giovedì 19 luglio 2012

L’INFLUENZA DELLA CULTURA DI SINISTRA CONTINUA A CONDIZIONARE L’ITALIA


ANCORA UNA VOLTA IL SINDACALISMO ITALIANO DIMOSTRA DI ESSERE QUATTRO PASSI INDIETRO
Cgil, Cisl e Uil  hanno aperto su Facebook da circa 4 mesi una pagina dai toni lugubri, drammatici e nel contempo minacciosi che spiega meglio di ogni analisi sociologica le ragioni della diversità dell'Italia. 
I singolari assioma sono tre.
1° - Domeniche sempre aperte uguale a più costi. Più costi uguale a spesa più cara.
Che la spesa ultimamente sia più cara è un dato incontestabile non fosse che per l’aumento dell’Iva. Ma sarebbe bello sapere da dove nasce la bislacca teoria per la quale le aperture domenicali, farebbero lievitare i costi al consumo.
La gente va a fare la spesa la domenica per ragioni di comodità come avviene in quasi tutti i paesi occidentali dove non si riscontra, in nessuna circostanza, un incremento dei prezzi dei prodotti a causa dell'ampliamento dell'offerta commerciale. Semmai accade il contrario.
E' singolare che queste organizzazioni prima si lamentino (giustamente) degli stipendi bassi e della scarsità di lavoro, poi quando si cerca di incentivare il lavoro, dichiarino che i lavoratori, (fino al giorno prima sotto pagati e sotto impiegati) passano al ruolo di “sfruttati”.


2° - Più giorni di aperture ma nessuna nuova assunzione. Stesso personale uguale meno servizi per il cliente
Il CCNL prevede una maggiorazione della paga base giornaliera per il lavoro festivo del 20%. Denaro contante in più nella busta paga insomma che, in questo periodo non dovrebbe risultare così sgradito alle tasche dei lavoratori, anzi…
Ad ogni modo, prendiamo pure per vero quanto asserito, cioè “nessuna nuova assunzione” (rimane un  mistero come facciano i Sindacati a saperlo dal momento che la decisione è una libera scelta del gestore della struttura commerciale). Ma supponiamo sia così, la domanda sorge spontanea: mai sentito parlare di lavoro a turni? Ovvero se io lavoro una domenica, questo giorno di riposo “mancato” viene spostato in un altro giorno della settimana.  Forse che centinaia di categorie non lavorano a turni: ospedalieri, autisti, baristi e camerieri ecc? Forse i camerieri e i baristi sono meno importanti di un commesso o una cassiera?
Sembrerebbe poi essere sfuggito il fatto che da qualche anno è stato introdotto sul modello anglosassone il Job On Call (lavoro a chiamata). Sono lavoratori disponibili a lavorare previa chiamata – per l’appunto – del datore di lavoro; sistema che molti centri commerciali e supermercati stanno adottando con successo ma che in Italia dove imperano le rigidità imposte da un sindacato illiberale e indisponibile ad ogni collaborazione viene considerato poco meno che una estorsione.
3°- Stesso personale uguale meno servizi per il cliente 
L'affermazione non ha senso e si commenta da sola. Negli orari di apertura domenicale sicuramente i servizi resi dal personale sono direttamente proporzionali all’afflusso della clientela e non vi è alcun servizio reso in maniera diversa e/o minore, rispetto ai giorni feriali. Anzi, caso mai è vero l’esatto contrario.
E ora una domanda che non è una assioma ce la poniamo noi.
Ma davvero meritiamo sindacati di questo tipo?

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