La saggezza di non spegnere la luce, anche se
essa si è fatta più fioca. Anzi proprio per questo difenderla. Con l’amarezza
di vedere che siamo purtroppo i soli ad essere responsabili fino in fondo. Con
la consapevolezza ormai acquisita che, ammessa la buona fede di Renzi, avrebbe
dovuto sapere fin dal principio che si assumeva in pieno un patto che ora
dimostra di aver sottoscritto velleitariamente.
Questo
è il senso del sì del Presidente Berlusconi alla proposta affannosa di
Renzi di accettare per il bene di tutti un ripiegamento sull’Italichellum.
Per noi vale sempre e comunque il principio “pacta sunt servanda”. Renzi ha
detto che vorrebbe ma proprio non ci riesce. Da qui il comunicato di Berlusconi
che non rappresenta affatto un cedimento, ma la constatazione di un
cedimento altrui, non determinato da cattiva volontà, ma da semi-impotenza da
parte del segretario del Pd e premier di un governo dove il Pd è magnissima
pars (anche se a proposito di "magna" viene più in mente l'Ncd).
Trascriviamo,
visto che i quotidiani di oggi fanno prevalere i retroscena sulla sostanza, il
comunicato.
“Prendiamo atto con grave disappunto della
difficoltà del Presidente del Consiglio di garantire il sostegno della
sua maggioranza agli accordi pubblicamente realizzati. Come ulteriore atto di collaborazione
nell'interesse del Paese, a un percorso riformatore verso un limpido
bipolarismo e un ammodernamento dell'assetto istituzionale, manifestiamo la
nostra disponibilità ad una soluzione ragionevole che, nel disegnare la nuova legge
elettorale, ne limiti l'efficacia alla sola Camera, accettando lo spirito
dell'emendamento 2.3”. N.B. Abbiamo scritto di guerra civile fredda
dentro il Pd. Ce n’è un’altra che continua. Ed è quella della
magistratura, e in particolare della Procura di Milano, contro la
persona di Silvio Berlusconi e i milioni di persone che si riconoscono
nella sua leadership politica. Il rifiuto di consentire a Silvio Berlusconi
di essere presente a Dublino per il congresso del Partito popolare europeo di
cui è vicepresidente, è uno scandalo, che meriterebbe l’intervento del Capo
dello Stato.
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