martedì 30 giugno 2015

TUNISIA, LIONE, KUWAIT. “L’ISIS HA ACCERCHIATO IL MEDITERRANEO TRA SIMBOLISMO E STUDIO DEGLI OBIETTIVI”


 “Chi sostiene che si tratta di tre attacchi separati continua a non capire le strategie dello Stato Islamico. Questo è un triplice attentato, voluto, organizzato e pianificato. Dietro c’è grande programmazione e una forte componente simbolica. Ci stanno dicendo che stanno arrivando, o forse che sono già qui”. Marco Lombardi, responsabile di Itstime (Italian Team for Security, Terroristic Issues & Managing Emergencies) dell’Università Cattolica di Milano, è colpito dalla strategia messa in atto dagli uomini di Abu Bakr al-Baghdadi per infliggere un nuovo duro colpo ai nemici dell’autoproclamato califfato nel mese sacro per i musulmani: “Hanno scelto il Ramadan come punto di svolta – dice – per compiere un ulteriore passo in avanti nella loro manovra di accerchiamento del Mediterraneo. Sono stati scelti tre obiettivi apparentemente diversi, ma in realtà identici: tutti rappresentano i punti più sensibili dei tre Paesi colpiti dalla violenza jihadista”.


“UN’ALTRA ITALIA PER L’UNITA’ DELLA NAZIONE”


13^ Convention-Cena Azzurra  Marradi (Firenze)-Sabato 25 luglio dalle ore 19  Albergo Ristorante Il Lago Via Sibilla. Aleramo, 23  Menù della Cena: Antipasto toscano,  Tagliatelle fatte a mano con ragù di carne, arrosto girato allo spiedo aromatizzato con contorno di patate al forno, latte brulè , caffè  acqua e vino  costo di partecipazione 20 euro  per prenotazioni che si accettano fino a giovedì 23 luglio  berlusconiani94@gmail.com - forzaitaliamarradi@gmail.com  0546/29181 (ore pasti) -3662140981 -055/804 5035 -335396752


L’EUROPA NON ESISTE. ESISTE SOLO L’EURO PER GLI INTERESSI DEI BANCHIERI (PAURA REFERENDUM????)


La tanto conclamata Europa non è fallita adesso, è nata fallita. Non esiste una legge uguale tra nessuno degli Stati, non esiste una tassazione uguale all’altra tra gli Stati, non esiste nessuna strategia politica condivisa tra nessuno degli Stati membri. Solo una cosa funzionava (per i banchieri) l’Euro, nel senso che è l’unica cosa comune. Gli immigrati, che ci stanno invadendo, l’Europa li rifiuta, tutti gli Stati chiudono in qualche modo gli accessi lasciando l’onere ai fessi frontalieri che sono gli italiani. Adesso la Grecia ha la possibilità di incrinare il ‘giocattolo’...Aspettiamoci il terrorismo mediatico delle banche, la minaccia dello SPREAD, le Borse che crolleranno, sono giochetti già visti ma che spaventeranno i più sprovveduti. Il referendum in Grecia dovrebbe spiegare che se restano in Europa dovranno tagliare le pensioni, la sanità, i posti di lavoro, e continuare l’austerità fino alla totale svendita del paese. Ma questo i burocati della troika non lo dicono, come potrà mai pagare se non ha i soldi??? Solo tassando i greci msuperstiti. Chissà se i Greci lo capiranno….


COSI RIMINI AIUTA GLI STRANIERI: CASE POPOLARI CON VISTA MARE-


A Rimini l’edilizia popolare ha un occhio di riguardo per gli stranieri. L’ultima assegnazione, poi – 27 alloggi in due palazzine di recente costruzione, costate circa 5 milioni di euro. Ben 19 dei nuovi appartamenti, ossia il 70 per cento, sono stati affidati a famiglie straniere. Un trend in crescita pure rispetto alla penultima assegnazione, palazzine con attico e vista mare, dove la quota di «non italiani» si aggirava comunque su un rispettabile 50 per cento. Tutto anche grazie alla modifica del regolamento di assegnazione, che invece di prevedere l’anzianità di residenza dei richiedenti, ha stabilito come requisito l’anzianità di graduatoria.

lunedì 29 giugno 2015

LA COESIONE NAZIONALE?


Apra il tavolo ad hoc e ci siamo immediatamente. Non per una foto propagandistica, ma per il bene del Paese, ed essere forti in Europa e contro il terrorismo. Berlusconi torna dalla Russia, con idee e proposte per la pace. Sfidiamo Renzi a coinvolgere operativamente subito forze di buona volontà contro il terrorismo. Dal punto di vista politico, la coesione di moderati e Lega per governare al posto di questa tragica sinistra. La sfida della macroregione Lo-Ve-Li non è un sogno, ma è un progetto che inizia subito a muovere i primi passi. Ed è la base di metodo e di programmi per quel “contenitore” grazie a cui vinceremo e restituiremo prosperità e benessere all'Italia
L'APPELLO DI MATTARELLA ALLA COESIONE E COMPATTEZZA NAZIONALE, MA RENZI FA ORECCHIE DA MERCANTE



BERLUSCONI E' A DISPOSIZIONE DEL BENE COMUNE DOPO LA VISITA NELL'ALTAJ AL PRESIDENTE PUTIN. UN DELITTO NON COINVOLGERLO. NON PAROLE MA ATTI COMUNI


Berlusconi è di ritorno da una visita nell'Altaj, dal presidente della Federazione Russa: sarebbe un delitto disperdere questo patrimonio che è anzitutto italiano. Il coinvolgimento dell’ex premier è esplicitamente richiesto dal dispositivo votato alla Camera. Eccolo. “La Camera impegna il governo:
ad istituire un tavolo di coesione nazionale per l'emergenza immigrazione e per le crisi internazionali in atto, che coinvolga i rappresentanti dei governi che hanno maturato un'esperienza nel passato, e le forze politiche di buona volontà”.
Forza Renzi, attiva questo strumento della coesione nazionale e noi in un istante siamo lì, con le nostre idee e la nostra buona volontà. La nostra è una sfida. Non foto, no parole, ma atti comuni.



A PROPOSITO DI FIRME FALSE…….


venerdì 26 giugno 2015

QUESTIONE MORALE CASO DE LUCA


 Ecco la legge ad personam, ad partitum, ad merdam. L'avevamo capito sin dall'inizio come sarebbe finita. Altro che parere dell'Avvocatura. Questo era il piano di Renzi da subito. Vergogna
CAMPANIA: FI PRESENTA A PROCURE ISTANZA PER IMMEDIATA SOSPENSIONE DE LUCA
parlamentari di Forza Italia Renato Brunetta, Domenico De Siano, Mara Carfagna, Paolo Russo, Carlo Sarro e Giuseppina Castiello hanno presentato alle Procure presso i Tribunali di Roma e di Napoli, alla Procura presso la Corte dei Conti di Napoli e all'Autorità nazionale anti corruzione una "istanza per l’immediato accertamento della posizione del Sig. Vincenzo De Luca", chiedendo "l'immediato provvedimento di sospensione dalla carica di Presidente della Regione Campania e contestuale segnalazione all'autorità giudiziaria per l'accertamento della sussistenza di fatti di reato (artt. 323, 328 c.p.)". Nell'esposto si sottolinea che "al sig. Vincenzo De Luca, come per qualsiasi cittadino della Repubblica Italiana, non è consentito di aggirare le limitazioni conseguenti alla tempistica e corretta applicazione della c.d. legge Severino", ovvero "non è possibile nemmeno immaginare che un politico sospeso per legge (condanna in primo grado per un reato invalidante il mandato) possa, a mezzo di veri e propri artifici procedimentali, fare finta di niente".
"Il Presidente del Consiglio dei Ministri - si legge nel testo inviato da Forza Italia alle Procure - è obbligato ad emettere, senza ulteriore indugio, il provvedimento di sospensione", tale atto "ha funzione 

MAFIA CAPITALE


Marino se ne vada, perché l'onestà politica non sa cosa sia. Noi garantisti davanti alla questione morale di Renzi e delle Coop. Conflitto di interessi, finanziamento ai partiti, preferenza. Ecco i temi da affrontare. Dando ai romani la speranza nella democrazia.


SENATO-VIETNAM


Scuola alla fiducia farlocca del Senato. Renzi non ha i numeri.
Un pastrocchio preannunciato, su cui è stata posta la fiducia, altrettanto preannunciata. Il Presidente del Consiglio ha ceduto lentamente, ma inesorabilmente alle pressioni della Cgil, a scapito dell’educazione e del benessere delle nostre famiglie. Alla fine, con un calcio nel sedere, Matteo Renzi è passato. Il decreto sulla "Buona scuola" ha ottenuto la fiducia al Senato con 159 voti favorevoli e 112 contrari. I voti totali sono stati dunque 271, una ottantina quelli mancanti. Hanno votato contro Forza Italia e Movimento 5 Stelle oltre a Sel. La Lega aveva invece dato indicazione ai suoi di non partecipare nemmeno alla votazione per protesta. Gli ex senatori azzurri Sandro Bondi e la compagna Manuela Repetti hanno votato a favore del governo e sono stati sonoramente fischiati dalla pattuglia di senatori di Forza Italia.

GLI SCAFISTI CHIAMANO L’ITALIA: “PARTIAMO, VENITE A PRENDERCI”


Gli scafisti che partono dal Nordafrica per traghettare gli immigrati verso le coste italiane avvertirebbero in anticipo le autorità del nostro Paese, per sfruttarle come “scialuppe di salvataggio” a chiamata.
La clamorosa rivelazione arriva da Graham Leese, ex consigliere speciale di Frontex, ed è stata raccolta tra gli altri dal britannico The Telegraph. Il copione è lo stesso di sempre, solo che ora c’è la conferma da parte di una fonte ufficiale: gli scafisti partono dall’Africa con il loro carico di disperati, avvertirebbero le autorità italiane e addirittura si preparano al viaggio imbarcando meno carburante del necessario perché già certi del “passaggio” che a un certo punto verrà loro garantito dai mezzi della Marina Militare o della Capitaneria di porto


ARCHIVIATO IL RISULTATO DI FAENZA LA ROMAGNA GUARDA A RAVENNA E RIMINI DOVE SI VOTERA’ NEL 2016


Rodolfo Ridolfi* . L’augurio che possiamo fare a chi è chiamato ad amministrare è che affronti le tante criticità della città rimaste irrisolte in questi ultimi cinque anni, a partire dalla difesa dell’Ospedale e della Pediatria e dell’occupazione già in una situazione critica e sulla quale si addensano le ombre della Cisa. A tutte le altre forze che hanno idee e proposte per la città di esprimerle in una proposta di governo alternativo per poterle presentare fra cinque anni agli elettori. L’esito elettorale di Faenza dimostra che anche in Romagna il governo delle città è oggi contendibile come poteva esserlo quello della Regione se i moderati avessero ritrovato unità, idee comuni e persone preparate e capaci di riportare la gente ad interessarsi del bene comune delle città e dei territori. A Faenza il sindaco del centrosinistra ha ottenuto oltre il 51,8% delle preferenze e a vinto per meno di 900 voti, mentre lo sfidante, il consigliere comunale leghista Gabriele Padovani sostenuto da Rinnovare Faenza-F.I. che sarà in consiglio e da altre liste, che non avranno rappresentanza in consiglio comunale, si è fermato al 48,1%. Al primo turno Malpezzi, sostenuto anche dall' Idv e da due liste civiche, Insieme per cambiare e La tua Faenza aveva ottenuto il 45,01% dei voti, mentre Padovani, appoggiato dalla Lega Nord e da una lista civica, aveva incassato il 20,34% dei consensi, un pelo sotto il risultato delle elezioni regionali di novembre, ma +7% rispetto al 2010 (nonostante un calo di voti alla lista del carroccio). Nel ballottaggio complessivamente hanno votato solo in 24.734 su 45.242 aventi diritto al voto. In questo quadro, poco rappresentativo, dove solo un faentino su due ha votato, bisogna riconoscere, che rispetto ai disastri del PD a Venezia, Arezzo e un po’ in tutti i Comuni d’Italia, compresa la Sicilia, dove il PD ha perso tutti i ballottaggi con i 5 stelle, per Giovanni Malpezzi mantenere la carica di Sindaco è stato certamente un risultato in controtendenza.
Per la Lega e per tutte le liste che hanno sostenuto Gabriele Padovani al ballottaggio è stata una occasione persa. Evidentemente qualcosa non ha convinto fino in fondo i faentini se si pensa agli 831 voti pari a più del 3% (240 schede bianche e 591 nulle), insieme ad ulteriore calo dei votanti di quattro punti rispetto al 58,95% del primo turno che hanno determinato l’insuccesso di Padovani e del centro destra che si ritroverà in consiglio comunale con soli 5 consiglieri.(3 Lega, 1 Padovani Sindaco e 1 Rinnovare Faenza-F.I). Al di là della vittoria di Malpezzi che potrà contare su una maggioranza ampia di 15 consiglieri (12 del Pd), è chiaro come i veri vincitori di queste elezioni siano la rassegnazione dei faentini e la sfiducia in un progetto di cambiamento di governo della città rappresentato da oltre il 50% dell’elettorato che non ha votato né l’uno né l’altro schieramento.
Al di là della vittoria di Malpezzi che potrà contare su una maggioranza ampia di 15 consiglieri (12 del Pd), è chiaro come i veri vincitori delle elezioni faentine siano la rassegnazione dei faentini e la sfiducia in un progetto di cambiamento di governo della città rappresentato da oltre il 50% dell’elettorato che non ha votato né l’uno né l’altro schieramento
Nel 2016 a Rimini e a Ravenna può accadere ciò che è in Toscana ed in Umbria è accaduto se il modello del cambiamento sarà quello di Arezzo o di Venezia. Unità di tutti i moderati con candidati non necessariamente espressione diretta di un partito che non siano arruffapopoli e solo coaguli del lamento ma personalità forti, con cultura e capacità di governo maturate nell’ ambito del lavoro, dell’impegno associativo ed anche nei ruoli dove si arriva non per nomina o cooptazione ma attraverso il consenso degli elettori. Si vince uniti: contro la sinistra conquistando l’elettorato di centro. Questo è il dato che è emerso forte e chiaro dalle elezioni regionali e comunali. Il centrodestra unito, tenendo conto di liste civiche o meno, di liste personali oppure no, può vincere anche a Ravenna e a Rimini nel 2016.
*Coordinatore di Azzurri ‘94



mercoledì 24 giugno 2015

BASTA TASSE SULLA CASA


I governi Monti-Letta-Renzi hanno sgretolato i patrimoni delle famiglie italiane. Adesso si parla di revisione delle rendite catastali, con il rischio concreto di altri aumenti. Forza Italia dalla parte delle famiglie: basta tasse sulla casa
Una cosa è ormai chiara a tutti: i , non governi Monti-Letta-Renzi legittimamente eletti dagli italiani, hanno il “merito” di essere riusciti, in meno di 4 anni, a sgretolare i patrimoni delle famiglie e a mettere in ginocchio tutto il settore edile, e non solo. In Italia il passaggio dall’ all’ prima – con il contestuale e spropositato Ici Imu aumento dei moltiplicatori catastali – e l’introduzione della poi, Tasi hanno provocato il crollo del mercato immobiliare. Il paragone è presto fatto. Nel 2011(governo Berlusconi, quindi prima casa esente) il gettito derivante dalla tassazione sugli immobili in Italia ammontava a 9,2 miliardi di euro, diventati 23,8 miliardi con l’Imu di Monti nel 2012e in continuo aumento fino a circa 30 miliardi con l’Imu e la Tasi di Letta e di Renzi nel 2013 e nel 2014.


TARI: 28 MILIONI NON PAGATI DA BANCHE, MINISTERI E AGENZIA DELLE ENTRATE (I GRANDI EVASORI)


Li chiamano grandi evasori della tariffa dei rifiuti, nella lista ci sono decine di banche e assicurazioni. Già questo sarebbe anomalo. Ma se si scopre che nell’elenco di chi non paga ci sono anche Agenzia delle Entrate, Ministeri, Presidenza del Consiglio, Sovrintendenze allora la storia diventa ancora più paradossale.



martedì 23 giugno 2015

QUEL CHE VERRÀ. LA NOSTRA RICETTA


Costruire quel fronte sociale per lo sviluppo, che è condizione indispensabile per ogni possibile azione di successo. Progressiva riduzione delle tasse. Incentivazione del welfare dal basso, territoriale e aziendale. La share economy, economia della partecipazione degli utili d’impresa. Accrescimento degli spazi democratici nei luoghi della produzione di ricchezza, partecipazione agli utili. Un’altra Italia, un sogno: non più assistenzialismo statalista, ma slancio per la prosperità



PRESENTAZIONE DEI DUE PROSSIMI INCONTRI EVENTI DI LUGLIO E SETTEMBRE, MARRADI E BELLARIA.


 Nell’ incontro stampa di presentazione delle prossime Convention degli azzurri Bellaria svoltosi a Bellaria-Igea Marina presso il Polo Est -v.le Panzini ore 12.00 alla presenza di: Filippo Giorgetti (pres. Cons. Com. di Bellaria), Gabriella Bianchi Pezzuto (coord. Regionale Seniores) Marco Lombardi, Roberto Maggioli, Loretta Scaroni ed i consiglieri Comunali Zanotti e Ceccarelli, Rodolfo Ridolfi ha sottolineato come “Bellaria sia indubbiamente la capitale di Forza Italia in Romagna qui gli azzurri, grazie naturalmente al Sindaco Ceccarelli, al Vice Sindaco Maggioli, all’intelligenza ed alla credibilità politica di Filippo Giorgetti, oggi Presidente del Consiglio Comunale, e all’ assessore Scaroni hanno saputo reggere allo "tsunami" del PD nel 2014 e riconquistare al primo turno il Comune con l’unità del Centro-Destra che ha conseguito il 55%. Un modello che si ripropone oggi e che meriterebbe a livello regionale e nazionale di essere maggiormente valorizzato e rappresentato. Alla luce dei risultati Bellaria è per il centro-destra in Romagna come Pietrasanta in Toscana un modello che nelle elezioni di maggio ha visto il successo del centro-destra unito intorno agli azzurri.” Esperienze che Azzurri ’94 auspicano possano essere di ausilio e buon auspicio affinchè Rimini possa completare l’opera di tingere di azzurro, di dinamismo e capacità amministrativa la costa da Cesenatico a Riccione passando da Gatteo e Bellaria Igea Marina.
Azzurri ’94 terrà la sua 13^ Convention a Marradi, il 25 luglio, nella Romagna toscana, in provincia di Firenze, roccaforte con il suo 16% di Forza Italia alle regionale del maggio scorso. Arriveranno da molte regioni ci saranno alcuni azzurri’94 protagonisti del clamoroso successo di Arezzo, una Convention di Popolo per ribadire l’unità dei moderati a trazione berlusconiana, pronti a rilanciare l’Altra Italia per governare il Paese rispetto alla disastrosa stagione renzista. A settembre sarà Bellaria la location destinata ad ospitare al Polo Est la 14^ Convention degli Azzurri ’94 che definirà il contributo dell’Associazione, nata nel 2012 per difendere il progetto liberale di Silvio Berlusconi di unità di un centro-destra che oggi si trova nella fase di “stato nascente



venerdì 19 giugno 2015

QUESTIONE MORALE E IMMIGRAZIONE/INTERROGATIVI SCOMODI


E se i profughi dalla guerra invece di fuggire e chiedere ospitalità resistessero come i curdi? Ci sono ragazzi di diciotto-vent’anni sulla scogliera di Ventimiglia. Perché invece di resistere alla nostra polizia non danno forza alla resistenza? Gli insegnamenti della storia . Due immagini contrapposte si rincorrono sui media di tutto il mondo. Da un lato la vittoria curda a Tal Abyad contro l’Isis; dall’altro Ventimiglia. Nel primo caso la bandiera gialla, con le insegne di un popolo in lotta, contro gli orrori delle truppe del califfato nero.
Uomini e donne provati dal duro scontro bellico, contro milizie sanguinarie. Le dita rivolte verso il cielo nel segno della vittoria.
E l’adrenalina di chi sa di aver superato una prova tremenda. Colpisce soprattutto il volto delle donne. La loro bellezza ostentata quasi con irriverenza, contro il burqa che i fondamentalisti islamici avrebbe voluto far loro indossare. In Italia, invece, giovani che si battono contro la polizia, dopo le notti passate sugli scogli di quel lembo di terra ai confini tra la Francia e l’Italia.
La solidarietà nei confronti di questi ultimi è dirompente. Decine di cittadini, sia italiani che francesi, che si affollano su quelle strade per portare viveri e generi di prima necessità. Nelle loro facce la condanna, spesso silenziosa a volte esplicita, contro le presunte “colpe” dei propri governanti e delle relative istituzioni.



SE CADE RENZI NO ELEZIONI, SI TROVERA’ PERSONALITA’ PIU’ CAPACEForza italia Ravenna; Renzi; a casa; cannibale


 Renzi incapace, premier (per modo di dire), se ne vada in fretta. Dall'impotenza in Europa alle beghe interne al Pd che bloccano l'Italia. Ogni giorno è tempo perduto se si vuole ridare vita e speranza al Paese. Noi ci siamo, con Berlusconi per il centrodestra unito
Ogni giorno che passa con Renzi che occupa indebitamente Palazzo Chigi credendosi il premier, è un giorno perduto per salvare l'Italia dalla disastrosa dittatura del Partito democratico e delle sue bande armate di un premio incostituzionale. Se il Pd fosse un partito normale, possibilmente all'opposizione, sarebbe un problema loro, questa guerra di tutti contro tutti. Non è nemmeno questione di scontro tra correnti, sinistra bersaniana contro giglio carnivoro. Qui ci si scanna anche tra fratelli che hanno bevuto insieme il latte del potere: vedasi lo scontro neanche tanto misterioso tra il segretario Renzi e il presidente Orfini. Renzi è del resto un famoso cannibale, con una predilezione a nutrirsi di presidenti e cercare di sbatterli fuori. C'era stata la Bindi, poi Cuperlo, ed ecco Orfini, con quel bel nome di domatore, finire sbranato per la difesa improvvida di Marino. Ormai il sogno renziano di Partito della nazione è non solo finito, ma è esploso producendo danni pazzeschi ai disegni del presunto premier. Il capolavoro all'incontrario è stata la (non) buona scuola. Lì ha fatto l'esperimento supremo. Occupare tutto lo spazio della proposta politica. Ha lanciato esche sulla destra e sul centro, con la proclamazione di valori reali e positivi: merito, qualità degli insegnanti verificata ogni anno, autorità del preside e sua responsabilità, facilitazione alla scelta delle scuole parificate da parte delle famiglie. Piatto ghiotto offerto a sinistra: assunzione di massa dei precari, come unico vero e reale investimento. Risultato? Zero, sottozero. La presunzione di saper fare sintesi tra due forni, si è risolta nel negare il merito, e nello scontentare la Cgil scuola. Ora Renzi constata il fallimento sulla pelle delle famiglie, e come sempre nega responsabilità. Qui non è fallita solo la sua riforma della scuola, si è frantumato il disegno renziano. Sotto le macerie del renzismo non c'è solo il Pd. C'è la scuola. Ci sono tutti gli italiani. Occorre liberarsi al più presto di questo ciarpame governativo, non legittimato da alcun voto. Caso De Luca, intreccio coop rosse corrotte e giunta Marino, immigrazione senza alcun governo o regola, acciambellamento davanti alle politiche anti italiane contro la Russia. Questi capitoli li trattiamo nelle seguenti pagine. Qui ci accontentiamo di chiedere la rimozione del rottamatore rottamato dalla vita e dalla realtà.


giovedì 18 giugno 2015

LA FRANCIA NON STA’ RESPINGENDO GLI IMMIGRATI, LA VERITA’ E’ DI GRAN LUNGA PIU’ INQUIETANTE. -


La Francia chiude le frontiere e respinge gli immigrati? Falso. O meglio: è vero che ha chiuso le sue frontiere, è falso invece che stà respingendo gli immigrati.

La realtà è ben diversa e ben più grave: la gendarmeria francese sta rastrellando le sue città e deportando i clandestini, con furgoni, oltre il confine italiano affermando che gli stessi debbano stare da noi perché approdati in Italia.
Quindi non solo hanno chiuso le frontiere, ma violando gli accordi internazionali stanno letteralmente deportando tutti i clandestini che trovano in Francia in Italia!


RENZISMO NERONIANO


La fine corsa di Matteo, con ricatti e minacce, canta l’inno al proprio ombelico mentre Roma e l’Italia bruciano. Su scuola, immigrazione, caso-Marino, solo chiacchiere e mai un’assunzione di responsabilità. Serve un governo che affronti le emergenze nazionali
La massima esibizione di renzismo neroniano è andata in scena ieri a “Porta a Porta”. Al nostro si-fa-per-dire Presidente del Consiglio mancava solo la cetra, mentre contemplava la distruzione di Roma. Con la trovata da Ponzio Pilato, che si rivolge al pubblico di Vespa, fuori programma e fuori onda e domanda: “Chi di voi salva Marino?”. Risposta: solo in tre alzano il braccio, due astenuti, gli altri tutti contro.
Non si prende la responsabilità, una, una sola. Sulla situazione insostenibile di una giunta romana che ha perso la credibilità e naviga nella palude della corruzione, non dice: Marino è onesto ma non regge più, se ne vada per il bene della Capitale. No. Fa esprimere il pubblico, e poi insinua, propone ordalie impossibili. “Se sa governare vada avanti o torni a casa”. Chi decide che sa governare? Di solito sono le elezioni a dirlo. Altrimenti lo fa il segretario del suo partito.  Perché fino ad ora l’evidenza che non sa governare è una delle poche cose su cui qualunque romano metterebbe la mano sul fuoco. La responsabilità non è mai sua, la colpa è sempre degli altri. Così sulla scuola. La proposta di riforma è al Senato, e Renzi è incapace di farla andare avanti o indietro. Siccome ha paura di essere bocciato sugli emendamenti, che fa? Mette sotto accusa la democrazia. Dice: “Quest'anno con tremila emendamenti in commissione non si riesce ad assumere i 100mila a settembre. Le scelte dell'opposizione hanno come conseguenza che il provvedimento non riuscirà ad entrare in vigore in tempo per settembre”. Insomma: la sua capacità formidabile di spazzare via gli ostacoli parlamentari legittimi, con un salto del canguro o con la tagliola, lascia il passo ad una resa lamentosa, ad una sorta di ricatto. Se non togliete di mezzo gli emendamenti, se non votate subito a favore, vi sbatto addosso 70 mila persone che ho illuso con la promessa di assunzione e voi mi impedite di farlo. Esisterebbe in realtà una soluzione. Mandarlo a casa. Su “Repubblica” Claudio Tito – informato dei movimenti di pensiero (anche se la parola è esagerata) di Renzi – accenna alla possibilità di elezioni subito, per impedire che il metodo Venezia nel centrodestra gli metta contro un avversario troppo forte per lui. Sia chiaro: in realtà Forza Italia è nata pronta, Berlusconi è un maestro in questa capacità organizzativa e di slancio da campagna elettorale fosse pura domattina. Oggi il centrodestra è sotto di 2,9 punti rispetto al centrosinistra. E la distanza si riduce ogni giorno.
Di certo c’è una vera urgenza: ed è quella di avere un governo capace di affrontare le emergenze nazionali. Ri-di-certo: l’Italia non può permettersi il lusso di avere un egolatra al timone. Non vede orizzonti e neppure scogli: ha il binocolo puntato sul proprio ombelico



LA 7 PEGGIO DI RAI 3PEGGIO DI TELEKABUL. LILLI BILDERGRUBER OGNI SERA CON LA SUA FALCE MARTELLO….


La7 ormai inascoltabile, negano l’evidenza. Ci dicono che possiamo accogliere più immigrati quando siamo invasi in ogni comune di ogni regione da violenze, furti, omicidi e malattie. Gente che nel migliore dei casi ci ruba il lavoro offrendosi sottocosto, tanto poi non pagano la casa, le tasse, la sanità, la scuola, i trasporti, non pagano un c..zo.  Invitano Salvini per accerchiarlo di giornalisti pagati da sempre non per la loro abilità ma per la loro faziosità. Gli rinfacciano ogni errore leghista dalla preistoria ad oggi, dimenticando che il PD (Renzi compreso, babbo compreso, Boschi compresa, babbo compreso…) è sotto inchiesta quasi in tutti i luoghi che amministra per MAFIA, corruzione e molto altro. E nonostante tutto Salvini trionfa, tanto è evidente la falsità di ogni attacco. Sto rivalutando Emilio Fede, almeno il suo era amore vero. Ma perchè la Gruber non ci dice di cosa hanno parlato lei e i suoi amici del Club Bilderberg in Austria l’altro giorno, al solito ritrovo annuale del Club che decide la vita e la morte del pianeta?



E IO PAGO…….


mercoledì 17 giugno 2015

RENZI, RE NUDO E FOLLE

Morte per il governo a Venezia. In una incredibile intervista da delirio di onnipotenza, di fatto il premier destituisce Marino e chiude l’epoca delle primarie, offrendo al Paese l’esclusiva visione del suo ombelico. Ma noi siamo responsabili e non vogliamo lacerare il Paese già scosso dall’invasione dalla Libia e dalla caduta irrefrenabile dell’economia. Proponiamo con vigore da subito il tavolo della coesione nazionale su immigrazione e le crisi internazionali. E ci dichiariamo pronti
per un governo di emergenza nazionale
GOVERNO: SE CADE RENZI NO ELEZIONI, SI TROVERA’ PERSONALITA’ PIU’ CAPACE
“Chi l’ha detto che se cade Renzi si va alle elezioni? Perché, quando Renzi ha fatto cadere Letta si è andati alle elezioni? Perché, quando Renzi ha detto ‘Enrico stai sereno’ Napolitano ha sciolto il Parlamento? No. Quindi si troverà un altro Letta, si troverà un altro Renzi, si troverà un’altra personalità più capace di guidare l’Italia in questo momento”.
“Alla gente che accende la televisione la sera o all’ora di pranzo preme l’economia, l’occupazione. La gente ha paura per l’invasione dei clandestini, disgraziati, disperati, accampati, quello che sta succedendo a Ventimiglia, alla stazione di Milano, alla stazione di Roma”.
“La gente ha paura, la gente vuole risposte, questo governo non le ha date. Renzi, uomo solo al comando, un governo inesistente, un governo fantasma. Mi dica i nomi di tre ministri del governo Renzi. Non se li ricorda nessuno”.


FIRME FALSE



Dieci esponenti politici ravennati di centrodestra rinviati a giudizio per 210 firme ritenute false
ANSA - Le firme erano state raccolte per la lista della Lega Nord alle Regionali 2010
Dieci esponenti politici ravennati di centrodestra (Lega, Pdl, Fi), tra consiglieri e segretari di partito, sono stati rinviati a giudizio per 210 firme ritenute false raccolte per una lista della Lega Nord alle Regionali 2010. La notizia è riportata dall'ANSA. 
L'indagine era partita dalle verifiche dopo le banane lanciate il 26 luglio 2013 a Cervia all'allora ministro Cécile Kyenge. Come riporta l'ANSA, una fonte aveva riferito che le dimissioni di una consigliera Pdl erano legate alla richiesta di autenticare firme su cui nutriva dubbi.
Ravenna, 16 giugno 2015 Resto del Carlino - Dieci esponenti politici ravennati di centrodestra (Lega, Pdl, Fi), tra consiglieri e segretari di partito, sono stati rinviati a giudizio per 210 firme ritenute false raccolte per una lista della Lega Nord che correva alle Regionali del 2010. Il Gup Rossella Materia, dopo avere stabilito non luogo a procedere per una sola delle firme contestate, ha fissato l’inizio del processo per il marzo 2016. L’inchiesta aveva messo in luce presunte irregolarità su diverse circoscrizioni dell’intera provincia romagnola. Ma era stato a Faenza, in ragione delle concomitanti elezioni Comunali, che il caso aveva assunto una certa consistenza.


E IO PAGO…..


martedì 16 giugno 2015

GIUSTIZIA PER I PENSIONATI


Stop invasione – No all’invasione, sì alla sicurezza: il piano B è di serie B. In sostanza non risponde all’emergenza-invasione, trattasi di altre chiacchiere e proposte vaghe, in attesa di un ok da chi già ha chiuso i confini senza preoccuparsi delle conseguenze. Alla faccia della solidarietà europea! Renzi convochi il tavolo della coesione nazionale, e la smetta di fare il Dittatore dei nostri stivali. Solo così saremo forti in Europa e con l’Onu.

NAPOLITANO PEGGIOR CAPO DELLO STATO DELLA STORIA


Napolitano #peggiorcapodellostatodellastoria – “Sul Corriere (di ieri, ndr) Napolitano d'accordo con il mio editoriale sul Giornale su Putin. Doveva pensarci prima. Ora non è credibile. #peggiorcapodellostatodellastoria”. Lo ha scritto su Twitter Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio. E ancora: “Se Napolitano nel 2011 non avesse lavorato per far fuori Berlusconi, oggi geopolitica diversa e no problemi. Inutile filosofeggiare dopo danni fatti”.



COMUNALI: , RENZI INDEBOLITO, SARA’ FATTO FUORI DAI SUOI AL SENATO


Renzi è indebolito, sarà fatto fuori dai suoi al Senato. Lui ha provocato, ha detto ‘votatemi la sfiducia’, succederà”. “Sulla scuola Renzi al Senato non ha i voti, sulla riforma costituzionale al Senato non ha i voti. Sta cercando di fare bricolage comprandosi politicamente questo o quell’esponente, questo o quel gruppo o sottogruppo di transfughi. Ma pensa di poter andare avanti fino al 2018? Far approvare una riforma come quella della scuola? Come quella costituzionale? Con i transfughi, comprati politicamente di qua e di là?”.  “Questo è un assurdo, ma è assurda anche la faccia tosta di dire ‘io non ho perso’. Lui è il segretario del Partito democratico, e Brugnaro ha vinto sul candidato del Partito democratico Casson. Veramente spudorato questo Renzi, perdente”. “La sua intervista di ieri sul ‘Corriere della Sera’ era addirittura demenziale, senza un minimo di autocritica. L’Italia in Europa non esiste, abbiamo versato 60 miliardi di euro per il fondo salva-Stati, la Francia 68: Hollande è seduto tutti i giorni con la Merkel per dirimere il caso greco, Renzi neanche invitato, neanche informato”.
“Non si può andare avanti così. Come sulla vicenda immigrazione, l’Italia è stata lasciata sola e Renzi parla di un ‘piano B’, ma chi vuole prendere in giro?”.  RENATO BRUNETTA

lunedì 15 giugno 2015

IL CENTRO SINISTRA AFFONDA IN LAGUNA: A VENEZIA VINCE IL CENTRO DESTRA.


Clamoroso ribaltone a Venezia. L’imprenditore Luigi Brugnaro batte l'ex giudice Casson. Batosta Pd anche a Nuoro, Rovigo, Arezzo,Matera, Chieti.

FAENZA AL BALLOTTAGGIO: MALPEZZI SINDACO PER UN SOFFIO, IL GRAN RECUPERO DI PADOVANI SI FERMA AL 48%

Malpezzi PD è Sindaco con 12.394 voti e il 51,86% - Padovani Lega Nord ottiene 11.507 voti e il 48,14%

Dalle urne del ballottaggio a Faenza non escono sorprese: vince Giovanni Malpezzi, Sindaco uscente del PD. Ma quanta fatica! La vittoria Malpezzi se l'è dovuta sudare fino all'ultimo seggio praticamente. Partito benissimo nei primi seggi, con un vantaggio iniziale che si aggirava sui 12-14 punti, piano piano Malpezzi si è visto rosicchiare la sua dote dallo sfidante della Lega che è arrivato a meno di un'incollatura da lui.

 



LA “SICUREZZA” PRIMA DI “FISCO E TASSE”. URGENTISSIMO INTERVENIRE, ANCHE TUTTI INSIEME.


Inutile girarci intorno. L'Italia è trattata dagli altri 27 Paesi dell'Unione come il Lazzaretto d'Europa. Il fatto è che accettiamo tranquillamente questa situazione, senza reagire, con una specie di calma olimpica. l governatori di Lombardia, Veneto (compreso il candidato sindaco veneziano di estrema sinistra, Felice Casson!) e Liguria hanno scritto lettere di fuoco per non accogliere più nessun profugo o clandestino. Anche il presidente dell'Emilia-Romagna ha proclamato - giustamente - che non vuole gli scarti degli altri. La domanda è: perché Renzi non fa con l'Unione Europea come Maroni, Zaia e Toti fanno con lui? C'è una debolezza del nostro governo come mai prima d'ora. Ci escludono dai vertici sull'economia (vedi Grecia) e sulla sicurezza (vedi Ucraina e Russia) e ci isolano con il filo spinato per non farsi contaminare dai profughi i quali in realtà vedono l'Italia come terra di transito. Un fatto è certo: se arrivano da noi, come previsto, altri due o trecentomila profughi salta la pace sociale, scoppia la bomba della rivolta. Che fare? Le prediche sull'accoglienza funzionano fino a un certo punto. Basta guardare certe periferie urbane o le stazioni. C'è troppa gente e troppa sofferenza, lo ho in mente due risposte possibili. Una politica, l'altra di umanità pratica e lungimirante. La risposta politica: in questo momento lo scontro tra sinistra e destra è al diapason, livello massimo. Ma non ha senso scannarsi tra persone che stanno sulla stessa barca mentre va a fuoco. Oggi più che mai e necessario un governo di solidarietà nazio-nale. L'emergenza è così grave da non sopportare guerre politiche tra italiani. Occorre saper essere uniti per costringere l Europa a farsi carico di un problema che la riguarda. Altrimenti, è molto semplice: sospendiamo il flusso di euro (16 miliardi l'anno) che dal nostro Paese arricchisce le casse di Bruxelles. Renzi è troppo compromesso per dirigere un governo di salute  pubblica? Si trovi un'altra personalità, stimata da tutti. Cantone, Gratteri, Gabrielli, Bertolaso, Gianni Letta, perché no?, Marchionne. Che sappia proporre decisioni coraggiose e avere voce Potente in Europa e all'Onu, avendo alle spalle una coalizione larga e determinata. La risposta sociale. Quanti sono i volontari italiani che vanno in Africa ogni anno ad aiutare i missionari a costruire un ospedale, a scavare un pozzo, a curare i bambini orfani? Tantissimi. E non c'entra destra o sinistra. Partono per l'Uganda o il Kenia o la Tanzania, muratori bergamaschi leghisti e elettricisti compagni romagnoli. Facciamoci, noi italiani, affidare dall'Europa e dalle organizzazioni internazionali lo sviluppo dell'Africa. Così da garantire, con un cuore generoso, quelle condizioni di vivibilità che non indurrebbero più all emigrazione. Occorrono risorse, certo. In Italia si buttano via, come ha dimostrato una indagine seria e che nessuno ha contraddetto su Sky, 5 miliardi di euro in opere senza senso, in gettoni di presenza per mangioni della politica. In Europa molte risorse sono sprecate In progetti catturali parassitari. Si investano, con severità e controlli spietati, in Eritrea, Senegal, Burkina Faso. Facciamoli star bene a casa loro. Decidiamoci, prima che gli africani ci invadano uccidendo se stessi e noi. Renato Farina


IL GOVERNO RENZI NON SALDA I DEBITI DEI FORNITORI ANCORA 60 MILIARDI


La pubblica amministrazione deve saldare ancora sessanta miliardi di euro di debiti alle imprese italiane. Imprese che spesso, proprio per questo ritardo infernale, sono costrette a chiudere o a chiedere prestiti alle banche. I peggiori pagatori sono i comuni: record negativo in quello di Catanzaro (144 giorni di ritardo). Male anche l'Asl del Molise (126 giorni oltre la scadenza) e il Ministero dell'Economia (82 giorni dopo il termine pattuito). E' quanto denuncia la Cgia di Mestre in una nota. Sebbene la legge imponga alla Pubblica amministrazione (Pa) di pagare i propri fornitori con tempi compresi tra i30 e i 60 giorni, spiega la Cgia, una parte rilevante dei principali Comuni capoluogo di provincia, delle Regioni, dei Ministeri, delle grandi Asl e di alcuni enti pubblici continua a non rispettare questa scadenza. Dalla fotografia della Cgia, che ha analizzato i siti web delle p.a. che per la prima volta entro lo scorso 30 aprile avevano l'obbligo di pubblicare la tempestività dei propri pagamenti riferiti al primo trimestre di quest'anno, emerge una situazione "a macchia di leopardo". Mentre i Comuni, le Asl e alcuni Ministeri presentano dei ritardi inaccettabili, le Regioni e alcuni enti pubblici hanno "sforato in misura abbastanza contenuta o hanno addirittura saldato i propri fornitori in anticipo rispetto ai termini contrattuali. "In questa elaborazione abbiamo consultato solo un piccolo campione di soggetti pubblici - fa notare il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - e pur riconoscendo che le difficoltà e i tagli hanno ridotto le possibilità di spesa delle amministrazioni pubbliche, non e' giustificabile che una buona parte dei soggetti monitorati, a distanza di quasi 2 mesi e mezzo dalla scadenza prevista per legge, non abbia ancora pubblicato sul proprio sito internet alcun dato. Ancora una volta,quando la Pa. è obbligata a rendere conto ai cittadini-contribuenti del proprio operato, la trasparenza, spesso invocata a parole dai politici o  dai dirigenti pubblici, stenta ad affermarsi nei fatti”


domenica 14 giugno 2015

NO ALLE SANZIONI ALLA RUSSIA


Lo dice anche la teoria dei giochi. O chi le attua è disposto ad arrivare fino alla guerra totale, o sono un azzardo che vuol giovare solo a una parte. In questo caso l’America, danneggiando non solo la Federazione Russa ma anche l’Europa e soprattutto l’Italia
a teoria


LA NOSTRA MOZIONE: DALLA PARTE DELLE IMPRESE
Analisi economica: con le sanzioni ci rimettiamo più di tre miliardi. Questo governo finora non ha fatto altro che manifestare un accanimento contro imprenditori e aziende (autoriciclaggio, falso in bilancio, Tasi sull’invenduto). Cambiamo verso a questo governo
Non bisogna essere necessariamente filo-squinziani per riconoscere che sussiste “un accanimento” non solo “fiscale sulle imprese”. L’osservazione fatta dal patron di Confindustria a Santa Margherita Ligure, all’assemblea dei giovani imprenditori. Questa continua discriminazione è certificata da dati oggettivi, oltre che dalla risposta sprezzante di Matteo Renzi a quelle critiche. “Si crea lavoro aprendo le fabbriche nelle città, non aprendo la bocca nei convegni”. Risposta sbagliata sul piano fattuale. Il problema vero non è aprire nuove fabbriche, ma arrestarne la continua moria. Banca d’Italia, in un paper recente, ha dimostrato che negli ultimi anni l’apparato manifatturiero ha visto scomparire quasi un sesto della sua capacità produttiva.[1] Fenomeno che si è, fortunatamente, attenuato. Ma non è ancora scomparso. Com’è dimostrato dal susseguirsi della crisi di molti gruppi industriali. Si dice che il mercato, durante la crisi, faccia pulizia. Darwinianamente elimina le strutture produttive più deboli, liberando quelle risorse, umane e finanziarie, che poi possono essere impiegate altrove. Favorendo il necessario processo di riconversione industriale che è il modo normale per il sistema capitalista di progredire. Nel segno della continua innovazione.
Silvio Berlusconi, nella sua qualità di premier, si presentava alle grandi assise delle imprese italiane, per quei confronti non sempre facili. Ma necessari, per sentire il polso del Paese e rassicurare, pur nelle difficoltà economiche del momento. Storie d’altri tempi. Invece di andare a Milano, Matteo Renzi preferì allora farsi intervistare, la sera, da Virus e replicare da quella sede, nel suo solito modo apodittico, alle critiche ch’erano state rivolte all’Esecutivo. Per poi continuare come se niente fosse. Ed ancora oggi, a distanza da più di un anno dal suo insediamento, resta il grande interrogativo. Qual è la linea di politica economica del Governo? Che cosa si sta facendo per potenziare gli impulsi che provengono dall’estero, ma la cui leva si indebolisce ogni giorno che passa? Il prezzo del petrolio 

sta risalendo, sulla spinta di processi che hanno, al tempo stesso, una matrice di carattere economico ed una tutta politica. La corsa al rialzo del dollaro sembra essersi arrestata. Altro che rapporto “one to one” come preconizzato da alcuni centri studi, sempre pronti a legare l’asino dove vuole il padrone. Gli investimenti non riprendono. Cosa comprensibile. Se i consumi non crescono, “investire e non sapere dove mettere le produzioni ovviamente non ha senso”. E’ ancora Squinzi che parla. Gli si può dare torto?

PROVINCIA: NON CAMBIA NULLA, LE PROPOSTE DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. RIMANE TUTTO CON MAGGIORI SPESE A CARICO DEI CITTADINI


Vincenzo Galassini consigliere provinciale Forza Italia. Se va bene, gli emiliano romagnoli non si accorgeranno di nulla. Nel retrocucina, però, la Regione prepara il terreno per cambiare faccia al riassetto istituzionale, riorganizzando le Province ma allo stesso tempo mantenendo i servizi sul  territorio. La regione ha presentato  il progetto di legge di riordino istituzionale, ora in rampa dì lancio per la discussione e l'ok definitivo in assemblea legislativa. «Per tutto il 2015 garantiamo la continuità funzionale dei servizi», la cui : «articolazione resta sui territori». In altre parole, i «cittadini non si renderanno i conto dei cambiamenti che i servizi continueranno a funzionare», Intanto si parte con la riorganizzazione, che coinvolgerà non solo le  Province. Nascerà infatti  la nuova Agenzia regionale per il lavoro, a cui faranno capo tutti i centri per l'impiego. « Cambierà volto anche  l'Arpa, a cui saranno affidati anche tutti i compiti  delle Province in materia ambientale, mentre la  parte che riguarda prevenzione e difesa del suolo sarà riunificata sotto l'Agenzia regionale di Protezione civile.  Infine, l'agricoltura tornerà in mano alla regione, anche per «garantire  una migliore gestione dei  fondi europei». Cuore del riassetto è però il destino dei circa 4mila dipendenti provinciali:  tutti, «entro la fine del 2016 avranno una collocazione certa». Circa 2mila dipendenti resteranno in capo alle Province per le funzioni  base assegnate dalla legge Delrio. Circa un migliaio  saranno trasferiti invece  alla Regione e alle sue agenzie (come Arpa o Protezione civile) per i settori  agricoltura, ambiente e lavoro. Di questi, però, solo un centinaio cambierà fisicamente ufficio: gli altri  resteranno sui territori per svolgere gli stessi servizi attuali. Inoltre, circa  400 persone andranno in pensione entro la fine del 2016. «Non ci saranno esuberi», già  nel bilancio 2015, del resto, la Regione aveva stanziato in via straordinaria 28 milioni di euro per garantire stipendio e posto  di lavoro ai dipendenti  delle Province considerati  in eccesso dal governo, come è successo per le ex Comunità Montane.  Resta in sospeso la questione della Polizia provinciale, che è materia di cui si sta occupando il ministro Marianna Madia  nella riforma della pubblica amministrazione.
INTANTO AUMENTANO GLI AUTOVELOX PER FARE CASSA
"La viabilità stradale richiede sistemi idonei per rendere la circolazione più sicura, ma l’installazione di autovelox fissi non deve rappresentare solo lo strumento per fare introitare facili soldi alla Provincia.
"Nel 2014 le sanzioni amministrative totali sono 420.641,05, se si considerano, inoltre, anche quelle dei settori ambiente, agricoltura, boschiva e altri di cui, come si accennava, ben 302.069,11 solo per violazioni al codice della strada. E’ difficile, dunque, non definire determinati provvedimenti molto utili non solo per una buona prevenzione ma soprattutto per fare cassa" OCCHI RAGAZZI, LE PROVINCE SONO RIMASTE E AUMENTANO LE MULTE. Vincenzo Galassini consigliere provinciale Forza Italia


MASSIMO CACCIARI SUGLI IMMIGRATI:”FACILE PRENDERSELA CON MARONI, MA LE SCELTE DEL PD SONO IDEOLOGICHE “.



Sulla questione immigrazione la Lega e Roberto Maroni non sono il male assoluto. Peggio l’Europa, con la sua politica egoista e campanilistica, e Matteo Renzi, con le sue proposte ideologiche e ipocrite. A dirlo non è un Borghezio o un Salvini ma Massimo Cacciari, veterano del Partito democratico. In un’intervista concessa a La Repubblica l’ex sindaco di Venezia ha affrontato il tema degli sbarchi e dell’accoglienza dei profughi, additando chiaramente chi è più colpevole di altri per la mala gestione del fenomeno.
Maroni rimane “un falso bersaglio”, le responsabilità vanno cercate in altri porti.
Il mirino quindi si sposta sul Governo italiano e sul premier. Le proposte sue e del suo partito, per Cacciari, sono inefficaci e strumentali. Come quella di allentare il patto di stabilità per i Comuni che accolgono più immigrati. Sono solo “chiacchiere ideologiche”, per di più neanche credibili dopo lo scandalo romano: “con Mafia Capitale personaggi del centrosinistra e del centrodestra si spartiscono affari sulla pelle degli immigrati con i soldi destinati all’accoglienza. E ai cittadini chiediamo di comportarsi da eroi -

giovedì 11 giugno 2015

ALTRO CHE NORD EGOISTA:OSPITA UN IMMIGRATO SU QUATTRO.


Che sia il Sud a sostenere il peso maggiore dell'emergenza sbarchi è innegabile, ma anche ovvio. La rotta principale dell'esodo da Africa e Medio Oriente approda sulle coste siciliane, calabresi e pugliesi e gli arrivi sono continui: inevitabile che i centri di accoglienza siano pieni.




Ma sono gli stessi dati del Viminale a smentire la tesi dell'egoismo del Nord: ospita un profugo su 4. E Maroni li cita in un post su Facebook che ribalta la prospettiva: «Da che pulpito viene la predica sull'accoglienza!!! Ecco la ripartizione degli immigrati rispetto alla popolazione (fonte Viminale): Lombardia 9% - regioni rosse: Puglia 7%, Calabria 6%, Piemonte 6%, Emilia Romagna 5%, Toscana 4%, Marche 3%, Friuli Venezia Giulia 3%, Umbria 1%». Dietro la reazione di Maroni c'è dunque anche una rappresentazione dell'egoismo del Nord che non risponde alla realtà e che invece è stata cucita strategicamente e, non a caso, fatta esplodere con un'accorta regia, paradossalmente più attenta ai tempi del voto alle Regionali che a quelli dell'emergenza profughi. La circolare del Viminale che ordinava ai prefetti di reperire nuove strutture per 6.500 immigrati arriva non a caso il 3 giugno, a urne appena vuotate. Alfano rincara la dose continuando a chiedere «più solidarietà al Nord» (mentre in realtà nell'elenco di chi viene chiamato a creare nuovi posti letto ci sono anche Campania, Toscana ed Emilia Romagna). Così la questione diventa politica e le Regioni a guida di centrodestra, pressate dal Viminale, reagiscono con lo stop all'accoglienza per altri 5.000 profughi.
La Lombardia di Maroni ora viene tacciata di egoismo, ma anche nelle tabelle più recenti del Viminale risulta fin qui la terza regione più accogliente d'Italia con 5.863 profughi accolti, seconda a Sicilia (13.999) e Lazio con 8.490 (ma Mafia capitale ha spiegato cosa c'era dietro tanta generosità).
I dati del Viminale mostrano anche che in Lombardia, pur avendo il governo scelto di non realizzare grandi centri di identificazione o accoglienza, come il Cara di Mineo, da mesi al centro di inchieste per malaffare, sono state invece aperte 262 strutture di permanenza temporanea, più che in Sicilia (110) e nel Lazio (105).