Eccolo, il contributo
della Cpl alla cena di finanziamento di Matteo
Renzi, quella organizzata all’Eur, a Roma, lo scorso 7 novembre.
Una goccia nel mare di «elargizioni liberali» che Cpl Concordia distribuiva a
politici, Una goccia nel mare di «elargizioni liberali» che Cpl Concordia distribuiva a
politici, fondazioni e associazioni. Una rete odorosa di denari, destinati in
buona parte al Pd, con cui il colosso delle coop consolidava consenso e
presenza sul territorio. Della cena «renziana» aveva parlato già il dg estero
della Coop, Fabrizio Tondelli.
Interrogato il 15 gennaio, aveva messo a verbale d’aver espresso il proprio
disaccordo a quel contributo «perché non trovavo alcuna utilità», aggiungendo
che poi il Cda «per motivi commerciali e di opportunità» aveva dato il placet.
Tra gli atti dell’inchiesta napoletana salta fuori proprio il verbale di quel
cda del 30 ottobre 2014, presieduto dall’allora numero uno della Cpl, Roberto Casari, arrestato
la scorsa settimana, e che nel suo ultimo interrogatorio in carcere ha spiegato
ai pm che avrebbe «scommesso che Renzi avrebbe recuperato come Commissario
europeo, e non rottamato, Massimo
D’Alema».
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