“1) L’incontro di Matteo
Renzi con Angela Merkel, è stato un puro dono propagandistico offerto dalla
Cancelliera di Berlino al giovane visitatore. Se si ripercorrono le parole
pronunciate negli incontri con i precedenti premier si vedrà che ha sempre
detto bravo bene bis”. Lo scrive “Il Mattinale” (www.ilmattinale.it), la nota politica
redatta dallo staff del gruppo Forza Italia della Camera dei deputati.
“2) La Merkel si è vista
confermata nel ruolo di esaminatrice dei nostri compiti a casa. Renzi non li ha
svolti, ha solo chiesto il permesso di spostare un paio di decimali per
poter riuscire a taroccare le buste paga prima delle elezioni
europee. Permesso, pare, forse, non si sa, si vedrà, accordato”.
“3) Tutto purché stia
lontano Berlusconi. Questo comportamento della Merkel serve allo
status quo dell’egemonia tedesca, che non vuole nessuno che proponga
vigorosamente nuovi equilibri europei basati sulla realtà delle economie, delle
culture, dei valori veri”.
“4) Noi oggi abbiamo
depositato alla Camera una risoluzione in vista del Consiglio europeo di
giovedì e venerdì. Noi ci assumiamo lì come compito vero per il benessere dell’Italia
un piano di riforme che dia corpo e sostanza alle sei raccomandazioni che la
Commissione europea ha fatto all’ Italia quando è stata chiusa la procedura di
infrazione per deficit eccessivo lo scorso giugno”.
“5) Una volta messe nero
su bianco le riforme, farle approvare dal Parlamento. Quindi negoziare con
l’Europa maggiore flessibilità sul deficit e sul Fiscal Compact”.
“6) Il governo darà voto
favorevole alla nostra risoluzione? Non ci interessa la forma ma la sostanza. È
d’accordo o no con questa impostazione?”
“7) Finora abbiamo capito
che dietro gli annunci, recitati con un contorno di mandolini però elettrici,
anzi elettronici, c’è la volontà di fare altri debiti per dieci miliardi, senza
coperture e neanche senza progetti seri per averle a tempo debito”.
“8) Questo rifiuto delle
nostre posizioni si accompagna a uno strano atteggiamento dilatorio e lassista
sulle questioni della legge elettorale, messa dopo la riforma del Senato, anzi
di tutti i ritocchi costituzionali”.
“9) Ripetiamo due concetti.
Pacta sunt servanda ac publicanda. Facciamo cantare le carte sugli accordi. I
due forni. Diventa sempre più chiaro che non è possibile che vivano
contemporaneamente e serenamente due maggioranze configgenti. Una politica,
un’altra istituzionale”
“10) Il bene del Paese non
è diviso in due. È uno solo. E lo sbaglio grave in campo economico uccide
l’Italia, rendendo tardive e dunque inutili anche le riforme istituzionali. O
in maggioranza o all’opposizione. Tertium non datur”, conclude ‘Il Mattinale’.
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