La
cosa ha dell’incredibile, la Regione Emilia-Romagna, a guida Vasco Errani,
siamo nel lontano 2006, eroga fondi pubblici alla cooperativa agricola
Terremerse, guidata da Giovanni Errani (fratello maggiore del Presidente), si
parla di irregolarità, lo stanziamento a quanto pare non è legittimo, l’ente si
prodiga per dimostrare la bontà dell’operazione, tentativo non riuscito, la
magistratura conferma l’ipotesi di reato. Sono passati otto anni e il
Governatore decide, nientemeno, di chiedere i danni al fratello, mezzo milione
di euro per l’immagine lesa della Regione. La vice Presidente della Giunta
regionale, Simonetta Saliera, ha firmato in questi giorni l’atto di
costituzione di parte civile della Regione contro Terremerse, accolta dalla
giudice Nadia Buttelli. Verrebbe da
dire: tutto bene quel che finisce bene. Il sottoscritto da oltre cinque
anni, in solitaria, chiede venga risolta la questione, ho portato il caso nel
parlamentino regionale. Ho chiesto direttamente al Presidente Errani di fare
ammenda, di ammettere le irregolarità nella cessione del contributo dato alle
solite cooperative, insomma, ho preteso che la Regione si riprendesse indietro
il “malloppo”.
Ci
sono voluti cinque anni e alla fine lo stesso Governatore mi ha indirettamente
dato ragione. Ne prendo atto, me ne compiaccio, con me anche le tante aziende
agricole che in questi anni si sono viste negare ingiustamente contributi.
L’ultimo
atto ispettivo sul caso Terremerse l’ho presentato nell’agosto 2012, chiedevo
senza giri di parole la restituzione del milione di euro “sottratto” all’ente e
quindi alla cittadinanza. Richiesta alla quale oggi fa eco anche il Presidente
Errani.
Oltre
al danno patrimoniale, che consiste appunto nella restituzione del famoso milione
di euro più gli interessi, si va ad aggiungere un danno di immagine di 500 mila
euro. Sarebbe opportuno che il tutto si chiudesse in breve tempo, rimettendo in
circolo questi fondi, a favore delle tante aziende agricole sane che operano
onestamente nel nostro territorio. Verso la fine dello scorso anno in occasione
del rinvii a giudizio ricordavo che noi siamo sempre garantisti, non vogliamo
nessuno in galera, ma allo stesso tempo chiedevamo la restituzione
dell’assegno, del milione.
Oggi
i fatti mi danno ragione. Fabio Filippi
Consigliere Regionale Forza Italia
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