Il sottoscritto, consigliere del gruppo
assembleare Forza Italia-PdL, Gianguido Bazzoni, PREMESSO che, l’inchiesta
giudiziaria sulle morti sospette all’ospedale di Lugo, che vede indagata
un’infermiera, sta tenendo banco sulla stampa da alcune settimane; che, secondo
quanto riportato dalla stampa, stanno emergendo particolari fortemente
inquietanti che riguardano l’organizzazione interna dell’ospedale,
l’organizzazione dell’ASL di Ravenna cui l’ospedale apparteneva ed i
comportamenti e la “qualità umana” delle persone che ricoprono ruoli dirigenti
o di responsabilità; VISTO che, si parla di furti continui ai danni dei
pazienti ricoverati, di furti di medicine e materiale sanitario e perfino di
pasti completi; che, si parla di comportamenti vessatori dell’infermiera
in questione nei confronti di colleghe e personale ausiliario, al fine di
garantirsi l’omertà; che sembra acquisito come ormai tutti sapessero e
parlassero di quello che accadeva nel reparto, per cui vi fu perfino una
riunione senza seguito, ma soprattutto sembra che i sospetti sulle morti
“strane” fossero iniziati già da tempo; VISTO INOLTRE che è stato
appurato che le fiale di potassio (sostanza che si presume venisse usata per
provocare una morte insospettabile) erano liberamente disponibili a chiunque e
soprattutto non esisteva un registro di carico e scarico con indicato il nome
dell’utilizzatore e questo così anche per altri medicinali “pericolosi”; che
da parte dell’ASL non era mai stato affrontato il problema di
un’organizzazione diversa nell’uso dei medicinali e nel controllo dell’operato
del personale; che, a dispetto della riforma Brunetta della PA, nessuno
aveva sentito il dovere di promuovere o sollecitare inchieste e provvedimenti
disciplinari, che forse avrebbero evitato azioni ben più gravi dell’infermiera;
CONSIDERATO che, da quanto riportato dalla stampa, ci troviamo di fronte
a primari che non sanno cosa succede nei propri reparti, medici che non sentono
l’obbligo di denunciare fatti anomali come furti di medicinali in flagranza,
personale terrorizzato da una persona violenta che non sente di poter essere
protetto dai propri dirigenti e si sottomette spontaneamente per non avere
guai, un’organizzazione generale che rispecchia il menefreghismo e lassismo
proprio di tante PA, ma che non può e non deve essere la regola di un
sevizio che tratta la salute e la vita dei cittadini; INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE se
ha ritenuto utile seguire da vicino questa vicenda che potrebbe diventare paradigmatica
per l’immagine del Servizio Sanitario Regionale; se non ritiene che si
evidenzino, in tutta la vicenda, gravi lacune nell’organizzazione dell’Ospedale
di Lugo e dell’ASL di Ravenna, a cominciare da come viene selezionato e formato
ed aggiornato il personale; se non ritiene di aprire un’inchiesta
parallela per mettere in luce tutti i punti oscuri di questa vicenda che non
attengono l’aspetto giudiziario, ma gestionale; se non ritiene di
intervenire con un grande piano di analisi ed organizzazione di tutti gli
aspetti critici che attengono al servizio degli ospedali e delle ASL, cogliendo
in primo luogo gli aspetti di aggiornamento, formazione e motivazione di tutti
gli operatori, a cominciare dai dirigenti. Gianguido
Bazzoni
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