Ecco servita la tripla fregatura, messa nero
su bianco nella bozza in ingresso al Consiglio dei Ministri che
dovrà approvare il testo definitivo della spending review. L’aumento
dell’Iva c’è e scatterà il primo luglio del 2013 – subito dopo le
elezioni -, mentre a decorrere dal 2014 il rincaro sarà dello 0,5 per cento.
Il rincaro sull’imposta viene evitato soltanto per il 2012. Dalla bozza è saltato
anche l’articolo 6 del provvedimento, che prevedeva il blocco delle tariffe per
acqua, gas, luce e trasporti. Su questo punto torna a prevalere la linea di
Corrado Passera, contrario al blocco poiché avrebbe un effetto negativo
sulle società quotate in Borsa (nella bozza circolata martedì, invece, era
presente il blocco delle tariffe). Ma è forse la terza fregatura quella più
amara di tutte: nel testo di spending review non c’è il minimo accenno alla riduzione
delle province: salta anche quella. Il premier, ora, vuole accelerare al
massimo su un testo sempre più misero (è stato stralciato anche il
taglio dei piccoli ospedali): “Il cammino della politica interna economica – ha
spiegato nel corso del suo intervento alla Camera – deve tenere il passo con
questa accelerata dinamica dell’Europa”. Per questo, ha aggiunto, “a breve il
governo presenterà i provvedimenti sul fronte della spending review”.
Le altre norme – Nel corso del pomeriggio sono poi
uscite altre indiscrezioni sul testo. Le novità introdotte riguardano 9 milioni
per le zone colpite dall’emergenza neve di febbraio scorso, 103 milioni per i
libri di testo gratis e la liquidazione di “Arcus spa” nonchè la possibilità di
coinvolgere altri 1.600 lavoratori esodati, oltre ai 55.000 già ‘salvatì dal
decreto. E’ saltato anche il risparmio di spesa garantito dalla Difesa per
le forniture militari (per 100 mln per il 2013 e 2014) e la riduzione del
fondo per l’uranio impoverito. Viene poi autorizzata la spesa di 9 milioni di
euro, per l’anno 2012, per gli interventi connessi alle eccezionali
avversità atmosferiche che hanno colpito il territorio nazionale nel mese
di febbraio 2012. E’ quanto si legge nella bozza del dl spending review entrata
in Consiglio dei Ministri. Una norma riguarda i libri di scuola gratis:
“Al fine di assicurare la prosecuzione degli interventi previsti dall’articolo
27, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, è autorizzata la spesa di
103 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013″.
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