lunedì 16 luglio 2012

BENVENUTO TRA NOI PROFESSOR MONTI


ANCHE LEI, ALLA FINE, HA SCOPERO CHE LE LEGGI IN ITALIA DOVREBBERO FARLE I GOVERNI E DOVREBBERO APPROVARLE I PARLAMENTARI, NON LA CGIL
"Esercizi profondi di concertazione in passato hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli e nipoti non trovano facilmente lavoro".  Quando si dice parlar male di Garibaldi: Mario Monti lo ha fatto pochi giorni fa. Già, perché in Italia criticare la concertazione sindacale è un delitto di lesa maestà: si offendono non solo le parti sociali, ma anche la sinistra e molti vertici delle istituzioni che considerano la concertazione un bene supremo. La concertazione venne eletta a sistema dal governo Ciampi nel 1993, scavalcando il legittimo potere democratico del Parlamento,  con l’obiettivo di spianare la strada alla vittoria degli eredi del Pci. E venne difesa nelle piazze da Oscar Luigi Scalfaro che utilizzò ripetutamente l'equazione arbitraria della Concertazione uguale a Costituzione. E' stato il centrodestra a rinnovare per primo i contratti di lavoro fissando il principio che gli accordi si discutono con chi ci sta e con chi rappresenta la maggioranza dei lavoratori e degli imprenditori. Ed è stato il centrodestra a sancire il principio che le leggi le fanno i governi e le approvano i parlamenti, non la Cgil.  A cominciare da quella riforma Biagi che ha rappresentato una lesione profonda ai meccanismi paralizzanti delle procedure concertatorie.
Ora anche Monti approda a questa sacrosanta verità; sfidando le ire di Susanna Camusso e l'imbarazzo pensoso del Pd.  Benvenuto tra noi professor Monti. 

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