“Il
Coordinamento provinciale del Popolo della Libertà di Parma ha affrontato in
una apposita seduta il problema della ridefinizione dei confini provinciali alla luce del
provvedimento di Spendig rewiew emesso dal Governo Monti per cui, al fine di
ridurre la spesa pubblica, vanno ridotte le amministrazioni provinciali. La
discussione è stata introdotta dal Coordinatore provinciale Paolo Buzzi seguita da
un’approfondita relazione del Presidente del Gruppo PdL in Regione Emilia-Romagna,
Luigi
Giuseppe Villani.
Il Consigliere regionale illustrando le varie soluzioni in campo ha evidenziato
che oltre alla ridefinizione dei confini provinciali si dovrà approfondire come
assegnare alcuni organi
decentrati
di valenza provinciale quali prefetture, questure e camere di commercio. Dopo
vari interventi di diversi membri del Coordinamento è stata perfezionata la
seguente posizione come quella ufficiale del PdL di Parma: “In primo luogo
vogliamo ribadire che non abbiamo cambiato opinione rispetto alla posizione del
Pdl assunta a livello nazionale più volte che, al fine di ridurre la spesa
pubblica ed eliminare superflui apparati burocratici, le province come organi
politici e amministrativi andrebbero superate. Non essendoci però a
livello centrale la necessaria determinazione ed i numeri per attuare una così
profonda riforma che riguarderebbe anche la Costituzione, il Governo Monti ha
proposto il riordino minimale che prevede l’accorpamento di province le quali
da sole non raggiungono specifici parametri di ampiezza territoriale e di
numero di abitanti. Nell’ottica comunque di ridurre il più possibile spesa e
burocrazia avremmo voluto acconsentire all’apparentamento più ampio possibile e
quindi alla provincia della grande Emilia che avrebbe compreso Piacenza, Reggio Emilia,
Modena e Parma
con quest’ultima capoluogo sia per la sua posizione baricentrica sia perché la
città con il maggior numero di abitanti in tale territorio secondo quanto
stabilito dal censimento del 2011. Anche per questa ipotesi abbiamo constatato
che diverse problematiche impediscono la realizzazione di una così vasta unione
di territori. In alternativa pertanto apprezziamo il progetto di fondere i
territori di Parma
con
quelli di Piacenza con la prima città
ovviamente capoluogo e quindi quelli di Modena con quelli Reggio Emilia. Abbiamo pertanto dato
mandato ai rappresentanti del PdL di Parma nelle varie istituzioni comunali,
provinciali e regionali di sostenere questa nostra posizione nelle prossime
riunioni istituzionali”.
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