lunedì 3 settembre 2012

PROVINCIA UNICA, ERRANI: NON AVVITARSI NELLA DISCUSSIONE SUL CAPOLUOGO.


EMERGE INTANTO LA MAPPA DEI CENTRI DI POTERE
Una "grande occasione": così il governatore dell'Emilia-Romagna ha definito il progetto di provincia unica romagnola nel corso di un summit del Pd che si è tenuto giovedì a Bologna. E' stata una riunione fiume lunga diverse ore, con tutti i segretari provinciali del Partito Democratico e gli amministratori del territorio, non solo della Romagna ma anche della parte emiliana.Nella riunione sono emerse tutte le resistenze al progetto, in particolare da parte del territorio di Rimini. Tuttavia il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. In una dichiarazione pubblica, dando ormai già per irreversibile il processo di unificazione dei territori romagnoli, ha puntato sul tema delle "compensazioni", vale a dire su come verranno suddivise sul territorio competenze e strutture statali di livello provinciale. Anche il presidente della Provincia di Ravenna Claudio Casadio ha parlato, puntando però sul tema che mette tutti d'accordo dello Stato, che impone cure dimagranti a livello locale senza snellire niente della propria burocrazia. CAPOLUOGO. E' stato lo stesso Errani ad invitare segretari e amministratori pubblici a non infilarsi nel vicolo cieco della discussione sul capoluogo della Romagna. Sarebbe rimasta ferma la linea, già annunciata dai segretari del Pd romagnoli, di un "capoluogo leggero", con le diverse funzioni distribuite sul territorio. Intanto, in un'intervista sul Resto del Carlino, il padre di 'Romagna Mia' (una sorta di celebre "inno nazionale" della Romagna), Raoul Casadei, 75 anni, rilancia Rimini capitale: "Capoluogo? Verrebbe da dire Ravenna, ma poi torno sempre al turismo. E allora dico Rimini, più dinamica, più produttiva, più proiettata al futuro". LE SPARTIZIONI. Sempre sul Resto del Carlino si ipotizzano le possibili spartizioni dei centri del potere pubblico: Ravenna capoluogo, Cesena sede dell'Ausl unica, a Rimini prefettura e questura e strutture per il turismo come l'aeroporto. Si tratta in ogni caso di indiscrezioni e di una materia che nelle prossime settimane sarà oggetto di una fitta negoziazione politica. I PICCOLI COMUNI. Contro il 'provincione' si muovono, intanto, alcuni piccoli Comuni del Forlivese, per lo meno per esprimere perplessità e per chiedere garanzie per le piccole comunità montane. Dopo il sindaco di Civitella Bergamaschi che ha sollevato dubbi in una lettera aperta, anche il sindaco di Premilcuore Luigi Capacci teme la marginalizzazione dei territori periferici, con sindaci impossibilitati a gestire i propri comuni e a partecipare contemporaneamente agli organi decisori delle nuove province.

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