A Domenica
Live, il Cav lancia un nuovo appello al Prof: "Faccia il federatore dei
moderati". Poi
A Poche ore dall'incontro tra il
presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Mario Monti, Silvio Berlusconi ha detto chiaramente
che, in attesa di una risposta del Professore, è pronto a impegnarsi ancora una
volta in politica per il bene del Paese spiegando che, in parlamento, il Pdl ha
smesso di votare per i provvedimenti del governo tecnico perché applica una politica di rigore troppo dura. Ospite
di Domenica Live, il
Cavaliere ha replicato alle accuse, mosse nei giorni scorsi, sulla posizione
nei confronti di Monti e dei tecnici ribadendo con nettezza che in Italia ci
sono due campi, i moderati e la sinistra, e facendo presente che i moderati sono la maggioranza se non si
dividono. "Alla fine del
governo dei tecnici è venuta fuori una voglia del centro dei moderati, oltre a
Casini, anche Montezemolo e Giannino che hanno indicato in Monti il loro punto
di riferimento", ha spiegato l'ex premier che, rispondendo
alle domande di Barbara D'Urso, ha rinnovato la proposta lanciata in
mattinata a Monti di fare il federatore
dei moderati. In questo caso, infatti, Berlusconi sarebbe anche disposto a
ritirarsi dalla candiatura alla presidenza del Consiglio. "Attendo la risposta - ha continuato
il Cavaliere - se Monti darà una risposta positiva lui sarà il nostro candidato
e io farò campagna elettorale, sarei il presidente del più importante partito
del centrodestra e farei campagna per Pdl e per tutto l’arco dei moderati".
Dopo essersi ritirato per oltre un anno, Berlusconi ha infatti deciso di
tornare in campo: "Samo
esattamente nella situazione del ’94".
D'altra parte, Berlusconi ha
chiarito di stimare Monti
come professore, ma di non aver condiviso le politiche lacrime e sangue portate
avanti dall'esecutivo. "I
tecnici hanno preso le indicazioni dell’Ue in modo stretto, una linea che viene
dalla Germania, di rigidità nella politica economica che se applicato a
un’economia già in crisi porta solo a recessione e depressione, questo deve
essere assolutamente cambiato", ha detto il Cavaliere
spiegando il motivo per cui il Pdl ha deciso di astenersi dal voto ai
provvedimenti del governo tencico. "Non
abbiamo mai fatto mancare la fiducia - ha insistito - ma abbiamo voluto segnare
la nostra contrarietà alle politiche che applicano". Proprio
per questo, Berlusconi ha deciso di impegnarsi in prima persona per abbassare
le tasse introdotte dai
tecnici e, in particolar modo, per abolire l'Imu. "La prima casa è qualcosa di sacro - ha detto l'ex
premier - non si tocca la casa, è il pilastro della sicurezza per il futuro
delle famiglie perciò l’impegno che assumiamo in campagna elettorale è
l’abrogazione dell’Imu e che non ci sarà mai più un’imposta sulla casa".
In diretta su Canale 5, Berlusconi ha spiegato di aver già presentato un ddl
che in quattro direzioni diverse riesce a mettere insieme la stessa cifra. "In passato abbiamo ridotto la
pressione fiscale abrogando l’Ici sulla casa, le tasse alle imprese, dobbiamo
continuare in quella direzione - ha continuato - il nostro impegno elettorale
avrà al primo punto diminuire le tasse di un punto all’anno, tagliando spese,
sprechi e dando forza alle imprese affinché con la ripresa economica si possa
ottenere un aumento del pil"
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