venerdì 13 luglio 2012

TORNA IL CAV? EVVIVA SILVIO “MA NEL PDL C’E’ CHI ROSICA


Silvio Berlusconi "sarà il candidato premier del Pdl alle politiche del 2013". Ad annunciarlo è stato il capogruppo azzurro alla Camera Fabrizio Cicchitto, dopo ore, giorni di chiacchiericcio, indiscrezioni, mezze smentite, conferme sussurrate. Le parole di Cicchitto, ora, eliminano ogni dubbio e lanciano la volata elettorale. Non quella delle primarie del Pdl, visto che come spiega lo stesso deputato "il problema non si pone". Niente primarie, e forse nemmeno ticket con Angelino Alfano: "Non si pongono problemi di ticket, ma di agire sulla riforma elettorale che riteniamo una decisione importante per fare una campagna elettorale tranquilla, basata sull'alternanza tra noi e il Pd".  I malumori - Ufficialmente sono tutti entusiasti (o quasi). L'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan esplode in un "il ritorno di Berlusconi è meglio di un orgasmo", e anche chi paga il dazio più pesante, il segretario Angelino Alfano, non mostra il minimo rimpianto e, anzi, spiega di essere disposto anche a rinunciare al ruolo di vicepremier e di essere pronto a sostenere con ogni sforzo la nuova corsa elettorale del Cavaliere. Peccato che però, nel Pdl, cominci già a crescere la fronda di quelli che storcono il naso per il colpo di scena. "Ancora lui?", si interrogano in molti. Cicchitto: "Serve rinnovamento" - Lo stesso Cicchitto aveva spiegato: "Se, come è probabile, per il centrodestra e il Pdl scende nuovamente in campo Berlusconi, d’intesa con Alfano, a maggior ragione è importante che egli sia affiancato e sostenuto da un partito rinnovato, presente sul territorio, democratico nella sua gestione interna". Cicchitto lasciava intendere che un restyling è comunque necessario, e pur premettendo che gli azzurri sono coesi nel salutare positivamente il ritorno di Berlusconi, fa capire di avere le idee chiarissime su ciò che deve cambiare (molto). Paura di scomparire - Il punto è che gli ex An, come molti dei colonnelli e deputati del partito, pubblicamente esultano per il ritorno di Silvio ma intimamente hanno una fifa blu: quella di scomparire. Berlusconi, come aveva lasciato intendere nei giorni in cui si vociferava di liste civiche, potrebbe propendere per un azzeramento, o quasi, dei vertici del partito: tutti a casa per far spazio a volti nuovi (come quello di Grom, l'imprenditore del gelato, per pescarne uno dal mazzo). Non a caso due pezzi da novanta degli Azzurri, Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa, non hanno ancora rilasciato un commento pubblico dopo l'annuncio sul ritorno di Berlusconi. La tensione è altissima. Una brutta dichiarazione l’ha fatta invece Alemanno come pure Straquadario.

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