lunedì 16 marzo 2015

ORA IL PARLAMENTO FACCIA LUCE SUL COMPLOTTO. COSI’ IL CAVALIERE HA SCONFITTO LA TENAGLIA POLITICO-GIUDIZIARIA


Nessun grande vecchio, nessun burattinaio, ma solo interessi, politici ed economici, da parte dei soliti poteri forti e marci, da parte delle solite forze politiche ideologicamente e intrinsecamente golpiste, che non disdegnano di usare la magistratura e le potenze straniere per far fuori gli avversari. Un’antica e perversa tradizione italica.
Che cosa è successo al nostro paese dal 2009 in poi? I fatti li conosciamo. Si è passati dal massimo consenso di un presidente del Consiglio nell’Italia repubblicana (25 aprile 2009, Berlusconi in Abruzzo dopo il terremoto dell’Aquila, a Onna), allo scatenamento di campagne di stampa scandalistiche, seguite e attorcigliate ad attacchi giudiziari. Il tutto coronato da un assalto della speculazione internazionale al debito sovrano del nostro Paese. Una vera e propria morsa, da non lasciare scampo.
Fatti seguiti dall’imposizione di dimissioni al presidente legittimo Silvio Berlusconi, incolpato della piega drammatica degli eventi passati sotto la categoria “spread”, sostituito da un uomo non eletto da nessuno, fossero pure i vicini di ballatoio, alla presidenza del Consiglio, Mario Monti.
Quindi elezioni nel febbraio 2013, grazie alla reazione di Berlusconi. Poi ancora altri due capi del governo promossi da Giorgio Napolitano senza che fossero indicati dagli elettori: Enrico Letta e Matteo Renzi. Mentre il leader riconosciuto dei moderati veniva prima condannato in un processo farsa e poi estromesso dal Senato. 8

LA SPECULAZIONE MEDIATICO-GIUDIZIARIA
Che tutto tendesse a eliminare Silvio Berlusconi, creando una specie di Comitato di Liberazione Continentale contro di lui, era già percepibile nell’autunno del 1994. Ma conosciamo tutti la storia di vent’anni e di una cinquantina di processi e più.
Ripartiamo allora da una data precisa, il 25 aprile 2009, per capire che un modo per far fuori Berlusconi bisognava in tutti i modi trovarlo. E con tutti i mezzi. Costi quel che costi. Berlusconi riscuote troppo consenso, e la sinistra questo non glielo perdona. Non glielo perdonerà mai.
Quel 25 aprile del 2009 avevamo conquistato il cuore degli italiani, anzi più in là. Berlusconi, con la sua capacità di azione e di organizzazione, dinanzi alla tragedia del terremoto dell’Aquila e dell’Abruzzo, aveva capovolto troppi luoghi comuni in patria e all’estero per passarla liscia.
BERLUSCONI RISCUOTE TROPPO CONSENSO: BISOGNA FARLO FUORI. 25 APRILE 2009



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