Unità del centrodestra. Alleanza alternativa allo
strapotere della sinistra disastrosa per gli italiani. Guardare agli interessi
del nostro popolo e non alla propria bottega. Tasse e sicurezza. Berlusconi
federatore. Contro la sottomissione al renzismo respingiamo il canto delle
sirene nostalgiche
A come alleanze. B come Berlusconi. C come coesione, coerenza,
competenza, continuità, compattezza, correttezza e coraggio. Di questo vocabolario il
centrodestra ha sempre fatto tesoro. E su queste premesse Berlusconi ha
architettato tutte le vittorie del centrodestra, da Nord a Sud. Federare per vincere. Giocare di squadra avendo
bene a mente che la priorità non è ottenere lo zero virgola qualcosa in più del
proprio alleato o tanto meno il tatticismo fine a se stesso: l’obiettivo è
scardinare la macchina da guerra di una sinistra sempre più propensa ad
uno statalismo rosso che rosicchia, giorno per giorno, pezzi di libertà. Hanno aumentato le tasse,
la spesa; hanno finto che un aumento di spesa (gli 80 euro) fosse un taglio di
tasse. In
realtà, però, le cose stavano diversamente: hanno preso in giro i cittadini. La pressione fiscale, nel
2014 del renzismo tutto chiacchere e distintivo, ha fatto segnare un vero è
proprio record negativo. Mai niente del genere si era visto in Italia. Neanche con Monti. Ok, l’occasione fa lo
statalista…furbo. Però
una pressione al 43.5% del Pil (dato BankItalia) è veleno per la speranza.
Quando al Governo c'era il Presidente Berlusconi la
pressione fiscale, puntualmente, scendeva. Ritornava la sinistra – nel
2006 quella di Prodi; poi quella di Monti, Letta e Renzi –, e ciclicamente gli
aumenti di tasse sui risparmi e sulle speranze degli italiani tornavano a
materializzarsi. Sta
a noi, adesso, invertire questo trend; sta a noi ricongiungerci con il nostro
Popolo, ascoltare le necessità di chi desidera ribellarsi ad una rassegnazione
strisciante. Trovare
il coraggio per ribaltare il tavolo del pessimismo ripartendo da proposte forti
su tasse e sicurezza. Uniti
si vince. Via
gli scetticismi se vogliamo restituire al nostro Popolo la speranza rubata. Zittiamo le malelingue bene
interessate a distorcere la realtà e dimostriamoci, ancora una volta,
all'altezza della nostra storia e del compito che andiamo ad onorare:
governare.
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