Chi sono quelli che non hanno restituito i
prestiti alla banca contribuendo a metterla nei guai? I nomi dei primi cento
debitori di MPS devono essere resi pubblici, secondo il presidente dell'ABI
Patuelli. E un emendamento lo chiederà. neXt quotidiano: “È bene fare chiarezza, far luce sui prestiti
andati a male, perché sono noti coloro che amministravano queste banche, sono
ignoti coloro che invece non hanno restituito i prestiti alle medesime banche.
E’ bene fare luce con un provvedimento di legge che deroghi gli obblighi della
privacy”. A sottolinearlo oggi è il presidente dell’Abi Antonio
Patuelli in un’intervista al Gr1 Rai. E sui debitori verso le banche afferma:
“noi non sappiamo un bel niente perché noi siamo una associazione di banche che
non riceve i flussi di vigilanza che oggi sono soprattutto in capo della Banca
Centrale Europea e sono successivamente delle competenti autorità italiane.
Quindi noi siamo una Associazione privata e come tutte le altre associazioni di
categoria e per legge non riceviamo alcun flusso di notizie”. Quanto al fatto
che il 70% delle sofferenze bancarie sia stato generato dai grandi istituti
Patuelli taglia corto e dice: “lo vedremo quando sarà non solo possibile, ma
anche legittimo conoscere nomi cognomi e indirizzi di questa casistica”. La
lista dei debitori insolventi di MPS. Insomma, anche Patuelli si iscrive al
partito di quelli che vogliono conoscere quali debiti e crediti hanno messo in
ginocchio la banca senese. Insieme a Enrico Rossi, Mentana e Luigi Zingales,
che ne ha parlato sul Sole 24 Ore:
Per cominciare, l’azionista-Stato dovrebbe
pubblicare la lista dei primi cento debitori insolventi di Mps, facendo – se
necessaria – un’eccezione per decreto alla legge sulla privacy. In secondo
luogo l’azionista-Stato dovrebbe promuovere una vera e propria commissione di
inchiesta interna, che faccia luce sulle cause del dissesto. Per rendere questa
inchiesta possibile, lo Stato dovrebbe introdurre immediatamente il reato di
“ostacolo alla giustizia” per tutti coloro che distruggono o occultano dati
relativi a tutte le banche. Per finire, l’azionista-Stato dovrebbe imporre un
cambio ai vertici, che non solo non hanno raggiunto lo scopo per cui erano
stati nominati, ma appaiano troppo compromessi con la storia passata.
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