IL CAV. RIBADISCE LA SUA PROPOSTA AL PREMIER. E SULLA SUA
RICADITATURA: SE L’IDEA DEL MIO RITORNO FA TREMARE L’EUROPA, VUOL DIRE CHE SONO
FORTE
"Sfiduciato dal Ppe? No, mi
sono sentito coccolato, anzi coccolatissimo". Silvio Berlusconi risponde così alle
malelingue che parlavano di una sfiducia nei suoi confronti a dispetto
dell'appoggio nei confronti di Mario
Monti. Appoggio che lo stesso Cavaliere ha ribadito al vertice
del Ppe a Bruxelles. "Ho ricordato al Ppe di aver chiesto a
Mario Monti di essere il riferimento per il Pdl nonostante questo crei qualche
problema con la Lega", ha spiegato Berlusconi parlando con i
cronisti dopo il vertice dei popolari europei. L'ex premier ha aggiunto che "spero Monti accetti la mia proposta,
anche se per ora non l’ha fatto. Capiamo le difficoltà di chi si è posto sopra
le parti a diventare parte, non avremmo rincrescimenti se dovesse non
accettare". La proposta è quella di mettersi a capo di una coalizione che unisca moderati e Lega.
"Abbiamo offerto a Monti di essere il candidato di tutti i moderati perché
ci sono anche Casini e Montezemolo che hanno chiesto a lui di esser il loro punto
di riferimento. A questo punto sia anche il riferimento del Popolo della
libertà. Avremo qualche difficoltà con la Lega ma penso che possano arrivare a
ragionare al riguardo" anche perché "quando i moderati si spezzano
passano la mano alla sinistra", ha spiegato il Cavaliere. La
preoccupazione del ritorno della sinistra Il tutto per evitare un possibile
ritorno della sinistra
in Italia, cosa che "preoccupa il Ppe". Infatti, secondo Berlusconi, "il Ppe tutto non vorrebbe che
l’Italia finisse in mano alla sinistra come in Francia".
Tuttavia, permane l'incertezza. Anche perché, lo stesso Berlusconi non ha
escluso una sua ricandidatura e ha detto di stare a guardare come si
svilupperanno le cose. "Io so solo che se dovessi tornare potrei prendere
gli stessi voti del 2008", ha assicurato l'ex premier, aggiungendo che "se solo al mio ritorno in scena si
dice che faccio tremare l’Europa, beh, allora vuol dire che devo essere
proprio forte...". "Non
abbiamo sfiduciato Monti" Sulla sfiducia del Pdl nei confronti di Monti, Berlusconi
ha precisato, scrivendolo sul suo profilo Facebook, che "noi non abbiamo sfiduciato Monti ma
abbiamo fatto delle critiche. Monti ha
ritenuto che il discorso
di Alfano lo mettesse nella condizione di doversi dimettere ma noi non
l'abbiamo sfiduciato. Alfano ha fatto delle constatazioni che non possono
essere negate da nessuno: la condizione e gli indici dell'economia sono
peggiorati grazie alla politica di questo governo".
"L'Euro rischia di avere solo tre anni di vita"
Berlusconi inoltre ha ribadito la
sua idea sull'Euro
spiegando che "potrebbe
avere davanti a sé solo altri tre anni di vita, prima che i singoli Stati
tornino alle rispettive monete". L'ex premier ha rivendicato
di aver "posto la questione in termini scientifici" al summit dei
leader Ppe aggiungendo che se non si corre ai ripari, cioè se la Bce non
comincia a stampare moneta per abbassare il costo del denaro e ridurre gli
squilibri tra Stati membri, l’esito è uno solo: "Nel giro di tre anni si arriverebbe alla necessità di
tornare alla moneta nazionale per pagare meno il denaro, potendo tornare a
stampare denaro".
Berlusconi ha fatto l'esempio del
Giappone che "ha il
238esimo debito pubblico ma trova denaro all’uno per cento" e ha tenuto a
precisare che "non è una cosa mia contro la Germania o l’Europa ma una
preoccupazione perché ciò non accada". Secondo l'ex presidente del
Consiglio, il punto è che "c’è
un’unica moneta per i 17 Stati dell’Euro ma diversi di loro pagano il denaro
con molti punti di differenza l’uno dall’altro: la Germania lo paga a uno, la
Grecia il 10, noi il 5 o 6. È una situazione che non può continuare a lungo e
quale è il rimedio? La Banca centrale europea, cui è stata data la facoltà di
stampare moneta, lo faccia mentre si è voluto che la sua unica missione fosse
contrastare l’inflazione".
Berlusconi infine ha dichiarato
che "noi, con molti Premi
Nobel, o come Soros e molti altri, pensiamo che per poter continuare a avere
l’Euro a 17 questa distanza debba venire meno perché altrimenti la competizione
tra aziende non può esistere: prendete un’azienda che fabbrica microfoni in
Italia e una in Germania, a lungo andare, quella italiana fallisce perché paga
il denaro cinque volte di più, e quella tedesca se la compra".
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