Roma - Forza Italia propone la sua road map per
risolvere la crisi migratoria. Renato Brunetta, presidente del gruppo FI a
Montecitorio, spiega che gli azzurri hanno apprezzato la «discontinuità
potenziale nelle politiche attuate dal governo Gentiloni» rispetto al
precedente governo di Matteo Renzi. Certamente, spiega Brunetta, questa
discontinuità va verificata nei fatti ma si riconosce comunque che contiene
«elementi positivi». Anche Laura Ravetto, presidente del comitato parlamentare
Schengen, evidenzia che le dichiarazioni del ministro dell'Interno Marco
Minniti «di fatto seguono l'agenda del centrodestra e, in particolare, ciò che
fece il governo Berlusconi con gli accordi di rimpatrio». Dunque spiega che gli
azzurri sono disponibili a votare provvedimenti che vadano in questa direzione
ma aspettano al varco il nuovo esecutivo alla prova dei fatti. FI ritiene
necessario rilanciare la politica degli accordi bilaterali intrapresa da
Berlusconi prima di tutto con la Libia. Ecco perché sono state apprezzate in
particolare le ultime dichiarazioni del ministro della Difesa, Roberta Pinotti,
che ha definito efficace l'accordo stipulato
da Berlusconi con la Libia di Gheddafi ed ha parlato positivamente anche
del coinvolgimento della Russia alla riunione Nato di Pratica di Mare del 2002.
Per Fi sarà necessario anche rivedere tutta la disciplina per il rilascio della
cosiddetta protezione umanitaria che rappresenta «una peculiarità tutta
italiana» introdotta quando entrò in vigore la legge Turco-Napolitano e che in
sostanza aggira la normativa che invece disciplina il diritto di asilo. Azzurri
favorevoli anche alla proposta di Minniti di creare nuovi centri di
trattenimento. Necessario incrementarli e allo stesso tempo velocizzare la
procedura delle espulsioni. Per quanto riguarda i rimpatri si punta a stipulare
accordi comuni a tutta l'Unione Europea in modo che nessun paese possa
sottrarsi alle proprie responsabilità. Infine per Fi occorre sostenere meglio
il lavoro delle forze dell'ordine e di tutti gli uomini che fronteggiano
l'emergenza quotidianamente in prima linea.
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