La telefonata la si può ascoltare su tutti i siti. E una
persona normale, non un voyeur da giardinetti, che l’ascolti, alla fine può
soltanto porsi una fatidica domanda: perché è stata “depositata”
E così, finalmente, lo sentiamo dalla sua viva
voce, l’inconfondibile flauto del premier-fatuo e chansonnier: “Stasera ho due
bambine, una giornalista e una brasiliana”. La trascrizione delle
intercettazioni telefoniche è stata depositata dal perito nominato dal
Tribunale di Bari – è questo lo stato di diritto che ci meritiamo? – ed è ora
agli atti del processo in corso contro Gianpaolo Tarantini per favoreggiamento
della prostituzione. La telefonata la si può ascoltare su tutti i siti. E una
persona normale, non un voyeur da giardinetti, che l’ascolti, alla fine può
soltanto porsi una fatidica domanda: perché è stata “depositata”? Qual è la
notizia di reato? Adulti consenzienti che organizzano seratine con adulte
consenzienti? L’8 marzo (viva le donne) a Cesano Boscone ne finisce una, per il
Cav. Ma il 5 marzo già è pronta una nuova gogna, da cui però la vergogna
dovrebbe ricadere solo sugli origliatori e i depositatori (nonché, ma va da sé,
sui giornalisti spacciatori). Ché tutti, tutti, hanno titolato sulle “bambine”.
Perché sempre lì è il tamburo su cui bisogna battere la lingua. “Io c’ho due
bambine piccole, che è tanto che non vedo”. Poi si dovrebbe essere informati
che la “bambina brasiliana” aveva 21 anni. E se l’altra era una giornalista,
“giornalista in Rai… ehh… in Mediaset”, coi tempi di magre assunzioni che
corrono, probabilmente era una milf. (A quando la caccia alla strega in
redazione?). Di che stiamo origliando? Di quattro bonvivant-malvivant che
organizzano una festa? E se anche il motto del club fosse che “la patonza deve
girare”, il reato qual è?
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