Le dichiarazioni dell'associazione Life circa i
retroscena interni alla Comunita' musulmana in merito alla futura gestione
della Moschea fortemente voluta dall'amministrazione Matteucci, gettano
un'inquietudine enorme sul futuro della convivenza civile nella nostra città. Chi,
come il sottoscritto, da tempo non teme il politicamente scorretto ogni qual
volta vi e' da rappresentare la mancanza di trasparenza della Comunità
musulmana e l'alone di buonismo di fondo con il quale ogni evento ad essa
riconducibile viene accolto dall'opinione pubblica più accondiscendente con
l'amministrazione comunale non può che constatàre con tristezza che ancora una
volta il castello di belle parole e di rassicurazioni non regge alla prova dei
fatti. La nostra città già aveva dovuto subire l'onta delle vergognose
manifestazioni anti-cristiane seguite ai fatti del giorno di Pasqua messe in
atto nel più assoluto spregio di ogni regola da parte di presunti musulmani
radicali mai contestati dai presunti musulmani moderati e ora ecco che diventa
palese cio' che le opposizioni affermano da tempo, ovvero che il progetto della
Moschea più grande della regione per una comunità locale ufficialmente di gran
lunga più esigua, nasconde intenzioni ben più subodole e pericolose. Sia ben chiaro: l'amministrazione comunale di
Ravenna ha delle responsabilità enormi e non puo' trincerarsi dietro il
finanziamento ufficialmente privato per la sua costruzione o il diritto
"costituzionalmente garantito" della liberta' di culto per chiunque,
perché quel progetto e' stato orchestrato nei minimi dettagli con tanto di
variante al Piano regolatore e difesa d'ufficio persino delle dimensioni
esagerate della stessa da parte del Sindaco in persona. Ora ci diranno che
stanno indagando, che non vi e' nulla da preoccuparsi e che tutto va bene
"Madama La Marchesa". Non è
così e noi continueremo ad avere il coraggio di dirlo.
Alberto Ancarani
Nessun commento:
Posta un commento