Il golpe del 2011 contro Silvio Berlusconi? C'è
stato. A ribadirlo è un insospettabile, non certo tacciabile di simpatie per il
leader di Forza Italia: José
Luis Zapatero, socialista e all'epoca dei fatti premier della
Spagna. Anche lui era presente all'ormai famigerato G20 di Cannes, dove secondo
varie ricostruzioni si sarebbero consumate le trame per cambiare guida a
Palazzo Chigi, passando dal Cavaliere al professore Mario Monti, decisamente
più incline a far rispettare i diktat dell'Ue al nostro Paese. La cena ristretta e le pressioni sul Cav
- Dopo le rivelazioni assai rumorose dell'ex capo del Tesoro americano Tim Geithner, di un esperto analista internazionale come Edward Luttwak e i
succulenti indizi disseminati dalle interviste di Alan Friedman, arrivano dunque anche le
parole pesanti di Zapatero. "Berlusconi e Tremonti subirono pressioni
fortissime affinché accettassero il salvataggio del Fmi - ha spiegato a La Stampa -. Gli Usa e i
sostenitori dell'austerità volevano decidere al posto dell'Italia, sostituirsi
al suo governo". Cosa che poi che poi puntualmente è accaduta, con le
dimissioni di Berlusconi a novembre. Come ricorda Giuliano
Ferrara sul Foglio,
è pur vero che siamo in un'epoca in cui la sovranità nazionale spesso non è
illimitata e deve fare i conti con le esigenze degli alleati e del contesto
internazionale (in questo caso, l'Unione europea). Ma è altrettanto vero che a
risolvere i problemi, o perlomeno a tentare di farlo, deve essere un governo
regolarmente eletto (come fu quello del Cavaliere, a differenza di quanto
capitato poi con Monti e pure Letta
e Renzi) e
con ancora pieni strumenti nelle proprie mani. Già nella sua autobiografia El Dilema, l'ex premier
spagnolo aveva ricordato quella cena ristretta con Obama, Fmi e vertici Ue per
pianificare "il martellamento" ai danni di Berlusconi, per spingerlo
ad accettare lo stesso trattamento riservato alla Grecia. Nulla di nuovo,
insomma, ma un altro inquietante tassello per disegnare il mosaico di quei mesi
di tensione e pressioni, a cui si deve aggiungere la questione (ancora non del
tutto chiara) dell'innalzamento esagerato dello spread e il declassamento dell'Italia ad opera
delle agenzie di rating Standard
& Poor's e Fitch
su cui sta indagando la Procura
di Trani. Brunetta:
"Renzi, cosa aspetti?" -"Di cosa c’è
ancora bisogno per avere una Commissione d'inchiesta sui fatti oscuri che
nell'estate-autunno del 2011 portarono alle dimissioni dell'ultimo governo
eletto dai cittadini: il governo Berlusconi?", è la domanda di Renato Brunetta, presidente
dei deputati di Forza Italia. Brunetta, all'epoca ministro della Funzione
pubblica, torna ad alzare la voce: "Abbiamo chiesto la
Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del 2011, e da mesi il Pd non ne
vuol sentire parlare. Un atteggiamento inaccettabile. Che ne pensa il
presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella?".
Nessun commento:
Posta un commento