sabato 22 settembre 2012

RIORDINO PROVINCE, PDL. NO ACCORPAMENTO FORZATO CON PARMA


Intervento del consigliere regionale Pdl Fabio Filippi sulla questione delle nuove Province 
Piacenza ha imboccato una via diversa rispetto all’accorpamento forzato con Parma ed il PdL è il portabandiera di questa scelta”: ci tiene ad evidenziare la posizione del Coordinamento Provinciale di Piacenza il Consigliere Regionale Andrea Pollastri in risposta ad una presa di posizione del collega di Gruppo Fabio Filippi (riportato più sotto) che, proprio oggi, in una nota stampa, ha ribadito la “Convinta contrarietà al mantenimento delle attuali Province in quanto enti inutili” e ha espresso “Profonde perplessità circa l’ipotesi di un riordino frutto di pressione campanilistica e di interessi locali”, invitando, tra l’altro a procedere con la fusione tra Parma e Piacenza “In funzione di particolari ragioni storiche, culturali, economiche e produttive”. Questa posizione, era già emersa nel corso del Coordinamento Regionale del Popolo della Libertà tenutosi a Mirandola (Mo) lo scorso sabato: già in quell’occasione, in rappresentanza della componente piacentina, Pollastri aveva espresso una posizione contraria alla linea emersa. “Come ho già avuto modo di comunicare – ha affermato -, ribadisco di aver votato contro alla proposta di revisione dell’assetto regionale che preveda l’accorpamento di Piacenza con Parma. Tengo a sottolineare che manca tuttora una proposta ufficiale di riordino da parte del CAL e il coordinamento regionale del PDL non aveva chiaramente atti ufficiali su cui esprimersi. Non ho paura di essere smentito affermando che, nel momento in cui il Consiglio provinciale di Piacenza dovesse approvare una delibera per l’indizione del referendum al fine di decidere il passaggio della nostra


 Provincia in Lombardia, il Coordinamento Regionale del PdL ne prenderà atto.” Unica altra voce contraria al documento regionale era venuta dal rappresentante di Reggio Emilia, stessa Provincia del Consigliere Filippi, per motivazioni, però, diverse da quelle di Pollastri. L’azzurro ha, invece, apprezzato due aspetti contenuti nel citato documento: il mantenimento dei presidi statali decentrati sul territorio (Prefettura, Questura, ecc.), anche nelle zone accorpate non sedi di Capoluogo di Provincia ed il rafforzamento dei livelli di sicurezza attuali.
Intervento del consigliere regionale Pdl Fabio Filippi sulla questione delle nuove Province
Il Consigliere regionale del Pdl, Fabio Filippi, ha partecipato alla riunione del Coordinamento regionale del Pdl, svoltasi a Mirandola, nella quale sono stati discussi i provvedimenti del Governo in materia di nuovo assetto territoriale delle Province. 
Il Coordinamento Regionale del Pdl dell’Emilia-Romagna ha approvato, a maggioranza, un documento inerente al nuovo assetto territoriale delle Province. In tale documento sono ribadite la totale e convinta contrarietà al mantenimento delle attuali Province in quanto enti inutili e profonde sono state perplessità circa l’ipotesi di un riordino frutto di pressione campanilistica e di interessi locali.
Dopo aver rilevato le significative contraddizioni politiche presenti in seno al Pd, nel documento si propone: l’istituzione di una Provincia Romagna, composta da Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini; il mantenimento dell’attuale Provincia di Ferrara, in quanto in possesso dei requisiti minimi legati alla dimensione territoriale e alla popolazione residente; l’istituzione di due nuove distinte Province: Modena e Reggio Emilia, da una parte, e Parma e Piacenza, dall’altra, in funzione di particolari ragioni storiche, culturali, economiche e produttive. Si auspica altresì che il futuro Sindaco della Città metropolitana di Bologna sia eletto a suffragio universale.
Infine, il documento regionale del Pdl, subordina il prospettato riordino delle Province a queste condizioni: l’allocazione dei presidi statali decentrati sul territorio, anche nelle zone accorpate non sedi di capoluogo di provincia; il rafforzamento dei livelli di sicurezza attuali, a seguito del predetto riordino. Di Tommaso Cinquemani-

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