mercoledì 26 settembre 2012

RIORDINO PROVINCE: MEGLIO L’ABOLIZIONE GENERALE, MA SOSTENIAMO PARMA CON PIACENZA



 “Il Coordinamento provinciale del Popolo della Libertà di Parma ha affrontato in una apposita seduta il problema della ridefinizione dei confini provinciali alla luce del provvedimento di Spendig rewiew emesso dal Governo Monti per cui, al fine di ridurre la spesa pubblica, vanno ridotte le amministrazioni provinciali. La discussione è stata introdotta dal Coordinatore provinciale Paolo Buzzi seguita da un’approfondita relazione del Presidente del Gruppo PdL in Regione Emilia-Romagna, Luigi Giuseppe Villani. Il Consigliere regionale illustrando le varie soluzioni in campo ha evidenziato che oltre alla ridefinizione dei confini provinciali si dovrà approfondire come assegnare alcuni organi decentrati di valenza provinciale quali prefetture, questure e camere di commercio. Dopo vari interventi di diversi membri del Coordinamento è stata perfezionata la seguente posizione come quella ufficiale del PdL di Parma: “In primo luogo vogliamo ribadire che non abbiamo cambiato opinione rispetto alla posizione del Pdl assunta a livello nazionale più volte che, al fine di ridurre la spesa pubblica ed eliminare superflui apparati burocratici, le province come organi politici e amministrativi andrebbero superate. Non essendoci però a livello centrale la necessaria determinazione ed i numeri per attuare una così profonda riforma che riguarderebbe anche la Costituzione, il Governo Monti ha proposto il riordino minimale che prevede l’accorpamento di province le quali da sole non raggiungono specifici parametri di ampiezza territoriale e di numero di abitanti. Nell’ottica comunque di ridurre il più possibile spesa e burocrazia avremmo voluto acconsentire all’apparentamento più ampio possibile e quindi alla provincia della grande Emilia che avrebbe compreso Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Parma con quest’ultima capoluogo sia per la sua posizione baricentrica sia perché la città con il maggior numero di abitanti in tale territorio secondo quanto stabilito dal censimento del 2011. Anche per questa ipotesi abbiamo constatato che diverse problematiche impediscono la realizzazione di una così vasta unione di territori. In alternativa pertanto apprezziamo il progetto di fondere i territori di Parma con quelli di Piacenza con la prima città ovviamente capoluogo e quindi quelli di Modena con quelli Reggio Emilia. Abbiamo pertanto dato mandato ai rappresentanti del PdL di Parma nelle varie istituzioni comunali, provinciali e regionali di sostenere questa nostra posizione nelle prossime riunioni istituzionali”.


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