BONDI E REPETTI NEI BANCHI DELL’OPPOSIZIONE. AMMETTANO CHE
CERCANO LIDI PIU’ SICURI
Sandro Bondi e la compagna
senatrice Emanuela Repetti lasciano il gruppo di Forza Italia. La notizia,
anticipata con una lettera postata al Corriere della Sera , è stata
ufficializzata ieri. La storica coppia
della politica italiana, un tempo fedelissima di Berlusconi, siederà da oggi
nei banchi del gruppo misto. Il motivo ufficiale è l'insofferenza verso il
cosiddetto «cerchio magico», lo stretto gruppo di collaboratori che ha preso in
mano, su mandato del presidente, le redini del partito. Dicono che altri
parlamentari siano tentati di fare la stessa cosa. Tra questi ce ne sono molti
- a partire dal duo Bondi-Repetti - che in anni recenti e lontani hanno fatto
parte dei vari cerchi magici che si sono succeduti ad Arcore. Cerchi, che come
quello attuale, avevano suscitato altrettanta indignazione e invidia da parte
degli allora esclusi. In due casi, vedi Fini e Alfano, addirittura provocato
scissioni.
Il problema delle tensioni
di Forza Italia, prima che politico, è edilizio. Per quanto grande sia la
residenza di Arcore, e per quanto lungo sia un giorno, non è possibile per
questioni di spazi e di tempi che tutti i parlamentari azzurri vivano in
simbiosi col capo. Fino a qualche anno fa la delusione degli esclusi veniva
compensata - e quindi accettata - dal fatto che chiunque venisse messo in lista
aveva la sicurezza di essere eletto sull'onda del tributo elettorale che gli
italiani riservavano a Silvio Berlusconi. Ora invece, con il Cavaliere ingiustamente
privato della libertà politica e con l'avvento del renzismo, quella certezza è
venuta meno. Se ci aggiungiamo poi una comprensibile stanchezza del capo a
stare appresso ai maldipancia di tutti (e a pagare conti del partito, non
sempre giustificati, che negli anni hanno superato i cento milioni di euro), ecco spiegato l'affiorare in alcuni della
paura che la festa stia per finire.
Dire che il «cerchio
magico» sia un problema politico sfiora il ridicolo. Lasciare il partito è
legittimo, ma suvvia, almeno il coraggio di ammettere che si stanno cercando
lidi ritenuti più sicuri per il proprio destino personale. Ma occhio a fare
bene i conti. Un giorno o l'altro si dovrà pure tornare a votare. E anche se
ora lo promette, escludo che Renzi, o chi per lui, metterà nelle sue liste
transfughi del berlusconismo militante. Ma soprattutto escludo che fuori
dall'elettorato di Forza Italia - che resta berlusconiano - ci sia la
possibilità per forzisti irriconoscenti, di tornare in parlamento con le sole proprie gambe. In diversi ci hanno provato
ma la storia recente ha dimostrato che si erano illusi.
Più che di ribelli si è sempre trattato di casi di
omicidio-suicidio
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