venerdì 30 ottobre 2015

BERLUSCONI RILANCIA “ALTRA ITALIA”: “E’ NECESSARIA PER SCONFIGGERE RENZI”


Silvio Berlusconi supera le polemiche, considera capitoli chiusi tutti coloro che sono passati alla corte di Renzi e rilancia il progetto “Altra Italia”. «Il 55% degli aventi diritto non va a votare perché sono delusi sfiduciati e rassegnati. Odiano chi fa politica di mestiere quindi per far cambiare loro idea per recuperare questo consenso dobbiamo affiancare a Forza Italia una fondazione con le migliori personalità che ci sono in Italia unanimemente apprezzate dai cittadini», afferma il Cavaliere partecipando alla direzione di Rivoluzione cristiana, guidata da Gianfranco Rotondi.
Berlusconi contro Renzi: è stato catapultato a Palazzo Chigi
La posta in palio è alta, bisogna disarcionare il governo di centrosinistra. «Noi oggi siamo governati da un signore che con una manovra manipolata, le cosiddette primarie, è riuscito a diventare segretario del Pd e poi si è autocatapultato a Palazzo Chigi», ha aggiunto Berlusconi. «Questo signore che conta sul voto di un italiano su sei non solo governa, ma cambia la legge elettorale secondo la sua utilità e cambia la Costituzione». «Con questa legge elettorale c’è il rischio che si vada a un ballottaggio fra Pd e M5s. Se non interviene qualcosa di nuovo e cioè una crociata per la democrazia che mobiliti tutti gli elettori delusi, rassegnati che ritengono inutile l’esercizio del voto. Sono gli elettori moderati e di buon senso, sono l’Italia del centrodestra». Una battuta anche sul Milan: «Se ho tempo vado io in campo a giocare…».



DOVE FINISCONO I SOLDI DEL CANONE RAI: VERGOGNA



 Varoufakis ha pubblicato punto per punto le diverse apparizioni pubbliche, anche televisive, e i convegni a cui ha partecipato. Risultano così due gruppi di incontri, quello A – oltre venti date sparse in mezza Europa – dove i compensi sono pari a 0 in ogni riga (eccetto i rimborsi spesa) e il gruppo B che “comprende due discorsi/apparizioni per mantenere la mia indipendenza economica da interessi costituiti”. Uno è da 28800 euro per la conferenza annuale Abraaj a Singapore il 21 ottobre con biglietto in business class; l’altro i 24mila euro ricavati da Che tempo che fa da Fabio Fazio.




giovedì 29 ottobre 2015

L’EUROPA TRAVOLTA DAI MIGRANTI E PURE L’AUSTRIA ALZA UN MURO


Europa sempre più al collasso: Bruxelles è incapace di far fronte alla crisi. Dalla Siria in arrivo oltre 100mila immigrati. La Slovenia chiede l'intervento dell'esercito. E l'Austria alza una "barriera tecnica" per frenare l'invasione

L'emergenza immigrazione, la paralisi dei governi dell'Unione europea, la sottintesa preoccupazione per la svolta euroscettica in Polonia.



LA MANOVRA DEL RAGGIRO: NUOVI DEBITI PER 30 MILIARDI PER I GIOVANI


Analisi nuda e cruda della Legge di Stabilità di Renzi-Padoan che affonda l’Italia in un mare di deficit
UNA LEGGE DI STABILITÀ TUTTA IN DEFICIT, COME NON SI VEDEVA DAI TEMPI DELLA PRIMA REPUBBLICA
PRIMO PUNTO. La Legge di stabilità di Renzi, da 27 miliardi (modello base) o 30 miliardi (“accessoriata”) è tutta in deficit.
1) Non solo sono in deficit le nuove misure che il governo vuole inserire, tutte da discutere in quanto piccole mance per dare poco a tanti: dalla cancellazione della Tasi al rinnovo (si fa per dire) del contratto dei dipendenti pubblici; dal part-time per gli ultra-sessantenni ai super-ammortamenti per le imprese; dalla conferma del bonus 80 euro alla decontribuzione (dimezzata) per le nuove assunzioni. E chi più ne ha più ne metta, per un totale di circa 10-11 miliardi.
2) In deficit è anche, paradosso dei paradossi, la cancellazione delle clausole di salvaguardia che, per il solo anno 2016, hanno un valore di 16-17 miliardi di euro.
Ecco le vere due componenti della manovra di Matteo Renzi: nuove misure (destinate ad avere effetti irrilevanti in termini di crescita del Pil e/o dell’occupazione, perché troppo spezzettate) + sterilizzazione (incredibilmente in deficit) delle clausole di salvaguardia. Ecco come sono composti veramente i 27-30 miliardi della sua Legge di stabilità.






martedì 27 ottobre 2015

LEGGE STABILITA’: RENZI AUMENTA TASSE, PAGHEREMO CARO, PAGHEREMO TUTTO


Adesso bisogna leggere bene la legge di stabilità. Sono passati 10 giorni, 10 giorni di un grande imbroglio di Renzi, perché lui in tutte le televisioni, in tutte le interviste, in tutti i giornali ha dato gli elementi positivi: ‘tagliamo le tasse, tagliamo le tasse, tagliamo le tasse’. Da una prima analisi si vede che non è vero, perché le tasse non le taglia ma le aumenta. Si può vedere tranquillamente che la pressione fiscale aumenterà anche nel 2016 e certamente nel 2017. Pagheremo caro, pagheremo tutto, pagheremo questo imbroglio di Renzi nei prossimi mesi e nei prossimi anni”.
“Lui con le sue chiacchiere mette la polvere sotto il tappeto. Ma ne vedremo anche delle altre: i ticket che aumenteranno, le tasse locali, comunali aumenteranno, le tasse regionali aumenteranno. La partita di giro e di raggiro, con una mano fa finta di togliere e con l’altra mette le tasse, come ha fatto con gli 80 euro. Gli italiani hanno già avuto questa esperienza, Renzi la sta ampliando. Per cui adesso, col passaggio al Senato, verranno fuori tutti i micro e macro imbrogli che finora ha nascosto perché la legge non era disponibile. Lui ha avuto buon gioco a raccontare la sua storia salvo non mettere nelle condizioni l’opinione pubblica di verificare la sua storia. Questo noi l’abbiamo denunciato al Capo dello Stato, ma Mattarella ha firmato: ne prendiamo amaramente atto”.  RENATO BRUNETTA

LE RENZATE HANNO LE GAMBE CORTE - ALTRO CHE TAGLIO DELLA PRESSIONE FISCALE, LA MANOVRA VARATA DAL GOVERNO CONTIENE UNA STANGATA DA 54 MILIARDI DI EURO PER I CONTRIBUENTI - TRA IL 2017 E IL 2019 AGGRAVI SU BENZINA E IVA CHE SALIRA' FINO AL 25%

Dal 2017 scattano gli aumenti di accise sulla benzina e di Iva (dal 10 al 13 per cento l’aliquota agevolata e dal 22 al 25 per cento quella ordinaria): aumenti che comportano 15,1 miliardi di versamenti in più al fisco nel 2017 e 19,5 miliardi in più sia per il 2018 sia per il 2019...





lunedì 26 ottobre 2015

UNITI SI VINCE


La strategia di Renzi, che oggi si esprime con Veltroni e Casini, è chiara: occupare il centro, e giocarsela con Grillo emarginando a destra l'alleanza di Forza Italia e Lega, augurandosi che sia a guida lepenista e perciò perdente. La manifestazione dell'8 novembre a Bologna e le scelte di Forza Italia. Auguriamo successo, ma non ci andiamo. Per una questione di metodo, e soprattutto perché con la Lega e Fratelli d'Italia vogliamo vincere subito e nel 2018: con i due polmoni di centro e di destra e con il surplus magnifico del petalo color fucsia, quello del civismo nazionale, che è moderato per sua natura, come dimostrano i casi di Venezia e della Liguria. Intanto coordiniamoci nell'opposizione parlamentare alla manovra.



sabato 24 ottobre 2015

PENSAVO FOSSE BRAVA, INVECE ERA UN CALESSE

La promessa di Renzi di ridurre la pressione fiscale è una bugia, un imbroglio, un falso in atto pubblico
PRESSIONE FISCALE ITALIA 2000-2014

Dal grafico emerge che:
• durante il primo governo Berlusconi la pressione fiscale ha toccato il suo picco più basso, pari al 39,1% nel 2005

LA RIFORMA FANTASMA


 Renzi bugiardo professionista, promette e non mantiene per metodo, e non fornisce ancora il testo della Legge di Stabilità. La manovra, come emerge dalle carte spedite a Bruxelles, batte un nuovo record: è restrittiva ed è pure in deficit. Aumenta le tasse, e Renzi mente. Giavazzi e Alesina sul Corriere ci danno ragione . Sono passati sette giorni dalla scadenza dei termini previsti dal semestre europeo per l’invio della Legge di Stabilità a Bruxelles, ma il testo della manovra non è stato ancora consegnato né al Parlamento né al Quirinale. La cosa, purtroppo, non sorprende più. Non è una novità per questo governo approvare provvedimenti senza avere un testo definitivo da far analizzare alle Camere, anzi. Può essere quasi considerato un vero e proprio modus operandi.
Le divisioni che abbiamo visto sui giornali, il dibattito all’interno del Pd e della maggioranza, ed i proclami del presidente del Consiglio sono, pertanto, fondati sul nulla, su anticipazioni che da un momento all’altro possono essere smentite con un sorriso spudorato del Premier, come è avvenuto con l’Imu e la Tasi sulle case di lusso e sui castelli.
Condotta inammissibile, che non fa altro che alimentare una serie di dubbi. Per dirla in maniera andreottiana, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.
Per questo, che nessuno se ne abbia a male, chiediamo al Mef tutto il carteggio con l’Europa (tabelle comprese) da poter confrontare con quanto verrà consegnato (speriamo presto) alle Camere. Giusto per essere sicuri che non ci siano omissioni/discrepanze tra le due versioni.
Siamo seriamente preoccupati per l’irresponsabilità con cui il presidente Renzi gestisce i conti pubblici italiani. Il governo ha presentato una manovra tutta in deficit per 27-30 miliardi di euro. Soldi che il Premier intende far pagare ai nostri figli.

giovedì 22 ottobre 2015

IL NUOVO AEREO DI MATTEO RENZI, UN AIRBUS 340-500 DI ETIHAD


È l'”Air Force One” italiano, il nuovo aereo voluto da Matteo Renzi per l’ammiraglia di Repubblica italiana. Si tratta di un Airbus 340-500 (preso a leasing da Ethiad) con la scritta “Repubblica Italiana” e una bandiera tricolore che corre lungo la coda del velivolo.
L’aereo sostituirà l’Airbus 319 attualmente in uso. Il mezzo, una volta in Italia, verrà immatricolato con la registrazione italiana: al momento, infatti, c’è ancora la matricola degli Emirati, A6-EHA.
Secondo fonti non confermate, l’equipaggio a bordo dell’Airbus inizialmente sarà arabo, perché il personale del 31° stormo sta finendo l’addestramento necessario.
Con il nuovo aereo il premier effettuerà quasi sicuramente il suo viaggio istituzionale in Cile, Perù, Colombia e Cuba, accompagnato da decine di giornalisti e imprenditori italiani.



VERSO MADRID CONTRO IL CAOS PER LA PACE


Berlusconi torna in campo da leader europeo. Contro il caos internazionale. La nostra riscossa è per il ritorno dell’Italia al centro del mondo. Contro il dilettantismo presuntuoso di Renzi & Co. La magnanimità del nostro leader che incontra la Merkel.
La presenza di Silvio Berlusconi a Madrid per il congresso del Partito popolare europeo sarà l'occasione per definire il peso che il Presidente ha acquisito nel corso di questi anni nei consessi internazionali. Non a caso la scelta di incentrare il proprio discorso su questioni fondamentali quali l`immigrazione, la sicurezza e il ruolo dell`Unione europea rappresenta un momento decisivo per il suo ritorno in campo europeo. La riscossa passa anche dall'Europa, dalla centralità della sua figura nella grande famiglia dei popolari del Vecchio Continente, partendo proprio da un bilaterale con la cancelliera Angela Merkel. Sta proprio qui la differenza tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Il primo fa sempre gli interessi dell'Italia, il secondo fa sempre in Italia e anche fuori i propri interessi.

 



CAOS MANOVRA


Sono passati sei giorni dalla scadenza dei termini previsti dal semestre europeo per l’invio della Legge di Stabilità a Bruxelles, ma il testo della manovra non è ancora arrivato in Parlamento. Ennesimo impegno non mantenuto da Matteo Renzi. Per dirla in maniera andreottiana, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Per questo, che nessuno se ne abbia a male, chiediamo al Mef tutto il carteggio con l’Europa (tabelle comprese) da poter confrontare con quanto verrà consegnato (speriamo presto) alle Camere. Giusto per essere sicuri che non ci siano omissioni/discrepanze tra le due versioni.
I rumors non sono rassicuranti… – Per adesso, i rumors e le bozze che il governo fa girare non sono per niente rassicuranti. Infrange le regole Renzi, aumenta il deficit e aumenta il debito pubblico, il tutto incurante della congiuntura internazionale instabile e che volge al peggio. Altro che riduzione delle tasse, altro che segno più, altro che risanamento, altro che crescita, altro che fiducia. Renzi sta preparando il terreno per una nuova, grave e gravosa stretta di bilancio, che ci arriverà tra capo e collo tra il 2017 e il 2018. E saranno guai.




mercoledì 21 ottobre 2015

MATTEO DEL GRILLO


 Eugenio Scalfari gli dedica i versi resi famosi da Alberto Sordi. <Ma la sinistra, la vera essenza della sinistra, qual è? Non voglio ripetermi, ma i valori principali della sinistra autentica e di tutti i tempi sono quelli dell'eguaglianza, della libertà e della dignità. Il resto è trasformismo, privilegi, clientele, malaffare. Oppure autoritarismo se non addirittura dittatura: uno comanda, gli altri obbediscono. In un vecchio film interpretato da Alberto Sordi e intitolato “Il marchese del Grillo”, Sordi recita un sonetto orecchiando il poeta romanesco che nei suoi versi principali suona così: "Io so io e voi nun sete un c... /sori vassalli buggeroni/ e zitto. / Io fo dritto lo storto e storto er dritto/ e la terra e la vita io ve l'affitto". Mi pare che si attaglia perfettamente al trasformismo italiano quando diventa autoritario>.
ZELO DA ZERBINOTTO – In coda a Matteo del Grillo, rinunciando a qualsiasi coerenza di pensiero, alla dignità delle proprie idee, senza dare spiegazione dei propri mutamenti di sguardo sulla realtà, vediamo con spavento persone che hanno subito una specie di incantesimo di servilismo senile. Una vita di studi, dure battaglie per difendere posizioni magari criticabili, ma assunte grazie a quella che Hegel chiamava “la fatica del concetto”. Ed ecco, basta una parolina del Grillo (“Io so io e voi nun sete
un c... / sori vassalli buggeroni/ e zitto”) e un professore come Pier Carlo Padoan si rifodera l'anima, e lo proclama pure. A novembre del 2014 Padoan, durante un question time alla Camera, dove non si deve mentire, né si può smentire, disse: «La scelta di limitare la circolazione del contante e di procedere a un progressivo abbassamento della soglia è motivata dall`esigenza di fare emergere le economie sommerse», onde «aumentare la tracciabilità delle movimentazioni finanziarie per contrastare il riciclaggio, l`evasione e l`elusione fiscale». Ieri camminando sul soffitto delle sue convinzioni ha proclamato: «C'è chi dice che aumentando il contante aumenta l`evasione: non è vero». Il Grillo non chiedeva tanto. Gli bastava che uno stesse “zitto”. Zelo da zerbinotto. Ci vergogniamo per lui.

lunedì 19 ottobre 2015

FORZA ITALIA IN ASCESA

Certe idee sono nell’aria. Ma è bello ritrovarsele confermate da numeri estratti dal corpo vivo della società, per di più proprio da chi – come il quotidiano di Ezio Mauro – ci dà costantemente per morti e frantumati. Il sondaggio di Demos pubblicato ieri da Repubblica fissa sulla carta un punto: Forza Italia è in ascesa

Renzi sta facendo perdere consensi al Partito democratico, mentre fa aumentare i propri. Un destabilizzatore che inghiotte quel che gli serve al momento

sabato 17 ottobre 2015

MANOVRA, RENZI:” GIU’ LE TASSE”. MA RESTA IL GIALLO DELLE COPERTURE BERLUSCONI BOCCIA RENZI: “MI COPIA MA SBAGLIANDO”

Il Cav si rivolge a Renzi sull'Imu: "Lo ringrazio, se io due volte al giorno sono nel giusto, lui in un anno la prima cosa giusta che dice è che toglie la tassa sulla casa"
"Sono felice mi sembra di essere tempi della scuola mi copiano tutti, ha copiato il ponte sullo Stretto e i limiti al contate. Copia sempre un pò male, per il ponte parla solo dei treni. Dobbiamo essere felici se toglie la tassa sulla casa che è una cosa sacra". Lo afferma Silvio Berlusconi alla conferenza regionale degli amministratori locali. Poi il Cav si rivolge a Renzi sull'Imu: "Lo ringrazio, se io due volte al giorno sono nel giusto, lui in un anno la prima cosa giusta che dice è che toglie la tassa sulla casa". E ancora: "Mi fa molto piacere, Renzi ha detto che dico 700 cose giuste all’anno, fa piacere un riconoscimento che viene da un avversario. Ho sentito che stamattina a una radio Renzi ha detto che sono come un orologio rotto, due volte al giorno segno l’ora giusta. Lo ringrazio, io almeno due ore al giorno segno l’ora giusta, lui in un anno ha fatto una sola cosa giusta, togliere la tassa sulla casa". A questo punto il Cav. entra nel merito della legge di stabilità. "Come dice bene Renato Brunetta, non è una partita di giro, ma di raggiro, come è avvenuto già sugli 80 euro". Insomma Berlusconi punta il dito contro i provvedimenti adottati da Renzi in Consiglio dei Ministri. Una manovra quella variata dal premier che di fatto, per il momento, non ha le coperture. E di fatto a Bruxelles sono già pronti a smontare la manovra pezzo per pezzo.
Il premier rottama le slide e sponsorizza la legge di Stabilità in 25 tweet: "Per la prima volta le tasse vanno giù". Ma è un bluff: abolisce le imposte sulla casa, ma rimanda di un anno i tagli per le imprese. Rimanda la flessibilità sulle pensioni e infila il canone Rai nella bolletta elettrica
I numeri annunciati dal premier in conferenza stampa sono tutti da verificare. A chi glielo chiede lui si fionda a rassicurare: "Avete sempre questa preoccupazione. State tranquilli. Le coperture ci sono tutte". In realtà, la metà delle coperture sarà garantita da una maggiore flessibilità del rapporto deficit/Pil che, comunque, dovrà ottenere il via libera dall’Unione europea. Il Consiglio dei ministri ha, infatti, varato una manovra che vale poco meno di 27 miliardi nella versione base, cioè senza lo 0,2% di spazio di patto in più per la clausola migranti, e 30 miliardi nella versione "accessoriata". Eppure, oltre ai 5 miliardi di euro racimolati dalla spending review, Padoan non spiega come coprirà tutti gli interventi. Di questi almeno la metà (13,4 miliardi circa) sarà in deficit sfruttando la maggiore flessibilità che Bruxelles dovrebbe accordarci. "Dei 10 miliardi di euro preventivati, solo 5 sono stati confermati - tuona la Cgia di Mestre - la manovra non ha prodotto i risultati sperati". A partire dalle misure sulle pensioni: no tax area per i pensionati, opzione donna, settima salvaguardia per gli esodati e part time per chi è vicino all’età di uscita dal lavoro. Al momento non c’è la flessibilità in uscita. "Vogliamo evitare - spiega Renzi - interventi che alla lunga si dimostrino per alcuni aspetti complicati".

INTRIGO INTERNAZIONALE

Senza verità, niente libertà. La sospensione della democrazia perdura come effetto del golpe del 2011. Se non si riconosce la natura dei fatti che portarono alla caduta del governo legittimo, e il passaggio ad altri tre premier senza riscontro di voto popolare, l’organismo democratico marcisce. E l’Italia sarà sempre alla mercé di poteri esterni alla sovranità popolare. Non pretendiamo sia accettata una verità confezionata. Proponiamo al Presidente emerito di convincere Renzi a istituire una Commissione di inchiesta parlamentare per cercare insieme la risposta a troppe domande inevase’ vero, abbiamo un’ossessione. Non è una patologia, come in una sorta di confessione dell’odio ideologico e di classe ha scritto di suo pugno il senatore Giorgio Napolitanoa proposito di Silvio Berlusconi. Certo, trattasi di ossessione per la verità. E capiamo che un vecchio bolscevico – absit iniuria verbis – come il Presidente emerito della Repubblica ed ex aedo dei carri armati sovietici su Budapest, la consideri una specie di peste. Non ci possiamo fare niente. Uno ce l’ha o non ce l’ha.

RENZI REGALA ALLE BANCHE IL MONOPOLIO DEL MERCATO IMMOBILIARE

Matteo Renzi ha presentato il ddl concorrenza, descrivendolo come una misura per ridurre i privilegi del mondo delle lobby. Il ddl concorrenza è in realtà un regalo a Intesa e Unicredit. Che si stanno espandendo sempre più nel mercato immobiliare eliminando le tutele per i cittadini.
Le banche potranno creare un monopolio, occupandosi di tutto: compravendita, mutuo, e pure assicurazione. Il problema per i cittadini non sono i notai o le loro funzioni, ma le esorbitanti tasse di registro e sugli immobili che devono riscuotere per conto dello Stato. E’ riducendo quelle, e non regalando un mercato alle banche, che si incentiva l’iniziativa privata.

mercoledì 14 ottobre 2015

RIFORME, I VERDINIANI CHE DICEVANO: “RENZI SI FERMI, L’ITER E’ UN ERRORE”. SOLO 5 SU TREDICI DISSERO SI, OGGI BLINDANO LA LEGGE.


Lo dice il capo del governo: "Il gruppo di Verdini ha già votato le riforme". Lo ripete la Boschi: "Sono senatori che un anno fa hanno votato sì con Forza Italia". Lo ribadisce l'ex coordinatore di Fi: "Sempre coerenza". Eppure in 8 non c'erano un anno fa. Oggi daranno il margine di sicurezza per l'approvazione finale. Dai lombardiani Compagnone e Scavone (ex Gal) a Falanga e Longo, fittiani per due mesi, ecco chi sono.  Un ulteriore passo verso il regime – Oggi un ulteriore passo verso l’implementazione di un regime si compirà con un voto incostituzionale e moralmente riprovevole, nato com’è sulla base di un trasloco spudorato di senatori che hanno tradito il loro patto con gli elettori. Se c'è un filo conduttore nell'atteggiamento di Renzi è quello di utilizzare gli altri per imporre le riforme che gli convengono. Il presunto compromesso somiglia più ad una mozione congressuale per l'unità del Pd che non ad una Costituzione. Inoltre per assicurarsi il consenso necessario in Aula, Renzi ha promosso un'offensiva all'interno di Forza Italia, ha "comprato" senatori eletti nelle liste di Forza Italia e, grazie a Verdini, ha messo in piedi un gruppo di appoggio alle sue riforme. Forza Italia non vota questo scempio – Non partecipare, in modo chiaro e deciso, al voto finale (che è cosa ben diversa dall'usurata polemica sull'Aventino) può essere una risposta all'altezza della situazione, specie se condivisa con le altre opposizioni, per una serie di ragioni. In primo luogo si getta un'ombra sulla legittimità della decisione. La volta scorsa il coinvolgimento di Forza Italia copriva in parte il fatto che le riforme vengono approvate da un Parlamento i cui equilibri interni (premio di maggioranza) sono stati giudicati dalla Consulta illegittimi: sul piano sostanziale, infatti, il Pd e Forza Italia sono stati i due partiti di riferimento della maggioranza degli italiani nelle ultime elezioni. L'assenza di Forza Italia nel voto finale rende palese che la Riforma Costituzionale ha coinvolto solo una estrema minoranza degli italiani.



RENZI MARINATO


Gli scontrini di Renzi come quelli di Marino? Fummo i primi a raccontarli. Lo scrivemmo già più di 2 anni fa: “Renzi è il massimo populista, con l’invito a tagliare spese, pranzi e pranzetti della casta, e poi ci scivola anche lui, come Batman Fiorito, sull’aragosta. Aragosta e non solo. Tanto che nel 2012 la Corte dei Conti ha aperto un’indagine sulle spese di rappresentanza effettuate dalla Provincia durante il mandato di Renzi, che ammontano a circa 600 mila euro”. Marco Travaglio ha (ri)fatto le pulci al quinquennio di Renzi da Presidente della Provincia di Firenze: “Al confronto, Marino è un dilettante col braccino corto. Matteo il Magnifico faceva le cose in grande”. Se tanto ci dà tanto, Renzi è prossimo alle dimissioni? Neanche per idea.

 


E IO PAGO: VITALIZIO AI PARENTI DEGLI IMMIGRATI


DOPPIA MORALE DEL PD


Paolo Savelli - L'aumento del limite del contante a 3.000,00= Euro è una decisione giusta (vedremo se alla fine verrà confermato oppure si rivelerà un'altra boutade renziana). Però, mi sia consentito, dove sono finiti ora quelli del PD che si indignavano perché il limite era stato fissato a 1.000,00= Euro mentre loro lo volevano addirittura a 500,00= Euro se non meno?  
Non lo dico perché mi ci diverto a farlo presente; lo dico perché spero che qualcuno di questi ligi esecutori di ordini, prima o poi, mi spieghi perché se certe scelte le fa il PD diventano buone e giuste di per se stesse - anche se fino a cinque minuti prima avrebbero giurato e spergiurato che non lo erano -, mentre se a proporle sono altri, si scatena la lotta dura senza paura.  
Questa doppia morale, questa incoerenza continua e costante, mi sconcertano.


martedì 13 ottobre 2015

ROMA, BERLUSCONI: “SUI CANDIDATI SINDACI NO A INTERESSI DI PARTE”


Lavorerò fin da oggi per offrire agli elettori un centro-destra unito e vincente, con un programma di governo della capitale tale da restituire alla città l’onore perduto». Silvio Berlusconi torna a parlare. E lo fa a proposito delle prossime elezioni a Roma dopo le dimissioni di Marino.
La coalizione e una nuova idea politica
«Le dimissioni del Sindaco Marino - prosegue Berlusconi - arrivate fuori tempo massimo, offrono alle forze politiche una occasione importante per recuperare il rapporto di fiducia con i cittadini. Nella Roma diventata suo malgrado simbolo di mala amministrazione e mala gestione della cosa pubblica, tutti i partiti devono impegnarsi per offrire ai cittadini una nuova idea di politica, più vicina di quanto non sia stata in questi anni ai bisogni delle famiglie, delle imprese, delle persone». L’annuncio però è quello di un candidato unico per tutto il centro destra senza lasciare spazio agli «interessi di parte». «Lavorerò fin da oggi per offrire agli elettori un centro-destra unito e vincente, con un programma di governo della capitale tale da restituire alla città l’onore perduto», spiega l’ex Cavaliere. «Auspico - dice ancora - che tutti i partiti della nostra coalizione si ritrovino al più presto per valutare, senza preconcetti, le migliori candidature e gli obiettivi comuni per vincere questa fondamentale sfida. Spero che nessuno voglia sfuggire a questa responsabilità, privilegiando interessi di parte che penalizzerebbero tutti i romani che credono in una alternativa possibile al dominio di questo Pd e di questo governo».



ELEZIONI ROMA: RIFLESSIONE!


Al comune di Roma, se alla fine Marino darà le dimissioni, la debolezza generale del quadro politico  favorisce l’inserimento di outsider di lusso o presenti come Marchini, che potrebbero tentare il colpaccio come è successo a Perugia o a Venezia, avere il coraggio di scelte coraggiose al di fuori dei soliti noti del centro destra che tanto male hanno fatto nel passato  (Alemanno e amici). Forza Silvio.
Vincenzo Galassini Consigliere Forza Italia Provincia di Ravenna



AZZURRI ’94 A RIMINI PER LA SUA XIV^ CONVENTIONE


sabato 17 ottobre con Arturo Diaconale che presenta il Libro di Gianna Botti e Raffaella Ridolfi: Piano B-Giallo Mediterraneo
Dopo lo straordinario risultato della XIII^ Convention del luglio scorso, si terrà nel Lungomare di Rimini il prossimo sabato 17 ottobre alle ore 16,30 al Ristorante KEY Via Benedetto Croce, 7, la XIV^ Convention dei berlusconiani di Azzurri ’94, l’Associazione fondata nel 2012 la quale sceglie ancora Rimini, la città che va al voto nella primavera del 2016 per il suo meeting autunnale.
E a questo appuntamento di Azzurri ’94 ci sarà Arturo Diaconale il direttore dello storico quotidiano liberale l’Opinione recentemente nominato Consigliere d’Amministrazione della Rai A per presentare il libro “Piano B” un romanzo delle azzurre Gianna Botti e Raffaella Ridolfi che racconta il complotto internazionale di cui è stato vittima Silvio Berlusconi. La Convention Presieduta da Gabriella Bianchi Pezzuto, responsabile provinciale di Azzurri’ 94 e regionale dei Seniores di Forza Italia si svolgerà a partire dalle ore 16,30 e si concluderà con un’Apericena al costo di 7 euro.
Anche in questa Convention l’unità del centrodestra e il ritorno ai principi e ai valori di Fi guidata da Silvio Berlusconi saranno tra gli obiettivi di Azzurri ’94, Associazione movimentista e popolare che condivide senza riserve il progetto di Silvio Berlusconi di un’Altra Italia per l’unità della Nazione.
Per prenotazioni Tel. 0541 381445 oppure 3472318491
Mail to berlusconiani9a@gmail.com E’ gradita una conferna



domenica 11 ottobre 2015

 Milano come Roma deve essere amministrata come una grande azienda e ci vuole una compagine di professionisti. Entro 10-15 giorni al massimo sarà annunciato il candidato di centrodestra per Milano” insieme a un programma di “100 impegni da realizzare in 100 giorni per sottolineare le carenze dell'amministrazione di centrosinistra e la concretezza delle nostre proposte”
SILVIO BERLUSCONI 

L’ITALIA ENTRERA’ UFFICIALMENTE IN GUERRA: TUTTO PRONTO , COMPRESE LE SPESE MILIONARIE

L’Italia entra in guerra. I nostri tornado si preparano a bombardare le zone dell’Iraq selezionate di comune accordo con il comando americano.
E così torneremo a spendere milioni e milioni di euro per andare a combattere un esercito di mercenari creati e finanziati dagli USASpendere quei soldi per i disoccupati non era meglio caro Renzi?
Ma veniamo al bello: perchè vogliamo bombardare a tutti i costi? “Quale migliore scusa per un rafforzamento, altro che tagli, del budget della Difesa di una bella eventualità di impegno diretto contro le milizie terroriste dell’Isis?”. Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Italiana Disarmo commenta così la notizia che anche i Tornado italiani parteciperanno ai bombardamenti contro l’Isis in Iraq. L’inaspettata decisione della Difesa non è ancora ufficiale, ma la prima bomba – politica – è già stata sganciata sull’obiettivo: il Ministero del Tesoro e la sua richiesta di tagli alle spese militari.
L’ipotesi di un’escalation dell’intervento militare italiano in Iraq arriva nel pieno dello scontro politico tra Difesa e Tesoro sulla richiesta di Padoan di diminuire di 4-500 milioni il budget militare annuale (23 miliardi) in quanto “non coerente con le effettive necessità”.

IL DIRITTO DI DIFENDERSI A MANO ARMATA. STATO ASSENTE E CRIMINALI IMPUNITI


C’è da augurarsi che, a seguito della sparatoria di Ercolano, non si levino le solite lamentele per una Italia ridotta a Far West o per l’abuso in eccesso di legittima difesa (anche dei beni, come recita il Codice, non solo della persona). Che la solfa del politicamente corretto, dei delinquenti tali solo per il loro «disagio sociale» – e dunque per colpa nostra -, non si associ all’augurio di una delle mogli dei rapinatori che, riferendosi al gioielliere, ha rivendicato, anche lei nel coro: «Ha sbagliato e deve pagare». Una prospettiva orrida di buonismo ben rappresentata nel flash dell’ Huffington Post di Lucia Annunziata, dove ci si riferisce, dando conto dei fatti di Ercolano, a «presunti banditi» e «presunti rapinatori» e questo anche se nelle tasche di uno di questi sono stati trovati i 5mila euri (non presunti) rapinati al gioielliere. Piuttosto, ci sarebbe da interrogarsi sulle ragioni che incoraggiano sempre più l’autodifesa, che inducono persone come il gioielliere di Ercolano a vivere con un’arma a portata di mano. E, di converso, che favoriscono il proliferare di quella che viene liquidata come micro criminalità, eppure ben più nociva, ben più pregiudizievole al cittadino che non la macro criminalità organizzata. Rispondere a questa domanda non è difficile. Per ammissione degli stessi procuratori generali furto e rapina sono reati in pratica depenalizzati: il 96% di quelli denunciati resta impunito. Un forte incentivo per intraprendere certe carriere. Questa sgradevole realtà si riflette inevitabilmente sul ricorso all’autodifesa: ci si sente inermi, indifesi dal crimine grande o piccolo che sia. Nessuno invoca uno Stato di polizia, questo no, anche se negli Stati di polizia che furono la criminalità era ridotta all’osso. Quel che si chiede è un maggior e più capillare controllo dell’ambiente urbano, una maggiore presenza dello Stato, della autorità dello Stato rappresentata da uniformi, mostrine e distintivi. Mancando quello giudiziario, il solo deterrente alle attività criminose, al braveggiare dei violenti. Sapere che quella zona di Ercolano è abitualmente presidiata da agenti dell’ordine in ronda avrebbe fortemente sconsigliato i due rapinatori a fare il colpo finito poi nel sangue. E rassicurato il gioielliere, inducendolo, magari, a non uscir armato. Intanto, proprio nel giorno in cui il ministro degli Interni glorificava i suoi successi nel contenere il femminicidio, una giovane madre moriva accoltellata nel Catanese. Il giorno medesimo avrebbe dovuto presentarsi in Tribunale per sostenere l’accusa di stalking rivolta al compagno (ora arrestato con l’accusa di omicidio). Sarebbe stato troppo pretendere dal ministro Alfano, che pure ha a cuore la sicurezza giungendo a muoversi con 48 auto di scorta, che in quelle circostanze la donna fosse protetta, al riparo da presumibili atti ostili del convivente?

CONFINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA SOSTIENE L’ E 55. CONCORDA FORZA ITALIA RAVENNA, NONOSTANTE LA SCELTA NEGATIVA DEL PD, ASSENTE FORZA ITALIA EMILIA ROMAGNA

Nei mesi scorsi Confindustria Romagna ha preso una posizione molto chiara a proposito dello sviluppo del porto di Ravenna, sottolineando la necessità di un progetto per l’escavo dei fondali che fosse realistico e teso ad assicurare una maggiore competitività a tutta l’economia romagnola.
Nel ribadire le preoccupazioni per i ritardi che si stanno accumulando nell’approfondimento dei fondali, Confindustria Romagna pone attenzione alla decisione del Governo di abbandonare il progetto del collegamento stradale E55 da Civitavecchia a Venezia. Il progetto risale al 1992, 23 anni dopo si sta ancora discutendo della sua validità o meno. Ciò testimonia che, sulle infrastrutture, il nostro Paese ha sofferto di lungaggini e discussioni spesso puramente ideologiche. Confindustria Romagna concorda con le prese di posizione preoccupate degli Enti locali romagnoli, perché si è sempre ritenuto vitale per lo sviluppo dell’economia dell’area vasta un miglioramento dei collegamenti stradali verso il Nord Est, attraverso Venezia.  Consapevole dell’importanza di un progetto strategico per l’area vasta romagnola come quello della E55, Confindustria Romagna ritiene che si debba dar corso con immediatezza alla realizzazione del tratto stradale Cesena-Ravenna-Ferrara, così come previsto nella progettazione della E55. Questo primo tratto dovrebbe, a nostro avviso, essere stralciato dalla precedente progettazione e reso cantierabile per dare la possibilità alle industrie della Romagna e al porto di Ravenna di avere quanto prima un efficiente collegamento verso il Nord Est.  Con l’accantonamento della E55, restano nelle casse dello Stato circa 10 miliardi stanziati per il piano di defiscalizzazione precedentemente connesso al project financing del progetto.  Riteniamo che una parte di questi fondi debba essere messa costantemente a disposizione per la manutenzione ordinaria e straordinaria della E45 da Ravenna-Cesena a Roma. Per quanto riguarda i collegamenti ferroviari, certamente molto importanti per consentire al nostro territorio di essere competitivo sul piano della logistica sulle tratte lunghe, osserviamo che nella pianificazione degli investimenti di RFI 2012/2016 non è previsto quasi nulla per la linea adriatica. Sarà perciò importante, quando si aprirà la discussione sugli investimenti che arrivano al 2020, concordare con RFI il potenziamento della linea, soprattutto per il trasporto merci. Paolo Maggioli - Presidente di Confindustria Romagna

giovedì 8 ottobre 2015

“IL PAESE E’ IN UN’EMERGENZA DEMOCRATICA GRAVE” SILVIO BERLUSCONI


Berlusconi sul futuro del centrodestra: "Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia insieme superano di un punto percentuale il Pd"
Silvio Berlusconi incontra i 120 amministratori locali della Campania che, con Nunzia De Girolamo, sono arrivati nella sede di Forza Italia. Il Cav denuncia "l’emergenza democratica grave" che sta vivendo il nostro Paese. Poi scherza: "Di solito per il ritorno del figliol prodigo si uccide il vitello grasso, noi al massimo metteremo a cuocere un pollo".
Poi Berlusconi rilancia l'idea di un centrodestra unito e capace di sconfiggere la sinistra: "Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia insieme superano di un punto percentuale il Pd. Possiamo tornare ad avere i voti del 2008 e quindi ritornare ad essere maggioranza in Parlamento, recuperando tutti gli elettori moderati che, delusi da questa politica, si sono fatti da parte non andando a votare".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Nunzia De Girolamo, che afferma: "Abbiamo un debito politico e morale nei confronti di Berlusconi. La nostra casa è il centrodestra e dobbiamo lavorare tutti insieme per la sua ricostruzione. Deciderà Berlusconi cosa vuole fare, se l’allenatore o l’attaccante, io ricordo solo che si tratta dell’ultimo leader eletto dagli italiani".

VITALI (FORZA ITALIA) PRESENTA PROGETTO DI AMPLIAMENTO DEL CORRIDOIO BALTICO CONCORDA FORZA ITALIA RAVENNA, NONOSTANTE LA SCELTA NEGATIVA DEL PD, ASSENTE FORZA ITALIA EMILIA ROMAGNA


Nella proposta compare la tratta Ancona-Pescara-Termoli-Foggia-Bari-Brindisi
“Dai trasporti alle stazioni portuali, l'ampliamento del corridoio può rappresentare un'imperdibile chance per la modernizzazione infrastrutturale della Puglia”. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Luigi Vitali presenterà nei prossimi giorni la proposta di modifica del Corridoio Baltico-Adriatico, uno dei corridori transeuropei voluti per agevolare il traffico di merci e lo spostamento dei cittadini all’interno di sei Paesi membri, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Slovenia e Italia. La tratta originale, sul versante italiano collegava le città di Triste, Venezia e Ravenna. La proposta di ampliamento prevede il collegamento da Ravenna ad Ancona-Pescara-Termoli-Foggia-Bari-Brindisi. La proposta, “di straordinaria rilevanza per lo sviluppo economico della Puglia ed il potenziamento infrastrutturale del territorio”, come scrive Vitali in una nota, sarà sottoposta ai parlamentari del partito Popolare Europeo. Il tutto in vista del 26 ottobre, quando il parlamento europeo approverà la “strategia dell’Ue per la regione adriatica e ionica”. “Con la nostra proposta - continua Vitali - intendiamo aprire un varco alla concreta modifica delle Reti di trasporto trans-europee con il riconoscimento di queste variazioni necessarie. La proposta è dettagliata, ci auguriamo di trovare il pieno sostegno dei nostri rappresentanti UE per dare al territorio un input serio e concreto per lo sviluppo”. Forza Italia della Provincia di Ravenna concorda con la scelta di Vitali, condanna la scelta della Regione Emilia Romagna di bocciatura del progetto E55 riconferma il giudizio negativo del Pd regionale e provinciale, critica l’assenza di Forza italia a livello regionale.

mercoledì 7 ottobre 2015

POSTE ITALIANE? CHIAMATALE POSTE CINESI! ORMAI SONO DELLA CINA


Altro che Poste Italiane!! Entro Ottobre saranno “Poste Cinesi“.
L’Italia si è venduta anche un altro pezzo di storia! Prima o poi si venderanno anche noi!!
Un altro pezzo importante dell’Italia è stato ceduto, anzi no: SVENDUTO alla Cina.
Poste Italiane ormai non è più di nostra proprietà e di Italiana ha ben poco ormai… Potremmo quasi chiamarle Poste Cinesi ma forse sarebbe troppo duro da sostenere il raffronto…
Entro Ottobre tutto questo sarà ufficiale e Poste saranno nelle mani di Pechino.
Non bastavano i tanti negozi Made in Cina presenti in vari angoli delle nostre città e forse non bastavano neppure le importazioni di pomodoro cinese… Ora gli abbiamo regalato anche le Poste… Alla fine di tutta questa crisi, resterà qualcosa di italiano? O magari si venderanno anche noi cittadini al primo offerente? Vuoi che questi non ci barattino con l’ISIS in cambio della loro immunità?! Mah… sta di fatto che ci stiamo sbriciolando pezzo pezzo pezzo, ci stiamo privando della nostra identità.
Lunedì, infatti, verranno pubblicate dagli analisti delle banche del consorzio di collocamento le ricerche che consentiranno di fissare le prime valutazioni della società, facendo scattare la cosiddetta fase di pre-marketing che durerà per tutta la settimana.
La cosa che più sconcerta è che la privatizzazione delle PI alla Cina è stata considerata come un’ ancora di salvezza. In questo modo le Poste Italiana saranno in grado di mantenere gli impegni presi ed assicureranno una crescita cospicua. Ma siamo certi?
L’ unica cosa certa è che, oggi come oggi, anche le Poste Italiane ci hanno abbandonato come se fossemerce di scambio e sono state cedute al prezzo di qualche accordo ai Cinesi…
Resterà qualcosa di Italiano in Italia?

MENTRE I RUSSI DISTRUGGONO 50 INFRASTRUTTURE DELL’ISIS LA NATO BOMBARDA UN OSPEDALE DI MEDICI SENZA FRONTIERE


Un raid aereo Usa a Kunduz ha colpito per errore una struttura di Medici senza Frontiere.
Per tutta la giornata si sono rincorse le notizie sul numero dei morti e in serata Msf hanno dichiarato che il bilancio è 19 morti. Il segretario alla Difesa Usa, Ash Carter è corso subito ai ripari dichiarando che il dipartimento sta “cercando di determinare cosa sia successo esattamente e che un’indagine completa sui fatti è in corso in coordinamento con il governo afghano”.
I talebani hanno condannato oggi “il selvaggio attacco” da parte delle forze americane dell’ospedale, in cui sono stati “martirizzati decine di medici, infermiere e pazienti”. L’Emirato islamico dell’Afghanistan, sostiene il portavoce Zabihullah Mujahid, “condanna questo crimine americano“. Questo gesto, si dice ancora, mostra agli afghani e al mondo “la natura spietata ed ipocrita degli invasori e dei loro mercenari

ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI LEPANTO: AUXILIUM CRISTIANORUM 7 OTTOBRE 1571



Rodolfo Ridolfi
Mai come in questo anno l’Anniversario della Battaglia di Lepanto assume il carattere della più viva attualità. Lo Stato Islamico quotidianamente minaccia la Pace e la convivenza civile macchiandosi di crimini orrendi e minando anche dall’interno del mondo occidentale la nostra sicurezza. Le televisioni e i giornali ci raccontano quanto sono barbari e ributtanti questi assassini allevati e nutriti anche nelle nostre città' all’ombra di un miope buonismo nel quale si confonde la carità, con una solidarietà che ne è oggi la caricatura e spesso alibi per chi è disposto a sacrificare la propria civiltà per un egoistico bisogno di apparir buono a sé stesso. Ci chiediamo in questi giorni, e lo chiediamo agli imbarazzanti governi europei che faticano a leggere la storia e quindi sono incapaci di rispondere efficacemente in questi tempi difficili al terrore islamico organizzato in uno Stato in guerra con la cristianità e l’Occidente. Perché non rileggono la storia, ci sono troppi motivi oggi , per soffermarci sulla lezione della Battaglia di Lepanto, ivi compresa la persecuzione dei cristiani nel mondo, ma soprattutto la necessità per l’'Occidente di ritrovare l'orgoglio di appartenere ad un mondo libero. Infatti Lepanto fu una grande vittorie dell’Occidente, una vittoria della Cristianità. Una vittoria contro un mondo di volta in volta arabo, musulmano, islamico ferocemente aggressivo. A Lepanto e poi a Vienna, l'Europa difendeva il suo modello di civiltà, ma difendeva anche, le sue chiese e le sue istituzioni. Dopo la vittoria di Lepanto, avvenuta proprio nella prima domenica di ottobre (7 ottobre 1571) che già da tempo costituiva il giorno di raduno e di preghiera delle confraternite del Rosario, San Pio V decretò che ogni prima domenica di ottobre si sarebbe dovuta commemorare con rito semplice Nostra Signora della Vittoria. Attualmente il 7 ottobre si celebra una memoria semplice intitolata alla Beata Maria Vergine del Rosario. Nelle litanie lauretane Maria è invocata come Auxilium christianorum a partire dalla vittoria di Lepanto. Certamente, la vittoria era stata ottenuta grazie a la intelligentissima prudentia de i nostri generali, la bravura e destrezza de i capitani in mandare ad effetto, il valore de’ gentiluomini e soldati nell’essequire. Ma, più ancora, a ben altre forze, secondo la bella espressione del senato veneto: Non virtus, non arma, non duces, sed Maria Rosarii victores nos fecit, (non il valore, non le armi, non i condottieri ma la Madonna del Rosario ci ha fatto vincitori). Del resto, la vittoria di Lepanto era avvenuta nel giorno in cui le confraternite del Rosario facevano tradizionalmente particolari devozioni. Se l’Occidente non avesse coltivato la «virtude» di opporsi loro anche con le armi, soprattutto con le armi, probabilmente San Pietro sarebbe una moschea e il campanile di San Marco un minareto da dove il muezzin esorta a pregare Allah. Lepanto si limitò a far tirare il fiato alla cristianità e a momentaneamente ripulire il Mediterraneo dagli sciami di vascelli islamici che lo infestavano. Ma a Kalhenberg, nei pressi di Vienna, poco più di un secolo dopo l’Occidente arrestò pensavamo per sempre la travolgente corsa in avanti dell’Islam. Se i viennesi non avessero retto all’assedio, se Innocenzo XI avesse predicato la pace invece di promuovere la coalizione cristiana, se il 2 settembre del 1683 i 65mila del polacco Giovanni Sobieski non avessero travolto i 200 mila ottomani di Kara Mustafà, Vienna sarebbe caduta e con Vienna, la nostra civiltà perché nulla avrebbe più potuto fermare la progressiva islamizzazione del continente.



sabato 3 ottobre 2015

CON BERLUSCONI SOPRA IL 20 PER CENTO


Berlusconi aspettava per tornare a combattere sul palcoscenico pubblico la riabilitazione della Corte europea dei diritti dell'uomo. Annunciata per il primo autunno è slittata all'anno prossimo. Il senso di responsabilità da uomo libero e forte di Berlusconi si è tradotto a questo punto nella scelta di combattere senza rinvii la battaglia della salvezza di questo Paese. Scommettiamo? Saremo ben presto sopra il 20 per cento, quando Berlusconi avrà comunicato agli italiani il suo giudizio sulla situazione italiana ed estera, i suoi programmi per risollevare l'economia e il prestigio dell’Italia. Soprattutto vincente, ne siamo certi, è la proposta della sua persona come riferimento degli italiani che non si rassegnano a un Paese governato coi golpe e condotto da un illusionista con pretese da dittatore



FORZA VERDINI! CONTINUA COSI’ !

Molti quotidiani riportano il sondaggio effettuato da Euromedia Research di Alessandra Ghisleri che testimonia un dato importante: l’arrivo di Verdini in una compagine elettorale a trazione renziana avrebbe un effetto deflagrante. Meno 8 punti, regalando consensi al M5s e alla sinistra di Bersani. Il Centrodestra andrebbe al ballottaggio con il Movimento di Grillo, con ampia possibilità di vittoria. Forza Verdini. Continua così!

IL PD DA SEMPRE CONTRO L’ E55 UN’ INFRASTRUTTURA INDISPENSABILE, HA SCAMBIATO FORSE L’OPERA PER MANTENERE L’AUTORITA’ PORTUALE?


Il consiglio provinciale di Ravenna, il 28 giugno aveva fra gli altri temi un ordine del giorno presentato da Forza Italia, per sollecitare il Presidente della Provincia Casadio, i consiglieri regionali e parlamentari locali, trasversalmente e unitamente intervengano per sostenere il reinserimento dell’E55 tra le opere prioritarie, tolta dal ministro Del Rio, in considerazione della tenuta della nostra economia, dove già il livello di disoccupazione è il più alto del nord del Paese. Purtroppo il gruppo PD, maggioranza, ha votato contro asserendo che l’ordine del giorno è strumentale e non risolve il problema che ha tante problematiche a cominciare dalla “difesa dell’ambiente”:. Il PD (Bersaniano ora Renziano) da quaranta anni è sempre stato contrario, nei fatti, all’infrastruttura E55 così importante per l’economia nazionale, regionale e provinciale, mettendo sempre come si suole dire “il bastone fra le ruote”.
Il PD o ex PCI non ne indovina una fa scelte contrastanti per la “difesa dell’ambiente”: la Regione Veneto ha ottenuto il Parco del Delta del Po’, Ravenna no. A Conselice approva l’inserimento di Matrix rovina l’ambiente e fino a ieri hanno approvato il progetto, a Castel Bolognese da quaranta anni sostengono la necessità della circonvallazione e ottengono un nuovo casello autostradale che porterà ulteriore maggiore traffico all’interno della città per una nuova zona industriale di 104 ettari, non cito il caso Stepra e altri fatti del ravennate.
Alla faccia della coerenza e dell’ambiente, il problema dell’E55 non è sostenuto dal PD ravennate che certamente ha avvallato e sostenuto la scelta odierna del presidente della Regione Bonaccini o forse ha scambiato l’E55 per mantenere l’autorità portuale, ma senza collegamento viario ha minore valore.
La sinistra ha vinto le elezioni regionali con il 40% dei votanti e il 40% dei consensi che rappresenta solo il 18% degli aventi diritto e cancella l’E55!

La pluriennale battaglia di Forza Italia in provincia continuerà impossibile eliminare un’opera così importante per la viabilità ravennate e nazionale. Tutta zitta la sinistra nella quale prevale solo l’ambientalismo a scapito del progresso (autostradale) come avviene nei paesi vicini dell’ex Jugoslavia che ci supererà. Povera Italia! Vincenzo Galassini consigliere provincia di Ravenna