In Lombardia
un imputato è entrato armato e il capogruppo forzistaritiene che anche al
palazzo di giustizia ravennate manchi sicurezza
«L'attuale stato della sicurezza in ingresso e in uscita dal Palazzo di
Giustizia della nostra città appare tutt'altro che adeguato ai pericoli che la
crisi economica, la congiuntura politica e la tecnologia di oggi
richiederebbero». Alberto Ancarani, avvocato e capogruppo di Forza Italia in consiglio
comunale a Ravenna, lancia l'allarme per le aule di via Falcone dopo la strage
di questa mattina a Milano dove tre persone sono state uccise dalla follia
omicida di un imputato riuscito a entrare nei corridoi del tribunale armato di
una pistola. «I tragici eventi avvenuti quest'oggi presso il tribunale di
Milano, istituzione tutt'altro che secondaria nella capitale morale del Paese –
è la riflessione del forzista ravennate –, non possono non destare
preoccupazione anche in periferia. Non fosse altro perchè, a quanto sembra
trapelare, le motivazioni di un tale folle gesto sarebbero potute nascere
ovunque, anche nella più provinciale delle sedi in cui si amministra la
giustizia». L'avvocato quindi ritiene «urgente che anche presso il tribunale di
Ravenna venga istituito un ingresso sorvegliato sia da personale che da mezzi
idonei come metal detector affinchè episodi del genere possano essere prevenuti
con maggiore probabilità».
Ancarani esprime
apprezzamento per lo sforzo del procuratore capo Alessandro Mancini che poco
dopo il suo insediamento, a fine 2013, ha proceduto a istituire l'ingresso
unico in procura «ma non si può tacere che molto si può e si deve ancora fare
in tal senso». L'invito è rivolto al prefetto, al presidente del tribunale e al
sindaco in quanto titolare della responsabilità sulla manutenzione del Palazzo di Giustizia
affinchè si attivino quanto prima per aumentare il livello di sicurezza.
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