martedì 31 marzo 2015

DALLA FRANCIA LEZIONE BIS


 Premiata la coalizione di centrodestra. Le Pen trionfante, ma a quota zero. In Italia si traduce in una conferma dell’esperienza berlusconiana dal ’94 ad oggi: alleanza di centrodestra con un ‘no’ secco alla sinistra e all'estremismo. La Lega scelga la vittoria o l'inconsistenza narcisistica
La lezione francese bis è ancora più chiara della prima, di quindici giorni fa. Ci sono ragioni evidenti per riconoscere una simmetria con la nostra situazione politica. Dunque è una ripetizione molto istruttiva. Ed è iniezione di coraggio per chi non si arrende al dominio incontrastato ed accettato fatalisticamente della sinistra. A essere sconfitta è la sinistra al governo, trionfatore Hollande nel 2012 alle presidenziali, è membro eminente del Partito socialista europeo, tale quale Renzi, di cui è alleatissimo. Ci sono voluti tre anni perché risultasse chiara agli elettori l’incompetenza della sinistra a risolvere i problemi economici e di sicurezza oltre che di prestigio internazionale della Francia. Il fenomeno della destra del Front National di , Marine Le Pen manti europeista e francamente incline all’estremismo solitario, ne esce confortato dal risultato percentuale, ma è nullo in termini pratici. Zero. Guardiamo a casa nostra. governa da poco più di un anno. Questa è la differenza Renzi non da poco che spiega la differenza di consenso tra Hollande e Renzi.
Quest’ultimo si regge ancora su una bolla mediatica  che finora gli ha vellicato le guance, ma che si sta sgonfiando. Si può battere anche ora, si può battere soprattutto nella prospettiva delle future elezioni politiche: ma occorre sapergli opporre un’alternativa credibile, che sul modello francese deve veder prevalere il modello criticamente europeista, decisamente alternativo alle politiche di forti tasse e spese a pioggia della sinistra.
Il nostro centrodestra, sviluppatosi con l’inizio della seconda Repubblica, ha come motore e catalizzatore Silvio Berlusconi e la sua Forza Italia (che al tempo includeva il centro di Casini), qualcosa di assolutamente nuovo ed insieme erede del bagaglio culturale liberale, cattolico e socialista. Berlusconi ha potuto federare in modo vincente e (poi ), grazie a una sintesi LegaMsiAn dove l’elemento dominante era la “rivoluzione liberale” e moderata.

JOBS ACT


I numeri truffaldini di Poletti. I 79.000 “posti fissi in più” non sono nuova occupazione, bensì occupazione sostitutiva, in quanto si tratta, nella quasi totalità dei casi, di riconversioni di vecchi contratti
rande entusiasmo nel Pd per i dati sull’occupazione diffusi dal ministro del Lavoro, . La notizia sarebbe che nei Giuliano Polettiprimi due mesi del 2015 sono stati attivati nuovi 79.000 contratti a tempo indeterminato.
Stando al , tutto merito del Jobs Act. Onori attribuiti dal duo Renzi-Poletti solito stile propagandistico renziano: parole confortanti, ma basi contenutistiche spesso, troppo spesso, poco solide.


CELEBRATI A BRISIGHELLA I FUNERALI DI GIAN VITTORIO BALDI



30 Marzo 2015  Brisighella. Nella secolare della Pieve del Tho si è svolto il funerale del regista e produttore Gian Vittorio Baldi, di origini brisighellesi e attivo frequentatore, con la partecipazione dei quattro figli Gian Luca, Gian Matteo, Gian Vittorio, Gian Tommaso, con i famigliari, uomini di cultura e tanti amici; All’inizio del funerale il figlio maggiore  Gian Luca ha detto: «Noi Baldi siamo bolognesi, e un po’ romani, ma mio padre aveva scoperto che la famiglia (padre Guido)  era di origine brisighellese e su queste colline aveva girato il suo film più bello ‘Ultimo giorno di scuola prima di Natale’, per questo quando ha deciso di lasciare Roma si è rifugiato qua. Cercava forse una nuova armonia nella terra dei suoi avi e l’incontro fra la terra e un visionario hanno creato i Ronchi del Castelluccio. Vini straordinari, creati da un uomo di cinema trapiantato in Romagna, dove in quegli anni si produceva vino in quantità, ma nessuno pensava a vini di qualità. Eppure un Ronco del Castelluccio è stato servito al Quirinale ai coniugi Gorbaciov. Nostro padre era un poeta, un visionario e la cifra che legava le sue attività era la poesia: nel cinema, come nella pittura, negli scritti e nel vino. Un poeta con un grande amore per l’umanità». Credo che ognuno abbia il dovere di vivere nel proprio tempo e portare il proprio contributo di chiarezza e di amore alla causa della pace e del progresso.Un innovatore un uomo che viveva e vedeva avanti, oltre il tempo. Un grande maestro per noi, e chi ha avuto la fortuna di lavorare con lui ha imparato moltissimo che ci ha lasciato tre linee guida». –guarda il video-  (https://www.youtube.com/watch?v=X4QOnHoyIt0&feature=em-upload_owner  )Fra i tanti erano presenti il sindaco di Lugo Davide Ranalli e l’ex sindaco Raffaele Cortesi, il vice Sindaco di Faenza Massimo Isola, l’ex sindaco di Brisighella Vincenzo Galassini, purtroppo nessun rappresentante del Comune di Brisighella.
NOTA - Gian Vittorio Baldi (1930) ha trascorso la giovinezza tra Bologna e la Romagna. Ha iniziato nel 1954 la sua collaborazione con la RAI. Complessivamente, nella sua carriera ha realizzato 27 film e circa duecento tra cortometraggi e documentari. Tra i numerosi premi e riconoscimenti internazionali, ha ricevuto due Leoni d'oro al Festival di Venezia; ha inoltre fondato la società IDI Cinematografica, con cui ha prodotto film di Pier Paolo Pasolini, Straub, Bresson, Godard e altri autori. Docente

lunedì 30 marzo 2015

BERLUSCONI ALLA RISCOSSA

“Noi maggioranza di buon senso contro gli estremismI”. Italia irrilevante in Europa, semestre Renzi senza risultati
Intervento telefonico del Presidente SILVIO BERLUSCONI alla convention “Roma, l’Italia e l’Europa che vogliamo” organizzata da ANTONIO TAJANI
BERLUSCONI, NOI MAGGIORANZA BUONSENSO CONTRO ESTREMISMI
“Noi rappresentiamo quella maggioranza di buonsenso e tranquilla, ma coraggiosa non siamo portatori ne' di estremismi e disfattismi”. Lo afferma Silvio Berlusconi in un collegamento telefonico con la convention di Tajani. L'ex premier critica “I partiti che fanno della protesta e dello sfascio i loro portabandiera”.
BERLUSCONI, ITALIA IN UE IRRILEVANTE, SEMESTRE SENZA RISULTATI
“Siamo irrilevanti in Europa, il semestre si e' chiuso senza risultati e il nostro commissario, l'Alto rappresentate per la politica estera e' escluso dalle trattative”. Lo afferma Silvio Berlusconi alla convention di Tajani a Roma. “Tutti noi - prosegue l'ex capo del governo in una breve telefonata alla convention di Tajani - da membri del Ppe sentiamo il dovere di contribuire ai cambiamenti che si impongono per realizzare il sogno di mezzo miliardo di cittadini europei. Siamo consapevoli che l'Europa oggi non e' quella immaginata dai padri fondatori della nostra famiglia politica, oggi l'Italia e' l'ultimo vagone di un treno che marcia a rilento e sul binario sbagliato basta prendere atto dell'attuale ininfluenza dell'Italia nella politica internazionale”.
BERLUSCONI, NO AI PARTITI DELLA PROTESTA E DELL'ESTREMISMO
Silvio Berlusconi si scaglia contro i “partiti che fanno della protesta, dell'estremismo, dello sfascio e dell'antieuropeismo la loro bandiera”. L'ex premier, in una telefonata alla convention di Forza Italia all'Ergife, trasmessa da Tgcom24, spiega che Forza Italia rappresenta “quella maggioranza di buon senso e tranquilla, ma coraggiosa, che non e' portatrice di estremismi e disfattismi. Tutti noi, da membri convinti del Ppe sentiamo il dovere di contribuire ai cambiamenti che si impongono per realizzare i sogni del futuro di mezzo miliardo di persone, tutti consapevoli che oggi l'Ue non e' quella immaginata dai nostri padri fondatori”.
BERLUSCONI: NO DEMOCRAZIA MA OPPRESSIONE GIUDIZIARIA E FISCALE
“Dopo tre governi non eletti dal popolo ci troviamo di fronte a una non democrazia, che ci sottopone a una oppressione giudiziaria, fiscale e burocratica e che porta a dire al 51 per cento degli italiani che preferirebbero cambiare paese, ma noi no, noi vogliamo non cambiare paese ma cambiare il Paese e non vogliamo arrenderci a questa situazione”.
BERLUSCONI, TERRORISTI CI MINACCIANO, DA ROMA-UE NO RISPOSTE
“I terroristi ci minacciano senza che da Roma e Bruxelles sia partita una risposta. Le minacce non sono contro di noi, ma contro l'occidente e la nostra civilta' occorre cambiare passo e direzione



29 marzo 2015



ALL’HOTEL CAVALLINO CI SONO STATI GLI INTERVENTI DI RENATO BRUNETTA, PAOLO BERLUSCONI E TIZIANO CERICOLA, CANDIDATO SINDACO DI FAENZA

Un momento della Convention di Azzurri '94 Liborio Cataliotti

Hanno celebrato il 27 marzo del 1994, quando Silvio Berlusconi vinse le elezioni politiche italiane sorprendendo il mondo intero. Le bandiere dei Club Forza Silvio, Forza Italia e Azzurri ‘94 a far da cornice e come sottofondo le note di “Azzurra libertà” per la partecipatissima undicesima Convention di Azzurri ’94, il movimento fondato e diretto da Rodolfo Ridolfi nel 2012. Erano presenti le delegazioni di tutte le province della Regione, da Piacenza a Rimini, per fare il punto della situazione politica in vista della tornata elettorale con gli occhi puntati su Faenza, il centro più importante dell’Emilia-Romagna dove si vota per il Sindaco e per il Consiglio Comunale. La Convention si è aperta con l’intervento telefonico del presidente dei Deputati di Forza Italia Renato Brunetta, per sostenere il candidato sindaco Tiziano Cericola: “Non è un momento facile per il nostro partito, in questi ultimi anni è stato messo più volte sotto attacco - sottolinea Brunetta - il presidente Berlusconi, nel 2011 è stato fatto cadere un governo legittimamente eletto, al quale partecipavo anche io. Solo con l'unità del nostro partito, intorno a Berlusconi, noi possiamo superare questo momento. Unità di Forza Italia e, auspicabilmente, unità del centrodestra. Dividere il centrodestra è la negazione del futuro, solo uniti si vince, altrimenti saremo messi sotto scacco da Renzi, dalla sua arroganza. In questi giorni il governo ha imposto, io l'ho definito un colpo di Stato, un'inaccettabile accelerazione alla riforma del sistema di voto. Il combinato disposto delle nuova legge elettorale, l'Italicum 2.0, e della riforma del Senato crea un sistema con un uomo solo al comando, un grande pericolo per il nostro Paese. Proprio per questo il centrodestra deve stare unito - ha aggiunto - con programmi, con idee, con valori, con prospettive. Insieme, tutti coloro che non sono comunisti. In questi 20 anni abbiamo perso solo quando ci siamo

UN TEST DEGLI USA AVREBBE DISTRUTTO L’AREO DELLA GERMANWINGS….


Come mai gli Usa si siano affrettati a poche ore dall’incidente a dire che escludevano si trattasse di un attentato?
Non è per fare dietrologia ed essere a tutti i costi “complottisti”, ma qui ci sono parecchie cose che non tornano.
Tra le tante domande che ci poniamo, una su tutte: perchè nessuno (pilota, equipaggio, passeggeri) ha fatto una fottuta telefonata in 10 minuti?
E perchè nel giro di poche ore, senza grandi verifiche, ci hanno già raccontato tutto senza avere un minimo dubbio?

Il Ministero della Difesa russo segnalava che dispacci della Flotta del Nord sembravano indicare che l’abbattimento del Volo 4U9525 della Germanwings, nel sud della Francia sia il “risultato diretto” di un fallito test dell’US Air Forcecon il suo High Energy Liquid Laser Area Defense System(HELLADS) nel tentativo di abbattere un veicolo di rientro di un ICBM, ma che invece ha distrutto l’aereo civile.Molti piloti tedeschi si rifiutano di volare per via di tali esercitazioni degli Stati Uniti contro la Federazione russa, la nota conclude che la probabilità che agli occidentali sia raccontata la verità sul Volo 9525 della Germanwings è la stessa di quella sul Volo MH17 della Malaysia Airlines, cui foto satellitari ne dimostrano l’abbattimento da parte di un caccia ucraino, cioè… Zero.


domenica 29 marzo 2015

200.000 ACCESSI…………AL BLOG FORZA ITALIA PROVINCIA DI RAVENNA!!!! GRAZIE A TUTTI



Benvenuto. Sei in uno spazio di proposta politica prevalentemente dedicato alla Provincia di Ravenna. vincenzo.galassini@gmail.com Tel. 347 4309838 - Ogni contributo è ben accetto.

“Il sito pdl ravenna poi Forza Italia della Provincia di Ravenna, attivo da cinque anni, ha registrato 200mila accessi. Il sito, fornisce notizie sulla provincia di Ravenna e i suoi abitanti nella visione di Forza Italia non vuol dire che abbia raggiunto la perfezione, penso sia ancor più importante  raccogliere le proposte per miglioralo” Un blog per chi crede fermamente nel nostro presidente Berlusconi fin dal 1994 e specie ora, ma crediamo in Lui  ancora in campo per difendere la democrazia. Grazie Presidente, Grazie amici del blog….Vincenzo Galassini 



sabato 28 marzo 2015

UOMO SOLO AL COMANDO


Al caos del mondo, oggi non solo insanguinato dalle guerre, ma ingarbugliato da alleanze contraddittorie, con l'unico dato certo dell'avanzata di un Islam totalitario nelle sue varie sigle e scimitarre, fa da riscontro la marcia apparentemente ormai sicura di un uomo solo al comando, il cui nome è noto. Cominciamo subito a dire che finché avremo fiato e un po’ di cervello, resisteremo e chiameremo senza preclusioni ad unirsi a noi chiunque non sia ancora incantato e rimbambito dal “cazzaro” (come lo chiama affettuosamente Giuliano Ferrara per offrirsi ad Aladino Renzi come suo genio).
Il blitz e la blindatura – Il mondo in fiamme, l'Isis galoppa e si prende Libia e Yemen. Renzi vorrebbe prendersi l'Italia con il blitz dell'Italicum 2.0. La deriva autoritaria è oggi riconosciuta da molti insospettabili. Ma la accolgono fatalisticamente. Eppure chi è troppo sicuro di sé, inciampa...
Certezze e scommesse – A Renzi manca una grande qualità per essere anche in senso machiavellico il Principe pigliatutto. Non ha il senso del fragile assetto del mondo, dell'impossibilità umana di controllare tutti i fattori. Il Duca Valentino inciampò in un disturbo intestinale, esistendo l'Imodium, oggi sono più probabili incidenti parlamentari. Esagerata confidenza nella cedevolezza di Alfano. Sottovalutazione della capacità federativa e di mobilitazione popolare di Silvio Berlusconi. Dunque. La certezza è che Renzi vuol prendersi tutto. La nostra scommessa è che non ce la farà.


AIUTIAMO FORZA ITALIA!!


CHIAREZZA FORZA ITALIA RIALZA LA TESTA


venerdì 27 marzo 2015

FUMO NEGLI OCCHI E POTERE INFINITO AI MAGISTRATI. QUESTA L’ANTICORRUZIONE RIDICOLA DEL GOVERNO. MA ORMAI SE CRITICHI SEI FUORI DALA CONSESSO CIVILE


Come un assurdo pesce d’aprile, arriverà la prossima settimana il voto finale del Senato sul ddl anticorruzione, che ha iniziato ieri, con la discussione generale, il suo iter in Aula. Un provvedimento a dir poco stravagante, rispetto al quale Forza Italia, con il Presidente della Commissione Giustizia , si è detta Nitto Palma fortemente contraria.  Si tratta di un testo che manca di un progetto complessivo.  Il Presidente Palma punta il dito contro l’impianto del ddl: “In che cosa si risolve questa legge? In un semplice, anche scarsamente fantasioso inasprimento delle sanzioni.
Di fronte all’emergenza della cronaca, il governo risponde aumentando le pene, dimenticandosi però, ad esempio, che lo scandalo dell’Expò, lo scandalo del Mose, lo scandalo di Mafia capitale, lo scandalo recente dei grandi appalti sono nati in un momento in cui, dopo la legge Severino, si era addivenuti esattamente ad un inasprimento sanzionatorio, e senza porre alcuna riflessione al fatto che, a fronte di 7.500 detenuti in Germania per fatti contro la pubblica amministrazione, in Italia ve ne sono solo 230”.
Il Presidente della Commissione Giustizia continua, dicendo: “Se sono solo 230 le persone detenute in carcere, a fronte di un fenomeno corruttivo così ampiamente percepito, debbo ritenere che o non è esatta la percezione, ovvero che le indagini non sono particolarmente efficaci”.
Della serie errare è umano ma perseverare è diabolico, quando basterebbe analizzare meglio i dati per capire che certamente non è questa la strada giusta.  , sulla giustizia, ha già ampiamente dimostrato di usare due Renzi pesi e due misure.


ANTICORRUZIONE


Lo sgangherato ddl anticorruzione all’esame del Senato vede Forza Italia fortemente critica. Il Presidente Palma punta il dito contro l’impianto del ddl: “In che cosa si risolve questa legge? In un semplice, anche scarsamente fantasioso inasprimento delle sanzioni. Di fronte all’emergenza della cronaca, il governo risponde aumentando le pene, dimenticandosi però, ad esempio, che lo scandalo dell’Expò, lo scandalo del Mose, lo scandalo di Mafia capitale, lo scandalo recente dei grandi appalti sono nati in un momento in cui, dopo la legge Severino, si era addivenuti esattamente ad un inasprimento sanzionatorio, e senza porre alcuna riflessione al fatto che, a fronte di 7.500 detenuti in Germania per fatti contro la pubblica amministrazione, in Italia ve ne sono solo 230”. Della serie errare è umano ma perseverare è diabolico.

ROMA CAPITALE


 Lo scandalo del Pd a Roma. Per molto meno hanno sciolto consigli comunali in tutta Italia. E il segretario del Pd poi fa il vessillifero dell’anticorruzione



giovedì 26 marzo 2015

POLITICA ESTERA E SICUREZZA INTERNA


Smantellata cellula Isis in Italia. Il pericolo di attacchi jihadisti nel nostro Paese è crescente. Il terrore corre sul web. Agire subito
La notizia che rimbalza sulle prime pagine di tutti i quotidiani è lo smantellamento di una cellula jihadista in Italia dedita al reclutamento di aspiranti combattenti e al loro instradamento verso le milizie dell’Isis. Non solo. In Nigeria, Boko Haram ha rapito oltre 400 donne e bambini nella città di Damasak. Scontrandoci con così tanta violenza le parole del cardinale Bagnasco provano ad aprire uno spiraglio di tenerezza dove il conforto non arriva: “Invocare il nome di Dio per tagliare le gole è una bestemmia che grida al cospetto del cielo e della terra”. Ma la fede può tutto per l’anima e poco per il terrorismo. Quello va arrestato con azioni forti e repentine da parte dei governi, con il consolidamento di valori essenziali e cristiani lasciati marcire dalle coscienze populiste europee. Ripartiamo da qui. Non vi è scampo altrimenti.
La cyberwar del califfato "Oltre 133 mila tweet da 46 mila profili, di cui oltre 1.500 condividono più di 50 contenuti pro-jihad, con picchi fino a tre volte superiori". È questa la potenza di fuoco quotidiana, almeno fino a dicembre 2014, dello Stato Islamico su Twitter, secondo il report realizzato da J. M. Berger (Brookings Institution) pubblicato su 'Repubblica'. Il governo sottovaluta questi aspetti, dimenticando che le recenti primavere arabe hanno preso vitalità proprio grazie alla propaganda sui social network. Purtroppo al giorno d'oggi le guerre asimmetriche si combattono anche sul web.



APPELLO A RENZI


Abbandoni l’oscurantismo, ascolti Zapatero
Signor Presidente del Consiglio,
ha certamente letto la dirimente testimonianza di José Zapatero sui fatti di Cannes 2011, dove fu minacciata da potenze straniere la “sovranità” dell’Italia. Zapatero era a quel tempo premier in Spagna, ed appartiene alla sua stessa famiglia politica europea. Non può essere in nessun caso accusato di parzialità. Chiede di poter raccontare in Italia “quello che ha visto”. Implora di “fare presto”.
A questa volontà esplicita di dire semplicemente la verità, espressa dal leader di un Paese amico, Lei non può opporre la sordità oscurantista del non voler sapere per paura che quanto emerga danneggi il suo partito e cariche istituzionali averso cui ha debiti di riconoscenza.
Faccia in modo che Zapatero possa presentare la sua testimonianza davanti a un organismo democratico e istituzionale. Esca dal Suo silenzio, cambi verso alla reiterata volontà del suo partito di non consentire al Parlamento di istituire una Commissione di inchiesta su quei fatti. La passività diventerebbe a questo punto una forma di complicità.
La verità non va mai in prescrizione, specie quando scoprirla è essenziale per mettere al riparo la nostra indipendenza e le nostre istituzioni democratiche dal ripetersi di analoghe ingiustificabili “pressioni” e manovre.
Forza Renzi, e scusa se passiamo al tu, non segregare in cantina anche Zapatero. Apriti alla ricerca del vero.


UNITI PER VINCERE


 L'unico analgesico in grado di contrastare la lancinante emicrania politico-culturale causata dai fatti e dai misfatti del governo guidato da Matteo Renzi è l'unità del centrodestra. Dobbiamo cercare l'unità, come sta spingendo a fare con vigore e pazienza straordinari Silvio Berlusconi, non solo in Forza Italia, ma dentro tutto il centrodestra. Non un caleidoscopio sfocato di proposizioni e idee o diktat ricattatori, ma l'unità nella convergenza su un giudizio chiaro rispetto a quanto sta accadendo in Italia e sulla proposta che già oggi siamo in grado di offrire agli italiani. Compattiamoci, innanzitutto noi di Forza Italia, con Berlusconi, e proponiamo una coalizione che respiri a pieni polmoni. Lanciamo il cantiere delle idee e dei programmi


mercoledì 25 marzo 2015

IL GOLPE 2011 C’E’ STATO, L’EX PREMIER SPAGNOLO LUIS ZAPATERO: “PRESSIONI DA USA, UE E FMI SUL BERLUSCONI E TREMONTI, VOLEVANO CAMBIARE GOVERNO


Il golpe del 2011 contro Silvio Berlusconi? C'è stato. A ribadirlo è un insospettabile, non certo tacciabile di simpatie per il leader di Forza Italia: José Luis Zapatero, socialista e all'epoca dei fatti premier della Spagna. Anche lui era presente all'ormai famigerato G20 di Cannes, dove secondo varie ricostruzioni si sarebbero consumate le trame per cambiare guida a Palazzo Chigi, passando dal Cavaliere al professore Mario Monti, decisamente più incline a far rispettare i diktat dell'Ue al nostro Paese.  La cena ristretta e le pressioni sul Cav - Dopo le rivelazioni assai rumorose dell'ex capo del Tesoro americano Tim Geithner, di un esperto analista internazionale come Edward Luttwak e i succulenti indizi disseminati dalle interviste di Alan Friedman, arrivano dunque anche le parole pesanti di Zapatero. "Berlusconi e Tremonti subirono pressioni fortissime affinché accettassero il salvataggio del Fmi - ha spiegato a La Stampa -. Gli Usa e i sostenitori dell'austerità volevano decidere al posto dell'Italia, sostituirsi al suo governo". Cosa che poi che poi puntualmente è accaduta, con le dimissioni di Berlusconi a novembre. Come ricorda Giuliano Ferrara sul Foglio, è pur vero che siamo in un'epoca in cui la sovranità nazionale spesso non è illimitata e deve fare i conti con le esigenze degli alleati e del contesto internazionale (in questo caso, l'Unione europea). Ma è altrettanto vero che a risolvere i problemi, o perlomeno a tentare di farlo, deve essere un governo regolarmente eletto (come fu quello del Cavaliere, a differenza di quanto capitato poi con Monti e pure Letta e Renzi) e con ancora pieni strumenti nelle proprie mani. Già nella sua autobiografia El Dilema, l'ex premier spagnolo aveva ricordato quella cena ristretta con Obama, Fmi e vertici Ue per pianificare "il martellamento" ai danni di Berlusconi, per spingerlo ad accettare lo stesso trattamento riservato alla Grecia. Nulla di nuovo, insomma, ma un altro inquietante tassello per disegnare il mosaico di quei mesi di tensione e pressioni, a cui si deve aggiungere la questione (ancora non del tutto chiara) dell'innalzamento esagerato dello spread e il declassamento dell'Italia ad opera delle agenzie di rating Standard & Poor's e Fitch su cui sta indagando la Procura di Trani. Brunetta: "Renzi, cosa aspetti?"  -"Di cosa c’è ancora bisogno per avere una Commissione d'inchiesta sui fatti oscuri che nell'estate-autunno del 2011 portarono alle dimissioni dell'ultimo governo eletto dai cittadini: il governo Berlusconi?", è la domanda di Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. Brunetta, all'epoca ministro della Funzione pubblica, torna ad alzare la voce: "Abbiamo chiesto la Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del 2011, e da mesi il Pd non ne vuol sentire parlare. Un atteggiamento  inaccettabile. Che ne pensa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella?".



AZZURRI DEL ’94:“CON SILVIO BERLUSCONI IN CAMPO SI VINCE”


11^Convention-Cena Azzurra CON BRUNETTA-RIDOLFI-CATALIOTTI-FUSCAGNI-PIANETTA
L’on. Stefania Fuscagni, l’avv. Liborio Cataliotti ed il sen. Enrico Pianetta responsabile Nazionale dei seniores di Forza Italia saranno a Faenza all’ Hotel Il Cavallino il 27 marzo, alle ore 20.30 in occasione della XI^ Convention di Azzurri ’94, del Movimento fondato e guidato da Rodolfo Ridolfi. Alla Convention di Faenza che ha come tema: “Con Berlusconi in campo si vince” è stato invitato anche il candidato sindaco di Rinnovare Faenza Tiziano Cericola, la lista cui gli azzurri guardano con interesse. Nel corso dell’evento si collegherà telefonicamente l’on. Renato Brunetta, Presidente dei deputati di Forza Italia. Gli azzurri del ’94 hanno voluto alla loro Convention il sen Enrico Pianetta perché è senza dubbio uno degli Azzurri dell’Ufficio di Presidenza che più si è distinto nel sostenere Forza Italia e per l’incondizionata fedeltà al suo leader. Alla Convention di Faenza saranno presenti tutti i responsabili provinciali, molti presidenti dei Club Forza Silvio ed eletti negli enti locali. Prenotazioni 34


ETICHETTA: 

IL PD BOLOGNESE, LUIGI MANCONI E UN SUICIDIO CHE METTE A NUDO LA SUBALTERNITA’ TRA PARTITO E PROCURA

Il senatore del Pd, Luigi Manconi (foto LaPresse)

Dopo il suicidio della farmacista Vera Guidetti è scontro totale nel Partito Democratico sul caso Giovannini. Luigi Manconi in una nota durissima accusa i colleghi di partito che a Bologna hanno preso le distanze dalla sua interrogazione al Senato di voler solo conservare "buone relazioni con la Procura" del capoluogo emiliano-romagnolo.
Secondo il senatore infatti "risulta fin troppo ovvio che il modo migliore di tutelare il pubblico ministero Giovannini dalle minacce e' esattamente quello di diradare qualsiasi ombra sul suo operato". Quanto poi "al fatto che qualche sciocchino ha voluto accostare la mia interrogazione alle minacciose scritte comparse sui muri di Bologna, beh, non gli replico: "si vergogni", manda a dire Manconi. "Piuttosto: ma mi faccia il piacere".


martedì 24 marzo 2015

JOBS ACT


I decreti che mancano? Mancano i soldi. Come volevasi dimostrare. I numeri delle assunzioni e dei nuovi contratti sono poca roba, ma sempre insostenibili per le casse dello Stato. E' la solita politica del parolaio Renzi. Ci vorrebbero davvero i tagli alle spese. Non li farà mai per timore di perdere consensi



ECONOMIA

Arriva l'IVA gigante che ucciderà ogni speranza di sviluppo. Per impedirlo: alcune cose forti da fare subito. Ma questo governo non è in grado di sopportare l'impopolarità che deriverebbe dai tagli della spesa


IL FULMINE DI ZAPATERO

In un’intervista esplosiva, l’ex premier spagnolo conferma che nel 2011 a Cannes si attentò alla sovranità del nostro Paese. Inquietante la frase di Zapatero che vuole raccontarlo agli italiani: “Facciamo presto”. Aria di un nuovo complotto contro l’Italia?

JOSÈ LUIS RODRÌGUEZ ZAPATERO
“Il dilemma: 600 giorni di vertigini”
(2013) 

“Ci fu una cena ristretta: solo 4 primi ministri europei con i loro ministri economici, i vertici dell’Ue, del Fmi e il presidente degli Stati Uniti, seduti attorno a un tavolo piccolo, rettangolare che ispirava confidenza. Una cena sull'Italia e il futuro dell’euro, quasi due ore nelle quali si mise il governo italiano sotto un duro martellamento perché accettasse lì, a quello stesso tavolo il salvataggio del Fondo Monetario Internazionale e dell’Ue come già Grecia, Irlanda e Portogallo. Berlusconi e Tremonti si difesero con un catenaccio in piena regola. Tremonti ripeteva: “conosco modi migliori per suicidarsi”. Berlusconi, più casereccio, evocava la forza dell’economia reale e del risparmio degli italiani. Alla fine si arrivò a un compromesso per il quale Fmi e Ue avrebbero costituito un gruppo di supervisione sulle riforme promesse. Il Cavaliere spiegò in pubblico che il ruolo del Fmi era di “certificare” le riforme, però il governo italiano risultò toccato profondamente. Solo pochi giorni dopo quel G20, il 12 novembre, Berlusconi si dimetteva. E Mario Monti era eletto primo ministro. Il lettore potrà trarne le sue conclusioni”.




lunedì 23 marzo 2015

QUESTO VEDE L’ITALIA COME UN FUTURO STATO ARABO. MEGLIO PUTIN



RIFLESSIONI: LUPI, AREA POPOLARE, PROSPETTIVE


Lupi – La questione morale al centro del Parlamento. Ma a essere messa sotto accusa è l'etica del premier: non si sporca le mani e lascia che il ministro sia cacciato dalle sue bodyguard mediatiche. Il suo scopo è puntare al monocolore Pd, per questo mette in campo un moralismo daltonico: è bravo a salvare i suoi amici e specialmente se stesso. Area popolare – Nessun senso di responsabilità può essere un alibi per servire come mozzi o ufficiali in seconda a un capitano che ha dimostrato di scegliere la rotta obbedendo a una morale che calpesta le persone. Che garanzie dà di servire il Paese davvero? Come si fa ad accettare dignitosamente di mettere mano ai remi con un timoniere simile? Ora lo conoscete sulla vostra pelle, che razza di etica del potere lo guidi.
Brunetta – “Saluto oggi non l'addio alla politica del ministro Lupi, ma la sua uscita dal governo, da questo cattivo governo, uscita che penso sia equivalente a una liberazione. Sappiamo bene che lei era l'unico resistente dentro questo esecutivo, dunque prima o poi doveva sloggiare. Ci spiace che i suoi colleghi di partito, salvo rare eccezioni, non si siano presi la briga di una sonora difesa pubblica né l'abbiano pretesa dal capo del governo”. Unità per vincere – Forza Italia sceglie di essere federatrice. E per favore Fitto sii te stesso e non fare il Tosi che qui nessuno ti vuole cacciare. Welfare – Il “reddito di cittadinanza” di fabbricazione “grillina” è un progetto che non ha né capo né coda. Al Movimento Cinque Stelle interessa solo abbaiare alla Luna. Emergenza islamica – Lo Stato islamico ha dichiarato guerra all'Italia e alla Francia. A un atto bellico si risponde con azioni belliche. La Nato è obbligata a intervenire. Occorre colpire le basi di addestramento in Libia. L'Europa annega nell'inerzia della retorica, e così il nostro governo.
La posizione dell’Italia – Nei prossimi mesi l’Italia sarà teatro di eventi importanti. Non solo e non tanto l’Expo, quanto il “Giubileo della misericordia”, voluto da Papa Francesco. Se non facciamo comprendere fin da ora che non saranno tollerati atti di provocazione, tutto diventerà più difficile. Perché cedere una volta, come ricordava Galli della Loggia a proposito del nazismo, significherebbe dimostrare quelle debolezze che la storia non ci ha poi perdonato. Matteo Renzi, quindi, ha davanti a sé una grande responsabilità. E’ venuto il momento di dimostrare che l’Italia è realmente capace di un’iniziativa, che non sia solo quella di commemorare i defunti o dell’esercitarsi in slogan che non hanno, poi, alcuna sostanza.





ECCO LA MAPPA DEI COMUNI FALLITI IN ITALIA E DEI GRANDI COMUNI IN DISSESTO……..


Riportiamo la mappa dei Comuni falliti in Italia. Desolante la posizione della Campania,superata solo dalla Calabria nel numero dei Comuni falliti. Napoli segnalata come primo Comune tra le Grandi Citta’ in dissesto. Il sindaco De Magistris ha una grandissima responsabilita’. Non certo quella di aver generato e determinato questo enorme debito. E’ in malafede chi afferma cio’. De Magistris ha un’altra grande responsabilita’. Non ha considerato questa la grande priorita’ da affrontare,dal primo giorno della sua nomina. Il problema del bilancio e il mega debito doveva essere in cima all’agenda del sindaco. Cosi’ non è stato. Anzi. Attenzione e energie per 14 mesi dedicate soprattutto al movimento arancione nazionale,alle biciclette,al Contenitore-Lungomare,a continue esposizioni mediatiche per consolidare un ruolo nazionale.  Si doveva ,14 mesi fa, impostare da subito un ragionamento con il Governo ed attuare da subito una precisa strategia di bilancio in Citta’,a partire dalle Partecipate. Ed invece abbiamo addirittura assistito a presentazioni di report costi-ricavi di manifestazioni come la Coppa America , ben differenti dal reale cOnsuntivo. Un esempio che deve far riflettere: chi presenta i numeri a suo piacimento,non puo’essere responsabile di un bilancio di una citta’ come Napoli



IL “COMUNE DI ROMA” NON ESISTE PIU’ E’ DIVENTATO “ROMA CAPITALE” PERCHE’ ERA FALLITO, MA NESSUNO L’HA SAPUTO: MA TUTTI GLI ITALIANI HANNO PAGATO INVECE DEI SINDACI RESPONSABILI


Questo è quello che è scritto negli Atti parlamentari della XVII legislatura. Per la precisione, a pagina 9, righe 3 e 4, della “Relazione concernente la rendicontazione delle attività svolte dalla gestione commissariale per il piano di rientro del debito pregresso di Roma Capitale”, si legge che:
per il Comune di Roma è stata stabilita, in alternativa alla dichiarazione di dissesto prevista per tutti gli enti locali, una disciplina particolare con la quale si è previsto, oltre agli organi della Gestione Ordinaria, un Commissario straordinario per la gestione del debito pregresso. In pratica, il debito creato dai Sindaci pregressi (ovvero Rutelli e Veltroni) nel 2008 era diventato talmente grande da dover dichiarare il dissesto delComune. In alternativa, è stato deciso di trasferire il debito del Comune a tutta la nazione. Ricordiamo che nei 15 anni precedenti alla dichiarazione di dissesto, cioè dal 1993 al 2008, il comune di Roma è stato governato dall’attuale PD, con i Sindaci Rutelli e Veltroni.

IMU AGRICOLA E’ LEGGE: IL GOVERNO RENZI FA PAGARE AGLI AGRICOLTORI LE SUE “MARCHETTE” ELETTORALI (80 EURO)


E’ arrivato il conto salato degli 80 euro dati in procinto della campagna elettorale per le elezioni europee dal Governo Renzi e a pagarlo saranno gli agricoltori. Che l’Imu agricola serva per coprire il bonus degli 80 euro lo ha dichiarato la deputata PD Sabrina Capozzolo. Dispiace che le marchette elettorali di Renzi vadano ad incidere pesantemente sul nostro territorio, dove già il Comune non si è riguardato nel mettere tasse e tariffe altissime e dove si sentiranno anche gli effetti di un Rue che nasce nonostante tutto “rachitico”.  Raffaella Ridolfi 


venerdì 20 marzo 2015

TUNISI. QUATTRO MORTI SONO POCHI PER SMUOVERE IL GOVERNO RENZI. L’ISIS NON SPAVENTA “IL BOMBA”


Diciassette morti e una quarantina di feriti. E’ questo il bilancio, “definitivo” assicura il premier tunisino Habib Essid di un sanguinoso attacco al museo del Bardo di Tunisi per mano di una cellula jihadista molto probabilmente collegata all’Is. Fra le vittime anche quattro turisti italiani (più di una decina invece sono rimasti feriti in modo più o meno grave) sono rimasti feriti nell’attentato compiuto oggi a Tunisi da un commando terrorista, molto probabilmente collegato Qualche ora fa – ha ricordato Renzi – un attentato la cui matrice è facilmente riconducibile a un determinato tipo di minacce ha provocato la morte di alcune persone e il ferimento di altri, in un luogo simbolico, un museo, un luogo di cultura di un paese islamico moderato, a poca distanza da un altro luogo simbolico, un Parlamento. Prima di tutto il pensiero va alle vittime, alle loro famiglie, ai feriti. Non siamo nelle condizioni di ufficializzare il numero dei morti e degli italiani coinvolti. Laddove si cerca di aggredire le istituzioni democratiche (??????), la cultura, la moderazione – ha detto Renzi – in qualche misura si colpisce ciascuno di noi. Diamo il nostro convinto sostegno al governo tunisino, affinche’ possa uscire da questa situazione. L’Italia è e sarà al suo fianco”.
E intanto continuiamo a traghettarli a nostre spese e portarceli in casa, mantenendoli e lasciandoli in libertà a commettere crimini che poi restano impuniti. La nostra politica sull’immigrazione non si cambia.
Continua così Renzi con ‘sto mare nostrum de noantri.



LA PROTESTA DELLA POLIZIA IN CARTOLINA:”L’ISIS A ROMA E RENZI TAGLIA LA SICUREZZA”


Spendono 7milioni per le pulizie della Camera dei Deputati e non trovano 6milioni per la sicurezza dei cittadini.

BOLOGNA - «Poliziotti ai semafori e negli incroci al posto dei lavavetri, armati di secchi e spazzoloni, per distribuire 500.000 cartoline ai cittadini e agli automobilisti e sensibilizzare, anche dalla provincia, il Governo all’adozione di provvedimenti urgenti in materia di sicurezza, resi ancora più necessari dall’emergenza terrorismo». Il Sap di Bologna, sindacato di Polizia, descrive così l’iniziativa che lo vede oggi protagonista sotto le Due torri agli incroci di via Marconi-Ugo Bassi e viale Pietramellara-via Indipendenza nei pressi della stazione ferroviaria. È una protesta che si svolge contemporaneamente in tutta Italia: la cartolina, indirizzata al premier Renzi, raffigura la nota immagine dell’Isis che conquista Roma con il Colosseo messo a ferro e fuoco. Poi c’è un dato che campeggia: «La Camera dei deputati spende sette milioni all’anno per le pulizie e non si trovano sei milioni per un corso anti-terrorismo col quale formare gli agenti che svolgono servizio di controllo del territorio?». Per Tonino Guglielmi, segretario del Sap di Bologna, «è una situazione intollerabile e per questo vogliamo rubare il posto ai lavavetri per dire ai cittadini come stanno le cose, che non siamo preparati all’emergenza terrorismo, che anche nella nostra città riusciamo con fatica a fare il nostro dovere a causa della carenza di mezzi ed organici aggravata dai tagli dell’ultima Legge di stabilità». Tratto da Repubblica


PARENTI E AMICI CHE NON IMBARAZZANO RENZI


Il governo scosso dagli aiuti al figlio di Lupi. Ma anche il Pd è pieno scheletri in famiglia e il premier non se ne cura
Oggi tocca a Maurizio Lupi finito nell'occhio del ciclone per i lavori e il Rolex avuto in dono alla laurea dal figlio Luca dagli imprenditori arrestati a Firenze Ma ci sono altri che imbarazzano Matteo Renzi, nel governo o nel partito. Ci sono i rapporti del ministro del Lavoro Giuliano Poletti con il fondatore della cooperativa 29 giugno Salvatore Buzzi, in manette per l'inchiesta Mafia Capitale. Il padre di Maria Elena Boschi, titolare delle Riforme, coinvolto nel crac della Banca Etruria. Senza contare Piero De Luca, figlio del pluri indagato e condannato Vincenzo, sindaco decaduto di Salerno e vincitore delle primarie Pd per la corsa da governatore in Campania: indagato per bancarotta dopo il fallimento della Ifil. Renzi ha fatto dimettere Renzi ma ha blindato 4 sottosegretari indagati: Barracciu, De Filippo, Del Basso Del Caro e Castiglione il premier Matteo Renzi ha "invitato" il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, non indagato, alle dimissioni. Viene ora il dubbio perché non abbia già fatto lo stesso con quattro sottosegretari, loro sì indagati, e che lui ha nominato al governo conoscendone i guai con la giustizia. Una doppia morale che per ora ha salvato tre esponenti del Pd e un altro del Nuovo centrodestra (stesso partito di Lupi). Sono Vito De Filippo, sottosegretario

giovedì 19 marzo 2015

BERLUSCONI : ISRAELE PARTE ESSENZIALE DEL NOSTRO MONDO


"Il successo di Benjamin Netanyahu alle elezioni in Israele è per noi un'ottima notizia. Premia il coraggio e la determinazione del premier israeliano nel difendere le ragioni della sicurezza del suo paese contro il terrorismo e i pericoli dell'estremismo islamico. Ma premia anche la sua politica economica liberale, che ha fatto di Israele il 'paese delle start up', favorendo la crescita economica e tecnologica dello Stato ebraico". Lo scrive in una nota il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. "Mi congratulo con il Primo Ministro e con tutto il popolo israeliano, di tutte le opinioni politiche e di tutte le appartenenze etniche e religiose - aggiunge Berlusconi - che ieri ha vissuto una grande giornata di democrazia e di libertà. Ci piace confermare ancora una volta che Israele è parte essenziale del nostro mondo, del mondo occidentale, e la sua sicurezza è per noi una assoluta priorità"



EXPO 2015. SPESI 1.100.000 EURO PER NASCONDERE CHE NON SARA’ PRONTO


11mila metri quadrati di EXPO 2015 saranno solo delle enormi scenografie a causa dei ritardi. Venerdì 13 è partito un bando di gara del valore di 1.100.000 euro per appaltare il “camouflage” delle zone incompiute. In pratica i visitatori, per 32€ d’ingresso, potranno ammirare delle pareti dipinte o qualsiasi altra cosa venga in mente agli scenografi per nascondere il cantiere dietro ancora aperto. Ad oggi ancora non si sa nulla delle date di consegna. È trapelato che i padiglioni esteri saranno pronti forse il 1 Agosto mentre le vie d’acqua saranno completate, ancora forse, per Ferragosto. E’ imbarazzante e svilente.
Renzi nel suo discorsino di Venerdì ha detto: Sarà l’Expo con la più alta concentrazione al mondo di ideale! -



IN CHE MANI SIAMO. RIFLESSIONE AI 100MILA PER CHI NON HA VOTATO FORZA ITALIA NEL 2013



IMU AGRICOLA PURA FOLLIA


Questa sera in Parlamento si consumerà il grande omicidio dell'agricoltura italiana, l'introduzione dell'IMU agricola.
Si tratta di un chiaro segnale che i parlamentari non hanno mai visto una stalla o non sono mai saliti su un trattore in vita loro; io, che ho potuto mungere con le mie mani avendo la fortuna di provenire da una famiglia contadina della provincia di Ravenna una tale follia non avrei potuto nemmeno immaginarla. Una tassa vergognosa, come del resto tutte le tasse sul patrimonio, l'IMU agricola porta con se anche una grande ipocrisia, nell'anno dell'EXPO milanese dedicato all'alimentazione e alla produzione agricola è un atto che stride.
Mentre tra 44 giorni Milano ospiterà appunto EXPO e spiegherà al Mondo l'importanza dell'agroalimentare, oggi il Governo italiano pensa bene di zavorrare quel comparto: dei geni del male!
Da  Consigliere nazionale ANCI e da Consigliere comunale della città capoluogo di una provincia particolarmente dedita alla produzione agricola e per questo fortemente penalizzata da questa nuova patrimoniale, insieme ai mie colleghi di Forza Italia nei vari comuni, porremo con forza la questione anche a livello locale, nella speranza che la votazione romana sull'IMU agricola salvi il Paese da questa ennesima tassa di chi sa solo spendere di più e per questo chiede sempre più soldi a chi lavora.
Solo per citare un esempio, i produttori di latte, che hanno visto crollare il prezzo di vendita intorno ai 35cent al litro, per recuperare le migliaia di euro di questa tassa saranno costretti ad intensificare le coltivazioni e sarà dura che possano farlo in modo biologico; insomma, una tassa che danneggia tutti, alla faccia delle belle parole e dei bei propositi dei benpensanti di sinistra, ai quali, però, seguono sempre fatti di segno opposto!    Alberto Ancarani



CUOCO BRISIGHELLESE. ALESSANDRO GIRALDI





mercoledì 18 marzo 2015

BERLUSCONI NON POTEVA NON SAPERE. RENZI PUO’ NON SAPERE NE’ CAPIRE UN C..ZO.


Ercole Incalza, storico dirigente del ministero dei Lavori pubblici, è stato arrestato. Quattro persone sono finite in carcere o ai domiciliari: oltre a Incalza, l’imprenditore Stefano Perotti, il presidente di Centostazioni spa (Gruppo Fs) Francesco Cavallo e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza, questi ultimi due ai domiciliari.
Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere. Tra i lavori coinvolti, le principali nuove tratte ferroviarie italiane, in particolare l’Alta velocità, il Palazzo Italia di Expo, l’autostrada Orte-Mestre.
Agli indagati dell’operazione “Sistema”, 51 in tutto (tra loro Rocco Girlanda, sottosegretario alle Infrastrutture nel governo Letta), vengono contestati i reati di corruzione, induzione indebita, turbata libertà degli incanti ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione. Le perquisizioni hanno toccato la Struttura di missione per le Grandi Opere presso il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e gli uffici di diverse società, tra cui Rfi (Rete Ferroviaria Italiana, controllata da Ferrovie dello Stato), Anas international Enterprise, Ferrovie del Sud Est Srl, Consorzio Autostrada Civitavecchia- Orte-Mestre, Autostrada regionale Cispadana Spa, Autorità portuale Nord Sardegna.
A Berlusconi non sarebbe stato concesso di ‘non sapere’ della corruzione all’interno del suo governo, mentre al Ministro Lupi e a Renzi è permesso di ‘non sapere’ anche questo centesimo caso che sta esplodendo nel suo governo.



I DUE MATTEI: MEGLIO QUELLO CON LA FELPA. MA NON PRETENDA DI FARCELA INDOSSARE. ALTRIMENTI SIAMO IN TANTI E SAREMO DI PIU’ ANCHE DA SOLI


Tra i due Mattei scegliamo quello della Lega. Meglio le felpe della volpe.
Le prime, una volta indossate, si piegano e si rimettono nell’armadio. Le seconde – come ha più volte ricordato il presidente dei deputati Renato Brunetta parafrasando Craxi – “finiscono in pellicceria”.
Scegliere le felpe del , però, Matteo leghista non vuol dire indossarle.
Ognuno ha il suo abito e il suo habitat.
metta pure le felpe, noi preferiamo Salvini il doppiopetto di Berlusconi.
Rispettiamo chi insegue il tema del momento, ma siamo anche convinti che un solido progetto di governo si fondi sulla guida prima che sull’inseguimento, su una visione organica prima che estemporanea.
Felpe e doppiopetto possono convivere, certo. Ma non a tutti i costi.
La nostra identità è e rimarrà convintamente contrassegnata dall’adesione ai valori del di cui, da Partito Popolare Europeo sempre, rappresentiamo l’anima più popolare e meno populista; all’interno del quale ci battiamo da sempre (anche a caro prezzo) contro le derive nordiche ed egoistiche della Merkel.
Al di là del dibattito da fashion blogger su felpe, camicie, giacche e accessori di sorta sarebbe opportuno tornare alla realtà e capire quale grave errore sarebbe cambiare le squadre che hanno vinto governando bene regioni come il Veneto e la Campania.
“Impostare il confronto sulle prossime alleanze per le regionali come un continuo ultimatum a Forza Italia – ha osservato ieri la responsabile della comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini – è il modo peggiore per avviare un percorso che riporti insieme tutte le forze del centrodestra e per organizzare un’alternativa valida alla sinistra di Renzi. Tutto ciò non rende merito alla nostra storia né alle aspettative dei nostri elettori”.