Ravenna, domani, sarà assediata da una folla falsamente variopinta, proveniente da tutta Italia e anche dall’estero, strumentalizzata a nostro avviso dai “nemici internazionali” dell’Italia. Motivo di tanto interesse per Ravenna è una crociata contro la Cooperativa CMC considerata “devastatore della Terra”. Manifestanti senza scrupoli che non esitano a far sfilare, in corteo, perfino i bambini. Nonostante tutto ciò che possiamo pensare del sistema cooperativo rosso, dell’intreccio malsano tra politica e cooperative nel nostro territorio, questo non ci impedisce di gridare che rispetto ai veri reazionari-arcobaleno- qualunquisti noi diamo tutta la nostra solidarietà alla CMC, non perché è una cooperativa antifascista come qualcuno ha scritto, connotando però perfettamente come il nodo stia tutto a sinistra come del resto la CMC, ma perché riteniamo che il lavoro, la dignità dei lavoratori, l’incolumità degli stessi, la libertà economica, il progresso fatto anche di infrastrutture siano un patrimonio universale da dover difendere con grande fermezza e serietà. Ci dispiace constatare come il Sindaco Matteucci non abbia avuto pesanti parole di condanna nei confronti di coloro che abbiamo chiamato reazionari-arcobaleno- qualunquisti, forse perché cosciente di come il nodo stia appunto tutto nella sua parte politica, a sinistra, in quella ipocrisia che vuole il partito democratico per le infrastrutture ma anche per l’ambiente, ma anche per il lavoro ma anche no per la TAV e contro la TAV. Tanto accanimento contro il progresso e le infrastrutture, contro le aziende ed i lavoratori in un periodo di crisi come questo, ci fa pensare che a muovere e agitare questi reazionari-arcobaleno- qualunquisti ci sia la “cosca multinazionale” che vuole distruggere l’industria e l’economia italiana, non interessa se fatta di privati, aziende pubbliche o da cooperative come la CMC, quella “cosca” che magari si comprerà ai saldi dei saldi i migliori pezzi della nostra economia, magari smontandola e costituendo dei monopoli di mercato sulla pelle dei lavoratori italiani come già avvenuto, quella “cosca” che vuole minare il ruolo strategico dell’Italia punto di riferimento del Mediterraneo. Ci dispiace che Matteucci non abbia ricordato che a Ravenna sono già stati distrutti l’ANIC, il gruppo Feruzzi, il nascente polo chimico progettato da Raul Gardini. Ora il gruppo CMC, col suo fatturato di 900 miloni di Euro, i suoi oltre settemila addetti, un indotto che da lavoro ad almeno 20 mila famiglie deve essere difeso dai cittadini di Ravenna senza esitazioni. Ogni ravennate deve isolare i facinorosi e manifestare la propria solidarietà ai lavoratori della CMC, nell’interesse della città e del Paese. Noi difenderemo e saremo sempre dalla parte delle nostre aziende senza distinzione di ragione sociale e dei lavoratori italiani tanto più ora che siamo consapevoli che questa è l’ultima occasione per impedire che si ripeta la distruzione del nostro patrimonio industriale, nella totale indifferenza, come è successo in passato. Esprimiamo inoltre tutto il nostro sostegno ed il nostro ringraziamento alle Forze dell’ordine chiamate a proteggere la nostra città che in altre occasioni sono state costrette ad arginare manifestanti poco pacifici e facinorosi con il volto coperto e le pietre in mano. Gianguido Bazzoni Consigliere Regionale PDL Emilia-Romagna, Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale PDL Ravenna
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