Silvio Berlusconi "sarà il candidato premier
del Pdl alle politiche del 2013". Ad annunciarlo è stato il capogruppo
azzurro alla Camera Fabrizio Cicchitto, dopo ore, giorni di chiacchiericcio,
indiscrezioni, mezze smentite, conferme sussurrate. Le parole di Cicchitto,
ora, eliminano ogni dubbio e lanciano la volata elettorale. Non quella delle
primarie del Pdl, visto che come spiega lo stesso deputato "il problema
non si pone". Niente primarie, e forse nemmeno ticket con Angelino Alfano:
"Non si pongono problemi di ticket, ma di agire sulla riforma
elettorale che riteniamo una decisione importante per fare una campagna
elettorale tranquilla, basata sull'alternanza tra noi e il Pd". I malumori - Ufficialmente sono
tutti entusiasti (o quasi). L'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan esplode
in un "il ritorno di Berlusconi è meglio di un orgasmo",
e anche chi paga il dazio più pesante, il segretario Angelino Alfano, non mostra il minimo
rimpianto e, anzi, spiega di essere disposto
anche a rinunciare al ruolo di vicepremier e di essere pronto a
sostenere con ogni sforzo la nuova corsa elettorale del Cavaliere. Peccato che
però, nel Pdl, cominci già a crescere la fronda di quelli che storcono il naso
per il colpo di scena. "Ancora lui?", si interrogano in molti. Cicchitto: "Serve
rinnovamento" - Lo stesso Cicchitto aveva spiegato: "Se, come è
probabile, per il centrodestra e il Pdl scende nuovamente in campo Berlusconi,
d’intesa con Alfano, a maggior ragione è importante che egli sia affiancato e
sostenuto da un partito rinnovato, presente sul territorio, democratico nella
sua gestione interna". Cicchitto lasciava intendere che un restyling è
comunque necessario, e pur premettendo che gli azzurri sono coesi nel salutare
positivamente il ritorno di Berlusconi, fa capire di avere le idee chiarissime
su ciò che deve cambiare (molto). Paura di scomparire - Il punto è che gli ex An,
come molti dei colonnelli e deputati del partito, pubblicamente esultano per il
ritorno di Silvio ma intimamente hanno una fifa blu: quella di scomparire.
Berlusconi, come aveva lasciato intendere nei giorni in cui si vociferava di
liste civiche, potrebbe propendere per un azzeramento, o quasi, dei vertici del
partito: tutti a casa per far spazio a volti nuovi (come quello di Grom,
l'imprenditore del gelato, per pescarne uno dal mazzo). Non a caso due pezzi da
novanta degli Azzurri, Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa, non hanno ancora
rilasciato un commento pubblico dopo l'annuncio sul ritorno di Berlusconi. La
tensione è altissima. Una brutta dichiarazione l’ha fatta invece Alemanno come
pure Straquadario.
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