La Cassazione ha cassato se stessa e la sentenza
mostruosa contro Berlusconi. Non finisce qui
ripetiamo ad uso dei lettori di “Repubblica” e de
“La Stampa” e dei telespettatori di quasi tutti i tg quel che altrimenti non
saprebbero mai. La Corte di Cassazione con una sentenza depositata il 19
dicembre scorso ha smentito in radice quella che il 1° agosto del 2013 ha
condannato Berlusconi per frode fiscale a quattro anni di carcere. E che è alla base della
decisione di farlo decadere da senatore con l'applicazione retroattiva della
legge Severino, con ciò mutilando l'onore di una persona e – particolare non
secondario – eliminando dalla competizione politica il leader dell'opposizione
moderata. Ci fa piacere riconoscere che,
al di fuori di Forza Italia, si è levata la voce molto chiara di due esponenti
del Nuovo centrodestra, Fabrizio Cicchitto e Nunzia De Girolamo. Ecco la dichiarazione di
quest'ultima come risulta dall'organo del Ncd, l'Occidentale: “Stessa corte,
stesso reato, stesso relatore, diversa sentenza: Silvio Berlusconi condannato,
un altro imputato assolto. Ha perfettamente ragione il collega Cicchitto quando
dice che si apre un problema grande come una casa che riguarda in primis la
Cassazione. Ma, aggiungo io, la giustizia in senso generale e la democrazia. In
un Paese normale qualcuno dovrebbe dare almeno una spiegazione di tutto ciò,
non solo per rispettare la democrazia, ma anche per onorare la giustizia”. “Nessuno
ha diritto di tacere, non è più possibile
occultare le prove dell'ingiustizia mostruosa subita da Berlusconi con la
sentenza che lo ha condannato da
innocente per frode fiscale. Invece alla omertà si accompagna anche un
lavoro di minimizzazione e falsificazione.
Sul 'Corriere della Sera' di ieri Luigi
Ferrarella, che è giornalista preparato e molto addentro al mondo della procura
milanese di cui funge da portavoce ufficioso, ha bevuto come oro colato quanto
gente interessata deve avergli suggerito. Sono gli stessi che gli passarono
informazioni fasulle sulla prescrizione del reato, consentendo così il
trasferimento della causa alla sezione feriale prediletta dalla Procura di
Milano? Mah. Di certo fu firmato da Luigi Ferrarella l'articolo del 9 luglio
2013 che indusse il piacevole disguido che consentì di affidare la causa contro
Berlusconi in mani gradite e sicure.
Scrive Ferrarella che il Massimario della
Cassazione nega ci sia contrasto tra la sentenza che ha assolto un imputato di
frode fiscale e quella contro Berlusconi. Una falsità pura e semplice. Infatti
l'editorialista giudiziario del 'Corriere' conclude in crescendo, convinto di
mettere tutti nel sacco della Procura: 'Il Massimario della Cassazione, cioè
l'ufficio studi, classifica le sentenze in tre modi: o 'conformi' alla linea
maggioritaria, o 'difformi', oppure 'vedi' per segnalare che trattano un certo
tema ma non si prestano a poter essere incasellate tra le 'conformi' o le
'difformi'. E la sentenza Mediaset, per l'appunto, è massimata con come 'difforme',
ma come 'vedi''. Punto, fine articolo.
Insomma, il 'Corriere' crede di chiudere la
vicenda cosi con un 'vedi', che tradotto significa, un po' conforme un po'
difforme. Cattiva informazione, oggettiva falsificazione (magari in buona
fede). Il Massimario classifica la sentenza 52752/2014, quella
depositata il 19 dicembre appunto, segnalando sui punti essenziali due
'difforme' e su quelli meno pregnanti due 'vedi'. Il complotto giudiziario risulta, alla faccia del 'Corriere'
confermato, confermatissimo. Non finisce qui, non ci fermeremo senza
ottenere giustizia per Berlusconi e per la democrazia italiana sfregiata da una
giustizia malata in combutta con i poteri forti che hanno congiurato contro
l'Italia sin dal 2011".
Nessun commento:
Posta un commento