mercoledì 25 gennaio 2017

TERREMOTO: GLI ERRORI DEL GOVERNO RENZI


Lincapacità, linefficienza e la mancanza di tempestività nel prevenire, fronteggiare e risolvere le emergenze spesso rischiano di ingigantire in maniera esponenziale l’entità dei danni, del disagio, della paura e del dolore dei cittadini. Purtroppo gli ultimi 6 mesi di stato emergenziale che hanno colpito lItalia ne sono una prova che avremmo voluto evitare di avere davanti agli occhi. In contesti come quello attuale, in cui il territorio italiano è falcidiato da calamità naturali, praticamente senza soluzione di continuità dall’estate scorsa, l’organizzazione e l’unità nazionale possono veramente far la differenza. Potevano, anzi, visto che tutti gli interventi realizzati dal governo, in particolare dallagosto 2016 ad oggi, sono andati nella direzione opposta. Dopo il terribile terremoto del 24 agosto ad Amatrice Matteo Renzi aveva solennemente dichiarato: Nella mia responsabilità di capo del governo proporrò a tutte le forze politiche di collaborare su questi temi. Con Casa Italia in ballo c’è il futuro dei nostri figli, non di qualche ministero. E proporrò a tutti i partiti, anche a quelli di opposizione, di dare una mano. Abbiamo decine di argomenti su cui possiamo dividerci e li litigare; su questo lavoriamo insieme”. (29agosto2016) Forza Italia ha sempre dato, anche per bocca del presidente Silvio Berlusconi, la sua disponibilità a collaborare. Alle parole e ai buoni propositi dellex presidente del Consiglio, non sono seguiti i fatti (autentica costante del fu governo Renzi)  stesso governo che auspicava collaborazione a tutto tondo si è intestardito nell’assurda missione di fare tutto da solo: ha fatto da solo e sbandierato il progetto Casa Italia, più che un progetto uno slogan senza una soli da struttura dietro; ha fatto da solo la nomina politica di Vasco Errani a Commissario straordinario per il terremoto; ha fatto da solo il primo decreto sul terremoto (approvato con grave ritardo solo il 17 ottobre, presentato al Senato il 18 ottobre, insabbiato dal 25 ottobre nella Commissione Bilancio di Palazzo Madama);
ha fatto da solo in Consiglio dei ministri, salvo intese, il secondo decreto terremoto dopo il sisma di fine ottobre.
Risultati ottenuti con questo atteggiamento da parte dellex presidente del Consiglio?



1. EMERGENZE GESTITA MALE -Lemergenza terremoto è stata gestita con armi di distrazione di massa. Campeggia ovunque lo slogan ‘ricostruiamo tutto’, quando ci sono da risolvere i problemi immediati. Una vergogna per un Paese civile occidentale.
2. INEFFICIENZA- Il governo ha pensato di tamponare goffamente la situazione con icontainer. Errore enorme. Allo stesso costo, se non inferiore, ci sono aziende che erano in grado di fornire in 3 settimane casette di legno sufficienti per tutte le zone terremotate. In 100 giorni all’Aquila sono state costruite case in muratura, che la gente utilizza tutt’oggi.
3. CONFUSIONE-I sindaci dei comuni colpiti dalle calamità brancolano nel buio. Sono spaventati e si sentono, giustamente, abbandonati. Non hanno poteri straordinari e non possono agire per far fronte alle emergenze immediate. Non hanno un interlocutore istituzionale privilegiato. I presidenti di Regione invece sono latitanti. -Renzi, dopo photo opportunity delle prime ore e dopo le finte visite private con media al seguito, è sparito dai radar: alla Leopolda, solo per fare un esempio, nel suo discorso finale ha dedicato solo pochi minuti ai terremotati e i l90% dell’intervento a referendum e faccende interne al Pd.
-Di tutta questa pesante eredità deve farsi carico l’attuale presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, cercando di invertire la tendenza. Come? Magari dislocando uno dei suoi ministri più capaci in pianta stabile nei luoghi colpiti da terremoto ed emergenza meteo. L’esercito italiano potrebbe organizzare dei moduli abitativi in grado di ospitare uffici e personale.
“Solo con una presenza fisica piena e costante di un uomo di governo sul posto si possono coordinare al meglio le forze in campo e scandire un crono programma per la gestione dell’emergenza; entro il giorno tot. Sia realizzata la scuola, entro il tal altro giorno si consegnino le prime case o le stalle. L’esercito realizza moduli per uffici e staff in Iraq, figuriamoci se non potrebbe farlo ad Amatrice o Camerino” (Guido Bertolaso, 19/01/2017).
4. RUOLO DELLA PROTEZIONE CIVILE- Un governo attento e lungimirante avrebbe corretto i poteri della Protezione Civile ed avrebbe nominato un Commissario tecnico per gestire l’emergenza (come fece Berlusconi con Bertolaso) e non un commissario politico per risolvere i problemi interni al  Partito democratico. Una guida tecnica, già dopo il terremoto del 24 agosto, avrebbe gestito in modo professionale  l’emergenza del  secondo sisma in centro Italia. -Cosa ha fatto il governo da agosto ad oggi? Ha dato solo parvenza di efficientismo, con dichiarazioni alti sonanti e dazioni che hanno appesantito una situazione già estremamente drammatica.
Il deterrente principale di situazioni di emergenza come questa è una risposta di governo e di Istituzioni chiara e trasparente, con ruoli e compiti ben precisi. Si è scelta la strada della confusione, delle passerelle mediatiche, degli slogan e dello sguaiato ottimismo e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Lo Stato non solo non ha ricucito le ferite del terremoto, ma ha affrontato lemergenza neve con una superficialità sconcertante
La Protezione Civile va messa in condizione di lavorare al meglio per raggiungere il livello massimo di efficienza. La tempestività può salvare decine di vite umane, come dimostrato in passato. Il terremoto, purtroppo, non la sciagli stessi spazi di manovra ed intervento di altre emergenze naturali. Ma si deve implementare lanalisi degli eventi sismici nel nostro territorio.
5.VAGHEZZA SU FUTURO ED ECONOMIA - E' fondamentale garantire e ripristinare l'economia dei piccoli centri colpiti. Le piccole aziende locali, che permettono di vivere a dintere famiglie, vanno rimesse in moto con gli aiuti dello Stato e con politiche serie e determinate. Il tessuto economico va assolutamente salvaguardato. L’aiuto delle istituzioni europee è imprescindibile, ma il timone resta sempre nelle mani del governo italiano.
CONCLUSIONI: - Lauspicio è che si faccia più in fretta possibile. Abbiamo chiesto a gran voce sia al governo che ai vertici della protezione civile di venire in Parlamento per riferire su quanto sta accadendo. Dobbiamo dare in maniera coesa una spinta necessaria alla ricostruzione; bisogna fare in fretta. Forza Italia sta chiedendo a gran voce un segno tangibile di discontinuità rispetto al precedente governo. Basta con i protagonismi in salsa renziana, basta fare tutto da soli senza coinvolgere le opposizioni. Il Paese ha bisogno di investimenti e quei 3,4mld di euro di deficit per i quali rischiamo una procedura d’infrazione, sono la prova provata di quanti errori siano stati commessi in preda ad una sfrenata voglia di comprare consenso. Gli italiani hanno risposto con i fatti, le donazioni fatte privatamente ne sono la dimostrazione. Tra laltro come previsto dalla legge, purtroppo tali donazioni saranno utilizzabili solo dalla seconda metà di febbraio, ovvero nella fase che dovrebbe essere di ricostruzione, sperando che la fase di emergenza sia già terminata e la natura riesca ad essere più clemente nei confronti di un Paese in ginocchio



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