IL CAPO GRUPPO BRUNETTA CHIEDE PARI DIGNITA’ DI RAPPRESENANZA
NEL GOVERNO. “CON LO 0,3% IN PIU’ DI VOTI IL PARTITO DEMOCRATICO HA QUASI IL
DOPPIO DEI DICASTERI”
Più che un rimpasto, un
riequiilibrio. A chiederlo è Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera
dei deputati, in un'intervista ad Avvenire.
"Serve un rilancio politico e programmatico della grande coalizione,
basato su un patto forte, con un programma di legislatura, sull'esempio di
quello che, nello scorso decennio, ha consentito alla Germania di portare a
compimento le riforme necessarie - ha detto Brunetta - A settembre dovremo
stringere un nuovo contratto chiaro per una reale pacificazione protesa allo
sviluppo. E si dovrà arrivare a una pari dignità di rappresentanza nel governo,
proporzionata ai voti raccolti alle elezioni. Tra il Pd e il Pdl c'è stato uno
scarto di voti pari allo 0,3%. Invece il Partito democratico ha quasi il doppio
di ministri, rispetto a noi. Serve un riequilibrio". "Sui tecnici -
continua l'ex ministro - preferisco non discutere. Ma il ragionamento prescinde
dai singoli nomi. Il governo Letta è nato in un momento particolare, di
transizione. E risente di quel clima. Tanto che si parlava di una durata di 18
mesi. Se invece si vuole cambiare prospettiva e ragionare in termini di
legislatura, allora serve un riequilibrio, funzionale anche a un diverso programma".
"Ci sono due punti fermi: Letta e Alfano. Certo, servono partner che si
fidino l'uno dell'altro e non si disprezzino troppo... Finora nel Pd è sempre
prevalso il buon senso e gli antagonismi si sono rivelati tigri di carta,
Matteo Renzi compreso", conclude Brunetta. In un'intervista al Corriere della Sera, però, il
vicepremier e ministro dell'Interno, Algelino Alfano frena sull'ipotesi
rimpasto. "Non ci sarà alcun passo indietro, né alcun rimpasto -
sottolinea Alfano - non c'è una terza via tra questo esecutivo e il caos"
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