Con 365
voti favorevoli (la maggioranza era 261) la Camera dei deputati ha detto sì
all'Italicum. I voti
contro sono stati 156, gli astenuti 40. Ora il testo della legge elettorale
passa al vaglio del Senato. Alla votazione ha partecipato il governo al gran
completo, è rimasta vuota solo la sedia del presidente del Consiglio. Dopo il voto, dai banchi di Pd e Fi si è levato un
lungo applauso. Proteste, invece, dai gruppi dell'opposizione. Pochi minuti
dopo il voto il presidente del Consiglio Matteo Renzi manifesta la propria
soddisfazione. Lo fa scrivendo su Twitter: "Grazie alle deputate e ai
deputati. Hanno dimostrato che possiamo davvero cambiare l’Italia.
Politica 1-Disfattismo 0. Questa è #laSvoltabuona". Anche il ministro
delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha affidato a un cinguettio il proprio
commento: "Primo vero risultato alla Camera: oggi, dopo 8 anni, è stata
approvata una nuova legge elettorale. Da subito avanti con la riforma del
senato e il Titolo V". Forza Italia vota sì ma annuncia che in Senato
"non accetterà altri accordi al ribasso" sul testo. "Non staremo
sereni fino a quando non vedremo l’ultimo sigillo sul testo" dice il
deputato Massimo Parisi. "Abbiamo acconsentito a norme" che
non convincono in pieno e "accantonato questioni a noi care. Non è la
legge che avremmo voluto, ma la votiamo senza avere in cambio poltrone e senza
aver chiesto niente se non il rispetto". L’esponente di Forza Italia
ha respinto le critiche sull’assenza delle preferenze e sulle soglie di
sbarramento. "Non è una limitazione della democrazia, perché le
preferenze non ci sono anche in altri paesi europei. Le soglie - ha concluso -
non cancellano la democrazia, perché vorrebbe dire che non c’è democrazia in
Francia o in Germania".
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