biancofiore lo spiega
così: il partito “ha pagato e paga
l'arrivo degli ex An che hanno portato un modo di fare politica a noi forzisti
sconosciuto. Per noi la politica e sempre stata fondata sul merito e non sulla
clientela”. Gli ex An, da Gasparri a La Russa fino ad arrivare a Meloni e
Gasparri – sì, Biancofiore nell’intervista li cita tutti per nome – “per
qualche settimana hanno pensato seriamente di rimettere insieme i cocci di
Alleanza nazionale, magari riabbracciando pure il vecchio camerata Storace. Poi
però hanno fatto fare qualche sondaggino…”. Risultato? “Una nuova An starebbe,
si' e no, intorno al 5%”. Marcia indietro, dunque, con questi numeri difficile
fare bene. Angelino Alfano? “Il partito gli si e' sgretolato tra le mani e ora
che ha capito come e quanto Berlusconi si senta distante e distinto dal Pdl,
tenta dei colpi di coda”. Ma una cosa deve essere chiara a tutti: piaccia o no, senza il
Cavaliere “non si va da nessuna parte”.
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