Berlusconi conferma il no a queste riforme “con le
parole e i toni” del capogruppo. E rilancia Forza Italia chiedendo armonia
senza sudditanze e senza nostalgie verso un percorso che altri hanno interrotto
Il gruppo di Forza Italia
alla Camera dei Deputati oggi ha votato compattamente contro il disegno di
Legge di riforma della Costituzione proposto dal Governo Renzi. Le cassandre
che sui giornali descrivevano il nostro come un movimento politico lacerato,
diviso in mille fazioni e pronto ad esprimersi in ordine sparso, sono state
smentite dal senso di responsabilità dei nostri rappresentanti. So bene che non
è stato un passaggio facile. Ringrazio tutti i Parlamentari, i Deputati e il
loro Capogruppo Renato Brunetta, che si è assunto il non facile compito di
argomentare le nostre scelte e del quale ho condiviso l'intervento in Aula nei
toni e nelle parole. Ringrazio anche i Senatori e il loro Capogruppo Paolo
Romani, che qualche mese fa, con il loro lavoro, avevano contribuito al passaggio
di un progetto a cui avevo, avevamo, fortemente creduto. A chi oggi, pur
votando contro, esprime
perplessità sulla linea intrapresa dal nostro partito ribadisco quello che più
volte ho già detto: non siamo stati noi ad interrompere un percorso virtuoso di
condivisione, non siamo stati noi ad anteporre gli interessi di partito a
quelli del paese, non siamo stati noi a forzare ed imporre scelte che avrebbero
dovuto essere concordate.
Abbiamo rispettato i
patti fino in fondo, altri non possono dire lo stesso. Siamo fieri del nostro
lavoro e dei nostri sforzi, ma non dobbiamo avere paure, o nostalgia per una
strada ormai impercorribile. Oggi Forza Italia ha ripreso la sua autonomia e
torna a fare opposizione a 360 gradi, come stabilito durante il dibattito negli
organismi di partito e all'interno dei Gruppi Parlamentari che, all'unanimità,
hanno fatto proprie queste scelte. Chi oggi ha ritenuto di dover esprimere le
proprie riflessioni, avrebbe fatto meglio a farlo allora, condividendo con
tutti noi i suoi spunti di dibattito. Oggi si apre una nuova era di centralità per il nostro
movimento politico.
Mi auguro che tutti
lavorino per portarla avanti con armonia, rinunciando a qualche protagonismo di troppo e a
qualche distinguo dal sapore un po' strumentale. Lo dobbiamo ai nostri
elettori, che non vogliono un partito irretito ne' dalle sirene della nuova
destra populista, ne' da quelle del falso riformismo della sinistra. Lo vogliono indipendente e
protagonista, come lo è stato per venti anni e come sarà ancora in futuro”.
10 marzo 2015
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