La strategia del Cavaliere
in vista dell'ok di Strasburgo.Silvio Berlusconi dalla Sardegna continua a
spronare i suoi parlamentari. Il desiderio è quello di rimettere in moto il
partito, accendere l'orgoglio azzurro e individuare una strategia di crescita
che riporti Forza Italia sopra il 20% rendendola trainante e protagonista.
Politicamente in questa fase la tendenza è quella di un ancoraggio sempre più
forte con il Ppe. In questo senso tre passaggi sono sotto i riflettori: il voto
del 17 gennaio che potrebbe portare Antonio Tajani alla guida
dell'Europarlamento, la definizione della nuova governance del Ppe (come
vicepresidente potrebbe andare l'europarlamentare Lorenzo Cesa) e infine la
sentenza di Strasburgo che secondo quanto scrive il Corriere della Sera,
potrebbe arrivare a luglio. Un mosaico che si potrebbe completare con le
elezioni tedesche dove sarà ancora protagonista Angela Merkel e la cui vittoria
viene ritenuta auspicabile. In questo schema le primarie più che di coalizione
potrebbero essere di partito, sussurra qualcuno, come in Francia o negli Stati
Uniti. Inoltre Berlusconi sta pensando a una accelerazione sociale, a un piano
contro la povertà con una particolare attenzione ai ceti storici di riferimento
di Forza Italia, quindi autonomi, professionisti, commercianti e partite iva,
sottoposti a un costante logoramento del loro potere d'acquisto o peggio a un
vero e proprio impoverimento. Di certo, dopo 23 anni dalla sua discesa in
campo, Berlusconi è ancora il fulcro politico del centrodestra, si sente bene
fisicamente e vuole
riconquistare la sua
storica centralità. Inoltre la richiesta avanzata da Berlusconi ai parlamentari
di rilanciare il legame con il territorio inizia ad avere seguito come dimostra
l'iniziativa messa in campo dal coordinatore della Sardegna, Ugo Cappellacci.
L'ex governatore lancia l'operazione «Zaino in spalla» e si mette in marcia,
rigorosamente sui mezzi pubblici (bus o treno), per recuperare un rapporto
diretto coi cittadini: «Dopo la campagna referendaria, che ci ha dato ottimi
riscontri, una ripartenza per costruire politica dal basso», spiega. L'idea è
quella di «uscire dal Palazzo per fare da megafono ad amministratori,
cittadini, società civile sui temi della politica locale, recuperando la
dimensione della comunità e, sopratutto, per andare oltre una comunicazione a
senso unico tra politica e cittadino. Non più monologhi, ma una comunicazione
bi-direzionale per riscoprire il senso di una Sardegna che supera gli egoismi
di campanile, di categoria o generazionali, per ritrovarsi unita intorno a idee
che trasformeremo in una proposta politica». PROTAGONISTA Il leader di Forza
Italia Silvio Berlusconi
Rottura. Salvo colpi di scena e improbabili
dietrofront, tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini è arrivato il
momento del divorzio. elettorale e la data delle elezioni. Berlusconi
punta ad arrivare a settembre nella speranza che la Corte di Giustizia Ue lo
riabiliti politicamente e quindi non ha alcun fretta di riformare l'Italicum e
di correre alle urne. Viceversa Salvini tenta il flirt con Renzi sul
maggioritario e vorrebbe le elezioni già ad aprile - maggio. La leadership
del Centrodestra è poi tutta in alto mare. L'ex Cav in cuor suo vorrebbe
ricandidarsi a Palazzo Chigi nel 2018 ma la Lega non accetterà mai e poi mai -
su questo le fonti sono categoriche - di sostenerlo (e nemmeno Fratelli
d'Italia).
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