"Dire, come fa Casini, che
il Paese non é in grado di sostenere l’abolizione dell’Imu, così come non é
stato in grado di sostenere quella dell’Ici, é pura banalità disinformata non
suffragata dai fatti. A Casini l’invito a stare dalla parte della gente e non
da quella dei salotti del potere". “L’Ici nasce come imposta straordinaria
immobiliare (ISI) nel 1992 e viene trasformata in ICI (imposta comunale sugli
immobili) nel 1993. La stessa viene tagliata da Prodi, con la Finanziaria del
2008, del 40%. Infine, l’imposta comunale sugli immobili, viene abbattuta
dal governo Berlusconi dell’ulteriore 60%. Il costo di questo ultimo taglio é
stato poco meno di 2 miliardi di euro all’anno, cifra tale da non mandare in
rovina la nostra finanza pubblica e totalmente compensata ai Comuni. Infine,
l’Imu di Berlusconi riguardava solo la seconda casa ed era concepita
all’interno del federalismo fiscale, con gettito a totale beneficio dei Comuni,
a partire dal 2013. L’Imu di Monti riguarda invece prima e seconda casa e si
configura come una vera e propria patrimoniale, se si considera anche la
rivalutazione degli estimi catastali e la sua incidenza nel calcolo dell’Isee
dei nuclei familiari. Una imposta siffatta é intollerabile per un Paese come l’Italia
nel quale circa l’80% delle famiglie, contrariamente agli altri Paesi europei,
abita la casa di proprietà. Proprio per questo noi proponiamo che l’IMU debba
considerarsi una tantum per l’emergenza, per poi diventare l’IMU federale (solo
sulla seconda casa) così come era stata concepita dal governo Berlusconi".
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