Ecco un tipo di notizia che attira sempre
l’attenzione, con un ritorno emotivo di sorpresa misto ad indignazione.
Trattasi di compensi per prestazioni televisive, trattasi di Rai, trattasi di
Roberto Benigni, una combinazione che richiama ad un certo clamore, qualunque
sia la cifra, il programma e l’entità. Ci si può ricordare della polemica per
il compenso a Sanremo 2011, il primo di Morandi, che si portò dietro il
lascito di un’immensa polemica di stampo politico. Adesso, da un articolo di
Carlo Tecce per Il Fatto, viene alla luce la somma che potrebbe essere
corrisposta al comico toscano per
la serata di dicembre che dedicherà alla costituzione. Prima di tutto,
ciò che la Rai annuncia è la durata della serata, due ore, che sarà divisa in
due tranche, così come accadde per l’appuntamento de Il Quinto dell’inferno, che
andò in onda nel 2007 e che fece registrare più di dieci milioni di spettatori.
Quali
sono i costi?
– La somma totale per La più
bella del mondo sarebbe di 5,8 milioni di euro per un pacchetto comprensivo appunto
della serata, scenografia inclusa, girata a Cinecittà per una produzione Melampo
(di proprietà del premio Oscar) e
Arcobaleno 3 (di Lucio Presta, l’agente
di Benigni). In questa somma totale, rientrano anche dodici puntate di Tutto Dante, già confezionate
e pronte per la seconda serata di Rai2, dal costo di 300mila euro l’una circa.
Un listino prezzi non troppo lontano da quello di cui siamo stati abituati a
sentir parlare negli ultimi anni. La Rai come li recupererà? – Chiaramente queste
cifre non possono che generare polemica, specie in relazione ai tempi che
corrono in Rai. Soprattutto, si crede che l’azienda, nonostante l’indubbio
successo che riscuoterà in termini di share (preventivano o forse sperano in un
45%), non sarà in grado di recuperare, grazie al supporto della pubblicità, la
cifra sborsata per le prestazioni di Benigni. In realtà c’è un retroscena che
potrebbe motivare questa stessa scelta, andando oltre l’idea che in Rai si
faccia un uso disinvolto e sconsiderato delle proprie risorse: ovvero che un appuntamento
del genere, che cade nell’ultimo mese dell’anno, e cioè poco prima che cominci
la campagna di sensibilizzazione al pagamento del canone, possa appunto
stimolare la partecipazione popolare e dunque ridurre le perdite immense che la
Rai registra ogni anno in questa voce di bilancio
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