venerdì 10 aprile 2015

IL GIORNALE “ORA TORTURANO I POLIZIOTTI”


L’ editoriale del direttore Alessandro Sallusti, protesta contro il pronunciamento dell'organismo continentale. "La Corte Europea condanni i black block e i no global".

G8 di Genova, il Giornale esce con un editoriale durissimo di Alessandro Sallusti, il direttore: “Ora torturano i poliziotti”, scrive il quotidiano milanese. “L’Italia condannata per l’irruzione alla scuola Diaz durante il G8 di Genova del 2001. Ma tutti dimenticano che per tre giorni le vittime degli scontri furono le forze dell’ordine”.
 “E vero che lo Stato deve comportarsi sempre e comunque  norma di legge, ma è anche vero che in quelle ore a Genova era in corsa una vera e propria guerra contro lo Stato e contro la comunità internazionale che l’Italia stava ospitando”, scrive Sallusti. Non manca lo spazio per la polemica politica.
La reazione delle forze dell’ordine, una volta ripreso il controllo del campo di battaglia fu sicuramente dura e molti uomini in divisa l’hanno già pagata personalmente, a differenza del livello politico che ovviamente si dileguò, a partire dall’allora vicepremier Gianfranco Fini presente sul posto per coordinare gli interventi
Per Sallusti la scelta di campo è chiara: lo schieramento è accanto agli uomini in divisa, non vicino alle “bande paraterroristiche” dei manifestanti, alcuni di essi peraltro processati per devastazione e saccheggio con pene complessive di 100 anni di galera.




lo lo dico chiaro: non mi vergogno della polizia e dei carabinieri che operarono a Genova per difendere lo Stato di diritto dalla furia di criminali comuni, loro sì, torturatori impuniti delle nostre città e delle nostre liberà. Prima di bollare come indegne le forze dell’ordine italiane, la Corte di Strasburgo dovrebbe dichiarare fuorilegge le bande paraterroristiche di black bloc, e i loro cugini no global (pacifisti a senso unico), viste in azione a Genova, Roma, in Val Susa e più di recente sulle linee dell’alta velocità ferroviaria.
E anche davanti all’ipotesi dell’introduzione del reato di tortura, il direttore del Giornale invita alla prudenza.
Semmai lo Stato ci tortura lasciando mano libera ai magistrati (vedila carcerazione preventiva per estorcere confessioni), abbandonandoci in balia della sua burocrazia, aizzando contro di noi il mostro fiscale ingiusto e ricattatore. Tutte caste intoccabili a prescindere dai reati che commettono. Reati che sono molto più pericolosi e frequenti di quelli delle forze dell’ordine

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