Parla Renato Brunetta, deputato di Forza Italia:
“Il centrodestra unito prenderà il 40%, sento odore di vittoria” «Forza Italia e il suo
leader Berlusconi sono in piena salute. Il centrodestra tornerà al governo del
Paese». Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, non ha dubbi:
«Nessun Nazareno Bis, noi siamo alternativi al Pd e uniti supereremo il 40%». E
sulla data del voto attacca Renzi: «Inaccettabile imporre elezioni anticipate
per salvare il soldato Matteo».
Presidente Brunetta, lei era presente al vertice
di Arcore dell’altro ieri con Silvio Berlusconi. Che clima c’è in Forza Italia?: In Forza Italia c’è un clima molto positivo.
Sentiamo odor di vittoria. Il nostro è un partito vivo e in salute. Abbiamo
appena portato a casa una battaglia storica, quella del referendum
costituzionale sulla “schiforma” Renzi- Boschi, e adesso continueremo,
dall’opposizione, a lavorare, come sempre, per il bene del Paese. Dopodiché
siamo pronti a tornare al governo.
La leadership, sempre in attesa della sentenza
della Cedu, rimane saldamente nelle mani di Silvio Berlusconi?: Assolutamente sì.
Berlusconi, lo vediamo anche dalle cronache di queste prime settimane del 2017,
è in primo piano e protagonista della vita politica in Italia. È, senza alcun
dubbio, il leader di Forza Italia e lo sarà ancora una volta, a mio avviso, del
centrodestra unito di governo. Il nostro Presidente è l’unico in grado di
federare una coalizione plurale e vincente, quando ci saranno, le prossime
elezioni politiche. Proviamo a tracciare la roadmap post sentenza della
Consulta sulla legge elettorale. Secondo lei quando si andrà a votare?: Il
Paese è allo sbando. I conti pubblici non tornano, siamo emarginati in Europa,
stanno venendo a galla tutte le marchette e tutte le spese pazze di Renzi. Il
sistema bancario sta crollando, è fallito l’approccio renziano all’emergenza
terremoto. Abbiamo il problema dell’ordine pubblico, quello dei migranti, una
politica estera inesistente. Addirittura, dopo la risposta di Padoan alla
lettera dell’Ue, si parla di Italia sulla via del commissariamento. E cosa
vuole Renzi? Le elezioni anticipate. Ha la fregola delle elezioni anticipate
per salvare sé stesso, per non andare al Congresso, per avere ancora un barlume
di visibilità e di esistenza politica. Non se ne può proprio più. Basta.
Il Parlamento si farà carico di scrivere una nuova
legge elettorale, oppure basterà qualche ritocco per omogeneizzare, come ha
detto Mattarella, le due leggi di Camera e Senato?: Per omogeneizzare le due
leggi elettorali al momento in campo occorre che il Parlamento si faccia carico
di una loro riscrittura. Le due cose stanno insieme. Forza Italia ritiene che
ci debba essere un percorso,
anche veloce, per dare al Paese una legge
elettorale in grado di assicurare rappresentanza e governabilità. Nessuna
forzatura, nessuna corsa incontrollata. Fare presto e bene, ma il presto non
vada a discapito del bene. Per votare, a giugno o nel 2018, però, la
coalizione di centrodestra va ricostruita. Lei era in piazza con Lega Nord e
Fratelli d’Italia alla manifestazione della destra ‘ sovranista’. Prove di
disgelo?: Stiamo lavorando al centrodestra unito di governo. Non solo con
la Lega di Salvini e Fratelli d’Italia della Meloni, ma anche con i
Conservatori e Riformisti di Fitto, i Popolari di Mario Mauro, Idea di Gaetano
Quagliariello, l’Udc di Cesa, Rivoluzione Cristiana di Rotondi, i Repubblicani
di Nucara, la Destra di Storace e Alemanno, i Liberali di De Luca, il Nuovo Psi
di Caldoro, le forze del civismo che stanno attorno ai nostri sindaci come
Brugnaro a Venezia e Di Piazza a Trieste… Il centrodestra da sempre, in Italia
e in Europa, è plurale. L’importante è convergere su programmi, valori e
regole.
C’è chi ipotizza grandi coalizioni tra Forza
Italia e Pd e un Nazareno bis. E’ così irraggiungibile il 40% dei voti?: Le
grandi coalizioni sono l’estrema ratio di un sistema democratico, si rendono
necessarie quando tutti perdono. Quindi sono la negazione della democrazia.
Sono un’uscita d’emergenza per non tornare immediatamente al voto e dare
comunque un governo al Paese. Le assicuro, non ci sarà alcun Nazareno bis con
il Pd di Renzi, noi siamo alternativi a Renzi. Noi siamo convinti che il
centrodestra unito di governo, con Berlusconi in campo e protagonista, possa
raggiungere e superare il 40%. I sondaggi, già in questi giorni, ci danno al
34%, con i dem fermi al 30% e i 5Stelle in caduta libera. Torneremo a governare
il Paese. Si può dare un giudizio a questi primi mesi del governo Gentiloni?:
Gentiloni è una brava persona, ma suo malgrado è stato messo a capo di un
governo che è una fotocopia sbiadita di quello guidato da Renzi. E si ritrova,
per di più, ad agire con l’ombra del segretario Pd perennemente presente a
Palazzo Chigi. Mi aspettavo, almeno in parte, discontinuità da parte del
Gentiloni: al momento ho visto solo incertezza, debolezza e sofferta sudditanza
nei confronti di chi guida il suo partito.
Da avversario politico, come interpreta la resa
dei conti interna nel Partito Democratico, soprattutto in relazione alle
possibili elezioni anticipate?: Ha ragione da vendere Calenda: prima viene il
Paese, e poi tutto il resto, elezioni anticipate comprese. Renzi, se ha dei
problemi esistenziali, trovi qualche altra formula per risolverli. Vada da uno
psicanalista, si trovi un lavoro, vada a studiare all’estero, ma basta fare del
male ancora a questa povera Italia. Renzi vuole andare subito al voto per
evitare il confronto all’interno del Partito Democratico. Si vada alle elezioni
quando sarà necessario, con una legge elettorale adeguata, per avere un
governo. È inaccettabile andarci, purchessia, pur di salvare il soldato Renzi.
E’ da irresponsabili e da avventuristi. Basta, basta Renzi, basta con il Pd
renziano. C’è la rivolta dei deputati del Pd, ed anche dei deputati renziani
del Pd. Nessuno lo vuole più.
La polemica sui vitalizi innescata da Renzi ha
inasprito i toni dello scontro nel centrosinistra. Pura propaganda?: Abbiamo sfidato
apertamente Renzi. Se il Pd vuole realmente cancellare i vitalizi ( che in
realtà non esistono più) non serve neanche una legge, basta una semplice
delibera degli Uffici di Presidenza di Camera e Senato, dove i democratici
hanno una maggioranza schiacciante. Renzi potrebbe scrivere un messaggino a
Zanda e Rosato e ordinargli, come fa spesso, di mettere in atto la sua linea:
«Via subito i vitalizi, o gli italiani non capirebbero». Non lo ha fatto, non
lo fa, e non lo farà. Insomma, il fiorentino si conferma il solito quaquaraquà
della scena politica italiana.
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