lunedì 20 aprile 2015

BERLUSCONI: NESSUNA OMERTA' CONSENTITA SU DOPPIA SENTENZA CASSAZIONE


La Cassazione ha cassato se stessa e la sentenza mostruosa contro Berlusconi. Non finisce qui
ripetiamo ad uso dei lettori di “Repubblica” e de “La Stampa” e dei telespettatori di quasi tutti i tg quel che altrimenti non saprebbero mai. La Corte di Cassazione con una sentenza depositata il 19 dicembre scorso ha smentito in radice quella che il 1° agosto del 2013 ha condannato Berlusconi per frode fiscale a quattro anni di carcere. E che è alla base della decisione di farlo decadere da senatore con l'applicazione retroattiva della legge Severino, con ciò mutilando l'onore di una persona e – particolare non secondario – eliminando dalla competizione politica il leader dell'opposizione moderata.  Ci fa piacere riconoscere che, al di fuori di Forza Italia, si è levata la voce molto chiara di due esponenti del Nuovo centrodestra, Fabrizio Cicchitto e Nunzia De Girolamo. Ecco la dichiarazione di quest'ultima come risulta dall'organo del Ncd, l'Occidentale: “Stessa corte, stesso reato, stesso relatore, diversa sentenza: Silvio Berlusconi condannato, un altro imputato assolto. Ha perfettamente ragione il collega Cicchitto quando dice che si apre un problema grande come una casa che riguarda in primis la Cassazione. Ma, aggiungo io, la giustizia in senso generale e la democrazia. In un Paese normale qualcuno dovrebbe dare almeno una spiegazione di tutto ciò, non solo per rispettare la democrazia, ma anche per onorare la giustizia”. “Nessuno ha diritto di tacere, non è più possibile occultare le prove dell'ingiustizia mostruosa subita da Berlusconi con la sentenza che lo ha condannato da innocente per frode fiscale. Invece alla omertà si accompagna anche un lavoro di minimizzazione e falsificazione.
Sul 'Corriere della Sera' di ieri Luigi Ferrarella, che è giornalista preparato e molto addentro al mondo della procura milanese di cui funge da portavoce ufficioso, ha bevuto come oro colato quanto gente interessata deve avergli suggerito. Sono gli stessi che gli passarono informazioni fasulle sulla prescrizione del reato, consentendo così il trasferimento della causa alla sezione feriale prediletta dalla Procura di Milano? Mah. Di certo fu firmato da Luigi Ferrarella l'articolo del 9 luglio 2013 che indusse il piacevole disguido che consentì di affidare la causa contro Berlusconi in mani gradite e sicure.
Scrive Ferrarella che il Massimario della Cassazione nega ci sia contrasto tra la sentenza che ha assolto un imputato di frode fiscale e quella contro Berlusconi. Una falsità pura e semplice. Infatti l'editorialista giudiziario del 'Corriere' conclude in crescendo, convinto di mettere tutti nel sacco della Procura: 'Il Massimario della Cassazione, cioè l'ufficio studi, classifica le sentenze in tre modi: o 'conformi' alla linea maggioritaria, o 'difformi', oppure 'vedi' per segnalare che trattano un certo tema ma non si prestano a poter essere incasellate tra le 'conformi' o le 'difformi'. E la sentenza Mediaset, per l'appunto, è massimata con come 'difforme', ma come 'vedi''. Punto, fine articolo.
Insomma, il 'Corriere' crede di chiudere la vicenda cosi con un 'vedi', che tradotto significa, un po' conforme un po' difforme. Cattiva informazione, oggettiva falsificazione (magari in buona fede). Il Massimario classifica la sentenza 52752/2014, quella depositata il 19 dicembre appunto, segnalando sui punti essenziali due 'difforme' e su quelli meno pregnanti due 'vedi'. Il complotto giudiziario risulta, alla faccia del 'Corriere' confermato, confermatissimo. Non finisce qui, non ci fermeremo senza ottenere giustizia per Berlusconi e per la democrazia italiana sfregiata da una giustizia malata in combutta con i poteri forti che hanno congiurato contro l'Italia sin dal 2011".

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