mercoledì 11 marzo 2015

LA MISSIONE DEL FUTURO


Berlusconi conferma il no a queste riforme “con le parole e i toni” del capogruppo. E rilancia Forza Italia chiedendo armonia senza sudditanze e senza nostalgie verso un percorso che altri hanno interrotto
Il gruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati oggi ha votato compattamente contro il disegno di Legge di riforma della Costituzione proposto dal Governo Renzi. Le cassandre che sui giornali descrivevano il nostro come un movimento politico lacerato, diviso in mille fazioni e pronto ad esprimersi in ordine sparso, sono state smentite dal senso di responsabilità dei nostri rappresentanti. So bene che non è stato un passaggio facile. Ringrazio tutti i Parlamentari, i Deputati e il loro Capogruppo Renato Brunetta, che si è assunto il non facile compito di argomentare le nostre scelte e del quale ho condiviso l'intervento in Aula nei toni e nelle parole. Ringrazio anche i Senatori e il loro Capogruppo Paolo Romani, che qualche mese fa, con il loro lavoro, avevano contribuito al passaggio di un progetto a cui avevo, avevamo, fortemente creduto. A chi oggi, pur votando contro, esprime perplessità sulla linea intrapresa dal nostro partito ribadisco quello che più volte ho già detto: non siamo stati noi ad interrompere un percorso virtuoso di condivisione, non siamo stati noi ad anteporre gli interessi di partito a quelli del paese, non siamo stati noi a forzare ed imporre scelte che avrebbero dovuto essere concordate.
Abbiamo rispettato i patti fino in fondo, altri non possono dire lo stesso. Siamo fieri del nostro lavoro e dei nostri sforzi, ma non dobbiamo avere paure, o nostalgia per una strada ormai impercorribile. Oggi Forza Italia ha ripreso la sua autonomia e torna a fare opposizione a 360 gradi, come stabilito durante il dibattito negli organismi di partito e all'interno dei Gruppi Parlamentari che, all'unanimità, hanno fatto proprie queste scelte. Chi oggi ha ritenuto di dover esprimere le proprie riflessioni, avrebbe fatto meglio a farlo allora, condividendo con tutti noi i suoi spunti di dibattito. Oggi si apre una nuova era di centralità per il nostro movimento politico.
Mi auguro che tutti lavorino per portarla avanti con armonia, rinunciando a qualche protagonismo di troppo e a qualche distinguo dal sapore un po' strumentale. Lo dobbiamo ai nostri elettori, che non vogliono un partito irretito ne' dalle sirene della nuova destra populista, ne' da quelle del falso riformismo della sinistra. Lo vogliono indipendente e protagonista, come lo è stato per venti anni e come sarà ancora in futuro”.
10 marzo 2015




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