martedì 29 gennaio 2013

SEMPRE AVANTI, CONVINCIAMO GLI INDECISI E GLI AMICI CHE NON VOGLIANO ANDARE A VOTARE. FORZA, CHE VINCIAMO!



Piove sul Pd e su Mario Monti. Ma non piovono voti. Se si tornasse a vent'anni fa, anzi, sul maggior partito della sinistra e sul premier uscente pioverebbero monetine, come quelle che colpirono Craxi al culmine di tangentopoli. Lo scandalo Monte dei Paschi presenta il conto sia al partito che aveva il controllo assoluto sulla banca di Siena, sia sul governo che ha stanziato 4 miliardi di bond per salvarla dal baratro: secondo il sondaggio Emg che viene tradizionalmente presentato da Enrico Mentana ogni lunedì nel corso del tg di La7, il partito di Pierluigi Bersani lascia sul terreno l'1,1% in soli 7 giorni. Al centro, o centrino, giù sia la lista Scelta civica con Monti che ha il 9,6% con un -0,5% rispetto a 7 giorni fa, sia l'Udc che lascia sul terreno lo 0,4% scendendo al 3,1 (Fli, con un +0,2% sale all'1,8%). Sul fronte opposto, la notizia è che il Pdl riguadagna quota 20%, con un 1% netto guadagnato in una sola settimana. Parlando di schieramenti, la coalizione di centrosinistra guidata da Bersani e' al 36,8% ma perde lo 0,3% rispetto alla scorsa settimana (Sel guadagna 6 decimi di punto), quella di centrodestra resta stabile al 28%, mentre la coalizione di Monti subisce una flessione dello 0,7% e scende al 14,5%". Recuperano (ed anche questo è sicuramente un effetto del caso-Montepaschi) il Movimento 5 Stelle che sarebbe al 13,5% (+0,7%) e la coalizione capeggiata da Antonio Ingroia di Rivoluzione civile che avrebbe il 5% (+0,4%). L'astensione risale al 27,7%, le schede bianche al 2,4% e gli indecisi al 9,2%.


Sondaggio ancora più choc, per Bersani e Vendola, è quello che Tecnè ha condotto per Sky Tg24, secondo il quale il centrosinistra a Palazzo Madama oggi non avrebbe la maggioranza assoluta e, dunque, non sarebbe in grado di governare. Pd e Sel si fermano infatti a 157 seggi, mentre  il "numero magico" è 158. Se oggi fosse il 26 febbraio, bersani e Vendola avrebbero dunque assoluto bisogno del "centrino" di Monti per garantirsi una solida maggioranza a palazzo Madama. Coi 36 seggi del listone unico Monti-Casini-Fini, salirebbero a quota 193, con il centrodestra che si fermerebbe a quota 83 senatori e il Movimento 5 Stelle a 29.
Il terrore di Pierluigi - Il calo nei sondaggi si può tradurre, inevitabilmente, in un emorragia di voti. Il Partito democratico, attaccato da destra ed eroso in maniera inesorabile da sinistra da quelli che fino a poco tempo fa considerava amici, inizia a farsi i conti in tasca: il terrore è quello di perdere, da qui a un mese, il 4% dei consensi che andranno inevitabilmente a ingrossare le fila di chi sta picchiando duro sulla questione Pd-banche-moralità, vale a dire Antonio Ingroia e, rieccolo, Beppe Grillo. In tutto, si tratterebbe di un milione e mezzo di voti in meno. Se così fosse, Bersani potrebbe scordarsi la vittoria e anche i giochi alla Camera potrebbero clamorosamente riaprisi.
Il sondaggio per fasce d'età - Per il Movimento 5 Stelle le buone notizie arrivano anche da un altro sondaggio, quello realizzato dall'istituto Swg in esclusiva per Agorà, su Raitre. Nelle intenzioni di voto per fasce di età, il Pd è il partito a raccogliere più consensi dagli elettori tra i 18 e i 34 anni (26%), ma il Movimento 5 Stelle lo segue a distanza di soli 4 punti attestandosi al 22 percento. Tra gli elettori tra 35 e 64  anni guida il Pd (24%) e raggiunge il picco del 41 percento considerando il bacino  degli over 65. Grillo è a pari merito con il Pdl in   quella 35-64 anni (19%). Il Pdl e Scelta civica con Monti raccolgono la stessa quota di consensi (10%) dagli elettori più giovani. La lista del Professore è invece al 6% insieme a Lega Nord-Lista Tremonti nella fascia degli over 65.

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