giovedì 6 settembre 2012

SICUREZZA, IL NO DEL PDL A QUESTI TAGLI


Ventimila poliziotti e 15mila carabinieri in meno entro il 2015. I tagli della spending review del governo rischiano di mettere al tappeto il comparto della sicurezza nel nostro Paese, i sindacati delle forze dell’ordine salgono sulle barricate e la protesta degli uomini in divisa attraversa il web. La lettera di un giovane aspirante carabiniere, inviata per posta elettronica ai mezzi di comunicazione, è stata la classica palla di neve che ha messo in moto la valanga della protesta. Ha scritto di un anno buttato via per partecipare a un concorso per l’arruolamento di 1886 allievi carabinieri, ridotti poi a 240 per via dei tagli del ministero dell’Interno: così 1500 giovani che il concorso l’hanno vinto - lui è tra quelli - resteranno fuori dalla porta: “Vite stravolte, un futuro distrutto e un sogno infranto; un Paese non può crescere senza una forza che lo difenda, non si può risparmiare sulle forze dell’ordine, non si può non garantire la sicurezza dei cittadini”. Le reazioni della base non si sono fatte attendere. Si fanno i conti sui tagli reali: per l’Arma una riduzione dell’organico di 6mila posti in aggiunta ai 9mila già mancanti, per la polizia oltre ventimila in meno rispetto alla pianta organica. “Una condizione che, di fatto, porterà alla chiusura di uffici di polizia sul territorio”, chiosa Felice Romano, segretario del sindacato Siulp che a Milano invita gli uomini delle forze dell’ordine a denunciare essi stessi “i veri sprechi da colpire”.  Per il Pdl Gasparri chiede che sia discussa al più presto al Senato la mozione “per la cancellazione immediata dei tagli sciaguratamente imposti a colpi di fiducia dal governo”, Cicchitto ribadisce che “in vista della prossima e più incisiva spending review di cui sentiamo parlare, carabinieri e polizia non possono sopportare ulteriori operazioni di drastico ridimensionamento”.

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